Informazioni personali

La mia foto
Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

martedì 11 dicembre 2012

Calore appiccicoso e mani gelide,

ciclo in anticipo, voglia di cene di Natale in casa che non ho mai dato, biglietti aerei per Londra. Che bello quando il biglietto era vero, quando dovevi riporlo con cura e potevi sbirciarlo ogni tanto per assicurarti che fosse ancora lì. sognando, fantasticando, fino al giorno in cui finalmente lo poggiavi sul banco sudicio dell'aereoporto con orgoglio. ora avere i biglietti significa avere l'e-mail di conferma d'ordine nella tua casella postale, insieme ad altre milleseicento inutili e-mail. una frigida schermata che non fa sognare. 

Sto amando ogni cosa. ogni secondo, ogni minuto. questa sedia piccola, rubata alla sala riunioni... una sedia da ospite che deve poggiargi il culo qualche minuto e basta, diversa dalle sedie da scrivania perchè la mia di scrivania è troppo bassa e toccherei con le ginocchia. Quest'ufficio, che sembra piccolo perchè dentro c'è troppa roba, che fa sembrare la mia piccola scrivania ancora più piccola e me del tutto inaffidabile. questi caloriferi che funzionano, dopo anni di gelo là sotto. questa collega rumorosa a fianco e questo capo troppo vicino che mi interrompe continuamente. Sto amando tutto. salire le scale al mattino, la vista dalla finestra, il mio telefono che squilla, la gente che sa il mio nome e vuole ME. ho amato dal primo istante, ma avevo fretta di arrivare qui, ed ora sto amando con la calma di una donna al capezzale del marito malato, con la quiete di un cucciolo che sonnecchia sulla pancia del suo padrone. perchè ho paura che finisca. e non è del tutto esatto. io dico che ho paura quando sono lì che non sto nella pelle, che voglio sapere cosa succederà perchè ho paura di quel che succederà, quando non penso ad altro e a pensarci mi si chiude lo stomaco. Questa volta non ho paura. Perchè so che ne uscirò con dignità in ogni caso. nessuno saprà se sto bene o sto male, perchè nessuno adesso sa che sono felice, cosa voglio e cosa spero. nessuno si accorgerà della mia reazione. a tutti sembrerà che io molto semplicemente ho fatto il mio anno di sostituzione come richiesto dall'azienda e sono tornata al mio posto a fare caffè e sculettare ai visitatori. potrò piangere, urlare disperarmi quando salirò in macchina, quando sarò a casa, quando sarò in bagno. tanta dignità ed un sorriso. e alle indiscrezioni risponderò: perchè, c'era alternativa? nessuno si accorgerà di niente e così non me ne accorgerò quasi neanche io. ho fatto un lavoro diverso, brillantemente, con ottimi risulatati, e mi è piaciuto, ed è durato un po' e poi è finito. si tornerà alla normalità, alla quotidianità, alla mia sedia blu, così come alla tranquillità, alla leggerezza, al tanto tempo libero. sarò felice di non avere più riunioni, di potermi mettere le dita del naso che laggiù non mi vede nessuno, di non mettere più i tacchi, di non contare più le vittorie ma solo le ore che mi separano dal timbrare il beidge. dignità. che tanto nessuno le sa le cose che mi sono state dette, che tanto per gli altri a me questo lavoro puo anche fare schifo, mica lo sanno loro.

Per Natale spero di trovare coraggio sotto l'albero. 
in fiale, in gocce, in compresse, va bene tutto. 
eviterei solo le supposte.

lunedì 12 novembre 2012

Acqua fresca in un deserto arido,

il mio blog che si apre. tolgo le ragnatele, mi faccio spazio tra la polvere e mi siedo qui per terra, in mezzo a post non scritti, note di cose da ricordare, amici che non sento da troppo.
se non mi fermo qui in mezzo, infischiandomene del traffico che blocco, dei clacson che suonano, della fretta del mondo, non scrivo più. e così non va bene. Sono riscucchiata, totalmente, il tondo dietro di un phon senza cappuccio che quando meno te lo aspetti ti aspira i capelli e se non spegni subito e li districhi piano ti pela come una patata. Il mio lavoro è partito, io sono partita, un cavallo che galoppa e non acenna a fermarsi. io sono felice, sono felice ogni santo giorno di sedermi a questa scrivania e dare il meglio. e non mi sembra vero. ma è un mare in piena, onde altissime di sei ore soltanto, che non bastano mai e continuano sempre, senza tregua, seduta sul cesso di casa con le e-mail dall'i-phone, a pranzo dai miei al telefono con il bulgaro, nelle idee la domenica mattina in vestaglia mentre inforno le brioches surgelate.
Non c'è tempo, è finito. e va tutto a gonfie vele come forse non è mai andato. e per una volta non sto scherzando. I miei stanno bene, papà sta bene, noi stiamo bene, Ego sta bene, andiamo d'accordo, facciamo l'amore . Io sto bene, mi sento piena, appagata, soddisfatta, orgogliosa di me stessa. e vecchia. Sto leggendo Venuto al mondo, sono a poco più di metà. lo sto leggendo di fretta perchè voglio andare a vedere il film, è un libro che ti scava dentro, non avrei voluto leggerlo così. lo leggo mentre l'acque della pasta bolle camminando, mentre aspetto dal dentista, mentre fingo si ascoltare chi c'è dall'altra parte della cornetta, di notte, al posto di mangiare in pausa pranzo. Mi sono resa conto che forse essere madre, o meglio non esserlo, non è solo dormire notti intere senza interruzioni. che forse un giorno si accenderà qualcosa in me. Ho fatto il mio primo brodo di carne, il mio primo bollito. vorrei fare i biscotti al burro, vedere qualche puntata di Benedetta Parodi da seduta sul divano e non sentirne solo la voce mentre piego i calzini in camera. vorrei non essere troppo stanca il sabato e uscire, per mettermi i vestiti nuovi che mi sono comprata, vorrei avere i soldi per comprarmene tanti per altri. per pagare i bolli in sospeso, per pagarmi le lezioni di inglese. Abbiamo la muffa, di nuovo, come sempre. Ego vorrebbe investire il budget destinato al viaggio di capodanno in vernici specifiche e deumidificatore nuovo, io vorrei dar fuoco alla casa e debellarla così. E sono felice, oggettivamente, razionalmente, felice. felice perchè non c'è niente che non va, felice perchè Fox aveva ragione, dopo due anni di merda il sole tornerà a splendere. una felicità sterile che descrivo e non vivo, che vedo ma non sento. forse mi ci solo devo abituare. forse sto invecchiando, mi accorgo che il futuro per la prima volta mi spaventa invece di incuriosirmi. ecco cos'è quel velo negli occhi degli anziani, forse è così che si diventa vecchi, il futuro smette di sembrarti migliore perchè ti accorgi che il presente non è così male e un nuovo giorno è un salto nel buio. Dovrebbe essere vietato per legge sentirsi vecchi sotto i trent'anni. A volte penso che dovremmo dare un po d'amore al nostro tran tran quotidiano, magari un piccolo gatto nero dagli occhi chiari che si strofina contro le mie gambe mentre mi lavo i denti. poi mi ricordo che le piante nella Gcasa muoiono perchè nessuno si ricorda di dargli dell'acqua. Ho iniziato un corso di step, prima lezione di inglese domani. faccio sempre così, l'acqua bolle e allora ci butto dentro di tutto finchè l'acqua mi arriva al mento e sto per annegare. eppure son felice, anche se non si vede. vorrei del tempo, del tempo per stare sul divano a sorseggiare un te caldo, con la coperta sulle gambe e un po di musica, del tempo per provarmi pettinature davanti allo specchio, per andare a prendere mia nonna e portarla a casa mia per fare il polpettone e cenare insieme.
se non torno entro pochi giorni, che qualcuno mi venga a prendere, vi prego.

venerdì 12 ottobre 2012

Oggi il capo non c'è e io finalmente respiro a pieni polmoni qualche ora.

Ho sonno e freddo, questo è il periodo dell'anno che detesto... fa freddo ma non si possono ancora accendere i riscaldamenti così negli spazi chiusi si congela ma non si mettono ancora maglioni di lana e giacconi... inizia ad esserci umidità ovunque, i panni non asciugano e sopratutto ci sono loro... il mio incubo più grande: le cimici. vivo con il terrore senza aprire le finestre anche scoppiasse un incendio, a costo di farmi marcire i muri di casa. le bollette da adesso inizieranno a impennarsi brutalmente tra deomidificatore e scaldone accesi a tempi alterni. E' stata una settimana infernale, ho avuto tutti i giorni parecchie problematiche in ufficio da sbrigare nelle misere sei ore a disposizione, e come ogni anno ho dovuto occuparmi dell'organizzazione del compleanno di Ego che ogni volta mi porta via un sacco di tempo e energie (per poi non fare nulla di così eccezzionale). Questa volta abbiamo deciso di saltare la festa con suoceri e consuoceri da noi per il suo e il mio prossimo compleanno, perchè quelli passati ci sembrano ancora troppo vicini e il pensiero di rimettermi ad organizzare tutto, prenotare torte, fare le pulizie di primavera e tutto il resto, mi faceva venire i capelli dritti. ora però ne sono pentita, alla fine con conti alla mano non possiamo permetterci la festa con gli amici e io non posso portarlo a cena dove vorrei quindi alla fine sarà un compleanno davvero povero e mi dispiace... Fortunamente gli ho comprato il  regalo con largo anticipo e almeno questo non sarà sacrificato. Anche questo mese siamo con l'acqua alla gola quando invece sembrava andare meglio, ieri quando me ne sono resa conto ho avuto un crollo emotivo e c'è mancato poco che mi mettessi in macchina e me ne scappassi chissà dove - non lontano data la quantità di gasolio a disposizione. a volte ci penso davvero, penso che scappare sarebbe la cosa migliore... tanto più si tira la cinghia più tutto è una merda, più si risparmia più le spese aumentano, più mi faccio il mazzo meno mi posso permettere.
Ieri ho iniziato il cambio stagione... lo so, sono in ritardo. Quest'anno proprio non ne volevo sapere di riporre i mie abiti leggeri, di tirare fuori il pesantume dell'inverno scorso e permettergli di scaldarmi. Mi sono decisa a farlo solo perchè sto rischiando una bronchite in ufficio tutti i giorni, nota palude di umidità e stalattiti a partire già dalla metà di settembre... E' il primo anno che lo faccio a pezzi, ma ho capito che se non fossi partita cosi non lo avrei fatto proprio. intendo darmi alle scarpe domenica, tappa più dura e stremante, e poi finire i vestiti in due o tre serate la prossima settimana... Da quando Ego fa questo lavoro porta a casa continuamente roba nuova, roba ingombrante, grossa, spessa che io non so più dove mettermi. Se avessimo del danaro da spendere prenderei un armadio da mettere in pianerottolo per scarpe e scatole, nuovi interni funzionali per l'armadio, magari un mobiletto nuovo per l'ingresso... ma non possiamo quindi devo arrangiarmi con tanta fantasia. Quest'anno però è stato raggiunto un obbiettivo ambito da due anni e che ogni volta sembrava irrangiungibile... ho comprato finalmente un piumino per il letto, un nostro piumino. Grigio come le tende e i pavimenti, bello, caldo e morbido con la parte superiore di microfibra (per gli scorsi due anni abbiamo usato un piumino ragalatomi da mia nonna, bello ma che non c'entrava una mazza con il resto della camera) Ora nella lista dei desideri della Gcasa manca solo cambiare le plafoniere dell'ingresso che mi hanno semrpe fatto schifo, e lavoretti di elettrica per fissare al muro delle luci e un termoconvettore. ma non succederà sicuramente prima del prossimo anno... 

