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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

lunedì 10 settembre 2012

Traumatizzati siamo partiti per Bodrum,

con le migliori intenzioni per quella che alla fine è stata la nostra unica settimana di vere vacanze.
Alla fine abbiamo optato per la Turchia non per scelta ma perchè quando abbiamo avuto finalmente i soldi sulla carta di credito per prenotare, tutti i pacchetti per Rodi adatti al nostro budget erano già stati presi. disperati ci siamo buttati nelle mani di un'agenzia, cosa che non avevamo mai fatto prima e, con nostra grande sorpresa, abbiamo trovato questo pacchetto ad un prezzo ancora minore di quello che speravamo di spendere. E' tutta un'altra storia avere qualcuno che ti viene a prendere all'aereoporto e ti ci riporta, avere un punto di riferimento in loco e sapere di non essere l'unica coppia ad avere la doccia che allaga il bagno e il tavolino del balcone che sparisce e ricompare a piacere del personale dell'albergo. Noi eravamo abituati ad organizzarci i viaggi da soli ed essere totalmente indipendenti ma anche allo sbaraglio in caso si presentassero situazioni diverse da quelle che ci aspettavamo. Questa volta è stata una cosa completamente diversa e per quanto mi sia piaciuta non posso però dire di preferirla. Per una sociofobica che con il tabaccaio a duecento metri da casa si fa venti km andata e ritorno per comprare le sigarette al distributore automatico e non dover salutare altri essere umani, ci sono molti lati negativi. L'impatto è stato pessimo, appena saliti sul pulman che ci ha portato dall'aereoporto all'albergo, un tizio dopo aver fatto l'appello ci ha comunicato che il giorno seguente alle dieci avremmo dovuto essere pronti per la colazione dove ci sarebbe stata una riunione con qualcuno. io avevo già voglia di mandarlo a stendere alle dieci? così tardi? io a quell'ora sono già in spiagggia... e poi che cosa volete? io sono in ferie, non voglio fare riunioni anche qui, lasciatemi in pace, che è un complotto quest'anno?? C'erano altre tre coppie italiane nel nostro "gruppo", due di Roma e una di Napoli... E galeottoa fu l'escursione in chaicco del secondo giorno... non ce li siamo più levati di torno, che fa pure rima. La ragazza che rappresentava la nostra agenzia, turca fidanzata con uno gnoccolone argentino di madre e italiano di padre, ha fatto amicizia con una delle ragazze di Roma. In pratica dal terzo giorno si viaggiava in dodici e non ci si è separati mai.  Non ho schifato la cosa nelle prime ventiquattro ore per non essere sempre la guastafeste di turno e perchè vedevo Ego piuttosto coinvolto, ma è stato un grave errore. A queste persone non fregava un cavolo di vedere più posti possibile, sono tipi all'inglese da villaggio turistico con sfondo di cartone all'orizzonte. Alla sera si faceva tardi quindi la mattina l'appuntamento per la colazione era alle nove e mezza... cosa per me inaccettabile, arrivare in spiaggia a mezzogiorno, quasi mezza giornata sprecata a dormire. arrivavamo dalla spiaggia alle otto di sera e l'appuntamento per la cena era nuovamente alle nove e mezza in reception, giusto il tempo di lavarsi e prepararsi, mettere un minimo in ordine le nostre cose ed era ora di uscire. si cenava non prima delle undici e quando si finiva ormai quasi tutti i negozi erano chiusi e si tornava in albergo a bere birra e poi a dormire. Non so come ho fatto a resistere, non tanto allo stretto contatto con altre persone ma ad assecondare le decisioni comuni e non fare (troppo) la rompicoglioni. In primis l'ho fatto perchè, essendo stata una meta improvvisata, non mi ero preparata come al solito sulle cose che volevo fare e i posti che volevo vedere, anzi, quest'anno ogni volta che aprivo una pagina internet per cercare qualcosa venivo immediatamente assalita dalla noia e una voce dentro di me mi diceva "ma chi cazzo te lo fa fare"così chiudevo pensando di farlo l'indomani. avendo però molto spirito di buona condotta intrensico, ho pensato che mettendo assieme le idee di altre dieci persone, che per me era scontato che avessero le mie stesse intenzioni, ne sarebbe uscita una bella esperienza senza che io faticassi troppo a sbattermi per cercare informazioni su un paese le cui guide in italiano erano davvero poche e confuse. Ma sopratutto vedevo che Ego si divertiva e pensando che avesse bisogno di un po' di sano divertimento e svago, quasi infantile, con altri uomini, senza il mio continuo programmare ogni secondo di ogni minuto delle nostre giornate, ho messo da parte ancora una volta le mie esigenze. Ovviamente sono rimasta delusa dal fatto che a Ego tutto questo sia andato bene, ma per me rimanere delusa da Ego è una costante che non va in ferie mai neanche ad agosto. Sto sentendo il peso di questa cosa molto di più adesso che in quel momento, perchè non nego che ci siano stati anche dei bellissimi momenti...si andava in giro in scooter tutti insieme per la costa, si sono fatte delle gran risate, l'ultima sera abbiamo comprato la carne e fatto una grigliata sul balcone della coppia turco/argentino/italiana. Avere la ragazza turca insieme a noi ci ha permesso di andare a mangiare in posti dove da soli non saremmo mai entrati, prezzi super economici e cibo squisito, mangiare i piatti più tipici a base di carne, salsine e verdure e assaggiare i loro dolci buonissimi. E' stata nel complesso una bella vacanza, un bell'esperimento per me da archiaviare nella categoria tentavi di convivenza tra mammiferi, da non ripetere.

