Informazioni personali

La mia foto
Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

lunedì 16 dicembre 2013

Mai come in questi giorni

l'icona della tizia che avrebbe di che disperarsi ma non ne ha proprio il tempo, mi rappresenta a pieno. Ad aggiungersi ai ritmi lavorativi da cardiopalma c'è il fatto che ogni giorno mi manca qualcosa. un giorno il tabacco, un giorno benzina e devo andare in centro paese a prelevare al bancomat. E prima non fumavo? la macchina mi andava ad aria? i soldi si riproducevano da soli? Non me lo spiego. fattostà che corro, corro, corro, eppure manca sempre pappa della Pelosa, parmigiano, scottex, acqua. E se c'è una cosa che io odio è dover necessariamente andare in giro dopo il lavoro, io quando esco da qui dentro con i capelli dritti e, a giorni alterni, il sonno soporifero o la testa che scoppia di parole, l'unica cosa che voglio è fiondarmi nei miei trentaseimetri quadri infilarmi la tuta, struccarmi e darmi alla mia seconda silenziosa vita tra le fuse della Gigghi. Questa volta le due settimane di ferie natalizie, le bramo davvero. ho già una marea di impegni fissati, ovviamente, ma quello di cui necessito è non mettere piede in ufficio per un po', uscire dal tran tran Gcasa-lavoro, lavoro-commissioni-Gcasa. 
La mia furbissima idea dei regali eco-friendly e salvaportafoglio si sta rivelando una trappola. Saranno pure amici dell'eco ma non tanto miei. Le bottiglie di detersivo sono pronte, pulite e piene. devo attaccargli etichette e fiocchetto e ci siamo. Diversa è la situazione dei biscotti, devo ancora realizzare i sacchetti e dei biscotti ho fatto una sola prova, due gusti su tre. Ovviamente non erano queste le intenzioni, avrei dovuto farli fino alla nausea in modo da arrivare alla perfezione ma arrivo alle dieci di sera che mi sento ubriaca da quanto sono stanca e di quelle informate notturne immaginate non se ne parla nemmeno. Poi, giusto per non annoiarmi mai, mi sono anche cimentata nella creazione di una scatola per mia nipote LaGrande, una sorta di decoupage, per riclicare una ghirlanda in feltro di fiori, foglie e coccinelle e della carta da regalo che ho conservato da quando è nata, un pezzo per ogni regalo. sono ferma all'applicazione delle decorazioni in feltro con l'attak perchè l'attak è per sempre e io ho il terrore di fare una cagata. Non mi basta tutto quello che mi invento di fare ogni giorno, mi è partita anche la vena creativa adesso. Con questa settimana tutti gli incubi relativi a queste cose dovrebbero comunque concludersi, salvo poi passarmi la vigilia a fare i biscotti. A dieci giorni dal grande giorno mi stanno venendo tutti i dubbi del caso... i miei parenti faccedimerda avranno la cognizione di criticarmi poi alle spalle o qualche peggiore esponente della categoria mi farà una faccia schifata o un commento sarcastico al momento della consegna? Comunque andrà un successo sarà perchè, giusto ieri, camminando per un centro commerciale dellla nostra provincia io e Ego ne abbiamo concluso che non essere andati per negozi a cercare i regali quest'anno è stata una gran cosa.

venerdì 6 dicembre 2013

Mood fasotutomì decisamente ON.

nonostante il naso che gocciola insistentemente e una stanchezza soporifera. Vorrei cavarmi gli occhi, prima il destro, che continuano a bruciare e lacrimare facendomi colare il naso, senza apparente motivo. mi venisse un influenza degna di questo nome almeno avrebbe un senso. 
E' stata una settimana mentalmente e fisicamente devastante, passata di corsa. 
Ho ricevuto nella Gcasa miacuginanevrotica con pargoli maschi per le presentazioni ufficiali della Gigghi che si è scoperta odiare i bambini nella maniera più assoluta. Terrore puro, tremore e occhioni sgranati, e quando IlPiccolo non curante della cosa gli si è avvicinato barcollando per accarezzarla urlando baubau gli ha addirittura soffiato a mo' di serpente. Avevo intenzione di fare la stessa presentazione alle nipoti femmine ma forse non è propriamente il caso. D'altronde il mio gatto non poteva essere che intollerante ai bambini, che è una scusa meravigliosa per il futuro... Ego mio caro, come facciamo a figliare che poi la pelosa non ci convive con quello piccolo? ecco. Oggi è un mese che è membro ufficiale della Gfamiglia e devo dire che si è ambientata alla grande, è la regina incontrastata della Gcasa, lei comanda e noi ubbidiamo. Dormiamo distanti se lei decide che deve stare in mezzo, ci improvvisiamo genitori riconglioniti nascondendoci sotto il piumone per lasciarle fare il suo agguato in lancio dal comò finchè è lei a stufarsi e mandarci a cagare , stravolgiamo la casa a suo piacimento pur di vederla fusare goduta. Io e lei in particolare abbiamo regolato i nostri ritmi l'una con l'altra e l'amore zoccoloso verso Ego è rimasto tale, niente in confronto al rapporto che ha con me, tiè, e questo non lo dico solo io eh, lo dice anche lei. Quando mi alzo al mattino lei mi saluta con una valanga di meo mieio miao, io la prendo in braccio e le faccio le coccole del buongiorno, poi la poso per farmi il caffè, lei va sul davanzale della finestra e mi chiama finchè non vado ad alzarle la tapparella così si mette a guardar fuori tutta appassionata e rimane lì finchè non si alza anche Ego e mi raggiunge in bagno, a quel punto arriva e ce ne stiamo tutti e tre appassionatamente insieme in un bagno di un metro quandro per uno e mezzo, chi fa la doccia, chi si trucca, chi si fa le unghie sul cesto della biancheria. Quando arrivo a dall'ufficio lei inizia a smadonnarmi dietro da quando infilo la chiave nella toppa, il momento di entrare è catartico perchè lei vorrebbe raggiungermi quindi con la borsa e i piedi la spingo dentro urlandole di stare indietro e quando finalmente siamo entrambe in casa salve lei inizia a rotolarsi per terra e attende le coccole sul pancino e di essere presa in braccio. Me ne vado in giro per casa con lei in braccio che gioca con i cordini della mia maglia o con i miei capelli finchè salta giù e inizia a saltellare intorno alla ciotola miagolando richieste di cibo. Dopo una mezz'oretta che mi salta tra le gambe facendomi inciampare inzia a rilassarsi e quando io preparo cena di solito si è già addormentata sul divano. Arriva Ego e lei appena sente i passi nelle scale si tira su e sta allerta, quando lui entra schizza come un fulmine alla porta, smadonna anche un po con lui e poi inizia il tragicomico tran tran della cena. lei sale sul tavolo e noi la rimettiamo per terra, all'infinito. Poi il momento che tutti preferiamo, tutti sul divano a guardare la tv, fusa e coccole come se non ci fosse un domani. Purtroppo però questo tipo di serata si farà desiderare parecchio fino a febbraio in quanto Ego ha iniziato questa settimana il corso per ciaparat imposto dall'azienda, dalle 19 alle 22 tre sere a settimana, mecojoni. quindi io e la pelosa siamo sole e non è che lei lo gradisca molto, Ego in quanto a coccole e giochi è decisamente meglio di me, che quando sono a casa non sto ferma un attimo e non mi soffermo lì con lei a lanciare la pallina e farmi piantare le unghie nei polsi. Sabato scorso l'abbiamo portata dal veterinario e mi sono sentita per la prima volta nella mia vita davvero una madre cogliona. Lei tremava come una foglia e io pure, con tanto di lacrimoni nel viaggio verso casa a causa dell'alto carico di tensione accumulata. Il veterianrio ci ha messo pochi minuti a dirmi che forse sono un tantino troppo apprensiva. Richiamo del vaccino fatto e check up completo al termine del quale ci ha di nuovo detto che sta benissimo, gli ho fatto senza ritegno tutte le domande che mi balzavano nella testa e sinceramente non mi ha chiartito molti dubbi, mi ha detto che per sapere se ha la febbre l'unico modo è misurargliela, e grazie fino lì ci ero arrivata anche io ma non le posso ficcare un termometro nel culo ogni volta che mi viene il dubbio - ovvero tutte le sere. Purtroppo però ha ancora dei vermetti e quindi ci ha prescritto mezza pastiglietta da dargli che non sto riuscendo assolutamente a farle mangiare, stasera quindi il povero Vet riceverà la mia paranocia telefonata e dovrà trovarmi una nuova soluzione perchè la mia pelosa non è mica come le altre, lei se sente un odorino poco convincente mica mangia, voglio dire. che nel 2013 non si siano ancora riusciti ad inventare un medicinale a prova di gatto mi sembra un po assurdo. Come si puo ben notare la Gigghi è il mio unico argomento del momento, a parte le navi cinesi in sbarco e i prezzi dei cartonati, sul quale fare un post non mi riuscirebbe nemmeno così difficile in effetti. 
Mi ha aggiunto quel pezzettino che mancava al mio puzzle, io, lei, Ego, i muri della Gcasa,  una pinza in testa e una tutona calda - possibilmente sporca di farina che implica una torta o dei biscotti in forno - e io sono apposto... ho mura a prova di attacco nucleare a difendermi. perchè son vecchia dentro, come mi dice mioziofacciadimerda da anni, e attualmente è proprio vero. La prossima settimana dovrebbe arrivare il nuovo pc di Ego, quindi forse entrerò nuovamente in possesso di un pc da casa, che quando è lì non lo accendo neanche sotto tortura ma quando non c'è mi risulta indispensabile, quindi forse potrò iniziare a pensare di scrivere da casa che tanto qui le cose non possono che peggiorare. nella migliore delle ipotesi imparerò a districarmi più velocemente tra le matasse di problemi ricavandone sporadiche mezz'ore libere.
Nel frattempo siamo già all'Immaccolata, Natale è sempre più vicino e questo sole di dicembre che mancava da un po di anni non me lo fa sembrare vero. Questo weekend finiamo i regali andando a prendere un bacchetto da falegname per IlPiccolo e domenica finalmente si fa l'albero, si tirano fuori i festoni, le lucine e tutte le chinchaglierie inutili che riempono di brillantini il pavimento. La pelosa darà di matto. Avrei voluto farlo prima quest'anno ma alla fine non ce n'è stato il tempo, ho una voglia di matta di sentire il calore natalizio in casa, il caldo dentro con la neve fuori, le publicità natalizie in televisione e gli sguardi melensi del cuore... ho bisogno di una magra simulazione dell'indescrivibile amore che sentivo da papà e probabilmente non sentirò mai più. 