In questo periodo sto ricevendo grandi soddisfazioni al lavoro, non ne ho parlato per scaramanzia perchè quando le cose le scrivo diventano vere, ma presto sputerò il rospo...

mercoledì 3 ottobre 2012

Anche il weekend all'Oktoberfest è andato...

sicuramente il più stancante, al punto che ancora ieri sera vagavamo per casa con aria smarrita e alle undici eravamo già sotto le coperte.
Non è stato un granchè, per tutta una serie di nefaste condizioni che si sono andate a sovrapporre condite da una compagnia forse non troppo adatta. Venerdì siamo partiti un oretta dopo rispetto al previsto, a causa del ritardo di Ego (ovviamente) e la cosa ha creato stupidi sensi di colpa da parte della sottoscritta nei confronti dei compagni di viaggi e scazzo (non saprò mai se reale o immaginario) dei suddetti. tra questo e la pausa in autogrill per cenare, siamo arrivati a destinazione alle tre di notte passate. arrivati alla reception dell'albergo prenotato più di un mese fa, ci siamo sentiti dire da un simpatico tedesco pel di carota (?) "your reservation has been deleted".... Avevamo prenotato dando il numero di una carta prepagata - vuota - come garanzia solo perchè era richiesto per passare allo step successivo e scegliere come modalità di pagamento" in contanti sul posto". questi coglioni hanno provato a prendere i soldi dalla carta il giorno stesso e non riuscendo hanno pensato bene di occupare le camere, senza avvertirci, nonostante io avessi scritto un'e-mail di conferma nel pomeriggio a cui mi hanno anche risposto affermativamente. dopo mezz'ora di discussioni in una versione del mio inglese delle quattro del mattino e una semilitigata con il fidanzato della mia amica (che sosteneva che fosse più intelligente dormire in macchina e il giorno dopo cercarci un hotel a Monaco pur di non accettare l'aiuto di chi ci aveva tradito), il pel di carota ci ha trovato una stanza per quella notte in un hotel lì vicino e tenuto quella per la notte successiva (ad altri prezzi rispetto a quelli prenotati, ovviamente). Litigato anche con Ego che si ostinava ad incazzarsi con tutti i receptionist che incontravamo senza cognizione di causa, abbiamo finalmente dormito tre ore per poi iniziare una giornata che si è rivelata essere un disastro. Dopo un ora e mezza di treno per arrivare a Monaco e ore di coda davanti ad uno stand, siamo riusciti ad entrare e appropriarci di un tavolo all'aperto, dopo mezz'ora ha piovuto e poi diluviato e poi ripiovuto. in tutto questo Ego ha deciso di farsi venire un'emicrania lancinante e io di portarmi una tracolla piccolissima in cui non ci stava né un ombrello né il mio borsellino di medicine d'emergenza. la giornata si è conclusa con me che chiedevo a bavaresi danzanti e ubriachi se avessero una medicina per il mal di testa, in tutte le lingue di mia conoscenza, Ego che dormiva su una panca e gli altri spariti nella folla. (ho così conosciuto una sig.ra tedesca fantastica che ci ha dato un'aspirina e offerto una birra. abbiamo poi passato il resto della serata con lei e la sua famiglia intrattenendo discorsi improbabili sulla differenza tra Italia e Germana in un in inglese arrangiato. memorabile) Domenica è andata meglio, siamo riusciti ad entrare in uno stand al chiuso e ci siamo divertiti ma solo tre ore per poi ripartire. Non mi sono ancora fatta un'idea precisa su come sia veramente andata con la coppia con cui ervamo... lei la frequento da una vita ma da sola, con lui è tutta un'altra cosa. Lui lo conosciamo molto poco, in questi due giorni abbiamo avuto modo di capire che è una palla al piede, non gli va mai bene niente, ne ha sempre una... tanto da mancare di virilità a tratti. Lei con lui è una rompicoglioni di prima categoria e lui la asseconda in tutto. sono persone molto poco sportive, non adatte a viaggi all'avventura, passano il tempo a sbaciucchiarsi e non vedono l'ora di arrivare in camera per trombare in santa pace. ovviamente quando non si vive insieme le cose sono diverse, ce lo ricordiamo ancora, ma loro sono un tantino infantili rispetto agli standard a cui siamo abituati. Non abbiamo mai litigato né ci sono stati grossi problemi nel mettersi d'accordo ma non c'è stato neanche l'entusiasmo di stare insieme o importanti momenti di divertimento comune... un'esperienza insipida. Sarei curiosa di sentire il loro parere ma non penso possa essere diverso.... credo che ci abbiano interpreatato come una coppia vecchia e annoiata, tra Ego che non era affatto di compagnia e io che sputavo veleno da tutti i pori.
La fiera in se ci è piaciuta molto, si respira un'aria di festa fantastica. sono rimasta affascinata dai costumi bavaresi... non immaginavo che tutti, uomini, donne e bambini, si agghindassero con questi meravigliosi costumi e le donne si facessero queste bellissime pettinature fatte di trecce per passare intere giornate a bere litri e litri di birra, mangiare polletti arrosto, ballare e cantare. intere famiglie, gruppi di amici, di qualsiasi età. pensavo di trovare principalmente turisti e pochi tedeschi, molte più risse e macelli, invece l'ambiente era festoso ma tranquillo. da noi è impensabile che famiglie passino un weekend così... indossino i costumi tradionali e lascino problemi quotidiani e preoccupazioni annegare in boccali di birra socializzando con turisti a caso e ballando in piedi su panche di legno. così come è impensabile che in una situazione del genere ad una certa ora non nasca il degenero, tra gente ubriaca a terra, gente che si sente male, gente che si azzuffa. 
Mi dispiace che non sia andata alla grande, sopratutto perchè tra una cosa e l'altra ci è costatata 600 euro che avrei anche saputo come impiegare meglio... 
Ci tornerei, ma non il prossimo anno..., con un giorno in più a disposizione alloggiando in un albergo a Monaco e magari in aereo risparmiando così le ore del viaggio in macchina.
Mi rimarranno impresse le colazioni fantastiche che abbiamo fatto, con torte altre venti cm, in particolare una sacher squisita. Regensburg è sempre bellissima e la mia voglia di andare a vivere in Germania si fa più concreta ogni volta che la vediamo...
Da ricordare: la domanda dei nostri compagni di viaggio - ma dovete fare colazione per forza? ...e le facce sconvolte di me e Ego che appena apriamo gli occhi al mattino se non mangiamo qualcosa entro un ora diventiamo veramente pericolosi.


mercoledì 26 settembre 2012

L'esperienza ItaliaLovesEmilia mi rimarrà per sempre nel cuore.

Il concerto è stato qualcosa di meraviglioso, ho cantato e saltato dall'inizio alla fine con la pelle d'oca. Abbiamo avuto un culo spietato nel risciure ad essere veramente vicino al palco, questo ci ha permesso di vivere a pieno l'atmosfera ricca di emozioni. un occasione unica per vedere praticamente tutti i nostri cantanti preferiti esibirsi nella stessa serata. qualcosa a rischio di cardiopalma, per quanto mi riguarda. Mi sono piaciuti tutti, dal primo all'ultimo. Sopratutto ho apprezzato la spontaneità con cui tutto avveniva... Giuliano Sangiorgi che si è dimenticato di presentare la mia adorata Elisa, la Mannoia con il microfono spento, Pierò Pelù che non sentiva, Tiziano Ferro che ha iniziato a cantare al posto di qualcun'altro... I tredici grazie, tutti diversi e sentiti, per noi, da ognuno di loro... E la sensazione di aver fatto davvero qualcosa di utile per qualcuno. Non potevo credere di averli davvero tutti lì a pochi metri da me, così piccoli su quel palco e grandi nelle loro voci... con le loro canzoni vecchie e nuove si sono susseguiti pezzi di infanzia, di adolescenza, ricordi, dolori, momenti di grande goia... un emozione unica, indecrivibile, che quando ho comprato il biglietto avevo assolutamente sottovalutato. 
La giornata è stata massacrante, alle undici eravamo lì e siamo entrati solo dopo l'una per aspettare quattro nostri amici che poi sono arrivati molto più tardi, con somma incazzatura della sottoscritta... Le previsione del tempo erano pessime quindi io mi ero messa dei jeans strettissimi,una t-shirt, e scarpe pesanti... in quel prato ci saranno stati quaranta gradi per almeno per tre ore, il sole batteva bollente sulla testa, avrei voluto strapparmi via con le unghie pezzi di gambe... si è iniziato a respirare solo dopo le cinque. Gli altri, per puro caso, erano riusciti ad avere il braccialetto per entrare nell'ultima gabbia, quella sotto al palco... Ego si è sbattuto un oretta e alla fine li ha trovati anche per noi. Questo ci ha permesso di starcene a zonzo tutto il giorno non dovendo conservare il nostro posto e di entrare poi comodamente alle diciotto nell'area sotto al palco.
I nostri amici sono rimasti a dormire lì nello spazio tende, cosa che avremmo fatto anche noi se Ego non avesse dovuto lavorare il giorno dopo. Il concerto è finito a mezzanotte, abbiamo raggiunto il parcheggio dove siamo rimasti fino alle due e mezza in coda per riuscire ad uscire... quando finalmente siamo riusciti a lasciare Campovolo siamo rimasti imbottigliati per incanalarci in autostrada un altra ora e un altra ora ancora in coda al casello... risultato: siamo arrivati a casa alle sette e alle sette e un quarto Ego avrebbe dovuto essere a prendere il suo collega e partire per Milano. Si è fatto una doccia veloce mentre io gli finivo la valigia ed è partito... nessun aggetitivo sarebbe esaustivo a descrizione della sua faccia ieri sera quando è arrivato a casa. Disorganizzazione totale, ma ammetto che punto il dito senza avere a portata di mano una soluzione migliore per far uscire circa 100.000 macchine da uno spazio. 
Rimarrà indimenticabile e spero che ci saranno altri eventi come questo, sempre per una causa nobile, non nuova però ovviamente... tanto purtroppo ne abbiamo già una quantità considerevole per cui varrebbe la pena raccogliere fondi.



giovedì 20 settembre 2012

Quando Ego dice che io con i capricci ottengo sempre tutto quello che voglio... ha ragione.