La mia turchia mi ha lasciato addosso un senso di libertà, di sonni profondi e risvegli dolci. Fancazzismo generale che trasuda da ogni cosa. tutte le spiagge oltre alle file di ombrelloni di paglia che danno quel tocco di stile e i classici lettini (ma rigorosamente rivestiti da cuscinetti morbidi), hanno tutte almeno due file di gazebo sotto cui ci sono colorati puffe o cuscinoni giganti. stessa cosa nei locali e sulle barche, raramente trovi normali sedie, ciò porta ad una situazionione di svacco generale con gente che addirittura a fine serata si addormenta lì dopo aver fumato il narghilè. Stravaccharsi a pelle nuda sul sudore di qualcun'altro sotto i quarantadue gradi delle due del pomeriggio non è il massimo, ma basta non pensarci. Tra l'altro nella maggior parte delle spiagge non si paga nulla, basta prendere qualcosa da bere durante la giornata! Contrariamente a ciò che ci avevano detto, la vita lì costa come da noi, in certe cose addirittura di più, con la differenza che un loro stipendio medio è corrispondente a nostri 400 euro al mese. La ragazza turca ci ha illuminato su una realtà di cui noi non eravamo assolutamente a conoscenza: i turchi non possono uscire dal loro paese liberamente a meno che non abbiano un permesso dall'università dove studiano per fare ricerche nel paese dove vogliono andare o un contratto di lavoro in mano. non possono fare una vacanza all'estero, possono farlo i ricchi lasciando una sorte di tangente oppure si puo provare a fare "il colloquio" sottoponendosi ad una serie di assurde domande e a seconda di come si è svegliata quel giorno la persona che prenderà la decisione, passarlo o meno. Per questa coppia questo rappresenta un grande problema, vorrebbero venire a vivere in Italia e sposarsi ma lei non puo uscire dal paese a meno che non abbia un contratto di lavoro qui, e non mi soffermo a specificare quanto possa essere improbabile questo sopratutto non potendo nemmeno candidarsi di persona. le loro famiglie hanno realtà economiche pessime e non possono aiutarli, dopo sette mesi senza vedersi passati a lavorare sodo per mettersi da parte quanti più soldi possibile, lui si è trasferito lì con tutto quello che possiede e ora vivono alla giornata. Sia noi che le coppie di Roma e Napoli stiamo spargendo i loro curriculum in giro ma con la situazione attuale italiana ci si vergogna quasi al solo pensare di trovare lavoro ad una ragazza turca senza nemmeno farla vedere in faccia. Conoscere loro ha aggiunto un grande cerotto nel mio cuore, rinforzato ad ogni audiomessaggio che lui ci invia su wathsapp in cui ripete ogni due frasi "così possiamo stare insieme".
Non c'è ancora mai stato un posto che non mi sia piaciuto, io amo il mondo e non credo che lo troverò mai. sono stata però in posti dove non vivrei, e questo è sicuramente uno di quelli. Abbiamo subito capito che la nostra zona era la più turistica, di conseguenza per niente tipica. L'influenza greca e quella europea si sentono al punto che a volte ti dimentichi di essere così vicino alla Siria in piena guerra o di essere in uno stato dove la prima religione è l'Islam, cosa tanto temuta dagli occidentali. Di donne con il burqa ne ho viste davvero poche e tutte anziane, non pensavo di trovare le classiche mignotte per strada e raffigurazioni e gadget raffiguranti peni nei negozi di souvenir. non c'è nessun pudore in più di quello che trovi da noi a Rimini ad agosto,almeno per quello che un turista può captare in una settimana di soggiorno. Gli uomini guardano qualsiasi donna in modo irriverente, sola o accompagnata che sia, con sguardi che se provi a sostenerli ti fanno accaponare la pelle. 
L'unica cosa che ti ricorda dove sei è la preghiera sparata da tutte le moschee ogni sei ore. la maggior parte dei locali abbassa la musica e qualcuno smette di parlare, ma non abbiamo visto mai nessuno pregare. la preghiera è quasi cantata e sentirla è davvero affascinanate. L'unica volta in cui ci siamo allontanati un po' dalla costa per poi riscendere in una spiaggia più lontana, abbiamo avuto modo di vedere molte case ridotte in condizioni poco agevoli, bambini che portavano carriole di pietre e anziane signore che vendevano fichi secchi con dei tavolini fuori dala propria casa. Non mi sento di poter dire di avere visto la Turchia, motivo per cui prima o poi ci tornerò sicuramente e progettiamo di fare presto un weekend lungo ad Instanbul.
A Bodrum e dintorni il mare e la spiaggia non sono assolutamente come vengono presentati. le spiagge son ben tenute e il mare è pulito, ma quello della nostra Liguria nei giorni migliori non ha niente da invidiargli. Ci sono sicuramente mari e spiagge più belle ma non abbastanza vicine a dove eravamo noi. le agenzie ti mandano lì perchè è il polo del turismo, ma se dovessi tornarci ci starei alla larga e andrei più verso Marmaris e/o Antalya. Bodrum è la fiera del tarocco, se vai in centro non puoi far altro che passeggiare per lunghe vie di negozi uno attaccato all'altro, tutti uguali, che vendono qualsiasi cosa taroccata benissimo... vestiti, borse, orologi, gioielli, articoli per la casa... a prezzi per niente economici.