venerdì 29 novembre 2013

Settimana infernale,

evidentemente la prima di molte. E' accaduto ciò che temevo da tempo. Il collega Bradipo, unico elemento penedotato nell'ormai desolato regno degli uffici, si è licenziato. E oltre all'immaginabile tragica conseguenza della sudditanza femminile che regnerà qui dentro da lunedì prossimo, c'è che il collega in questione si occupava della parte di fornitori esteri di cui non mi occupavo io e del marketing. robina da niente. Ha firmato il contratto come direttore generale di PincoPallo Global Trading con effetto immediato, dove avrà la macchina aziendale, la carta di credito aziendale, la carta carburante, il cellulare e il tablet aziendale - e stocazzo aziendale, all'evenienza, che non si sa mai - in un luogo dove le porte degli uffici si aprono con il rilevamento dell'impronta digitale (eh?) che preferivo non saperlo, e ciao ciao tanti saluti a noi poveri, anzi poverE stronze, che ancora non molliamo la barca che affonda e ogni mese dobbiamo chiedere per favore, se ha tempo lo stipendio. E come scrivevo poco sopra, il collega Bradipo si occupava di cosette che non possono mica essere ignorate, abbandonate, declinate, e d'altro canto l'azienda non è mica in condizioni di assumere qualcuno, che già fatica a pagare gli stipendi di chi c'è... e quindi chi potrà farle quelle cosette la? Wonderwoman responsabile degli acquisti nazionali nonchè della logistica e dei trasporti nonchè receptionist improvvisata da ormai un anno, a volte si porta la pipì a casa. Lamanagerdistacippa ha perso negli ultimi mesi, non si sa bene perchè, tutta la fiducia del Boss, e chi rimane? La qui presente responsabile vendite estero ovviamente, Micol, la manager con lo stipendio da stagista, nessuna esperienza nonchè mentore, aiuto, affiancamento. perchè che ci vuole a seguire il marketing, le agenzie grafiche e publicitarie, i fornitori ultraoceanici, i contatti con le televisioni e i giornali? niente, ci vuole niente. c'è gente che si laurea in queste cose ma lo fa solo per andare a lavorare qualche anno dopo, sti fannulloni. che c'è Micol? che c'è, dillo al Boss tuo, Micol. Niente Boss, va tutto bene, lei si che è un grande imprenditore, prendi una sciuretta che fino a ieri accompagnava ospiti in sala riunioni e portava caffè, falle fare metà della forza lavoro di una S.P.A. in sei ore, dalle uno stipendio da tirocinante senza rimborso spese, dille che un giorno le assumerai una squadra di schiavetti di cui lei sarà a capo per gonfiare un po' il suo ego, e via. Risolti tutti i problemi di un'azienda in crisi. salvo poi buttarle addosso tutte le colpe quando la barca sarà definitivamente spiaggiata.
Ogni volta che scrivo nel blog che è un momento calmo e il lavoro mi lascia del tempo libero, o che vorrei del tempo libero, o mi cade sul groppone il carico da cento di lavoro o mi tagliano le ore e le gambe dall'oggi al domani. questo accade da otto anni che ammuffisco qui dentro, forse sarebbe ora che iniziassi a mettermi le dita dove non batte il sole invece di stuzzicare così il fato. 
Devo prendere seriamente in considerazione di iniziare a scrivere da casa perchè credo proprio che da lunedì prossima la mia vita lavorativa prenderà una piega ai limiti del paranormale. 

venerdì 22 novembre 2013

Stare in ufficio

mi pare proprio una perdita di tempo in periodi come questi. Ho la montagna di roba stirata ieri da sistemare a casa, una pelosa da coccolare, un ammasso di piatti sporchi da infilare in lavastoviglie, una serie di ricette da provare, dei capelli da lavare e invece me ne sto qui a congelare e consumarmi la cartilagine della spalla destra muovendo il mouse nelle solite direzioni senza una metà precisa. Sei ore che mi sembrano eterne. Perchè quando non ho niente da fare io alla fine mi ci crogiolo dentro al punto che anche quando arriva finalmente qualcosa io poi non ne ho più voglia e do forfè. Il freddo poi mi rattrappisce, ogni anno di più, se penso a quando anche a gennaio rientravo a casa dopo l'ufficio e ne riuscivo poche ore dopo con tacchi e minigonna per ritirarmi poi solo all'alba ogni santo venerdì, mi viene una botta di sonno e freddo che prenderei instantenamente una tachipirina. così, per precauzione. Ieri ha buttato giù i primi due fiocchi di neve qui, i primi due fiocchi di neve della mia vita senza papà.
Questa settimana ho partorito, con dolore, quella cosa collegata a quella cosa del portone e dei mostri. e dalla prossima settimana tutto dovrebbe essere diverso, di nuovo finalmente colorato. anzi lo sarà, perchè io voglio che sia così, e perchè ho superato questo ostacolo cagando verde apposta per arrivarci. adesso sono libera, sei libera Micol, goditela, sono mesi che sogni questo giorno.
Il mio programma del weekend è di svuotarmi la testa, fare come un reset. In realtà quello che farò sarà darmi ai biscotti per le prove dei regali natalizi, poi voglio fare un gateau di patate, il fiore rustico, i cornetti e la pizza. perchè quando devo festeggiare le epifanie interiori io cucino. Sopratutto domenica che Ego ci abbandona per giocare, mi passerò la giornata in tuta ad impastare e lanciare palline pelose alla Gigghi, e non potrei chiedere di meglio. Domani sera invece usciremo, giusto per ricordare a quel che rimane del gruppo col quale si usciva che siamo ancora vivi, dopo mesi in cui la nostra vita sociale si è ridotta allo zero assoluto. Già sento la fatica di alzare un cocktail dal tavolo ma mi sforzo ora, prima dei grandi freddi, e poi ci si vede in primavera allo spuntare dei primi fiorellini. che sia mica un po' depressa? ma no, che Micol le vira tutte.

giovedì 21 novembre 2013

In questo nefasto e tragico anno

sono successe anche cose di una certa entità positiva, ovviamente sul momento trascurate e non festeggiate a dovere.
Questa cosa in particolare merita un post, dopo averne impiegati l'ottanta per cento del mio blog precedente e pure di quello prima, dopo aver fracassato i marones a padre, fidanzati e amici. Lo devo alla me poco più che ventenne che ha butttato via una quantità smisurata di lacrime a proposito, notti insonne, mal di pancia serali, crisi d'identità e sedute dal capo col moccio al naso iomenevado
Il Boiler, è morto. Non in senso fisico, la donna - che a vederla ci si fa fatica a credere ma di donna si tratta - è viva e in buona saluta alla facciazza nostra e di tutte quelle che gli abbiamo mandato tutti i giorni instancabilmente per anni. Però l'hanno finalmente fatta fuori. La pazza psicolabile che grazie alla mia inesperienza e giovinezza è riuscita a rovinarmi gli anni di apprendistato e non solo, stalkerandomi, torturandomi, esercitando su di me ogni sorta di mobbing, e mantenendo ad oggi il primato dell'unico soggetto rimasto capace di farmi perdere totalmente le staffe... non fa più parte del nostro organico - per dirla alla Madame style. Adesso, che ormai non mi dava più alcun fastidio e in questo landa desolata di noia era ormai la mia unica fonte di divertimento giornaliero che solo a passarle davanti all'ufficio sbattendo i tacchi e sculettando riuscivo a farla diventare viola di rabbia e sudare come un porco. Questa storia però è iniziata male, ormai quasi otto anni fa, e non poteva che inevitabilmente finire altrettanto. O meglio, io ho resistito, ho tenuto duro nonostante lei abbia fatto di tutto, ma proprio di tutto, al limite del ridicolo, per far si che mandassi tutti a cagare e levassi le tende, e alla fine se ne è andata prima lei, quindi posso banalmente dire di aver infine vinto... Purtroppo però le cose non sono affatto andate come nei miei teneri sogni di donzella ingenua ancora convinta di avere davanti a se una carriera ai vertici dell'azienda - dove alla fine si, sono arrivata, ma con tutti i sema che non erano compresi nel pacchetto sogno - perchè Madame ha deciso semplicemente di non farla più rientrate dalle ferie estive e quindi noi non la abbiamo mai più vista. Ho sognato, sia ad occhi aperti sia tra le braccia di morfeo davvero, per anni, scene di film all'americana con lei che si prepara avvilita lo scatolone con le sue cose e io appoggiata allo stipite della porta che la guardo con un bel sorriso sorseggiando una tazza di caffè. E invece non ho avuto nemmeno la soddisfazione di guardarla in faccia, di scambiarci uno dei nostri mitici sguardi che dicevano prova ad avvicinarti che ti faccio volare per la tromba delle scale dritto sui cactus. Niente di niente. se fossi stata ancora in reception per lo meno avrei potuto sfotterla per telefono quando chiamava per reclamare la sua liquidazione e invece nulla. La vita è ingiusta a volte, io sono convinta che tutto torni indietro ma con tutto il male che ha fatto qui alla gente per anni, e chissà a quanti altri là fuori, non ha nemmeno dovuto affrontare i nostri dispiaciuti saluti. Avrà del suo in altro modo, ne sono certa, già essere brutta grassa stronza e sola non è poco, ma lei merita molto molto molto di peggio. 
In ogni caso non posso però non riconoscere che alla fine ho vinto io, in questa situazione di tragici tagli di teste a cazzum, poteva saltare la mia di testa o comunque non la sua, che negli anni si era riuscita ad autonominare ambasciatrice sempreverde della causa, disposta a dare la vita per l'azienda nonchè personaggio unico ed indispensabile. per la prima volta Madame ha dimostrato contro ogni previsione che dentro a quel corpo di oca giuliva si cela qualche parte di cervello ancora funzionante. ci ha messo otto anni ma alla fine lo ha capito, che era una pagliaccia che fingeva di avere la situazione sotto controllo quando in realtà non faceva altro che nascondere gatti di polvere sotto al tappeto. Io sono ancora qua e lei no, dovevano eliminare qualcuno tra un gruppo di persone di cui facevo parte anche io e hanno scelto lei, poco importa se la prossima poi sarò io... quando tra le lacrime a ventidue anni con le colleghe che mi trattenevano dal metterle le mani addoso le ho urlato tanto muori prima tu cicciona di merda... parlavo proprio di questo. E col senno di poi penso a tutto il vero, reale, dolore che ho provato a causa sua, la rabbia, le paranoie e mi scappa un sorriso... perchè penso che alla fine la sua presenza nella mia vita sia stata quasi una fortuna. se non avessi dovuto difendermi con le unghie e con i denti da lei avrei ovviamente passato anni migliori ma probabilmente non sarei adesso, lavorativamente parlando, quella che sono. Sarei forse ancora fragile, poco sicura di me stessa, condizionabile, attaccabile da qualsiasi stronzo con un minimo di esperienza in più cerchi di farmi capottare, feribile da chiunque. Ho imparato ad arrivare in ufficio, fare il mio lavoro senza spiccicare una parola con nessuno per otto ore e tornarmene a casa chiudendomi davvero la porta alle spalle fino al mattino dopo, ho imparato a capire qual'è il punto a cui devo arrivare per essere sicura di aver fatto bene il mio lavoro e avere la coscenza apposto checchesenedica, ho imparato a non dare confidenza a un certo tipo di persone e a fiutare chi ti vuole fare le scarpe lontano mille miglia. E anche vero che forse, se lei non fosse mai esistita, la nomina di Micol la stronza con il carattere di merda non ci sarebbe, ma dato che qui l'alternativa a questo sembra solo essere la povera scema, che te la puoi rigirare come un calzino e mangiare in un sol boccone, preferisco di gran lunga che sia andata così. Penso che qui dentro o altrove non ci sarà più posto di lavoro dove potrò vivere male come ho vissuto e situazione che non potrei sopportare, e questo lo devo a lei.  - e si ritorna alle bestie, che è meglio mangiare che esser mangiato, conclusione ricorrente in tanti, troppi, contesti della mia vita. 