Le ho fatte quadre a mia mamma parlandogli di queste scarpe finchè non me le ha comprate e avevo ripetuto a Ego quanto fosse imminenete il mio bisogno di shopping finchè non mi ha regalato una carta regalo di Zara da quaranta euro, con cui ho comprato la borsa.
Sono un'immatura irresponsabile, superficiale e viziata. come se non bastasse stamattina al mercato mi sono comprata la desiderata felpa grigia felpata alla modica cifra di dieci euri e tra poco avrò completato anche questa lista dei desideri e sarò pronta per stilarne un'altra. Quando il mio bisogno di riempire i vuoti dell'anima con  cianfrusaglie da aggiungere all'armadio è così insopportabile, sarei disposta a prostituirmi pur di ottenere ciò che voglio (ed Ego è un tipo geloso, si sa....)
Adesso sia per il concerto di sabato che per il prossimo weekend a Monaco, ho il giusto abbigliamento da diciottenne che si rispetti.

Per mazziarmi per bene, oggi sto riflettendo su quanto questo mese abbiamo voluto fare il passo più lungo della gamba. Non possiamo andare all'Oktober Fest, non dovremmo andarci. non lo avevamo assolutamente pensato, la mia amica B. e il fidanzato ce l'hanno proposto, tutto sembrava economico e facilissimo da realizzare e come due polli abbiamo accettato. erano anni che volevamo andarci ma ogni anno i primi mesi dopo le ferie siamo con l'acqua alla gola (il resto dell'anno invece si naviga nell'oro -?) quindi ci siamo fatti intortare per poi pentircene subito dopo. non sono i due giorni e mezzo di soggiorno lì a preoccuparmi, sono i giorni prima e quelli dopo. Se fossimo due persone responsabili non saremmo andati nemmeno in vacanza quest'estate, ci saremmo accontentati di andare a casa mia in Liguria e con i soldi spesi per andare in Turchia ci saremmo messi qualcosa da parte in modo da vivere serenamente i mesi successivi. appena abbiamo un soldo in più lo spendiamo, dico tanto di miacuginadeficente e l'ignorante ma noi non siamo tanto diversi. certo, noi ci facciamo un viaggetto o ci compriamo qualcosa che ci serve, non cambiamo mobilio a random o acquistiamo aggeggi nuovi che non sappiamo accendere tanto per far vedere che li abbiamo, ma il risultato è lo stesso. se avessimo rinunciato a tutto in questi due anni di convivenza, a questo punto ci saremmo garantiti non dico un futuro ma almeno una quotidianità migliore. Dopo due anni Ego ci  arrivato, io no. Io dico ogni volta che siamo solo in due e abbiamo abbastanza le spalle coperte (non rischiamo per lo meno di ritrovarci senza un tutto sulla testa) e quindi è giusto concederci ogni tanto di fare quello che vorremmo fare, che tanto nella peggiore delle ipotesi viviamo a stecchetto fino allo stipendio dopo. (Ego da parte sua invece è per il non-risparmio nelle piccole cose, ha le mani bucate... un binomio vincente.) Ma sto iniziando a pensare che questo mio modo di ragionare sia sbagliato, o comunque non opportuno ai tempi in cui viviamo. Forse una volta poteva funzionare ma non oggi, con questa economia traballante che non garantisce alcun tipo di equilibrio. Le cose potrebbero ancora peggiorare, uno dei due potrebbe perdere il lavoro dal giorno alla notte e potremmo pentirci amarante di aver vissuto come se non ci fosse un domani. Io rigida e con un senso di responsabilità al di sopra della media dei mie coetanei, forse non mi sono resa conto che fare questo tipo di scelta considerandola il semplice riconoscere di essere giovane e doversi un minimo godere la vita lavorando entrambi tutto il giorno, tutti i giorni dell'anno, è stato fin ora solo deleterio anche a livello psicologico. e ne avrò la dimostrazione quando passerò il prossimo weekend a preoccuparmi per le bollette da pagare invece di divertirmi. Sono stata sempre consapevole del fatto che l'unico modo per uscire da questo circolo vizioso fosse avere un capitale di base da tenere lì e consumare solo all'evenienza ma nonostante questo tutte le volte che avrei avuto la possibilità di averlo ho trovato il modo di spenderlo. A natale Ego riceverà la seconda parte delle provvigioni di quest'anno e io non riesco assolutamanete a pensare di lasciarle sul conto e non usarle per fare un weekend lungo in qualche capitale europea per capodanno. Forse non sono abbastanza matura per gestire questa situazione. eppure mi sembra di fare già tanto, di inventarmele già tutte, di avere già fin troppo spirito di sacrificio in confronto agli esempi che ho intorno. alla fine quello che mi compro di futile, trovo sempre il modo di averlo nella maniera più economica e scroccosa. la maggior parte di quello che ho avuto negli ultimi anni, l'ho avuto grazie a regali o occasioni, vedo la parrucchiera due volte alll'anno e il mio corpo non ricorda neanche più cosia sia un estetista. Ma forse io la vedo così quando in realtà questo non è niente di speciale e potrei fare molto di più, forse commetto errori costantemente che sono alla base di ogni nostro problema e non ne sono consapevole. 
Mai come in questo momento mi spaventa la relatività delle cose e vorrei avere a disposizione uno strumento di rilevazione (o meglio ri-velazione) universale che mi indicasse quale via è quella giusta... quella dettata dalla pura razionalità logica... o quella che comprende anche un minimo di sporadico piacere umano che a ognuno spetterebbe di diritto.

mercoledì 12 settembre 2012

Depressione

da astinenza da shopping abbinata a cielo nuvoloso e scazzo del capo. il mio sistema nervoso funziona così, ogni tre mesi circa devo spendermi un centinaio di euro da qualche parte, sennò iniziano le crisi. e le statistiche dicono che una donna media spende questa cifra per se stessa ogni dieci giorni circa , per cui, sono davvero bravissima. dovrei saperlo ormai e contenere il dolore ma ogni volta arriva e mi sconvolge. Questa volta mi sono fissata con l'abbigliamento casual. vorrei un pantalone della tuta decente, una bella  felpa con zip, una sneakers con le borchie, una borsa a tracolla in pelle nera con frange e una cover con le orecchie per l'i-phone (forse è più una sindrome di peter-pan che una voglia di shopping). E questo è l'elenco per stare nel centinaio di euro, per quello da budget illimitato non basterebbero tre post. e potrei anche farlo, tanto al momento quei desideri hanno le stesse possibilità di essere realizzati di quelli del primo qui sopra, almeno fino a fine settembre. E lo so che mancano solo una ventina di giorni scarsi, ma a me queste cose servirebbero prima. quando ti manca l'ossigeno non puoi mica aspettare venti giorni.
E non dovrei lamentarmi perchè questo mese facciamo tante cose, oltre a pagare tre multe di Ego, una mia, e due bollette scadute da un pezzo. Se solo ci fosse una multa in meno potrei soddisfare qualche mio desiderio.e il diavoletto sulla spalla mi avrebbe anche suggerito che una multa scaduta da un mese puo rimanere scaduta due mesi e il mondo non crollerà. non entro il quindici del mese dopo almeno. ma poi si sa, io ho una reputazione di "donna matura e responsabile" da proteggere. Forse quello che mi fa rosicare di più è proprio sapere che non posso comprarmi quello che voglio non perchè i soldi non ci sono ma perchè i soldi vanno impiegati per pagare delle multe. perchè le multe bastava non prenderle, invece se i soldi non ci sono non li si puo inventare. Fortunatamente nei prossimi weekend non avrò il tempo di sbavare davanti alle vetrine... questo che verrà andremo in montagna con i miei, quello dopo saremo a Campovolo al concerto per L'Emilia e quello dopo ancora a Monaco all'Oktoberfest. Non posso lamentarmi, facciamo tante cose. Sarei un ingrata a farlo, c'è chi non si pouo permettere neanche di fare queste cose. Il punto è che la felpa e le scarpe le avrei messe proprio in queste occasioni. ma non mi sto lamentando eh. anche la borsa sarebbe stata proprio comoda. e la cover del mio i-phone fa pietà. ma non mi sto lamentando eh.

lunedì 10 settembre 2012

Traumatizzati siamo partiti per Bodrum,

con le migliori intenzioni per quella che alla fine è stata la nostra unica settimana di vere vacanze.
Alla fine abbiamo optato per la Turchia non per scelta ma perchè quando abbiamo avuto finalmente i soldi sulla carta di credito per prenotare, tutti i pacchetti per Rodi adatti al nostro budget erano già stati presi. disperati ci siamo buttati nelle mani di un'agenzia, cosa che non avevamo mai fatto prima e, con nostra grande sorpresa, abbiamo trovato questo pacchetto ad un prezzo ancora minore di quello che speravamo di spendere. E' tutta un'altra storia avere qualcuno che ti viene a prendere all'aereoporto e ti ci riporta, avere un punto di riferimento in loco e sapere di non essere l'unica coppia ad avere la doccia che allaga il bagno e il tavolino del balcone che sparisce e ricompare a piacere del personale dell'albergo. Noi eravamo abituati ad organizzarci i viaggi da soli ed essere totalmente indipendenti ma anche allo sbaraglio in caso si presentassero situazioni diverse da quelle che ci aspettavamo. Questa volta è stata una cosa completamente diversa e per quanto mi sia piaciuta non posso però dire di preferirla. Per una sociofobica che con il tabaccaio a duecento metri da casa si fa venti km andata e ritorno per comprare le sigarette al distributore automatico e non dover salutare altri essere umani, ci sono molti lati negativi. L'impatto è stato pessimo, appena saliti sul pulman che ci ha portato dall'aereoporto all'albergo, un tizio dopo aver fatto l'appello ci ha comunicato che il giorno seguente alle dieci avremmo dovuto essere pronti per la colazione dove ci sarebbe stata una riunione con qualcuno. io avevo già voglia di mandarlo a stendere alle dieci? così tardi? io a quell'ora sono già in spiagggia... e poi che cosa volete? io sono in ferie, non voglio fare riunioni anche qui, lasciatemi in pace, che è un complotto quest'anno?? C'erano altre tre coppie italiane nel nostro "gruppo", due di Roma e una di Napoli... E galeottoa fu l'escursione in chaicco del secondo giorno... non ce li siamo più levati di torno, che fa pure rima. La ragazza che rappresentava la nostra agenzia, turca fidanzata con uno gnoccolone argentino di madre e italiano di padre, ha fatto amicizia con una delle ragazze di Roma. In pratica dal terzo giorno si viaggiava in dodici e non ci si è separati mai.  Non ho schifato la cosa nelle prime ventiquattro ore per non essere sempre la guastafeste di turno e perchè vedevo Ego piuttosto coinvolto, ma è stato un grave errore. A queste persone non fregava un cavolo di vedere più posti possibile, sono tipi all'inglese da villaggio turistico con sfondo di cartone all'orizzonte. Alla sera si faceva tardi quindi la mattina l'appuntamento per la colazione era alle nove e mezza... cosa per me inaccettabile, arrivare in spiaggia a mezzogiorno, quasi mezza giornata sprecata a dormire. arrivavamo dalla spiaggia alle otto di sera e l'appuntamento per la cena era nuovamente alle nove e mezza in reception, giusto il tempo di lavarsi e prepararsi, mettere un minimo in ordine le nostre cose ed era ora di uscire. si cenava non prima delle undici e quando si finiva ormai quasi tutti i negozi erano chiusi e si tornava in albergo a bere birra e poi a dormire. Non so come ho fatto a resistere, non tanto allo stretto contatto con altre persone ma ad assecondare le decisioni comuni e non fare (troppo) la rompicoglioni. In primis l'ho fatto perchè, essendo stata una meta improvvisata, non mi ero preparata come al solito sulle cose che volevo fare e i posti che volevo vedere, anzi, quest'anno ogni volta che aprivo una pagina internet per cercare qualcosa venivo immediatamente assalita dalla noia e una voce dentro di me mi diceva "ma chi cazzo te lo fa fare"così chiudevo pensando di farlo l'indomani. avendo però molto spirito di buona condotta intrensico, ho pensato che mettendo assieme le idee di altre dieci persone, che per me era scontato che avessero le mie stesse intenzioni, ne sarebbe uscita una bella esperienza senza che io faticassi troppo a sbattermi per cercare informazioni su un paese le cui guide in italiano erano davvero poche e confuse. Ma sopratutto vedevo che Ego si divertiva e pensando che avesse bisogno di un po' di sano divertimento e svago, quasi infantile, con altri uomini, senza il mio continuo programmare ogni secondo di ogni minuto delle nostre giornate, ho messo da parte ancora una volta le mie esigenze. Ovviamente sono rimasta delusa dal fatto che a Ego tutto questo sia andato bene, ma per me rimanere delusa da Ego è una costante che non va in ferie mai neanche ad agosto. Sto sentendo il peso di questa cosa molto di più adesso che in quel momento, perchè non nego che ci siano stati anche dei bellissimi momenti...si andava in giro in scooter tutti insieme per la costa, si sono fatte delle gran risate, l'ultima sera abbiamo comprato la carne e fatto una grigliata sul balcone della coppia turco/argentino/italiana. Avere la ragazza turca insieme a noi ci ha permesso di andare a mangiare in posti dove da soli non saremmo mai entrati, prezzi super economici e cibo squisito, mangiare i piatti più tipici a base di carne, salsine e verdure e assaggiare i loro dolci buonissimi. E' stata nel complesso una bella vacanza, un bell'esperimento per me da archiaviare nella categoria tentavi di convivenza tra mammiferi, da non ripetere.

