Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

martedì 29 gennaio 2013

Un giocoliere.

una tipa seduta in mezzo a un cerchio di fuoco con un pc sulle gambe, oggetti che volano e la sfiorano, suoni di ogni tipo intorno.
In ufficio è il delirio totale, come al solito mettiamo troppa carne sul fuoco senza avere abbastanza condimento, abbastanza griglie, abbastanza braccia, rubando spazio alle bistecche che basterebbero a sfamare tutti e sarebbero deliziose con il doppio dell'impegno tutto dedicato a loro.
Ho la testa e l'agenda che esplodono, ma il collega che dovrebbe fornirmi alcune informazioni oggi è in fase noncelafaccioafartuttomuoio e a me non piace infierire... aspetto un testo dal capo che però preferisce vagare per gli uffici a fare il pirla incurante della mia fretta. e allora eccomi qui, perchè iniziare qualcos'altro e lasciarlo poi lì in sospeso? ... diciamo così.

Quando incontro persone cattive, io generalmente provo pena per loro. sono convinta che lo sono diventate a causa di un grande dolore che ha scaturito in loro milioni di ipotetici sentimenti che portano alla cattiveria...hanno subito un perdita che li ha portati a invidiare chi ha ancora ciò che loro hanno perduto, hanno subito inguistizie da parte di una tipologia di persone che le porta da odiare tutte quelle che ne fanno parte.... Non le giustifico e le combatto come si combattoni i cattivi, ma in cuor mio mi fanno un gran pena.
Ora in questi giorni, apro fb e leggo di un amica che scrive "che periodo di merda" e poi spiega nei commenti che è un periodo di merda perchè ha troppi esami da dare all'università tutti insieme. e in automatico, quasi senza rendermene conto, comincio nella mia testa ad augurarle di passare un vero periodo di merda, di soffrire, di avere paura ogni secondo delle sue adesso insignificanti giornate così che non dica mai più che sta passando un periodo di merda se così non è. Mi escono cattiverie ignobili verso tutti quelli che non hanno un espressione felice senza alcun motivo apparente, me ne vado in giro quasi alla ricerca di soggetti privi di sofferenza che a parer mio non avrebbero diritto di fiatare. 
Sono cattiva e di conseguenza mi faccio pena e mi combatto come si combattono i cattivi.
Mi sembro miacuginanevrotica, che dopo la morte di sua madre ha passato i due anni seguenti ad aggredire chiunque si lamentasse davanti a lei per un mal di testa, decretando che dopo quello che aveva passato sua madre o lei nessuno poteva permettersi di essere infelice perchè in realtà non lo era. Mi faceva un gran pena, il suo immenso dolore mi sembrava palapabile, così grosso da offuscarle la ragione. Mi sembra indicibile che io mi stia comportando in questo modo. Io non ho passato niente del genere, non ho perso mio padre, non lo sto ancora perdendo, mio padre è a casa tranquillo, io un padre ce l'ho. C'è chi ha vissuto molto di peggio, chi lo sto vivendo, io non ho nessun diritto di comportarmi così, di fare certi pensieri, di augurare il peggio a qualcuno perchè il peggio non lo conosco. 
Sono un ingrata, una cattiva per la quale si puo provare solo una gran compassione.
Sono una goccia in un mare, non sono niente, non so niente. E più me lo ripeto più schizzo cattiveria da ogni dove, verso chiunque, verso chi amo... e si mischia al senso di colpa, all'angoscia, alla paura, all'ansia, all'insoddisfazione. e voglio scendere.

3 commenti:

  1. Tutta la mia massima solidarietà alla tua amica che me la vedo già immersa nei libri e che ha il vomito tutte le sere a forza di memorizzare nozioni e che poi se la fa sotto il giorno dell'esame e ha l'adrenalina a mille e poi, il giorno dopo, magari ha un altro esame.

    e un abbraccio a te che mi sei mancata!

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  2. Non essere così severa con te stessa. Siamo tutti cattivi anche senza un perchè, non è necessario per forza aver vissuto tragedie. E' l'ombra che ti permette di percepire la luce no ? :)
    A margine. Capita, spesso, che se ti succede qualcosa di orrendo poi diventi più buona. Almeno con gli altri. Il dolore assottiglia la pelle. Ti fa sentire di più. Anche le cose belle.
    Ciao giocoliere :)

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  3. Oh Micol, ti ho ritrovata! E' stato un periodo di confusione mentale gravissimo, poi ti racconto. Oddio, se ancora ti interessa ovviamente.

    Tutti hanno diritto a essere cattivi, la cattiveria, non è qualcosa che deve, per forza, appartenere a chi ha sofferto tanto. Gli essere umani sono cattivi, tutti senza eccezione, e qualche volta non lo fanno nemmeno apposta. Poi, ma questa è una convinzione mia, ogni tanto essere cattivi è rispetto per se stessi, anche se apparentemente senza motivo.

    ti abbraccio anche io, che mi sei mancata!

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