Per chi fosse interessato incollo qui una sua esaustiva descrizione in un post di qualche anno fa: 
Si tratta di un essere dalle sembianze simil-umane identificato come donna, forse alla nascita lo sembrava, che ha da poco superato la cinquantina. pesa sui novanta kg e si porta appresso un pancione pari a una gravidanza gemellare di sei mesi circa (non è ciccia molliccia ma pancia dura proprio come quella di una donna in dolce attesa), ha un mocio vileda in testa sul biondo cenere, fondi di bottiglia rotondi che le fanno due occhi enormi ed inquietanti che poi scopri essere piccoli, da criceto, quando li toglie. Peli delle ascelle come mamma li ha fatti lunghi circa 50 cm, che ama mostrarci con orgoglio ogni estate allungando il braccio sullo stipite della porta di ogni ufficio o stiracchiandosi con entrambe le braccia al vento. ha grossi denti finti giallastri, mangia masticando come un roditore buona parte della giornata e per questo (o forse anche per altro) spesso puzza di succhi gastrici lontano un miglio. Ha la psoriasi nei piedi e chissà in che altro posto e li mostra felice appogendoli anche sulle scrivanie all'occorrenza. Il tutto è poi completato dal suo perenne stato di menopausa che la fa colare di sudore nei momenti meno opportuni. E’ arrivata qui esattamente dieci giorni prima di me ma ci ha messo molto meno a prendere confidenza con l’ambiente, non la ricordo diversa da adesso nemmeno una giornata. È stata assunta come disabile grazie alla percentuale di invalidità riconosciutale non perché psicopatica ma per l’intervento subito a cuore aperto post-infarto, lo dimostra un’orrenda cicatrice sul petto di cui va molto fiera. Non ha figli e non è mai stata sposata, convive con uomo ma non è dato sapere in qualità di cosa… anche al più fantasioso riesce difficile credere che trombino. A suo dire nella vita sembra non essersi fatta mancare nulla… ostaggio di una rapina in banca a mano armata, derubata e scippata più volte, vittima di violenze di ogni genere, implicata in casini legali nel suo precedente rapporto di lavoro dov’era caposupremodistoca…, vittima di molteplici incidenti stradali con conseguenti errori medici di ogni tipo a scapito del suo esile corpo perchéunavoltaeramagra, soggetto di moltissimi aborti, dichiarazioni d’amore folli e proposte lavorative di ogni tipo, colpevole di abbandono all’altare di diversi uomini. Io la chiamo principalmente Boiler, Damigiana, Shakira o semplicemente Cicciona ma è conosciuta qui anche come ToroSeduto, OrcaAssassina, Sarcofago o Laputtana. E’ stata assunta per coprire la posizione di impiegata amministrativa nonché responsabile del personale… quel personaggio che oltre ad organizzare gli stipendi e le assunzioni generalmente si occupa di risolvere i problemi del dipendente e funge da punto di riferimento e da tramite con i capi. Se non sbaglio c’è gente che studia persino per qualificarsi in merito, per sensibilizzarsi e saper affrontare casistiche di ogni tipo… ma qualcosa mi dice che lei non l’abbia fatto. E’ una donna insoddisfatta della sua vita di cui probabilmente rimpiange ogni singolo giorno, infelice e arrabbiata con se stessa e con il mondo. non ha nulla fuori da qui dentro, è sempre l’ultima ad andarsene e la prima ad arrivare, non manca mai a feste ed eventi aziendali, rientra in ufficio anche solo per un ora dopo essere uscita in permesso.
Letta questa descrizione forse alcuni di voi penseranno “povera donna” esattamente come ho pensato io e tantissime altre persone appena l’hanno conosciuta… parere che cambia radicalmente dopo anche solo mezza giornata passata a stretto contatto con lei. E’ la cattiveria e la follia fatta a persona… fusa in un grosso involucro color ocre. Ostinata, instancabile, infantile, dotata di grande immaginazione e fantasia… la Cicciona sfoga tutta la sua rabbia e il suo dolore sul prossimo, chiunque esso sia. Le sue prede preferite sono soprattutto donne, più belle, più magre e più giovani di lei. In questo caso quindi, tutte. Se poi hanno un bel matrimonio e degli adorabili bambini sono davvero condannate. In modo del tutto irrazionale e irragionevole se la prende con qualcuno a intermittenza di due o tre mesi in modo da avere un ricambio costante di vittime ogni tre/quattro giorni. Passa le sue giornate e cercare errori e osservare persone o inventare da zero pretesti per rompere i coglioni a qualcuno e poi a seconda della reazione decidere fino a che punto spingersi e quanto protrarre la cosa. Il pretesto può essere anche solo un fazzoletto buttato in un cestino della raccolta del vetro, un foglio lasciato sulla sua scrivania senza relativa spiegazione, una data non specificata in una mail, ecc. … In questi cinque anni è riuscita a far licenziare parecchia gente, o farla impazzira al punto da dare le dimissioni. In soli tre mesi è riuscita a far fuori il suo superiore diventando così l’unica responsabile del suo reparto. Ha cambiato tutte le regole in vigore da anni, riorganizzato i sistemi di qualsiasi cagata a partire dall’armadio della cancelleria. Non c’è sola intenzione che fin ora non sia riuscita a mettere in atto.
La dimostrazione di quanto il suo sia un vero problema mentale la dà ogni volta che dopo aver torturato per giorni una persona, va a piangere dal capo dicendo che non capisce perchè tutti ce l'hanno con lei o a chiedere alla persona interessata perchè al mattino non l'abbia salutata. L'ho vista spesso gonfiarsi come un pallone, assumere un colorito preoccupante e impazzire letteralmente iniziando a balbettare e emettere strani versi... io sono fermamente convinta che sia una potenziale killer seriale, che potrebbe uccidere qualcuno in preda ad un raptus di follia.

Ed ora uno scatto rubato nella Gcasa a dimostrazione della zoccolaggine della pelosa con Ego:

 le manca solo la coroncina d'alloro... un acino d'uva covtesemente!

martedì 19 novembre 2013

In settimana LaGigghi

sta sola tre ore al mattino e tre al pomeriggio, più il tempo degli spostamenti e delle eventuali commissioni che ho da fare quando esco dell'ufficio. Sono convinta che dorma quasi tutto il tempo dato che quando arrivo sbadiglia e si stiracchia per poi scatenarsi in tutta la sua elasticità. Nei momenti peggiori vedi solo una cosa nera che rimbalza per la casa con buon pace di ogni cosa che trema al suo passaggio ma, per ora, non crolla. Con i suoi pochi etti di peso riesce a fare il rumore di un cavallo al trotto dall'energia che impiega negli spostamenti. Tutto questo tempo che passa con il Gcane immaginario, quello amico di quello di Melinda Gordon, la stanno condizionando visibilmente, tanto che si crede un cane pure lei. Domenica mattina la simpatica vicina di sotto mi ha lasciato una lettera sotto la porta, la pelosa l'ha prontamente afferrata tra i denti, è venuta a sedersi sul mio petto e me l'ha puntata in faccia finchè mi sono svegliata. Quando mangi qualcosa in sua prefesenza si siede a fianco e ti fissa in attesa del momento giusto, ti distrai un attimo e lei prova ad addentarlo. L'ho beccata a sleccazzare il piatto delle lasagne e una notte ha fatto festa con degli avanzi di pollo nel sacchetto dell'organico lasciando solo le ossicine alla quale si è affezionata tantissimo, in particolar modo ad una e se l'è portata in giro per casa un giorno intero. Ieri per la prima volta da quando è con noi ho detto sono stressata, anche dal gatto adesso. Perchè io la adoro, ma sono entrata in un vortice di schiavitù totale. sto andando ogni giorno a casa in pausa pranzo per vederla, darle da mangiare e farle un po di compagnia, ma da quando arrivo a quando me ne vado lei è una furia impazzita, ogni giorno se ne inventa una nuova. oggi per esempio l'attacco a quella giocorellona della Sig.ra tenda che si arriccia e stopiccia tutta credendo di fregarmi. L'angoscia inizia ancora prima di entrare in casa, ho paura che aprendo la porta lei si fiondi nel pianerottolo e dritto giù per le sccale - ammesso che ci arrivi, dato che ogni inquilino del palazzo ha un cane e il mio dirimpettaio ovviamente ne ha uno enorme e cattivo. Mangio con lei che sale sul tavolo e io la faccio scendere, sale sul tavolo e io la faccio scendere, sale sul tavolo e io la faccio scendere. per stendere la lavatrice devo chiuderla in bagno perchè adora provare a infilarsi nei luoghi proibiti quali appunto sgabuzzino, armadio e water. e lei piange ininterrottamente finchè riapro la porta. Vivo nell'angoscia e nel caos, passo l'ora e mezza a sgridarla e toglierla da dove si è andata a infilare e quando poi alla sera finalmente mi siedo anche io sul divano e potremmo abbandonarci a grandi coccole... lei sta solo con Ego. fusa che manco una caffettiera, ronf di qua e mieo di la, gli tiene la mano con la zampina e gli da i bacini sul collo con il musino bagnato. se lui a metà serata deve fare la pipì e si alza per andare in bagno, lei scende dal divano, sta lì ad osservare la simpatica fontanella da pipì da molto vicino che secondo me un giorno di questa si ci fa pure una doccia, e torna solo quando torna lui. E a me un cazzo. Io che le do da mangiare, faccio i salti mortali per andare al negozio a comprarle la pappa buona, le ho comprato la pallina fucsia con le piumette, raccolgo scrupolosomanete le sue enormi cacche con lei che cerca di impedirmelo rimettendole nella lettiera, mi riempio le mani di delizie oceaniche che solo dio sa cosa contengono dandole la pappa appena sveglia tutta rincoglionità senza occhiali. Penso sia la condanna della mamma di cui ho tanto sentito parlare, essere scontata. Ego arriva solo alla sera e poi lui mica se ne va in giro trasportando cose, farneticando a un telefono, urlandomi di scendere da lì, di non fare questo e di non fare l'altro... lui semplicemente si siede qui e mi riempe di coccole e attenzioni. E sticazzi. E' un Ggatto che si crede un cane, ma mica è scemo.

Oggi devo andare dal dentista, non ho scampo perchè domenica devo cambiare la mascherina dell'apparecchio e le ho finite. Quelle che mi da oggi dovrebbero essere le ultime due, o le ultime quattro. Sono a due terzi inoltrati del percorso. Sicuramente mi rifaranno le impronte per richiedere le mascherine di perfezionamento... Sono molto soddisfatta del risultato, i miei denti sono dritti ed era questo l'obiettivo. Il grosso ormai è fatto, i difetti antiestetici evidenti sono ormai spariti tutti, il canino inferiore che era il dente messo peggio, girato su stesso, ha quasi compiuto tutto il suo giro ed ora è praticamente dritto, questo ultimo periodo andrà a perfezionare cose nemmeno visibili ad occhio nudo. E nonostante i miei dentisti, quasi ex, mi stiano tremendamente sui maroni e non mi vedranno mai più a lavoro ultimato, del prodotto in se, l'Invisalign non posso davvero parlare male. Prima di metterlo ero davvero scettica, anche perchè in rete avevo letto pareri davvero drammatici oltre che contrantastanti. Invece per trovare i difetti devo davvero sforzarmi... certo si ha comunque qualcosa in bocca per un tot di mese, il che comporta gusti non troppo piacevoli a volte, il palato un po asciutto, e l'impegno in se di doverlo togliere per mangiare e lavarsi i denti subito dopo. e, sottovoce, dichiaro anche che contrariamente alle mille raccomandazioni scrittte in ogni dove e fatte dal dentista, a volte io non l'ho portato anche per dieci/dodici ore di seguito, per un motivo o per l'altro, eppure il dentista ogni volta mi ha detto che gli spostamenti sono al passo con il percorso stabilito. Non è completamente invisibile, questo è da specificare, ovviamente nelle pubblicità le foto che mettono sono ingannevoli e farlocche, ma si tratta comunque di plastica trasparente che è ben diversa da ganci di ferro. Ha un costo non indifferente ma non poi così diverso da quello di un parecchio tradizionale e in conclusione credo che se si è determinati nel voler risistemare la dentatura in età adulta questa è davvero la soluzione perfetta. e giuro che non mi hanno pagato per fare advertising, lo giuro.

lunedì 18 novembre 2013

Oggi sto così, in preda all'ansia quella vera e non quella che va di moda.