Icmeler, sicuramente la più bella che abbiamo trovato



La cosa che più mi rimarrà nel cuore sono questi porti, in particolare quello di Bodrum, con tante barche in legno di colore diverso... che ti ricordano di quante sfumature diverse sia fatto questo nostro mondo.
Ci siamo divertiti parecchio nel costatare loro abitudini che da noi sono impensabili... i bus con cui si può andare su e giù per la costa non danno biglietti e non esiste controllore, si va a fiducia e noi non abbiamo visto una sola persona non pagare. si sale e si va a pagare all'autista che mentre guida si gira, conta i soldi e ti da il resto, oppure più semplicemente si passano i soldi a quello davanti a te che li passa a sua volta a quello davanti a se e così via finchè arrivano all'autista e stessa cosa indietro per il resto. mi immagino a Torino uno che batte sulla spalla di quello davanti e quello che si gira e gli dice "ma che cazzo vuoi??"... L'innumerevole quantità di animali che girano indisturbati ovunque, camminando per Bodrum ci si è affiancato un tacchino con i cuccioli tacchini dietro in fila indiana, alla visita al castello parecchie galline facevano le scale con i turisti. sopratutto ci sono cani e gatti ovunque, assetati e affamati e io e Ego ci fermavamo a dare loro da mangiare e da bere quanto potevamo. Gli ultimi due giorni abbiamo "adottato" un gattino piccolissimo che bazzicava nell'albergo, l'abbiamo fatto dormire due notti nel nostro appartamento. il suo bisogno d'affetto era smisurato, non ha ma fatto un bisogno in casa e appena aprivamo la porta della camera da letto al mattino ci correva in contro per farsi prendere in braccio e cooccolare. Ovviamente quando abbiamo dovuto salutarlo abbiamo pianto mezz'ora come due deficienti.


Tirando le somme, io e Ego avevamo assoluto bisogno di stare del tempo da soli, di avere intimità nel senso più pratico del concetto, di passare giornate insieme senza preoccupazioni ed ogni cosa sembra essersi messa d'impegno per ostacolare questo. nonostante ciò, abbiamo passato venti lunghi giorni senza mai avere litigi drammatici, qualche scazzo (ovviamente mio) ma come credo sia regolare per ogni coppia. Ad oggi questa condizione di bandiera bianca persiste, insieme però alla senzazione (ovviamente mia) che manchi sempre un pezzo...   

1 commento:

  1. Bentornata Micol!
    molto ricca di emozioni davvero la vostra vacanza!
    e il micino... una vera chicca...

    io non faccio una vacanza "a pacchetto" da un bel po' . se fatte bene permettono davvero di spegnere completamente ogni neurone possibile e rilassarsi completamente.
    se non le si gestisce bene, però, si finisce con l'essere risucchiati da qualche "compagnone" ma noi siamo molto molto orsi anche se,qualche volte, ci siamo cascati...

    ricordo una volta in cui eravamo andati a fare un'escursione... da una parte andavano tutti, dall'altra c'era il deserto.
    noi andiamo verso il deserto.
    la guida ci chiama e dice: EHHHHIIIII VOIIII!!!! VENITE QUIIIII!!! LI' NON C'E' NIENTEEEEEE!!!!

    e noi, all'unisono: APPUNTOOOOOO!!!!

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