La mia turchia mi ha lasciato addosso un senso di libertà, di sonni profondi e risvegli dolci. Fancazzismo generale che trasuda da ogni cosa. tutte le spiagge oltre alle file di ombrelloni di paglia che danno quel tocco di stile e i classici lettini (ma rigorosamente rivestiti da cuscinetti morbidi), hanno tutte almeno due file di gazebo sotto cui ci sono colorati puffe o cuscinoni giganti. stessa cosa nei locali e sulle barche, raramente trovi normali sedie, ciò porta ad una situazionione di svacco generale con gente che addirittura a fine serata si addormenta lì dopo aver fumato il narghilè. Stravaccharsi a pelle nuda sul sudore di qualcun'altro sotto i quarantadue gradi delle due del pomeriggio non è il massimo, ma basta non pensarci. Tra l'altro nella maggior parte delle spiagge non si paga nulla, basta prendere qualcosa da bere durante la giornata! Contrariamente a ciò che ci avevano detto, la vita lì costa come da noi, in certe cose addirittura di più, con la differenza che un loro stipendio medio è corrispondente a nostri 400 euro al mese. La ragazza turca ci ha illuminato su una realtà di cui noi non eravamo assolutamente a conoscenza: i turchi non possono uscire dal loro paese liberamente a meno che non abbiano un permesso dall'università dove studiano per fare ricerche nel paese dove vogliono andare o un contratto di lavoro in mano. non possono fare una vacanza all'estero, possono farlo i ricchi lasciando una sorte di tangente oppure si puo provare a fare "il colloquio" sottoponendosi ad una serie di assurde domande e a seconda di come si è svegliata quel giorno la persona che prenderà la decisione, passarlo o meno. Per questa coppia questo rappresenta un grande problema, vorrebbero venire a vivere in Italia e sposarsi ma lei non puo uscire dal paese a meno che non abbia un contratto di lavoro qui, e non mi soffermo a specificare quanto possa essere improbabile questo sopratutto non potendo nemmeno candidarsi di persona. le loro famiglie hanno realtà economiche pessime e non possono aiutarli, dopo sette mesi senza vedersi passati a lavorare sodo per mettersi da parte quanti più soldi possibile, lui si è trasferito lì con tutto quello che possiede e ora vivono alla giornata. Sia noi che le coppie di Roma e Napoli stiamo spargendo i loro curriculum in giro ma con la situazione attuale italiana ci si vergogna quasi al solo pensare di trovare lavoro ad una ragazza turca senza nemmeno farla vedere in faccia. Conoscere loro ha aggiunto un grande cerotto nel mio cuore, rinforzato ad ogni audiomessaggio che lui ci invia su wathsapp in cui ripete ogni due frasi "così possiamo stare insieme".
Non c'è ancora mai stato un posto che non mi sia piaciuto, io amo il mondo e non credo che lo troverò mai. sono stata però in posti dove non vivrei, e questo è sicuramente uno di quelli. Abbiamo subito capito che la nostra zona era la più turistica, di conseguenza per niente tipica. L'influenza greca e quella europea si sentono al punto che a volte ti dimentichi di essere così vicino alla Siria in piena guerra o di essere in uno stato dove la prima religione è l'Islam, cosa tanto temuta dagli occidentali. Di donne con il burqa ne ho viste davvero poche e tutte anziane, non pensavo di trovare le classiche mignotte per strada e raffigurazioni e gadget raffiguranti peni nei negozi di souvenir. non c'è nessun pudore in più di quello che trovi da noi a Rimini ad agosto,almeno per quello che un turista può captare in una settimana di soggiorno. Gli uomini guardano qualsiasi donna in modo irriverente, sola o accompagnata che sia, con sguardi che se provi a sostenerli ti fanno accaponare la pelle. 
L'unica cosa che ti ricorda dove sei è la preghiera sparata da tutte le moschee ogni sei ore. la maggior parte dei locali abbassa la musica e qualcuno smette di parlare, ma non abbiamo visto mai nessuno pregare. la preghiera è quasi cantata e sentirla è davvero affascinanate. L'unica volta in cui ci siamo allontanati un po' dalla costa per poi riscendere in una spiaggia più lontana, abbiamo avuto modo di vedere molte case ridotte in condizioni poco agevoli, bambini che portavano carriole di pietre e anziane signore che vendevano fichi secchi con dei tavolini fuori dala propria casa. Non mi sento di poter dire di avere visto la Turchia, motivo per cui prima o poi ci tornerò sicuramente e progettiamo di fare presto un weekend lungo ad Instanbul.
A Bodrum e dintorni il mare e la spiaggia non sono assolutamente come vengono presentati. le spiagge son ben tenute e il mare è pulito, ma quello della nostra Liguria nei giorni migliori non ha niente da invidiargli. Ci sono sicuramente mari e spiagge più belle ma non abbastanza vicine a dove eravamo noi. le agenzie ti mandano lì perchè è il polo del turismo, ma se dovessi tornarci ci starei alla larga e andrei più verso Marmaris e/o Antalya. Bodrum è la fiera del tarocco, se vai in centro non puoi far altro che passeggiare per lunghe vie di negozi uno attaccato all'altro, tutti uguali, che vendono qualsiasi cosa taroccata benissimo... vestiti, borse, orologi, gioielli, articoli per la casa... a prezzi per niente economici.

Icmeler, sicuramente la più bella che abbiamo trovato



La cosa che più mi rimarrà nel cuore sono questi porti, in particolare quello di Bodrum, con tante barche in legno di colore diverso... che ti ricordano di quante sfumature diverse sia fatto questo nostro mondo.
Ci siamo divertiti parecchio nel costatare loro abitudini che da noi sono impensabili... i bus con cui si può andare su e giù per la costa non danno biglietti e non esiste controllore, si va a fiducia e noi non abbiamo visto una sola persona non pagare. si sale e si va a pagare all'autista che mentre guida si gira, conta i soldi e ti da il resto, oppure più semplicemente si passano i soldi a quello davanti a te che li passa a sua volta a quello davanti a se e così via finchè arrivano all'autista e stessa cosa indietro per il resto. mi immagino a Torino uno che batte sulla spalla di quello davanti e quello che si gira e gli dice "ma che cazzo vuoi??"... L'innumerevole quantità di animali che girano indisturbati ovunque, camminando per Bodrum ci si è affiancato un tacchino con i cuccioli tacchini dietro in fila indiana, alla visita al castello parecchie galline facevano le scale con i turisti. sopratutto ci sono cani e gatti ovunque, assetati e affamati e io e Ego ci fermavamo a dare loro da mangiare e da bere quanto potevamo. Gli ultimi due giorni abbiamo "adottato" un gattino piccolissimo che bazzicava nell'albergo, l'abbiamo fatto dormire due notti nel nostro appartamento. il suo bisogno d'affetto era smisurato, non ha ma fatto un bisogno in casa e appena aprivamo la porta della camera da letto al mattino ci correva in contro per farsi prendere in braccio e cooccolare. Ovviamente quando abbiamo dovuto salutarlo abbiamo pianto mezz'ora come due deficienti.