Tachicardica dal risveglio, quando nella gola, quando nel petto, quando nello stomaco. Con la parte sinistra del corpo indolenzita senza apparente ragione, con un male di sfondo alla schiena e alle ovaie, e forse questo è il ciclo in arrivo ma non si sa... perchè all'alba dei trenta ancora non ho imparato a fare una crocetta sul calendario e ogni volta è una sorpresa, oh buongiorno benvenute, scusate il disordine, non v'aspettavo.... che se mai dovessi rimanere incinta me ne accorgerei soltanto allo spuntare dal pancione. Continuo a pormi limiti temporali con l'ingenuità di sempre, quella che mi fa credere fermamente nel fatto che tutto vada sempre liscio come l'olio rispettando i miei schematici programmi, i miei orari, i miei desideri. Ma la vita non è così, al mattino vai a fare colazione con tuo padre, lo cazzi pure perchè secondo te si deve dare una svegliata e al pomeriggio te lo trovi lì, freddo su un pavimento. e i tuoi piani si fottono beatamente, se la pappa per il Ggatto è finita è finita, alla matematica non interessa se di lunedì nella tua zona la maggior parte dei negozi è chiusa, tanto meno il fatto che piove a dirotto, tu l'ombrello non ce l'hai e non c'è un cazzo di parcheggio vicino. Sto imparando a riconoscere i miei limiti, che non significa accettarli, ma semplicemente ammetterli, saperli tenere in mano e non nasconderli con vergogna, che chi si finge perfetto ha dei buchi che son crateri e prima o poi ci cadrà dentro. Il problema è che conoscere i tuoi limiti serve solo nel caso in cui tu li volessi superare, diversamente te ne fai ben poco, li tieni in mano, in tasca, se sono tanti te li puoi scrivere per non dimenticarli, ma poco cambia. Crescere circondato dalle bestie ha degli aspetti positivi che capisci solo con il tempo, più diventi padrona della tua vita e vedi le bestie invecchiare, farsi piccole, rugose e quasi indifese, schiacciate dalla cattiveria che hanno sputato fuori ogni giorno della loro vita, più hai ben chiaro cosa non vuoi essere. e se hai dovuto lottare per sopravvivergli ti ritrovi anche con delle belle ugnhie affilate, una lingua biforcuta, una dura corazza sulla schiena. Quest'anno è l'anno di tante cose, in particolare è l'anno del bianco e del nero, del giusto e dello sbagliato. perchè mai come adesso tanti miei pensieri sono stati dedicati a questo, all'etica, alla morale, tutte cose di cui ho sentito parlare con gran eleganza nella mia vita, da soggetti che mi piacevano perchè sapevano usarle  a dovere facendo la loro porca figura. e adesso arrivano a me, risuonano nel mio palato, rimbalzano sulla mia lingua e escono dalla mia bocca con la mia voce. e ne sono onorata, sia chiaro, ma anche no grazie. a me la relatività spaventa, troppo, da sempre, ho sempre cercato di starle lontanissima, a costo di beccarmi della superficiale, dell'ottusa e dell'arrogante. sono sicura di riuscire a capire il tuo punto vista se mi concentro, perchè proprio scema insomma non lo sono, però non voglio perchè poi mi troverò di fronte al fatto che sarà in conflitto con il mio e a quel punto cosa potrò fare? meglio scappare, non saperlo, non vedere, correre via. regalo al compleanno, auguri a natale, cordialità quando ti incotro in paese e tutti a casa propria, o almeno io nella mia. però ci sono certe cose da cui non si scappa, non si puo, sopratutto se hai aperto il famoso portone con i mostri, non puoi pretendere che questi con la porta spalancata comoda comoda se ne stiano dentro fermi e buoni. Lo farebbe Micol? no, probabilmente Micol passerebbe pure dalla finestra. Perchè quello che dicono i parenti di là, quelli faccedimerda che piuttosto che dirti le cose in faccia si danno martellate sui coglioni ma fanno girare per bocche di stolti i concetti finchè arrivano al peggiore che stai certo alzerà la cornetta per informarti... quello che dicono le voci, che Micol non è della famiglia, Micol arriva dall'altra famiglia, Micol è come suo padre, Micol è di quelli là.. non è poi così sbagliato. Micol non è come voi, questo è certo, non è opinabile. Non dice sempre quello che pensa perchè a forza di rovinare pranzi pasquali, cene natalize e compleanni vari a venti persone con scenate di perbenismo verso elementi che a malapena capiscono la sua lingua, ha imparato a tacere, andare fuori a fumare due sigarette invece di urlare e poi al cesso a vomitare come quando era una povera adolescente probelmatica che dava tanti problemi a sua madre ma quello che dice lo pensa sempre. e non è come voi, non va, non si incastra. Però Micol non è nemmneno un animale come quegli altri là, non è un essere senza cuore ne razionalità, senza anima o cervello. forse è vero, è come era suo padre, mela caduta lontano dall'albero, uomo intellegente dal cervello talmente elastico da riuscire come un giocoliere a tenere tutto in mano per degli anni, senza rimetterci i nervi, forse solo un po le coronarie. Ma paragonarmi a mio padre mi pare di offenderlo, lui era una persona migliore, una persona più su, su un gradino che pochi raggiungono, sapeva perdonare, comprendere, amare a prescindere e rimanere pulito, aveva la straordinaria abilità di sguazzare nella merda senza diventare tale ogni giorno con la caparbietà di un mulo e la leggerezza di una fenice che ogni volta che si sgretola si ricompone da sola senza rompere il cazzo a nessuno. E io non sono questo, io sono il frutto di una donna che ha fatto della passività il suo stile di vita riempendosi d'odio e rancore verso chiunque e alimentandosene, senza preservare la figlia dai peggiori racconti, ricordi, insegnamenti. Io sono cresciuta vedendo le bestie da una parte e un mondo d'oro che puzzava di rame da un altra e tra i due ho deciso che sarei stata una bestia che almeno, nel caso, avrebbe mangiato e non si sarebbe fatta mangiare. ed ora all'improvviso dubbi amletici mi cadono addosso, che ancora non ho capito se voglio combattere o andare oltre, se voglio scappare. Mi sento circondata da gente che va contro fondamentali pricicipi morali, non i miei, quelli dell'essere umano... che poi quali sono? stanno scritti da qualche parte tipo i dieci comandamenti forse? persone che tentano di prendermi platealmente per il culo guardandomi in faccia e facendo fede ad un buon senso che improvvisamente mi riconoscono. persone prive di elasticità mentale, che si contraddicono ogni tre parole, che non hanno un minimo di obbiettività e non si vergognano di dimostrare quanto gli importi soltanto dei loro interessi, delle loro convenienze. e poi quella vocina dal fondo mi dice: sei sicura Micol? non è che si tratta banalmente del tuo misero punto di vista? .... e Micol rimane lì, con l'ascia di guerra in una mano e una bandiera bianca nell'altra, a guardare in faccia il suo nemico che in fondo solo lei sa davvero chi è. è lei, quella che negli incubi al profumo di xanas, la notte, quando si fa quelle sudate tremende e Ego la prende a gomitate e la pelosa a morsi sulle orecchie perchè si lamenta e fa casino...  è li, davanti a lei, con quel sorriso del cazzo, lo stesso che c'è nei suoi ricordi di bambina quando io volevo solo giocare ed ero troppo piccola per capire che lei non mi voleva tra i piedi perchè con le sue amiche dovevano fumare di nascosto sul balcone. e c'è dell'altro, io l'ho sempre saputo ma non voglio dare la soddisfazione a mia madre di chiederglielo e mi immmagino un giorno entrambe con il viso consumato di rughe, io al suo capezzale le dirò dimmelo mamma, dimmi cosa ti ha fatto tua nipote. La mia decisione io l'ho già presa, non è difficile prendere appuntamento da un avvocato, sedersi dietro un tavolo e presentare la situazione con termini composti, educati, tecnici, fingendo che dietro ogni concetto non ci sia una tragedia, un dolore, una rabbia, una voglia di vendetta. Il difficile viene adesso che devo dire cara mia, fine dei giochi, adesso balli da sola insieme a quel poco di merda rimasto che è la tua famglia dalla quale non hai avuto la forza di dissociarti perchè i soldi fanno comodo e tu sei una debole. perchè il vero nemico non è quello che odi e pensi ogni sera quando ti addormenti sperando che sia la sua ultima, il vero nemico è quello che ami o hai amato e non riesci a giudicare per quello che è. ma io sono come voi, io vengo da dove vieni tu, non sono caduta abbastanza lontano dall'albero ed è ora di uscire allo scoperto.

venerdì 15 novembre 2013

A causa

del tanto tempo libero Micol ha scoperto il mondo dei campioni omaggio.
Non solo uno scrocco in abbondanza, ma di quelli che non devi nemmeno fingere un un po' di interesse, perdere qualche minuto ad ascolatre la commessa. comodo e veloce, un semplice click con un dito stravaccata sulla sedia e un altro dito, volendo, nel naso.
Micol non capisce più niente.

Salutate Micol. 
Fate ciao ciao con la manina a Micol.
Ciao Micol! 
Ciao

giovedì 14 novembre 2013

In questi ultimi mesi

non ho fatto altro che lottare per ricavarmi degli spazi di tempo libero in ufficio nel quale occuparmi delle tante varie ed eventuali. E questa è una cosa eticamente sbagliata me e rendo conto, al lavoro si dovrebbe lavorare e il tempo libero dovrebbe essere quello che rimane al di fuori di quell'orario. però io a casa il pc se lo accendo, lo accendo per vedere qualche telefilm in streaming o sentire della musica... ci ho provato, ma nella Gcasa seduta dietro un pc non riesco a starci, mi vengono le fregole - che non so se sia un termine di vocabolario ma rende bene l'idea - bisognerebbe legarmi. Il punto è, comunque, che adesso che ho finalmente portato a conclusione tutte le varie faccende in sospeso da qualche settimana facendo i salti mortali, lavorando in pausa pranzo, arrivando alla sera con gli occhi inutilizzabili... la mole di lavoro in ufficio si è calmata al punto che stamattina alle nove e mezza avevo già finito tutto quello che avevo da fare. Panico. perchè io non sono mai contenta, e chi ha letto più di un mio post ormai l'avrà capito, ma io no... e ogni volta me ne stupisco. Ci sarebbe subito una cosina, e il minorativo è veramente ironico, che dovrei fare e non ho assolutamente voglia di fare. Ignorando il dato ci sono tutta una serie di progetti in cantiere a cui posso finalmente dare inzio. Primo tra tutti l'argomento Natale. Quest'anno sono intenzionata a spendere il meno menissimo possibile per i regali. Fin ora ho pensato a questo: regali eco-friendly nonchè salvaportafoglio, ai parenti merde tutti e sono quindi alla ricerca di idee per il confezionamento in modo che tutto risulti almeno molto carino e originale, prodotti di Bottega Verde che prendo con degli sconti esorbitanti da quando ho la fidalitycard alla parte alla quale non posso fare questo tipo di regalo, e l'unico regalo "decente" che farò sarà alla S., voglio abbonarla ad un servizio che una volta al mese per tre mesi consegna a casa un box pieno di prodotti per la cosmesi di grandi marche, lei adora questo tipo di cose. Poi vorrei trovare nuovi spunti per l'arredamento natalizio della Gcasa, di cui non me ne è mai fregato molto ma negli anni mi sto appassionando.
In ultima analisi, dopo mesi in cui non ho fatto altro che prostrarmi al prossimo, a cause altrui, ai doveri lavorativi e non, sembra sia finalmente giura l'ora di riprendermi i miei spazi e dedicarmi alla mia vita. E mi rendo conto che questa sia più una condizione mentale che altro, scaturita anche dalla cosa che ho fatto questa settimana.

Dato che nella blogosfera dimorano ormai parecchie maghe del riciclo, del faidate, della creatività, lancio nell'etere una richiesta di suggestion per il confezionamento dei regali di Natale, con eventualmenteanche link o nominativi di negozi dove potrei acquistare qualcosa di diverso da ciò che ho già trovato che ora andrò a elencare... (anche se l'obbiettivo sarebbe quello di comprare il meno possibile)
I miei regali eco-friendly consisteranno in questo: 
una bottiglia di detersivo handmade profumato di una quache essenza, spero di poter utilizzare quella che ho alla lavanda ma devo documentarmi se sia effettivamente il prodotto giusto e non macchi i panni (anche se sarebbe un ottimo scherzetto per i parentifaccedimerda)... Le bottiglie che ho trovato sono le classiche in vetro trasparente con la chiusura a pressione oppure il tappo in sughero - a andrei di quelle con tappo in sughero dato che vorrei lasciarmi l'altra possibilità per un eventuale altro natale in cui farei un liquore in casa.
biscotti che farei di diverse farine, magari cocco, nocciola, cioccolato e classica frolla - il tutto con la spara biscotti per cui con frolle montate - e per il loro confezionamento ho trovato solo semplici sacchetti trasparenti che dovrei trovare il modo di chiudere nella maniera più carina possibile.
Su entrambe le cose pensavo di attaccare un etichetta rossa che stamperei io con scritto Andate a fang.. Buon Natale da Micol e Ego e poi sotto, nel detersivo una cosa tipo - detersivo di marsiglia profumato alla lavanda per lavatrice handmade - sbattere bene il flacone prima dell'uso, e sui biscotti gli ingredienti.
Piccola postilla - a Ego l'idea di questo tipo di regalo fa schifo, dice che faremo la figura dei tapini, ma io non la penso assolutamente così per cui me ne infischio bellamente... il problema sussisterà solo nel momento in cui capirà che voglio farlo anche per i suoi di parenti.

mercoledì 13 novembre 2013

Ieri ho fatto una cosa che dovevo fare da un bel po'.

O meglio, dovevo fare qualcosa da un bel po, questa cosa in particolare era tra le opzioni possibili, l'ho scelta e l'ho fatta. E fare questa cosa, che non specifico solo perchè è collegata a tutta quella serie di cose che voglio affrontare qui ma che ancora non ho fatto, dovrebbe portarmi verso la conclusione del Problema quello con la P maiuscola, Il Sig.Problema al quale tutto il resto è collegato. verso la libertà, insomma. e quindi fatta, ieri sera, mi sentivo una grandissima figa che aveva appena alzato un masso di qualche quintale dal sola con le sue unghiette laccate e lo aveva buttato giù da un dirupo senza precipitare con lui. Il reltà con la lucidità del giorno dopo apprendo che non è affatto così, anzi, se mai ieri ho aperto una porta e i mostri potranno finalmente uscire da dove si rintanavano, ci sarà il duello, lo scontro, ma in ogni caso ne uscirò vincitrice dato che quello che mi interessa portare a casa non è la testa di un mostro ma l'attestato di demolizione dell'edificio tutto. chiaro no? (.....)
In ogni caso, mentre io partorivo tutto ciò, è successo che: Mio suocero è stato dimesso dall'ospedale, infarto gestito con successo. ha già un'altra coronaria parzialmente ostruita che per adesso tratteranno con dei medicinali e poi si vedrà. Mia madre è stata ammessa al corso per OSS, e questo significa, egoisticamente s'intende, che per un anno almeno sarà impegnata sia a livello mentale che logistico e non potrà, non quanto adesso almeno, scassarmi i maroni. Il Macbook invece, con somma delusione dei fan della commedia, è sparito dalla mappa. è connesso, ma non si visualizza più la posizione.... sta così sfumando la magra speranza di riaverlo.

La pelosa ha trasformato la Gcasa da angusto luogo sporco e poco frequentato a regno fiabesco di palline gommose, topini in pezza, coperte rosa, pappe liquide, cacche super puzzolenti e sorrisi inebetiti. Ci ha cambiato la vita, e lo dichiaro col moccio al naso tra il commosso e il disperato perchè la cosa è meravigliosa quanto pocovoluta. perchè è vero che ho desiderato arditamente la sua presenza da quando mi sono decisa a cercarla, ma non avevo bene idea di come sarebbe stato. anche perchè ci sono gatti e gatti. e laGigghi è assolutamente al di fuori delle mie aspettative. Lei ha deciso che se deve vivere con noi, lo fa a trecentosessantagradi gradi. questo significa che quando noi mangiamo lei si mette su una delle sedie libere issata sulla tovaglia con le zampine e ci osserva. quando ci spostiamo sul divano lei viene con noi a guardare la tv, in mezzo a noi per l'esattezza. la stessa cosa vale per quando andiamo a letto, e quando al mattino suona la sveglia lei si alza come un generale, ci saltella in faccia e tira i capelli finchè non ci alziamo - e le diamo da mangiare. quando faccio la pipì sale su water anche lei, si apposta dietro di me, sulla parte dell'asse che il mio popò non occupa e attende che io abbia finito. se chiudiamo la porta per non farla entrare, piange. se vogliamo un po di intimità e non la facciamo venire da subito in camera da letto la sera, piange.Se la sgrido e tento di impedirle di salire sulla cucina per osservare cosa faccio ai fornelli, piange. Lei deve stare con noi, sempre e comunque, deve vedere cosa facciamo e se possibile partecipare. E questa è assolutamente una nuovissima codizione per noi, sopratutto per me che sono sempre stata abituata a passare parecchie ore da sola nella Gcasa, spesso in silenzio immersa nei miei pensieri e sopratutto libera delle mie azioni senza qualcuno che tira il lenzuolo nell'altro senso mentre tento di fare il letto. L'amore incondizionato verso Ego continua, con lui è più affettuosa, fisica, deve stragli addosso, vicina,e quando lui la accarezza si addormenta immeditamente, neanche la sedasse. con me invece è più pretenziosa, devo giocarci, guardarla, rispondere ai suoi innumerevoli miagolii, salvarla inutilmente dalle imminenti cadute, liberarla da dentro il cestone della bianchera nel quale riesce a entrare ma non ad uscire e poi se tutto va bene allora mi si spalma addosso sul divano e viviamo momenti di pace, amore e fantasia. Noi stiamo stupidamente assecondando tutti i suoi atteggiamenti, come si puo resistere a contanta pelosa dolcezza? Ego la va a prendere come se fosse una bambino quando non ci segue e l'ho fatto anche io, lo ammetto, le prime dodici ore, ma poi mi sono resa conto che è giusto sia libera di fare che cavolo le pare e sopratutto che lo sia anche io, senza avere sempre il terrore di schiacciarla e, nel mio caso, di ritrovarmi calva dato che uno dei suoi giochi preferiti è aggrapparsi tipo liana ai miei capelli. Da stasera inizierà quindi la mia parte di cattiva nell'estremo tentativo di far tornare Ego in se ricordandogli che per quanto La Gigghi sia adorabile noi dobbiamo mantenere la nostra integrità e non abituarla a condurre uno stile di vita che ci tolga l'aria... usando magari frasi del tipo "quando sarà grande ti manderà affanculo". Oggi è una settimana che è con noi e fin ora non c'è ancora stata una sera nella quale non ci siamo un attimo fermati a osservarla e dirci ma quanto è bella, ma quanto è dolce. e questa cosa insieme a tutto il resto mi fa davvero ridere, è una lato di noi come coppia che proprio non riuscivo ad immaginarmi, un lato genitoriale che ho sempre creduto non ci appartenesse, non ancora per lo meno. Sicuramente è e sarà formativo, sopratutto per Ego che è la persona più irresponsabile che abbia mai conosciuto. Si sta ricordando di chiudere la tavoletta del water, di tenere chiusa la porta del ripostiglio, di aprire le finestre al mattino. quando gli dico di togliere la cacca dalla lettiera o di lavare le ciotole non sbuffa e lo fa, e assicuro che non è sua consuetudine fare una cosa quando e come gliela chiedo. lo fa con una naturalezza pazzesca, viscerale. sono affascinata e penso che il Ggatto oltre a regalarci una quantità di amore e coccole smisurata contribuirà a migliorarci tanto interiormente. per adesso ha già fatto una grande cosa, ha portato l'allegria. ci aggiravamo per casa come due cani bastonati, io per ovvie ragioni, lui per l'insoddisfazione dovuta al lavoro e le paure per sua padre.. e da quando la pelosa riempie di fusa e peli le nostre serate, siamo rinati.

Poi la smetto di parlare del gatto, giuro.

giovedì 7 novembre 2013

Et voilà...

presentazione ufficiale del Ggatto, per gli amici LaGigghi.
30 centimetri di amore puro, contro ogni previsione. Siamo arrivati a casa della signora che ce l'ha regalata in puro stato d'ansia con il topino di stoffa in borsa e il trasportino preparato con cura con il suo plaid fucsia dentro, immaginando già il momento drammatico in cui avremmo dovuto strapparla al ventre materno e ai suoi fratellini. abbiamo suonato il campanello e quella scema della figlia è arrivata in strada con la pelosa in mano che si dimenava con tutta la sua energia. Le avrei messo le mani al collo se Ego non mi avesse preceduto afferrando la piccola e infilandola nel trasportino al sicuro con una maestria da premiare. Ansia di madre, cinque secondi di puro terrore. il viaggio è stato tragico, lei piangeva initerrottamente rannicchiata al fondo del trasportino e io pure a sentirla. E' stato un viaggio lunghissimo, stavo per vomitare e mi sono maledetta tutto il tempo dicendo a Ego che avevamo fatto la cagata della nostra vita, ma poi arrivati alla Gcasa tutto è cambiato come per magia. Ci ha messo qualche minuto ad uscire dal trasportino, si è guardata un po' intorno e nel giro di dieci minuti era già sul piumino del letto a prendersi tutte le coccole di Ego. Ha mangiato con foga appena le abbiamo messo la pappa, si è sgranocchiata qualche croccantino dal dito di Ego, ha corso e saltellato dietro la sua pallina. Dopo un oretta sembravamo già tutti in perfetta simbiosi elettiva. Parlocchia tutto il tempo, mieo, miao, meo in continuazione, smette solo quando la si accarezza e mentre gioca o mangia. E' di una tenerezza infinita. cerca il contatto in tutti i modi, vuole stare addosso, vicina il più possibile. E' l'ombra di Ego, lui si alza dal divano e lei lo segue, lui si siede e lei si siede, si è già capito chi è il suo preferito. Ha passato la notte nel lettone con noi, vicino ma non troppo, leggera che non ce ne si accorge, rigorosamente in mezzo. Ma ha anche finito tutta la pappa, e fatto cacca e pipì nella lettiera - non avrei mai pensato di poter essere felice di vedere una merda al mio risveglio nella mia vita.
Ego con lei è meraviglioso, stranamente responsabile e autoritario ma con una dolcezza disarmante, lei dal canto suo zoccoleggia da vera femmina e se lo rigira come un calzino. Stamattina li ho lasciati in amore nel letto a dormire beati e li ho ritrovati in pausa pranzo sul divano, lui che usava il pc e lei seduta attenta al suo fianco. Durante i pasti vuole stare con noi e si mette su una delle sedie libere, ogni tanto si tira su con le zampine appoggiate al tavolo, noi le diciamo di non salire sul tavolo, lei sta un po li, poi ci prova e quando la sgridiamo scende, poi sale in braccio a uno, prova ad avvicinarsi al tavolo, noi la sgridiamo e va dall'altro.   
E' esattamente come la immaginavo. elegante, furbetta, mangiona e dormigliona, affettuosa ma agguerrita contro tutto cioè che pende o si muove. 
A grande richiesta (?) i suoi primi scatti:


Sarà cuoredimamma, ma io la trovo bellissima - notare in che posizione si è addormentata ieri sera.

mercoledì 6 novembre 2013

Arrivo del Ggatto anticipato a...