Tirando le somme, io e Ego avevamo assoluto bisogno di stare del tempo da soli, di avere intimità nel senso più pratico del concetto, di passare giornate insieme senza preoccupazioni ed ogni cosa sembra essersi messa d'impegno per ostacolare questo. nonostante ciò, abbiamo passato venti lunghi giorni senza mai avere litigi drammatici, qualche scazzo (ovviamente mio) ma come credo sia regolare per ogni coppia. Ad oggi questa condizione di bandiera bianca persiste, insieme però alla senzazione (ovviamente mia) che manchi sempre un pezzo...   

mercoledì 5 settembre 2012

Quest'anno abbiamo fatto buon uso di ogni giorno di ferie a diposizione,

cosa che negli anni precedenti non avevamo più potuto fare - il primo anno di convivenza abbiamo fatto simpaticamente le vacanze in chrurgia generale e l'anno scorso dati i pochi soldi a disposizione abbiamo beccato una partenza economica di giovedì e sprecato così i giorni prima e dopo. La mia prima settimana è passata in un lampo, Ego lavorava ancora e io avevo in mente di andare in milioni di posti ma ovviamente non ho fatto nemmeno la metà delle cose che avrei voluto fare. l'ho passata quasi interamente a organizzare quello che dovevo comprare per partire, con tanto di schemi excel e frecce luminose sparse per casa, e poi a preparare le valige... Il venerdì sera siamo subito partiti per la Liguria, siamo tornarti la domenica mattina dopo e ripartiti per la Turchia il lunedì mattina, tornati il lunedì sera dopo, io sono rientrata in ufficio il mercoledì e Ego il giovedì. Abbiamo avuto un gran culo con le date del viaggio, beccato dieci giorni prima in un agenzia low cost, ci eravamo presi due giorni in più di ferie e tutto è coinciso perfettamente. 
La settimana in Liguria è stata un disastro. Mesi prima miacuginadeficiente mi aveva chiesto se avrebbero potuto venirci a trovare due giorni quando saremmo andati al mare. ovviamente le avevo detto di si, pensando anche che poi la cosa sarebbe caduta nel dimenticatoio come spesso accade...o che comunque due giorni avremmo anche potuto sopravvivere. Ad inzio agosto, quando ormai ce ne eravamo dimenticati, alla festa di compelanno de LaPiccola, ci hanno colto di sprovvista chiedendoci quali giorni saremmo andati e noi non abbiamo saputo inventarci una scusa lampo... Nei giorni seguenti ci siamo trovati davvero in difficoltà perchè sapevamo perfettamente che dirgli di no avrebbe significato automaticamente litigarci, essendo loro persone prive di intelligenza alcuna (motivo per cui ritengono anche normale autoinvitarsi a casa degli altri) ma non siamo stati così sgamati da pensare che la loro innocua visita di due giorni sarebbe diventata una settimana di ferie a scrocco. sono arrivati il lunedì e se ne sono andati il lunedì dopo. Con il senno di poi non so come posso essere stata così stupida da permetterlo e sopratutto come ho potuto pensare che magari in fondo non sarebbe stato tanto male. Stupidamente abbiamo voluto fare i signori, non essendo nata come una "vacanza insieme", situazione in cui sarebbe anche stato lecito farsi ognuno gli affari propri sopratutto alla luce della grande differenza di stili di vita e abitudini tra noi, ma come un "vi vieniamo a trovare"... abbiamo cercato di raggiungere compromessi su ogni decisione per le cose da fare, i posti dove andare, ecc.. trovando però dall'altra parte un riscontro completamente diverso di persone che vogliono farsi gli emeriti fatti loro o al massimo dettar legge. Non ci siamo quindi osati ad uscire con i nostri amici che sono nei paesei vicini come facciamo ogni anno, ad andare nei posti dove andiamo di solito, ad alzarci all'ora che più preferivamo. (tutto questo condito dal fatto che abbiamo dormito una settimana nel divano letto in salotto che ha il materasso più scomodo esistente al mondo passando poi le giornate a voltaren per il mal di schiena.) Miacuginadeficiente si è impossessata della mia cucina non permettondomi di avvicinarmi ai fornelli per l'intera settimana. io ero stata chiara sul fatto che mi sarei portata come sempre la spesa in modo da non dover spendere nulla là, ma essendo loro abituati a mangiare antipasto, primo e secondo a pranzo e cena e ad avere ogni giorno il pane a tavola (l'esatto contrario di me e Ego che, sopratutto in vacanza, mangiamo una fettina con un'insalata e siamo apposto) andavano spesso a fare integrazioni pretendendo poi che si dividesse la spesa. La sveglia suonava alle sette in punto nonostante la bambina non si svegliasse prima delle otto. Abbiamo vissuto una settimana all'insegna della fretta. fretta per uscire, fretta per mangiare, fretta di prepararsi, fretta di tornare a casa. io e Ego siamo arrivati all'ultimo giorno con le occhiaie e più stanchi di quando siamo partiti, inutile ricordargli che erano le nostre ferie. non si sono comportati da ospiti neanche un attimo, a volte sembrava quasi che fosse casa loro e fossimo noi quelli di troppo... e per finire in grande stile, dopo averli ospitati a casa mia una settimana facendogli usare acqua, luce e gas che pago io, l'ultima mattina a fare colazione prima che noi partissimo, miacuginadeficente si è alzata ed è andata a pagare le loro tre brioches e i loro tre cappuccini. non mi ha offerto neanche una sigaretta. Non mi aspettavo niente di buono da questa esperienza ma nemmeno qualcosa di così cattivo. Adesso li stiamo evitando come la peste, ci viene la nausea solo a sentir pronunciare i loro nomi... il prossimo anno, quando sicuamente miacuginadeficiente arriverà a farmi la consueta domanda (perchè essendo deficiente non si è assolutamente accorta di quanto eravamo incazzati sopratutto gli ultimi giorni e felici la mattina in cui dovevamo partire) le dirò che la casa l'abbiamo venduta. L'unica nota positiva è stata passare del tempo con LaPiccola sopratutto per Ego che non la vede mai. ovviamente si sono perdutamente innamorati l'uno dell'altro, LaPiccola appena si svegliava al mattino veniva nel nostro letto e gli dava bacini finchè lui non si alzava e gli ha dato un nome che pronunciava ogni dieci minuti. Ci siamo sentiti anche molto "caritatevoli" nel fare questa cosa, sotto consiglio di Miacuginadeficiente che fin da subito l'ha messa sotto l'aspetto LaPiccola non ha mai visto il mare, noi siamo dei coglioni che se hanno un ero in più si comprano il televisore 70 pollici 3D (ma non gli occhialini perchè costano troppo, attenzione) e non possiamo permetterci di portare le bambine in vacanza.


Il primo giorno l'ignorante l'ha messa in piedi nella sabbia bollente alle due del pomeriggio, ovviamente è scoppiata a piangere e traumatizzata non si è mossa dall'asciugamano tutto il giorno, non voleva più appoggiare i piedi a terra nemmeno a casa. Dal secondo giorno invece ci ha preso gusto sia con la sabbia che con l'acqua e ha passato il resto della settimana a impanarsi come una cotoletta e rubare giochi ad altri bambini qua e là.

lunedì 3 settembre 2012

Sarà stato il mio ultimo post a portare sfiga?

Banalissimo quanto triste parlare del tempo, sopratutto dopo mesi di post veloci e pieni di niente.
Già a luglio mi preoccupavo del fatto che l'estate sarebbe presto finita, per tutta la serie di motivi già argomentati, arrivo da 42 gradi turchi e mi trovo in un nord italia da ottobre inoltrato. e poi il karma non mi è avverso. Temevo il freddo, il cielo grigio, i vestiti pesanti, i pensieri nuvolosi e me ne è stato dato un assaggio già a i primi di settembre.
Generalmente amo settembre. da noi è il mese delle fiere mangereccie, dei tendoni della pro-loco nei paesini. si inizia con agnolotti e carne alla brace, si passa a fine mese alle fiere del tartufo con salami e vini a volontà e si finisce poi con i primi freddi veri a polenta e salsiccia. Sono i miei mesi insomma, cibo e alcool come se non ci fosse un domani. ma è ancora troppo presto per questo clima, soffro terribilmente sia a livello emotivo che fisico. ieri mi svegliavo in un lago di sudore seminuda con una sete desertica. non riesco a farmene una ragione quando la mattina mi alzo infreddolita, mi metto un felpone di Ego e mi chiudo in bagno con lo scaldone a manetta. nel frattempo costumi da bagno e ciabatte di gomma sono sullo stendino ad asciugare, usati fino alla settimana scorsa. E mentre scrivo questo grandina sulla mia macchina, scroc scroc scroc. Se penso che fino a pochi anni fa potevano venire giù polpettoni dal cielo e, a patto che non mi rovinassero la piega, la cosa non mi toccava minimamente...
Tornata in ufficio un giorno dopo gli altri, ho ritrovato la stessa aria fetida lasciata un mese prima. colleghi isterici e bianchi cadaverici, che sembrano non essere stati in vacanza neanche un giorno, capo incazzato che delira e gioca a freccette con figurine delle nostre teste, clienti che non pagano e scrivania impolverata. Mi consolo con le 270 foto scattate a Bodrum e cercando di non perder mai di vista gli obbiettivi che mi sono prefissata per questo "inizio d'anno"... bere la metà dei caffè a cui ero arrivata a fine luglio e fumare metà delle sigarette, tornare ai miei adorati 48 kg, fare pace con il cervello e cosa più importatnte... mettercela tutta nel lavoro dato che... potrebbe essere il mio ultimo mese e mezzo a disposizione.

anche se decisamente fuori contesto, voglio annotare questo episodio-chicca per non dimenticarlo: ieri, pranzo con il parentadodeficiente al completo più ospiti autoinvitatasi parenti dell'ignorante. chiedo a mia ziafacciadimerda se nel supermercato dove lavora per caso assumono personale, per una ragazza turca spiego, che abbiamo conosciuto in vacanza e ne racconto brevemente la sua commovente storia... sdegno generale del parentado.. cazzo di extracomunitari che vengono a rubarci il lavoro, con tutti gli italiani che non ce l'hanno.
Ma davvero io ho gli stessi geni di questa gente?

martedì 31 luglio 2012

Meno tre giorni lavorativi alle ferie,

escludendo ormai oggi. chissà se questo post lo publicherò o rimarrà nelle bozze insieme agli altri duecentosettantacinque. Avere il mio capo a pochi metri rende davvero difficile concentrarmi, a volte sto scrivendo qualcosa di sensato poi arriva lui e il castello di pensieri crolla, come se lui avesse i superpoteri e dalla sua scrivania potesse vedere cosa c'è sulla schermata del mio pc. 
Mi sembra incredibile che luglio sia finito, l'estate ha superato la sua metà, le ferie passseranno velocissime e in un batter d'occhio sarà settembre, con tutte le sue novità. Mi accorgo delle stagioni che passano e finiscono attraverso l'uso dei miei vestiti, quando la stagione è quasi finita io dovrei aver usato quasi tutti i miei vestiti di quella stagione e invece ora per esempio ne ho usati appena la metà... per non parlare delle scarpe. sarò io ad avere troppi vestiti o l'estate passa troppo in fretta rsipetto all'inverno? 
Quest'anno l'ho davvero apprezzata, nonostante i capelli attaccati al collo, la circolazione a ramengo, i piedi gonfi, le saune in macchina. Avevo davvero bisogno del sole, del caldo, di colori vivi e diversi attorno a me. di avere intorno qualcosa che non mi ricordasse ogni momento la paura di febbraio, i viaggi con nebbia e neve fino all'ospedale... il freddo che penetra dentro, passa attraverso la pelle e arriva a trafiggerti il cuore. Stare in casa con le finestre aperte mi da un senso di libertà, il cielo azzurro e tutto illuminato da questo giallo confortante, accogliente... i vestiti leggeri, lo smalto colorato, pomodoro e mozzarella, il mio compleanno. vorrei che quest'estate durasse ancora, con i suoi progressi, la sua pace, il suo come sta papà? bene bene! vorrei che non finisse più, non finisse mai.
Questo è un post di fine settembre, ma si sa... io mi porto sempre avanti.

venerdì 27 luglio 2012

L'ho mai scritto un post da ubriaca?