questa sera.
Delirio e sgomento nella Gcasa. Avevo fatto tutto il mio bel programmino di settimana infernale: lunedì nullo, martedì buona parte del cambio stagione armadio, mercoledì fine cambio stagione armadio più pulizia corredino del peloso e ultime accortezze casalinghe perchè non si faccia del male e/o distrugga qualcosa - saltando a piè pari la detartrase senza nemmeno avvertire il dentista, dato che loro fanno gli stronzi con me io faccio la stronza con loro, con la piccola differenza che loro a me cinquemila euri non me li danno -giovedì stiraggio compulsivo, venerdì depilazione e capelli e in ultimo, finalmente, prelevamento del Ggatto presso la sua momentanea ubicazione. E come al solito, Ego mi ha sputtanato tutto. Doveva prendersi lunedì e martedì prossimi di ferie in modo che l'amico peloso avesse quattro giorni di adattamento prima di passare la prima giornata da solo, ieri al telefono mi dice posso prendere giovedì e venerdì, non lunedì e martedì, per cui o mercoledì sera o mai più. Panico. Cambio stagione armadio fatto alla velocità della luce che si è però rivelato un bene, forse la fretta è stata consigliera perchè quattro sacchi di roba pronti, quali da dare ai cognati, quali alla nipote, quali al cassonetto apposito, non li avevo mai fatti e i superstiti ringraziano per questi pochi mesi di respiro - fino alla prossima carrellata di roba che porterà Ego a casa o al prossimo mio giro di shopping.
Alle ventidue terminavo stremata e sistemavamo le scatole sull'armadio, nel frattempo Ego aveva fatto una lavastoviglie e lavato con le sue sante manine tutte le ciotole comprate - no in lavastoviglie no, ci vuole una disinfettata come si deve. Poi abbiamo disinfettato la toiletta, il trasportino, il vassoio della pappa e i giochini. abbiamo sistemato la cuccia asciugata dopo il giro in lavatrice con la sua copertina, l'altra copertina nel trasportino, riempito la toiletta di sacchetto e lettiera e sistemata in bagno, scartato il tiragraffi. Poi abbiamo svuotato cadaveri di piante varie sparse in giro, deciso cosa coprire e spostare, girato per la casa con sguardi allucinati additando tutto ciò che potrebbe fargli del male e a cui sopratutto, lei potrebbe fare del male. Poi ci siamo seduti sul divano e guardati negli occhi con sguardo umido osservando la Gcasa arredata di topi peluche e copertine rosa. Due pirla. Felici di non avere più un mezzo metroquadro libero per girarsi liberamente. Stamattina una signora, non il KiwiPeloso - alla prossima puntata - ha pulito la Gcasa in ogni suo più remoto angolo impolverato, o almeno spero. E siamo pronti. La S. mi ha detto con tono preocupato è un gatto Mico', non credo si accorga del disordine. Eh no, è il MIO gatto, e il mio gatto si accorge eccome del disordine. E ho anche una spiegazione logica: lei vivrà unicamente nella Gcasa, sarà il suo mondo, il suo regno, la sua vita. non vedrà altri luoghi al di fuori di quei trentaseimetriquadri e il minimo che noi possiamo fare e rispettare la sua vita dato che siamo noi a volerla accogliere nella nostra e non è stata lei a chiederlo. per cui tutto d'ora in poi dovrà essere in ordine e pulito, non posso permettere che cammini e dorma nello sporco, che si destreggi tra i vestiti sparsi e le pile di borse a terra. Mi sto preparando la fossa, ne sono più che consapevole. ma scavo con entusiasmo. 
Ecco tutte le cosine trovate comelevolevoio con non poche difficoltà:



Ci siamo, tra meno di dodici ore saremo in tre, dopo tre anni e mezzo di io e te, tu e io. avremo la responsabilità di un altro essere vivente che dipende unicamente da noi. ci sarà qualcuno ad attenderci a casa, qualcuno con noi sul divano, una voce in più nella musica dei nostri giorni. Chissà se sarà silenziosa o di quelli che sembra ti insultino a squitti continui? chissà se sarà affettuosa e si farà coccolare o selvaggia e schiva? Siamo emozionati come due genitori in attesa, preoccupati e ansiosi di fare bene. Non avevo mai provato emozioni di questo tipo e non avevo mai visto Ego così coinvolto, stiamo decisamente cambiando.
  

martedì 5 novembre 2013

Poi però,

a ondate discontinue, ci sono anche gli aspetti comici della questione.
Da quando il Macbook di Ego è sparito io, lui e cognati abbiamo tenuto sotto controllo l'applicazione trova il mio i-phone ogni giorno senza avere alcun segno fino a ieri pomeriggio, quando l'iconcina del pc si è identificata in un paesino del Marocco. Abbiamo così seguito il percorso del ladruncolo, o dell'acquirente del ladruncolo, che a quanto pare è un adoloscente perchè è stato a scuola tutto il giorno e si spostato a casa solo in tardo pomeriggio. Ora sappiamo che abita in un complesso di quattro palazzine con cinque appartamenti per piano e che quando facciamo emettere il suono al computer lui si spaventa e si sconnette una mezz'ora. Abbiamo chiamato in ambasciata italiana in Marocco la quale ci ha comunicato con nonchalance che alla polizia di lì non gliene frega una mazzaccia di queste cose per cui ciccia. Così Ego ha chiamato il suo amico marocchino, che il fato vuole sia proveniente dallo stesso paese, che ha risposto "cerco come se è mio". E ha chiamato un amico che abita lì che ha un amico poliziotto che adesso vedremo cosa farà. 
Se davvero ci tornasse intatto il Macbook dal Marocco, posso dichiarare che questo è si l'anno delle sfighe epocali ma anche delle soluzioni da fattore C inenarrabili. 

lunedì 4 novembre 2013

Questa sera ci sarà una pizza a sorpresa

per il compleanno di mia mamma con tutta la famigliadeficiente, organizzata da mia cuginadeficiente - e messa giù così non rende l'idea di quanto tutto questo sia assurdo dato che non ho ancora raccontato praticamente nulla di questi tre mesi - io, mi sono presa l'onere di fare la torta. sorvolando sulle corse fatte per riuscire a farla essendo arrivata ieri mattina da Napoli dopo una notte passata tra le puzzolenti braccia di Trenitalia, e sul risultato estetico finale ovviamente molto lontano da ciò che avevo immaginato... c'era una cosa che non avevo considerato. la panna vegetale che ho comprato, per sbaglio. queste cose mi succedono quando preparo qualcosa da portare ad un occasione ovviamente, mica quando faccio qualcosa per me e Ego. Non la avevo mai usata o mangiata prima e quando in pausa pranzo armata di sac a poche, vedendone la consistenza strana ho deciso di pucciare il dito e assaggiare, avrei solo voluto aprire la fnestra e buttarmi di sotto, sui cani sempresvegli del vicino. Le faccedimerda dei parenti erano piuttosto scettiche quando ho detto che la torta l'avrei fatta io, a questo punto mi preparo all'imminente figurademmerda che segnerà la drastica fine della mia carriera culinaria familiare.

Questo post sarebbe dovuto iniziare con "mio suocero ha avuto un infarto" ma essendo io un egocentrica egoista dovevo prima scrivere del mio grande cruccio della giornata.
Proprio l'ultimo giorno, a poche ore dalla nostra partenza, arriva la telefonata della suocera - volpona, ma ora non ho abbastanza tempo per insultarla - il suocero è andato in pronto soccorso senza dare troppe spiegazioni a moglie e figli pensando di avere un attacco d'ansia, e nel giro di tre ore gli hanno salvato la vita con un angioplastica e si è ritrovato a oziare in terapia intensiva coronarica. 
Adesso. siamo atei, con un accentutata predisposizione allo sfottimento verso chiunque creda in qualcosa di minimamente sovrannaturale. e questo include anche malocchi e fatture. però, come già detto ad amici e conoscenti, se qualcuno di voi ci crede e magari sa fare anche quelle cosine lì con il piatto, l'olio e le bolle e gli avanza una mezz'ora... io non mi offendo, che tanto male non puo fare, al massimo non cambia niente.
Perchè un infarto a mio padre, una varicella a quasi trent'anni che coincide con un viaggio prenotato da mesi, due zingari che mostrano un coltello a Ego e gli sfilano cinquecento euri, un mac book rubato, mio padre che muore, la nonna di Ego che muore, e mio suocero che fa un infarto.. tutto conentrato nello stesso anno, mi sembrano un tantino troppe cose. e ci sono ancora sessanta giorni nei quali puo succedere di tutto, sempre che il contratto sfiga free sia annuale. 

giovedì 24 ottobre 2013

Il compleanno di Ego è stato una merdaccia.

e non lo dico io, che sono notoriamente una disfattista, l'ha detto lui. Mi ha fatto una crisona di isterismo a poche ore dal risveglio... che manco mio nipote IlGrande, anni 5. Però aveva ragione, e io lo avevo pure previsto, vedi due post fa'. Mea culpa. Nonostante mi renda conto che avrebbe potuto alzare la sua soglia di comprensione, che è già in ogni caso più alta della mia, neanche troppo in fondo lo capisco. Su questo siamo simili, siamo entrambi molto piccoli. Il compleanno è il sacrosanto giorno all'anno in cui sono il re del quartiere, il mondo gira intorno a me, tutti non ha una mazza da  fare di meglio che festeggiare e adulare me, tutti devono avermi fatto un bel regalo, originale, opportuno e che non mi aspettavo. All'altro della coppia poi spetta l'onore più gravoso, quello di organizzare la serata o quando sfiga vuole che cada di sabato o di domenica la giornata. tutto deve essere perfetto e meravigliosamente meraviglioso da quando mi alzo la mattina a quando vado a dormire la sera. e devo ammettere che su questo non posso contestargli nulla, aimè, ogni mio compleanno da quando sto con lui è stato esattamente così, anche da quando viviamo insieme che non non abbiamo un euro per piangere, si è sempre scervellato per organizzare cose carine senza spendere soldi. Io, oltre ad avere solo un idea di cosa fare e non aver organizzato una cippalippa, l'ho svegliato urlando dal bagno come faccio ogni santo giorno, e quando ancora non si alzava gliel'ho pure intimato in malo modo, come faccio sempre. E il resto della giornata non è andato meglio... il cielo minacciava pioggia e siamo stati indecisi tutta la mattina sull'argomento moto, lui con il broncio e io con il senso di colpa incalzante. poi mentre compravamo la bombola del gas di casa mi ha chiesto se avessi prenotato per il pranzo e nel sentirmi dire ma no, quando siamo lì vediamo ha iniziato a dirmi che a nessuno gliene fregava una cacchio del suo compkeanno, che lui capisce il mio momento ma non se l'aspettava, che lui ha solo me che penso a lui, e piagnistei vari. Alla fine siamo partiti in moto e siamo arrivati in questo paese del cazzo (grazie Capo del consiglio eh, a buon rendere..) dove non c'era anima viva, su quattro ristoranti uno era chiuso, uno trasferito, uno dava da mangiare solo ai membri di un convegno e un altro aveva giù chiuso la cucina... e ci siamo ritrovati a mangiare due toast in un bar. Mi sono sentita la peggio non-moglie del pianeta, non ci volevo credere... praticamente l'ho fatto consapevolmente, sapevo benissimo di non aver pianificato niente quest'anno, mi sono raccontata che lasciare al caso avrebbe giovato a mio favore e naturalmente non è stato così. L'unica fortuna è stata che tra andare e tornare abbiamo fatto quasi 200 km in moto per la prima volta e Ego gasatissimo ha gradito molto la cosa tanto da dirmi la sera "alla fine è stato un bel compleanno". Nel viaggio di ritorno ci siamo fermati in un centro commerciale e si è comprato le scarpettine da calcio (.....) momento di gioia guastato grazie a suo padre che nel frattempo ha deciso di farlo incazzare come una bestia, si - nel giorno del suo compleanno - che forse forse mi rimangio quanto detto in questo post qui, non tutto, una parte... e per questo motivo arrivati a casa lui incazzato nero e io con la schiena a pezzi e la patata in fiamme, non ha più voluto andare a cena. Gli avevo preparato io una torta che è stata l'unica parvenza di festeggiamento della giornata. La domenica siamo andati a cena dai suoi, nonostante il fattaccio con suo padre, che merita un post a parte, e lì ha spento le candeline a una torta di Spiderman della coop con sua somma soddisfazione. Giuro solennemente che non capiterà mai più una cosa così, il prossimo anno piuttosto mi do malata ma non posso più vederlo così deluso. Dopo anni folli di battaglie casalinghe su qualsiasi argomento, durante i quali ho messo in discussione il nostro rapporto ogni santo giorno, quest'anno ho capito che il nostro è un amore un po' aspro, forse non convenzionale, perchè siamo molto diversi e perchè lui è ancora un po troppo immaturo e io sono ancora un po troppo stronza, a nostro dire, ma che ci amiamo davvero e che per quanto lui effettivamente non incarni il modello di uomo che sognavo al mio fianco, lui è il mio, lui. così è e così me lo devo tenere, se lo voglio, e io lo voglio.

lunedì 21 ottobre 2013

Ultimamente

di lunedì il capo fa uccel di bosco. E nessuno qui dentro più di me che ce l'ho gomito a gomito, o ufficio coniugale come lo chiama lui - te piaceresse- apprezza la cosa. Se voglio lavorare è uno spasso, riesco a fare tutto come si dovrebbe fare senza di lui che mi interrompe in continuazione, in alternativa posso farmi tutti gli affaracci miei ma non finisce qui, posso farlo semi sdraiata sulla sedia con un dito nel naso mentre si asciuga lo smalto... ed è tut un aut ciulè. Però, come sempre c'è un però, come già detto... di lunedì si tratta. per cui io non sono realmente attiva, non tutti i reparti del mio cervello almeno, soprattutto se come oggi il cielo è grigio e un velo di nebbia aleggia nell'etere... sono rallentata e solo il mio forte rispetto verso le giornate di cazzeggio che la vita di tanto in tanto ci regala mi permette di non passare sei ore a fissare il tappetino del mouse di hello kitty. - no, non ho comprato un tappetino da mouse di hello kitty, che personalmente asfalterei se mi attraversasse la strada una sera, mi è stato lasciato in eredità da una collega e ancora non me la sono sentita di sostituirlo.
Comunque oggi, sonno o no, è dedicato all'organizzazione del viaggetto in quel di Napoli. Per ora sembra che il programma sia questo: mercoledì arrivo a Benevento verso le due, pomeriggio tranquillo in paese e cena dalla famiglia della ragazza che andiamo a trovare che a quanto pare ci tiene molto. Io ho già l'ansia da prestazione e devo farmi venire in mente qualcosa da portare in dono ai suoi giovanissimi genitori che non sia troppo banale. tipo una bottiglia di vino locale, ecco. Giovedì giornata a Napoli con annesso Pompei. e su questo sono poco convinta, già dedicare una sola giornata a Napoli mi sembrava un eresia, se ci associamo pure Pompei mi sembra davvero una roba mordi e fuggi. effettivamente però sto vedendo che se non si entra praticamente in nessuna chiesa o museo, da fuori non c'è moltissimo da vedere... e con questo non intendo sminuirne la bellezza affatto, mi è stato fatto notare proprio dalla napoletana doc. Venerdì giro a mare, costiera amalfitana. Sabato Reggia di Caserta e partenza per ritorno a casa in tarda serata. Domenica penso la passeremo sonnecchiando e svuotando le valige. Abbiamo Italo per l'andata il mercoledì, ma il treno normale che ci mette circa dodici ore per il ritorno... per via di tutta una serie di problematiche nel mettere d'accordo tutti... io non mi faccio problemi, ho fatto molto di peggio, ma tutti mi stanno dicendo che sarà una viaggio della speranza. lo scopriremo solo vivendo. 
Comunque non vedo l'ora. Mancano ormai solo dieci giorni e sono entusiasta, era tantissimo che volevo vedere quelle zone, mi fa molto piacere passare quattro giorni con questa coppia, forse la prima con cui io e Ego ci troviamo veramente in sintonia e improvvisiamo quel tipo di amicizia a coppie e soprattutto ho davvero piacere di staccare un po e regalarci qualche giornata di evasione mentale. Quando non vivevamo insieme questo accadeva molto più spesso mentre ora da tre anni a questa parte riusciamo a muoverci quelle due volte l'anno se vogliamo fare le consuete vacanze agostali per cui ogni volta è gioia pura e sgomento.

Ora quindi per i prossimi dieci giorni tutte le mie energie mentali saranno occupate nell'entusiasmo per questa cosa e poi per il fatto che una volta tornati da lì mancherà una sola settimana all'arrivo del Ggatto.
Ancora non mi capacito di come sia successa questa cosa, ho cambiato radicalmente idea a riguardo nel giro di pochissimi giorni. Dal giorno alla notte lo volevo lì con me, a fianco sul divano, piccino con il pelo nero e liscio e gli occhi azzurri. subito. Erano anni che Ego me le fracassava per allargare la famiglia e accogliere un cane o un gatto - siamo arrivati anche a un roditore o una tartaruga - e io mi rifiutavo categoricamente anche solo di parlarne. principalmente per il fatto che, parlando di un cane, noi siamo fuori tutto il giorno e si sa che i cani non sono tipi solitari, e non avevo alcuna intenzione di fargli fare una vitaccia. in più il cane va portato fuori ovviamente e tra me e Ego non so chi sia più pigro in queste cose soprattutto d'inverno con la nebbia, la neve, la pioggia e vari ed eventuali. Non è un gioco ma un impegno per la vita, una cosa da adulti responsabili e maturi che a parer mio noi non siamo, il coinquilino soprattutto. alla fine sarebbe sempre toccato a me oppure avrei sbattuto fuori lui e l'amico dopo dieci giorni. Quando mi veniva invece proposto il gatto, animale che non risente troppo della solitudine - vero? vero? vero? - e sicuramente non va portato fuori per i bisogni, ripiegavo sulla seconda motivazione, che poi era la più reale. ovvero che la morte dalla mia gattina era ancora troppo recente, momento in cui avevo giurato solennemente che non avrei mai più preso con me un animale di vita media minore alla mia perchè la sofferenza era stata atroce. Il desiderio di avere un nuovo amico, di quelli veri che non ti tradiscono mai, ti accompagnano ogni giorno che sia una bella giornata o un giornata di merda, ti regalano amore incondizionato anche se sei in pigiama struccata e così via, si faceva strada in me ogni giorno ma mai lo avrei ammesso. Poi è successo quello che è successo e ho sentito chiaramente che tutto quell'amore che ho dentro per mio padre va riposto da qualche parte, non puo andar sprecato in qualche anfratto di me. Così ho deciso, l'udienza è tolta, un peloso deve esser parte della Gfamiglia, cagare nel mio bagno, graffiarmi il divano, riempirmi di pelo i pullover scuri. Mi son detta, Micol, hai sopportato la dipartita di tuo padre, l'amore della tua vita, il tuo migliore amico, il tuo mentore, la tua famiglia. sei sopravvissuta se pur con evidenti danni e stai andando avanti. come potresti non sopportare la dipartita del peloso tra dieci o spero anche quindici anni, quando magari la tua vita sarà ricca di tante altre cose a cui aggrapparti e avrai forse una corazza dura e ormai ben salda a ripararti? e in ogni caso prima ci saranno stati dieci o spero anche quindici anni di amore puro, di coccole al rientro a casa, di compagnia, di fratellanza. E così l'ho detto a Ego... e una volta detto a Ego... non si torna più indietro!

venerdì 18 ottobre 2013

Domani il mio Ego invecchia.

Per festeggiare faremo un bel giro in Gmoto corredato da pranzetto fuori porta. E poi a cena la sera in un posto dove spero si faccia la scorpacciata di pesce che avendo scelto di vivere con me, non ha mai modo di farsi. Se stasera mi ricordo di prenotare il ristorante. Nessun regalo per lui, il suo regalo è il nostro viaggetto a Napoli per il ponte dei Santi, così fu deciso. Ma ora che mancano meno di ventiquattro ore, ho un pazzesco rimorso di coscenza... che brutta roba non avere un pacchettino al compleanno, orrore. In realtà volevo prendere i biglietti per il concerto di Ligabue e fare la splendida presentandoglieli domani sera, ma quando me ne sono ricordata erano già sold out. Se non lo vinco quest'anno il premio di peggiofidanzata dell'anno, non avrò altre chance. Fortuna che c'è sempre la scusa del padre morto a salvarmi. Quanto dura l'indennizzo? sei mesi? un anno?
Domenica invece ha deciso che giocherà una partita, perchè è il suo compleanno. Questo non mi lascia scelta, mi lamentavo di non avere il tempo per fare i lavori di cui al momento la Gcasa necessita e ...tac. quattro ore libere la domenica, è un segno del destino... temo che se le passerò a dormire l'energia cosmica del cambio stagione mi si rivolterà contro. Che poi, fosse solo lui il problema. In questi mesi di vita disordinata ho accumulato, lanciato cose negli armadi come non ci fosse un domani, ignorato sporco aggiungendone dell'altro. così ora mi ritrovo una Gcasa che è come la mia vita. disordinata. e sporca. che se passasse Canavacciuolo nella mia cucina, si salvi chi puo. In ogni caso potrò scegliere se iniziare con lo sgabuzzino, cambio stagione scarpe con annessa pulizia oppure buttarmi sull'armadio, oppure sui pensili del salotto oppure sulla cucina. e poter scegliare mi pare già un lusso non da poco.
Anche i prossimi weekend sono già stati programmati, il prossimo andremo al Games Week a Milano grazie alla mia anima da sempre buona e generosa (...) per accontentare mia cognata che ogni volta chiede al fratellone di portarla in posti simili sentendosi dire si boh magari forse vediamo... e poi alla fine non la caga nessuno e rimane sempre nella sua triste cameretta fatta di mobili di recupero tappezzata di poster dei fratelli Jonas o come diavolo si chiamano, a scrivere in forum di telefilm americani con sexy vampiri. Ho voluto per una volta dirle si cazzo ci pensa cognata tua, ho comprato i biglietti, mi porto pure la nipote LaGrande e via. una giornata di playstation, wee, xbox e brufolosi nerd come se piovesse.
Quello dopo invece saremo a Bevento o zone limitrofe con i nuovi amici già citati - che richiedono un post a parte. 
Faccio quello che mi riesce meglio fare, organizzare. Il mio capo mi dice sempre di fare molta attenzione, considerando che questo sia il mio punto di forza, perchè ho due strade davanti... diventare una bravissima ed efficentissima organizzatrice.. o un organizzatrice di bravissime ed efficentissime organizzatrici. a buon intenditore poche parole. Nella vita privata invece non corro alcun rischio fortunatamente, anche perchè la concorrenza è pressochè inesistente... Ego non sa nemmeno gestire il suo tempo utile per fare un doccia vestirsi e uscire di casa tutte le mattine alla stessa ora, la Gmoto è un tipo che ama farsi trascinare dagli altri, e il Ggatto non c'è anocra. Amo la mia famiglia, mi fa sentire estremamente utile ed indispensabile. Quindi organizzo. detartrasi obbligata dall'ortodonzista sotto ricatto di non darmi le ultime mascherine dell'apparecchio, troia, settimana prossima. Tizio impegnatissimo che vorrebbe affitare un monolocale e mi whozzappa le date e gli orari in cui è dispobile per vederlo con conferme e rettifiche e richieste di presa visione. lettura fraudolenta di guide autorizzate e non per turisti su Napoli, Pompei, Benevento e Salerno prendendo appunti e mandando e-mail ai partecipanti - si, faccio parte di quel tipo di compagno di viaggio lì - i rompicoglioni. 
Organizzo, nell'assurdo tentativo di organizzare anche il dolore.


lunedì 14 ottobre 2013

E' passata alla velocità della luce.