C'è sempre una prima volta.
Sono andata a pranzo con le colleghe. Lo so, lo so. potevo evitare, proprio prima del weekend.... non sarà il massimo come ultimo weekend di luglio diluvi e tempeste di fulmini. ma non avevo scelta, sarebbe stato il quinto no nel giro degli ultimi due mesi, e in più mi ero già giocata tutte le scuse a mia disposizione.
Ho passato la mattinata a maledirmi per non aver inventato una dissenteria dell'ultimo minuto e invece poi è stata un esperienza piacevole. guardare gli altri socializzare è sempre sintomo di grande curiosità per me, se poi c' è del cibo e del vino... Sono arrivata con il suv del capo, con il capo naturalmente. Le facce di cera delle mie colleghe si sono squagliate al sole quando sono scesa con lui. Pensavo di vergognarmi, sentirmi una cretina, e invece no. non mi sono sentita niente, ero tranquilla e salutavo tutti con una faccia del tipo: tze. e non avevo ancora bevuto. Penso di essere la prima dopo molti anni che poggia il culo su quel sedile dopo la Menagerdistacippadi...Lei oggi è già in ferie, sennò col cavolo che sarei stata seduta lì, al massimo dietro. già mi immagino la sua faccia quando le altre galline glielo diranno, per sedere in quel posto si è giocata innumerevoli vacanze e weekend, amicizie e un marito. e io proprio niente. Forse sono una che andrebbe a letto con il capo... ma non per far carriera, per far qualcosa di diverso, e se poi così si tutela anche la carriera ben venga. forse sono così ma ancora non me ne sono resa conto. o forse tutto quel vino bianco associato a san simone e malibù è un po' troppo per un pranzo con 40 gradi sulla testa. Mi ricordo i primi anni che ero qui dentro, quando vedevo arrivare la Menagerdistacippadi... con lui e la guardavo con un misto di terrore e ammirazione, pensavo "chissà com'è, avere quel rapporto con il capo". 
Adesso però li voglio anche io duemila euri al mese.

giovedì 26 luglio 2012

A due giorni dalle mie meritatissime ferie,

il capo ha deciso che la prossima settimana l’azienda rimarrà ancora aperta ed ovviamente la sottoscritta dovrà essere presente. Saperlo così, quando hai già metà del corpo immerso nello sciallo vacanziero, è un po’ traumatico. d’altro canto però mi salva dall’essere schiavizzata da miacuginanevrotica e pancia in esplosione ormai imminente. Come già detto, sono entusiasta al pensiero che tra meno di una settimana la famiglia si allargherà e conoscerò il nuovo piccolo, motivo per cui ho evitato di mettere le mani addosso alla madre domenica sera. E’ venuta con compagnotonno e figlio a casa nostra, per festeggiare il mio compleanno. è arrivata scazzata e sbuffante, con la classica camminata del sonounpoincinta con mani dietro la schiena e faccia sofferente e ha trattato tutti di merda tutta la sera per poi alla fine spararla:“hai una festa martedì” parlando del giorno in cui dalle sei del mattino fino a sera inoltrata le avrei tenuto il figlio “Caia, la figlia di Tizia fa la festa di compleanno in tal posto. Inizia alle quattro ma puoi portarlo anche per le cinque” e alla mia domanda  “IlGrande deve andarci per forza?” si è stizzita e ha risposto offesa “tanto cosa vuoi fargli fare? Comunque se non hai voglia non lo portare.”e non ha più proferito parola. Mi presenterò quella mattina con una fetta di culo pronta, così alla bisogna… Mi rendo completamente disponibile a tenerti il bambino, a farti la notte in ospedale, a pulirti il cesso di casa se me lo avessi chiesto… perché non hai la mamma e hai una suocera idiota, perché ti voglio bene. e tu oltre a non mostrare un minimo segno di gratitudine, come se la mia disponibilità fosse scontata,pretendi ancora che io vada a correre dietro a tuo figlio in un prato/rompermi le palle con mamme che non conosco ordinandomelo e ti stupisci se mi permetto di farti notare che il bambino non è obbligato ad andare ai compleanni se i genitori sono a partorire il fratello? Le avrei ribaltato addosso il tavolo di casa se solo la mia coscienza non mi avesse ricordato che dopo una settimana dovrà subire un cesareo e poi avrei dovuto fare i conti con i miei soliti sensi di colpa. Non oso immaginare che giorni infernali avrei passato rimanendo a sua disposizione la settimana intera, dovendo lavorare ho preso martedì pomeriggio di ferie e per il resto si aggiusterà o dovrà chiedermi per favore di prendermi ore di permesso per aiutarla e forse così non si permetterà di avere questo atteggiamento. Mi ha regalato un braccialetto identico a quello che ho già, solo di un altro colore, e prima ancora che lo aprissi mi ha detto “vallo a cambiare”. L’ha preso in un negozio a fianco al bar dove passa le giornate, che vende tantissime altre cose che non ho e che avrebbe pagato anche meno. Praticamente mi ha fatto un buono, non avendo alcuna voglia di sbattersi nemmeno a pensare cosa avrebbe potuto piacermi e non preoccupandosi minimamente di non farmelo capire. Ciliegina sulla torta, quando se ne stava finalmente andando ha chiesto ad Ego quando abbiamo intenzione di darle il regalo che ci ha chiesto per la nascita del nuovo, perchè le serve. E’ figlia di suo padre, i geni sono quelli. Lunatica, bipolare, convinta che tutti debbano essere sempre a sua disposizione, egoista, arrivista, maleducata ed egocentrica.  Imparerò a capire che è feccia esattamente come suo padre e suo nonno? Ogni volta mi faccio fottere. mi lascio impietosire dalla consapevolezza che è circondata da personaggi inutili o immondi, che l’unico punto riferimento della sua vita se n’è andato tre anni fa e che da quel momento lotta ogni giorno con rabbia e dolore, che io sono l’unica parente vicina e “normale “ che ha e che essendo figlie uniche e cresciute vicine siamo un po’ come due sorelle ma mi dimentico che è così solo per me. Mi sbatto ad ogni compleanno e natale per trovarle un regalo che le piaccia, mando a ramengo tutti i miei piani se mi chiede di portarle il bambino all’asilo o farle un qualsiasi favore pensando che lei farebbe lo stesso per me, e poi quando mi rendo conto che non è affatto così rimango delusa, mi incazzo e mi maledico di essermi fatta fregare un’altra volta. Arrivata a questo punto, dopo innumerevoli volte in cui ho avuto la palese conferma che quando sono io ad avere bisogno lei fa finta di non vedere, che quando è stata ora di schierarsi se l’è data a gambe, che l’unica cosa che le interessa in qualsiasi situazione è solo e sempre tutelare i suoi interessi, la eviterei come la peste e me ne preoccuperei a feste comandate e compleanni come il peggiore dei parenti. L’affetto che ormai mi lega ai suoi figli me lo impedirà ma d’ora in poi mi farò furba e che mi venga un attacco violento di coliche renali se non lo faccio davvero. Tanto sono pronta a scommettere che i nostri “ottimi rapporti” non avranno lunga vita e la sua vera natura verrà fuori non appena mio nonno tirerà le cuoia e ci sarà da spartirsi tutto, evento che lei brama da quando è nata.

mercoledì 18 luglio 2012

Primo disegno da un nipote, in otto anni di onorato servizio.

Una mucca a coda lunga che viene morsa da un mostro e un cuore giallo per me.




e dal più improbabile, il maschio (esclusiva dell'articolo determinativo soltanto per i prossimi dodici giorni).
Non ho mai dato soprannomi ai nipoti, hanno personalità ancora troppo mutevoli e poco definite per stuzzicare la mia fantasia. Posso distinguerli con LaGrande, LaPiccola, IlGrande e presto ci sarà anche IlPiccolo. e credo che con quest'ultimo si chiudano i battenti, con gioia del mio portafogli.

Fino a pochi mesi fa lui non mi cagava neanche di striscio se non per chiedermi di dargli il mio iphone, era arrivato al punto di non salutarmi nemmeno e attaccarsi direttamente tipo scimmia alla mia borsa. quando abitavamo nello stesso palazzo mi usava bellamente...veniva a suonarmi per avere dolci o giocare a calcio con Ego. ultimamente invece sembra adorarmi, si interessa a me, mi chiede come sto, cosa faccio e altre domande bizzare che vengono in mente solo ai treenni. Qualche sera fa disegnava concentratissimo sul suo banchetto scuola, gli ho chiesto se mi faceva un disegno senza alcuna speranza di ricevere una risposta affermativa e lui stranamente si è messo all'opera con il risultato di cui sopra. L'ho appeso nello sgabuzzino e ne uso la foto per ricattare LaGrande e pretenderne uno anche da lei.
Per me loro due rimarranno sempre i più speciali, sono i mie figliocci, e sopratutto sono i primi. 
In particolare Lei, la prima, con cui ho un legame diverso.
Non ricordo il tipo di rapporto con miacuginanevrotica per tutti i miei primi vent'anni della mia vita. ho flash di conversazioni con mia madre che la riguardavano ma nessun ricordo di lei o di qualcosa fatto con lei, come se non fosse esistita fino al giorno in cui è arrivata a casa dei miei e ha annunciato l'impagnottamento. Forse ho iniziato a considerarla da quel momento e ancor più da quando mi ha detto di avermi scelto come madrina del pupo in arrivo. quando ho saputo che era una femmina la mia delizia è stata infinita, per non parlare di quando è arrivata. In una famiglia piatta piena di parole taciute, litigi al limite dell'assurdo e presenze altalenanti, ha portato la gioia e il rincoglionimento globale. era di una bellezza senza senso, a differenza di LaPiccola, simpatica, buffa, poi stravagante. adesso è sempre di una bellezza senza senso ma per niente simpatica o stravagante. è cupa e tenebrosa, come la madrina. spesso arrogante ma in generale l'aggettivo più esaustivo è "scazzata", perennemente. a sette anni e mezzo. 
E' quella tra tutti che non sento come fosse una figlia, ma come una sorella. una sorellina certo, piccola di cui prendersi cura, ma non ho un rapporto materno con lei, molto più fraterno. cerco di essere il suo punto di riferimento, la casa in cui si rifugerirà in età opportuna, la persona con cui si confiderà. ho avuto difficoltà ad emozionarmi per la sorella. Quando mia cuginadeficente era incinta non riuscivo a provar alcun desiderio di conoscerla, forse anche per il mio parere su quanto fosse giusta quella gravidanza dopo tutte le vicissitudini con il padre ... quando è nata idem, non me ne sono innamorata fino a pochi mesi fa. è impossibile non innamoarsi di lei. è grassa che sembra debba esplodere mentre le baci una guancia, brutta da chiedersi se è una femmina o un machio, con un sorriso di una dolcezza che ti scoglie il cuore. non chiede mai niente, non piange mai, non si lamenta. lei da e basta. entri in casa e quando ti vede emette un urletto di gioia che ti spalanca il cuore come le sue braccine per salutarti. profuma di pesca e zucchero e non ne vuole sapere di parlare ma regala sorrisi che esprimono molto più di un discorso. per adesso è tutto il contrario di sua sorella, LaGrande ha tic nervosi e la giugulare visibile, ad un anno se non facevi quello che ti faceva capire di volere ti azzannava come un pitbull o ti tirava dietro qualcosa. LaPiccola è la tranquillità incarnata, emana pace e serenità da tutti i pori, un piccolo budda. 
IlGrande è in questa fase di cambiamento che non mi permette di inquadrarlo. secondo me sarà un buono, una faccia di merda ma di quelle buone. non nevrotico come sua madre ma socievole come lei, con forse la tranquillità di suo padre. E un bambino viziato, abituato a non accettare un no come risposta e fare scenate in publico obbligando i suoi stupidi genitori ad assecondarlo. per lui non esistono regole comportamentali, si possono guardare i cartoni alle tre del mattino se ci ci si sveglia e non si ha più sonno, si puo mangiare il gelato a colazione e uscire la domenica mattina vestito da batman. lui sa che l'importante è che lui non rompa troppo i coglioni e poi va tutto bene. questo atteggiamento l'ha tenuto decisamente lontano da quasi tutti gli altri parenti non disposti a seguire questi schemi fino a qualche mese fa. ora è curioso e si interessa anche a qualcosa che non sta sotto il suo naso e non ha ruote o antenne fluorescenti. Non so come prenderà l'imminente arrivo del fratellino, i genitori sicuramente non riusciranno più a dargli le stesse attenzioni e a meno che la sua maturità non tocchi livelli da record nelle prossime settimane, prevedo catastrofi. Lui è un figo, le compagne d'asilo sbavano per lui, ha occhi azzurri di ghiaccio e capelli a spazzola biondi. Ieri mattina l'ho portato all'asilo e prima di uscire di casa mi ha chiesto "ma tu sai guidare?". non convinto è rimasto rigido e muto per tutto il viaggio e quando l'ho fatto scendere davanti all'asilo sano e salvo mi ha detto "beh dai Mico, sai guidare".
E tra meno di due settimane arriverà lui, IlPiccolo. A differenza dell'anno scorso con LaPiccola, non vedo l'ora di vederlo. di conoscerlo, di vedere se assomiglia a IlGrande, di tenerlo in braccio. Forse anche perchè so che è l'ultimo, o almeno credo. Provo già qualcosa per questo bambino senza averlo mai visto, mi sento già esplodere di gioia al pensiero di trovarlo con gli occhioni sgranati a guardarmi come solo i bambini sanno fare, avvolto in quella luce bianca e azzurra e profumoso di nuova vita.

Ci sono periodi in cui non sopporto i miei nipoti. fanno rumore, fanno domande, mangiano in continuazione., fanno sempre un compleanno, un battesimo, una comunione, mi fanno spendere un sacco di soldi. altri come questi in cui li adoro e quando non li vedo mi mancano come l'aria. 
Sono una parte di me. la più morbida, fresca, pulita. una parte che non sapevo di avere prima del loro arrivo e che ogni volta mi stupisco di trovare sempre rafforzata.
Non riesco ad immaginare come sarebbe se non fossero nella mia vita. travolgono tutto, accenti colorati, voci acute, sorrisi sdentati.

giovedì 12 luglio 2012

Oggi pomeriggio sono in ferie.

Il solo pensarlo mi fa venire un brivido di emozione rievocando in me il ricordo di un anno fa, periodo in cui lavoravo si e no due giorni a settimane tra riposi e ferie da smalitire. si tratta solo di oggi pomeriggio e non lo passerò a rilassarmi, ma sono entusiasta lo stesso. lo sarò un po meno mentre svuoterò pensili sulla scala sudando come un cammello e respirando polvere.
Non lo dico mai a nessuno perchè un po' me ne vergogno, ma ultimamente rimpiango tanto i mesi di cassa integrazione o almeno quelli in cui lavoravo poco. Mi manca stare nella mia casa da sola con un po' di cose da fare ma non troppe e la possibilità di farle con calma e attenzione. guardare la puntata di un telefilm dopo pranzo, svaccata sul divano con la sonnolenza dello stomaco pieno, prima di iniziare le pulizie. Fare pausa sigaretta guardando fb, il caffè delle 4 da sola in tazza grande, il profumo del tempo da gestire. Mi manca cucinare con calma, per tempo, sentire i movimenti del vicinato, sentirmi un po' una casalinga disperata. Ovviamente non mi manca l'estratto conto privo di bonifico nel 16 del mese, l'insoddisfazione, la perenne precarietà, l'angoscia e l'incertezza del futuro. non si è mai contenti, o forse conduciamo vite senza giusti compromessi. Si avvicina il periodo di mezzo dell'anno lavorativo, le ferie, in pieno periodo di "ormai, aspettiamo dopo le ferie" e così anche il momento di tirare le somme per me. Ieri ho saputo che la collegamicaP. ha chiesto una proroga di tre mesi della maternità, come da previsioni. questo significa che sicuramente non rientrerà qui fino a metà ottobre e se anche non fosse l'ultima proroga, sto sicuramente superando la metà del mio tempo a disposizione. Inizio a sentirmi inquieta, a farmi domande, e sentire concreta la possibilità di essere di nuovo in pericolo. Nella mia testa inizia a balenare l'idea di non aver sfruttato al meglio questa possibilità. forse potevo fare di più, dimostrare di più, espormi di più, esagerare. forse non mi sono giocata bene le mie carte, devo darci dentro per tutto il tempo che mi rimane, devo fare qualcosa di brillante finchè posso. e sbaglierò? o è la cosa giusta?...
Rimando anche io a settembre, voglio godermi il mese di vacanze, rilassarmi e pensarci a settembre, tanto poco cambia. Oggi mi godo il pomeriggio in casa mia, in mezzo alle mie cose, con la tv a farmi compagnia o della bella musica, illudendomi che sia molto di più.

martedì 10 luglio 2012

Ho la flemma di una mousse al cioccolato dimenticata fuori frigo a ferragosto.

Mi sento quasi ubriaca e mi bruciano gli occhi, pagherei cifre che non ho per andarmene a casa e farmi una di quelle dormite estive che è più quel che sudi che quel che dormi e ti svegli da strizzare con la bocca allappata. Sono una merda, per farla breve. e lo trovo anche più esaustivo.
E' un periodo estenuante al lavoro, non faccio in tempo a sbrogliarmi un casino che se ne presenta un altro.
Oggi il mio unico scopo è arrivare alle 17.30 viva e sono sicura che tutto può attendere fino a domani. Ieri ho saputo che l'azienda chiuderà tutto il mese di agosto, e solo oggi sto realizzando che questo significa solo più due misere settimane di lavoro. La cosa mi crea ansia lavorativamete parlando perchè non vorrei che i clienti, non essendo stati avvisati con largo anticipo, si riferiscano a qualcun'altro e scappino riducendo così ulteriormente il numero di vendite di quest'anno che sfiora già i minimi storici. Personalmente penso che un po' di lontananza da qui dentro non potrà farmi che bene, innanzitutto per dormire un pò. mia cuginanevrotica ha il cesareo fissato il 31 luglio quindi non mi viene difficile immaginare dove passerò la prima settimana. per due settimane sarò sola e poi ci sarà Ego per altre due, ovviamente non abbiamo ancora prenotato nulla, prenoteremo tre giorni prima come l'anno scorso, se prenoteremo. siamo sempre orientati sulla Grecia ma prenderemo al volo la cosa meno cara che troveremo. e il primo anno che non bramo le vacanze come acqua nel deserto, sarà che mi sono talmente abituata alle rinuncie da non farci più caso.
Il mio pensiero più felice del momento è il fatto che il mio capo stasera parte per una settimana, il che significa che da domani metterò tutti i vestiti estivi in mio possesso senza correre il rischio che qualcuno ci infili una mano sotto, e giovedì pomeriggio me lo prendo di ferie per passarlo a svuotare tutta sala e cucina, pulire dentro i mobili e cambiare disposizione a tuttecose. (così, per autoflagellarmi.)

Non ho avuto tempo di scrivere ed è stato un bene perchè avrei scritto tanti post fatti di niente. 
Nulla è cambiato, tutto sempre che non va, non funziona, non si sblocca.
Infelicità, frustrazione, insoddisfazione, morale a terra.
Tutto regolare insomma.

lunedì 2 luglio 2012

Il mio capo non c'è

e io sono ferma. ho bisogno di due sue risposte per andare avanti nel lavoro, lui stamattina non si è presentato e io sono qui che bollo e mi sento il peso dell'azienda sulle spalle, come se fossi l'unica a lavorare qui dentro. Ego non ha tempo o voglia per dedicarsi alla nostra relazione a pezzi e io rimango ferma, bloccata e bollo bollo bollo. La mia vita è completamente in mani altrui, se le me lo avessero detto anni fa non ci avrei mai creduto. Sono una pentola a pressione che scoppietta e manda fumi caldi in faccia a chi passa. Per ammazzare il tempo organizzo, compro cose, sogno, faccio quadrare conti. sono le uniche cose che mi sento in potere di poter fare da qui, sul gas. non sono altro che una marionetta in attesa che qualcuno ne raccolga i fili aggovigliati a terra. e sono triste. ho una tristezza dentro che ha il rumore del mare, il mare nelle orecchie della pressione alta. mi sveglio tra le onde e rischio di annegarci dentro ogni volta che casualmente nella giornata si crea una pausa, una qualsiasi. il rosso al semaforo e la sigaretta finita. il bagno occupato seduta sul frigo. il telefono che suona mentre dall'altra parte qualcuno tarda a rispondere. poi riemergo afferrata violentemente per i capelli dai doveri di ogni giorno, da una cena da preparare, da un impegno orami preso. La mia tristezza è una mare blu che se per sbaglio ti tappi il naso e vai giù, non sali più. quei mari neri, scuri, che non sei in vacanza, non rassicurano, non rinfrescano.
Il tempo scorre e io potrei non accorgermene. Gli eventi si ripetono, per ricordarmi che è passato un anno, che ne sono passati due. L'anno scorso in questi giorni mia nipote nasceva, la pancia di sua madre si trasformava in un esserino dalla pelle rosea e lo sguardo divertito. ieri abbiamo festeggiato il suo primo compleanno, ricordo il dolore di quel giorno, uguale al dolore di ieri. è passato un anno e in un anno non è cambiato niente. Ogni giorno mi sembra di raccogliere un grosso macigno e portarmelo appresso fino a sera. Lo metto a tracolla perchè gli ho cucito una tracolla in corda con fili gialli e verdi e qualche pallino colorato infilato qua e là. tiene il maciglio ben attaccato con due fiocconi di stoffa a fiorellini. è una tracolla bellissima, che ho fatto con le mie mani, perchè se c'è una cosa che io so far bene e far sembrare la merda - cioccolato, al primo sguardo. un tocco di me in tutto quello che faccio, anche al mio dolore che è pazzo invece di essere discreto e silenzioso come tutti i dolori. è pazzo e travolge tutto, comanda lui ormai. Il macigno pesa, tutto il giorno, mi fa essere perennemente stanca e affaticata. gli ostacoli quotidiani che si supererebbero con un balzo a piedi uniti, per me sono insormontabili con lui che pesa lì attaccato. rientare in casa la sera, portarmelo su per due rampe di scale, entrare in quel vortice colorato di foto che ritraggono immensi sorrisi, sogni, speranze e amore, decisamente troppo amore.. è stremante. A volte mi guardo allo specchio appena entrata in casa, posato il macigno su di un piede, e non riconosco Micol nello specchio. è una Micol più vecchia, più magra e con i capelli più lunghi, una Micol stanca, un po accaldata ma spratutto una Micol arresa. arresa al fatto che questa volta, questa scelta, questo azzardo, è stato un fallimento. arresa al fatto che non Ego non è più "un periodo di crisi" ma è una crisi e basta. una crisi d'identità, una crisi esistenziale.
Vorrei essere dall'altra parte del mondo, da sola. o forse no. perchè alla fine io odio stare da sola. ma non vorrei che ci fosse lui, vorrei che lui sparisse lontano lontano,senza lasciare sedie vuote o il suo profumo in giro. evaporasse, tornasse da dove è venuto, senza fare rumore. vorrei risanare il grande buco che ho dentro, dandogli il tempo di rimarginare da solo senza mettergli certotti qua è là, buttare il macigno giù da un dirupo e sentirmi finalmente leggera, libera di correre ad ali spiegate, di saltare gli ostacoli a piè pari, di pensare in là sorridendo. 