anche questa. Non ha piuovuto, dopo giorni di pioggia ininterrotta, neanche qualcuno ci avesse davvero messo le mani dall'alto. Ha fatto freddissimo e nonostante questo si sono presentate al raduno una quarantina di vespe e una decina di auto d'epoca. Ci hanno messo per ultimi con la bandiera che segnava la fine della sfilata... ed è stato un disastro. un signore è caduto e si piegato due costole e lussato una spalla, tutti quelli dietro a lui si sono fermati ovviamente e al momento di ripartire avevamo perso quelli davanti e nessuno conosceva la strada. Ci siamo poi ritrovati tutti al punto d'incontro per l'aperitivo. Il locale scelto per l'aperitivo tralaltro ci ha lasciato tutto il ricavato da devolvere all'associazione, non ha voluto un euro. E' di proprietà di una famiglia piuttosto nota in paese e nn è gente solita a questo tipo di cose quindi non me lo aspettavo affatto... Anche la cena è stata deludente, la ProLoco non ha rispettato gli accordi e non ha permesso a nessuno di esterno di fare il menù previsto con i 5 euro da devolvere per cui alla fine solo chi era con noi - una trentina di persone tra familiari, amici e membri del club dei vespisti - hanno potuto farla. e oltretutto, disorganizzatissimi, alle nove e mezza non erano ancora in grado di darci il secondo quindi abbiamo smesso di mangiare per poter fare iniziare i concerti e mangiato poi i dolci alle undici... Abbiamo comunque preso tutto con la giusta dose di ironia. Il concerto è stato meno intenso di quello che pensavo. Mioziofacciadimerda ha preparato delle bellle canzoni, opportune, che gli ricordavano mio padre in qualche modo, o che piacevano a mio padre, una era la canzone che suonava con la tastiera con me nel marsupio la notte quando non dormivo ... Il suo momento è stato piuttosto straziante e io mi sono irrigidita come un ghiacciolo come sempre mentre mia madre non ha mancato di dare spettacolo piangendo tutto il tempo. Il gruppo dei suoi amici invece non lo abbiamo praticamente guardato, ma ho visto poi da un video che si sono messi tutti la maglietta con il logo della serata e hanno cantato una canzone tutti insieme cambiando alcune parti del testo.. Il terzo gruppo, rockettaro, si è limitato a cantare, o meglio urlare, valorizzando così la loro nomima in paese gli urlatori. Tutto è stato meno intenso di come avevo immaginato. il tempo è trascorso velocissimo, le persone grazie al cielo mi sono state lontane, e la famiglia di mia madre, esattamente come nei giorni antecedenti al funerale, ha fatto in modo che ci sembrasse di essere a una qualuncque cena di famiglia invitandoci ad andare dentro a mangiare mentre al microfono i migliori amici di mio padre gli facevano un omaggio e così via... Miaziafaccia di merda è ruscita anche a rifiutarsi di fare la cena prevista perchè voleva mangiare a base del piatto tipico di questi giorni nel paese e non si è nemmeno preoccupata di dare cinque euro di merda di sua spontanea iniziativa per l'associazione. Tutte cose che, esattamente come quando immaginavo la morte di mio padre, non avevo previsto. Mi dicono, come per il funerale, che ci fosse molta gente considerato il clima davvero a sfavore della serata. Io, come per il funerale, non ne ho vista/sentita tanta. La S. immancabile durante tutte le mie disgrazie, nuovi amici, e i miei nipoti, sono ciò che ricorderò di una serata che doveva essere un grande sorriso a mio padre e che ognuno ha vissuto a modo suo, gli urlatori per farsi pubblicità, mia madre per farsi compatire dal pese, miaziaffaciadimerda per mangiare, e così via... 
Sono felice di averlo fatto e penso che a parte tutte queste cose che comunque all'esterno non sono arrivate, tutto sia filato liscio. La foto di mio padre in un formato decisamente gigante - cosa che io non volevo assolutamente ma ci è stata regalata a sorpresa da un amico - dominava su tutto illuminata in alto...

So di non dover per forza rivanghare l'argomento e scriverne, ma lo voglio fare. non voglio dimenticare una sola sensazione provata in quei giorni, i comportamenti di chi mi è stato intorno, il dolore, la rabbia, e persino le cose buffe, che ce ne sono state molte più di quel che si possa immaginare trattandosi di una morte. Non voglio dimenticare, voglio rielaborare, mettere nero su bianco e se possibile cavarne fuori anche altre sfumature, altri dettagli, che subito non ho colto. se farà male pazienza, anzi forse c'è anche un pizzico di masochismo in questo, voglio che queste ferite si svuotino di tutto prima di cominciare a rimarginarsi.
Lo farò, dopo l'evento pensavo, ora faccio che non pensarci che tanto sono tutte balle e poi ho capito che quest'anno è così... sono in balia degli eventi, del caso, degli umori degli altri, dell'egoismo di mia madre, del lavoro che graziealcielochec'è, della burocrazia, dei doveri morali e non, delle scadenze...
In attesa di farlo vorrei riprendere a scrivere con quotodianità, a visitare i blogamici, a godere di tutti i benefici di questo mio spazio costruito con tanta dedizione e amore. Fatico a riprendere i ritimi, mi sono buttata a capofitto nel lavoro - non che avessi molta scelta in relatà - e mi sembra che niente nel mio ritmo di vita sia uguale a prima anche se obbiettivamente non è affatto così. Sono piena di vorrei, sull'onda di un energia che non mi spiego. Forse l'ultima scarica di adrenalina prima del crollo definitivo? Fantastico, progetto, immagino, sfrutto ogni secondo di ogni minuto di ogni ora come meglio riesco. e sono spesso allegra, che proprio non è da me, anche volendo traslasciare il fatto che mio padre è morto da poco più di tre mesi. Tra i progetti più imminenti, allargare la famiglia... un Ggatto. un viaggio a Napoli a fine mese. Poi un tatuaggio. Abbiamo comprato la moto, a inizio settembre, ah e poi... mi sposo. non si sa quando, come e sopratutto perchè, ma mi sposo. 

giovedì 3 ottobre 2013

Mio padre

si è ammalato a quattordici anni. Un giorno si è svegliato con i piedi gonfi come zampogne, pochi giorni prima dell'esame di terza media. Nefrite cronica. Ha iniziato a fare terapia di emodialisi pochi anni dopo, dopo svariate crociate dai medici più lontani e costosi e l'intervento di un santone compreso. Quando ha conosciuto mia madre non le ha detto nulla per tre mesi. Un giorno si e uno no lui non poteva esserci e si inventava le scuse più disparate. andava a prenderla con la macchina di mio nonno, qualcosa tipo una bmw, una macchina bella per fare bella figura, e lei, diciassette anni, si toglieva le scarpe e gli metteva i piedi sul cruscotto. Dopo pochissimo tempo mia madre ha deciso che si sarebbe impegnata per la vita con quest'uomo non solo sposandolo ma facendogli lei le terapie di emodialisi a casa, sostituendo mia nonna. Così una stanza della casa di mia nonna, da cui si accede direttamente dalla casa dei miei, è diventata la loro stanza. con la sua poltrona di pelle rossa, il televisore, lo scaldino e la bilancia. In questa stanza forse hanno passato più tempo nei loro 35 anni insieme che in qualsiasi altro luogo. Nell'84 ha avuto il primo trapianto di rene, durato sei mesi. Nel 93 il secondo, durato sette anni. Il sette era il suo numero, anche il mio. Il giorno in cui è morto dopo aver salutato noi al termine della nostra solita colazione e passeggiata del sabato, è andato con mia madre a far la spesa e mi ha mandato la foto dello scontrino € 77,77. Nei suoi 54 anni di vita ha subito due trapianti di rene e un estrazione, due interventi al colon, due al cuore, due cataratte agli occhi, l' amputazione di due dita, interventi vari per inserimento di catateri e chissà cos'altro, esami invasivi come se piovesse, eliminazioni di nei, ernie e altra roba, e ogni quarant'otto ore si ficcava - da solo - due aghi nello stesso braccio. E ha sempre avuto una voglia di vivere pazzesca. Quando le persone gli riconoscono questa cosa io mi incazzo come una iena, mio padre non era solo un uomo tanto malato ma sempre allegro. mio padre era molto, molto di più. Però lo so, dentro di me, che è così. Era un uomo meraviglioso e non ho la certezza che lo sarebbe stato anche se avesse avuto la salute. Avrebbe avuto tutti i motivi per essere un burbero antipatico, per starsene chiuso in casa, per essere depresso, per non lavorare. E invece tutti i giorni, con il male alle articolazioni che da anni si portava dietro, dopo l'ennesima notte insonne passata a massaggirasi le mani doloranti per le calcificazioni ai nervi che portano trent'anni di emodialisi, lui andava al bar a mangiarsi il suo cornetto con il suo cappuccino bollente come piaceva a lui, chiaccherava con tutti quelli che trovava per strada, teneva banchetto e si faceva grandi risate, e poi se ne andava in ufficio a farsi maltrattare da quei figli di puttana di suo fratello e suo padre e faceva il suo lavoro. Mio padre era una persona meravigliosa perchè affrontava ogni cosa con un ironia fuori dal comune, un pizzico di follia e di cinismo... che poi è l'unica cosa che ho ereditato da lui ma la esprimo solo scrivendo qui e nella mia testa. Lui a differenza mia era una persona buona, che aiutava chiunque incrociasse per la sua strada, che non portava rancore mai e aveva sempre un sorriso per tutti. Ha fatto parte di associazioni di ogni tipo nel nostro paese, ecologia, donazione organi, beneficenza, ha dato una mano per diversi progetti comunali. In paese era conosciuto da tutti, andare in giro con lui significava fermarsi ogni tre metri a salutare persone per strada, negozianti, vecchiette.Ci sono tante, tantissime, persone che gli vogliono bene. tante anche che non lo hanno conosciuto direttamente ma che ne ricordano la gentilezza, la simpatia, incontrandolo di tanto in tanto in paese o in ospedale. infermieri, dottori, "colleghi "dializzati. Era una cosa che sapevo ma di cui non mi sono resa bene conto fino ad adesso. Era un Padre con la P maiuscola, un marito affettuoso, un amico fidato, un vicino gentile, un figlio educato.

Sabato sera ci sarà un evento benefico in onore di mio padre. Non avrei mai creduto possibile una cosa del genere, una roba da film, che nella vita reale, la mia sopratutto, non succede. Tutto sembra pre-scritto da una mano più in alto, ma proprio tutto, e lo argomenterò meglio quando avrò il coraggio tempo di mettere nero su bianco tutti i ricordi di cui l'omino del cervello ha preso nota. ma in questo caso mi rendo conto di come mio padre negli ultimi anni sia riuscito a portare me, anima notoriamente asociale, misantropa e ombrosa, nel suo mondo il più possibile. Negli ultimi tre anni la gente del paese mi ha visto con lui tutti i sabati mattina, prima a fare colazione al bar punto di ritrovo paesano, poi in giro a passeggiare, con il sole, con la nebbia, con la pioggia. E ho conosciuto, salutato, persone che prima ignoravo, negozianti, passanti, intere famiglie. ovviamente con Ego a fianco, e questo ha reso possibile la collaborazione che vedrà i suoi frutti sabato. L'idea è stata del marito di mia cuginadeficente che solo per questa volta non chiamerò l'Ignorante (lui e mio padre avevano un bellissimo rapporto, mio padre è stato l'unico a non rimepirlo di insulti quando ha tradito sua nipote) e Ego. Loro hanno parlato con il comune e poi è arrivato l'appoggio del club di vespisti di cui mio padre faceva parte, la proloco del paese, due gruppi con cui mio padre ha suonato e il gruppo di mioziofacciadimerda. Il programma della giornata sarà un raduno di vespe e auto d'epoca al pomeriggio, la cena al tendone in piazza la sera e i concerti. Il ricavato della serata sarà devoluto a un associazione (di cui non faccio nome perchè in questi giorni sarebbe troppo riconducibile a me ma che in futuro sponsorizzerò anche qui) fondata dalla moglie di un dializzato scomparso da qualche anno che aiuta i dializzati. Subito quando ci è stata proposta questa cosa, forse soltanto due giorni dopo la morte di mio padre, io e mia madre siamo rabbrividite di fronte all'idea di un memoriale, ora invece sono contentissima e ringrazio Ego di avermi spinto ad accettare perchè non sarà un secondo funerale come temevo, ma una giornata serena nella quale le persone che gli volevano bene faranno le cose che lui amava di più ricordandolo, o almeno questo è quello che spero. Non è per me metabolicamente possibile che mio padre non lasci traccia del suo passaggio, un passaggio ovviamente per me importantissimo ma anche oggettivamente per altre persone in diversi sensi. So che non sarà una giornata che raccoglie persone in una piazza a rendergli giustizia ma è sicuramente un buon passo, spero per esempio che con il ricavato potremo comprare qualcosa di utile a chi fa la vita che ha fatto lui, in particolare c'è una cosa che lui si lamentava sempre che non venisse data in dotazione dagli ospedali.

Io e Ego porteremo la tua vespa. la tratteremo bene, promesso. Ciao Papà!