Io lo so che cosa devo fare, ma ho paura di annegare.

mercoledì 27 giugno 2012

Sono giornate pazzesche

così com'è pazzesco il momento che sto vivendo, il modo  in cui i giorni passano e sfuggono di mano, la velocità con cui il lavandino si riempie di piatti da lavare e il cesto della biancheria di panni da stirare.
Ho la flemma di una mousse al cioccolato lasciata fuori frigo a ferragosto. continuo a diminuire le gocce di xanas pensando che siano la causa del mio non riuscire a svegliarmi la mattina ma non cambia niente, prima delle otto e venti non riesco ad essere in piedi. neanche alle elementari dormivo così tante ore a notte e non ero certo così stanca.
Tra poche settimane mi arriverà la tanto sognata lavastoviglie e dovrò necessariamente rivoluzionare tutto l'interno della cucina per fare posto alla roba che ora è nei cassetti che verranno eliminati. con una cucina di due metri e dieci all'interno del salotto, una cosa del genere implica che vengano coinvolti anche gli tutti  altri mobili presenti, essendo anche loro adibiti in parte a pentolami vari e bicchieri di finto cristallo comprati per cene che non darò mai. Questo pensiero ha fatto sì che negli ultimi mesi io aprissi un armadietto, ci lanciassi dentro qualcosa e lo chiudessi appena in tempo perchè non mi crollasse sui piedi con la filosofia del "tanto devo riordinare tutto" ... ed ora l'ottanta per cento dei miei mobili racchiude un caos ben oltre le mie soglie di sopportazione. rimane il bagno che grazie al cielo ha un solo mobiletto, anche quello in disordine al momento, così come lo sgabuzzino. per non parlare dell'armadio in camera da letto che è in ordine ma senza lo spazio necessario a contenere tutti i vestiti che Ego porta a casa dal lavoro e le nuova lenzuole che ho comprato.
In poche parole, devo smontare e rimontare casa. e quando? Ho captato che il mio capo sarà via qualche giorno nella seconda settimana di luglio e ho quindi deciso che mi prenderò un giorno di ferie per fare tutto questo, ma fino a quel momento, da buona maniaca ossessiva, non penso ad altro. 
Ci sono tante cose di cui vorrei scrivere ma quando sono ispirata c'è sempre qualcosa di più importante da fare e quando invece posso scrivere l'argomento predominante è lo sclero da cui mi sento inghiottita.
Sclero nella mia quotidianità, nel mio lavoro, nel mio rapporto con gli altri, nella mia relazione. Sclero avvolgente e soave, longevo, quasi rassicuramente ormai.

E quanto vorrei tornare indietro. di sei anni più o meno. stavo benissimo perchè tutto andava tremendamente male e io sapevo sguazzarci dentro e succhiarne gli aspetti migliori, un po' in tutti i sensi. Facevo caffè a chi me lo chiedeva solo per guardarmi il culo più da vicino, sorridevo come un'oca e rispondevo ad un telefono tutto il giorno ma mi andava benissimo perchè pensavo che avrei fatto quello per tutta la vita e mi stava bene, era andata così, a fine mese avevo i miei soldi da spendere in scarpe, borse e vestiti che avrei lasiato con l'etichetta nell'armadio e non mi serviva nient'altro. vedevo il mio ragazzo ogni mezz'ora, il suo mondo girava attorno a me, c'era sempre per aggiustare una tapparella a mia nonna, farmi una commissione che non avevo voglia di fare, accompagnarmi nelle mostre parentali. tutti i giorni alle nove meno un quarto era a casa mia, pronto a togliermi il fiato e non lasciarmi neanche il tempo di fare una telefonata ad un amica ma era un porto sicuro, una casa dove tornare e trovare la porta sempre aperta e un sorriso azzurro ad accoglierti, e a me andava bene così. tanto poi c'era lui, un mare di passione in uno sguardo, un profumo forte e deciso come le sue mani, come le sue parole che sembravano vere. c'era vederlo e perdermi in quelle bugie dal sapore agrodolce, quei pochi istanti lunghi ore in cui la vita non era che quello che provavo in quell'esatto momento e nient'altro. e mi bastava. tutto questo mi bastava, mi alzavo ogni mattina con il sorriso e la voglia di vivere e quando stavo male, stavo male davvero, piangevo tutte le mie lacrime con tutta la forza che avevo in corpo ed era vero, era tutto vero. mentre ora è tutto ovattato, tutto a metà, dolori enormi che rimangano là in mezzo spezzati e riemergono quando meno te lo aspetti, felicità breve, effimera, con perenne retrogusto di insoddisfazione e conseguente morale interna sul valore dell'accontentarsi. Forse decidere di darmi un tono degno di stima, un etichetta nella società, un lavoro vero, una situazione sentimentale su facebook... forse decidere di mettere la testa a posto e dare un senso alla mia vita è stata la scelta più sciocca che io abbia mai fatto.
(dopo le piastrelle grigie lucide, che non vengono mai pulite come si deve)
 

giovedì 21 giugno 2012

BLOG 100% AFFIDABILE

L'amica Pane&Girasoli mi ha ancora una volta scelto per un premio che passerò a mia volta a 5 amicibloggher: BLOG 100% AFFIDABILE.
Questo premio gira di blog in blog nelle piattaforme al fine di far conoscere i blog con meno followers per cui ho scelto più o meno basandomi su questo ma in quanto ad affidabilità non potrei escludere nessuno della lista Amici qui a fianco.


Miranda che ha ripreso a scrivere da poco e non deve più smettere!
OcchiLadri un blog romantico, intelligente e ultimamente... "innamorato"
Plotina un blog "vero", di una grande amica
Irlanda il blog di un uomo speciale, dal contenuto sempre interessante
LaIenaRidens dove la risata è garantita e chi la regala è una donna unica

Un enorme grazie a Pane&Girasoli, fantastica nella sua semplice dolcezza contagiosa!

A tutti gli amicicannocchi: non vi sto ignorando, non riesco ad inviare i commenti. li scrivo e poi rimangono lì... nell'etere.
pubblicità non autorizzata - trasferitevi qui, si sta da dio!

mercoledì 20 giugno 2012

Ho più o meno 25 clienti,

di cui solo la metà sono attivi, a voler essere ancora generosi. Loro comprano tutti insieme nell'arco degli stessi dieci giorni durante i quali mi fanno impazzire con richieste di ogni tipo. gli piace farmi sbattere due giorni per capire se possiamo sbancalare un pallet e mettere un puntino rosso sull'etichetta di ogni pezzo dentro ogni scatola di ogni cartone per poi dirmi che però per quest'ordine sono apposto così.. magari valuteranno l'acquisto nel prossimo. I venti giorni restanti me la gratto spassionatamente. questo fa si che il mio livello di sclero sia sempre elevato, perchè ho troppo da fare o perchè non ho niente da fare. Per non parlare poi delle colleghe invidiose perchè io vendo e loro no, o più semplicemente perchè il mio culo sta ancora su da solo; e/o di quel che resta delle mie misere giornate che non riesco a gestire in nessun modo. non approfondisco per non abbassare le mie visite ai minimi storici con schemi in excel delle mie giornate organizzate al secondo... ma ce ne sarebbe parecchio da scrivere.
Ho la palpebra dell'occhio sinistro che trema da sabato, trema a mezz'ore alterne. immaginarmi la mia faccia con l'occhio sinistro che trema dietro l'occhiale da porno-segretaria mi fa scompisciare dal ridere ma grazie al cielo non si vede. non me lo immagino, ho verificato toccando mentre trema e sento chiaramente le pulsazioni, è reale. Ho letto su internet che è causato dallo stress, e sticazzi. se dura più di tre giorni bisognerebbe avvertire il medico, dicono. oggi è il quarto giorno, avevo pensato di prendere 4 gocce di xanas stamattina per vedere se l'avrebbe placato ma poi me ne sono dimenticata perchè essendo stressata da tutto quello che mi causa stress, mi dimentico anche di prendere il mio calmante per lo stress e la cosa mi stressa non poco. Vorrei evitare di presentarmi dal mio medico esordendo con "mi trema la palpebra" perchè dopo l'ultima volta in cui quasi piangendo gli ho detto che il mio cuore stava per esplodere e temevo di avere gravi problemi cardiaci, ho paura che decida di internarmi.

Ego stamattina è partito. Si è svagliato alle 4.30 per andare a prendere il treno prenotato dall'azienda e prima di uscire si è sdraiato nel letto a fianco a me, mi ha baciato finchè non mi sono svegliata, mi ha detto che gli mancherò tanto questi tre giorni, che spera ci servano per ricominciare al meglio e che passeremo sicuramente un buon weekend. Lì per lì rincoglionita com'ero ho raccolto tutta la tenerezza di quegli attimi e ho dormito le tre ore seguenti dolcemente accompganata da quella sensazione. da quando sono sveglia ovviamente non è più cosa ma ammetto che ho gradito il gesto, per lo meno mi ha chiarito di avere consapevolezza della situazione attuale, cosa che il suo comportamento dell'ultima settimana non dimostrava. la sua visione delle cose è un po' troppo ottimistica per i mie gusti ma si sa, io sono il buco nero e lui è il positivo della famiglia. Stamattina poi l'ho beatamente ignorato avendo il capo attaccato al culo quasi tutto il tempo e oggi pomeriggio deve essere impegnato in un posto dove non prende il telefono. tutte le aziende in cui lui lavora scelgono sempre trasferte in posti dove non c'è campo, in culo a giove, isolati dal mondo. Gli ho scritto un sms dicendogli che per ripartire dobbiamo definire un po' di cose e sarà costretto a parlare ancora una volta se davvero vuole ricominciare. Non so però quando ci sarà modo di farlo dato che venerdì sera arriverà sicuramente tardi e sabato ci siamo presi l'impegno di portare mia nonna al mare (la molliamo li una settimana)... potremmo parlarne in spiaggia così, in caso, lo farei passare per un incidente. lo sanno tutti che Ego non sa nuotare, no?