Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

giovedì 30 maggio 2013

Ieri ho lavato il pavimento della Gcasa.

E non era esattamente così che doveva iniziare un post dopo cinque giorni di latitanza, ma è una cosa talmente degna di nota che ho ritenuto opportuno dargli un posto in prima linea. Perchè per una donna normale lavare i pavimenti di casa propria non è certo cosa degna di nota. e se neanche lavi un pavimento, che caz fai per non avere neanche il tempo di disperarti? e me lo chiedo anche io. I celebratissimi trentasei mq vengono lavati dal KiwiPeloso ogni venerdì e basta, salvo rarissime occasioni in cui si rovescia qualcosa o simili, nelle quali però impiego Ego nello strofinamento, che non vorrei rovinarmi le unghie. E lo sputtanamento è fatto, libero sfogo a inorridimenti vari. Ieri mi è scattato un tarlo nel cervello e nonostante non dovesse venire nessuno e mancassero meno di ventiquattro ore all'avvento del Kiwi, ho dato generosamente di fabuloso ai frutti rossi e ho strofinato schiumando tutta casa come ai tempi che furono, perchè il lupo perde il pelo ma non il vizio, neanche quello di non dosare il detersivo. Detto questo, sono stati giorni interessanti. Ho provato svariate volte a buttare giù un post ma ne usciva un concentrato di insulti e impecazioni melodrammatiche che cancellavo prontamente per il bene dell'umanità. Andando per ordine. I capelli. galeotto fu il mio entusiasmo, che il prossimo che mi viene a dire che dovrei prendere la vita con più positività, lo cuocio per cena. Me la sono vantata e cantata per giorni sulla fiducia riposta nella santadonnadellamiapettinatrice e sul miracoloso intervento che avrebbe cambiato la sorte della mia testa. e l'ho prontamente preso in quel posto. Ha tagliato si, la stronza, eccome se ha tagliato, e ad occhi chiusi. Io che mi fidavo cecamente e leggevo novella duemila più rilassata che mai, ho alzato la testa e ho visto questo casco di banane compatto e crespo arrivarmi giusto alle spalle. Ancora non ho capito cosa sia successo. se l'è scappata la mano, se era davvero quello che voleva fare e io non ho l'avevo capito o quando ha iniziato ad odiarmi questa donna e perchè. Doveva togliermi discreti cm di capelli con doppie punte, rovinati, sfibrati e non farmi un caschetto lungo e tutto tondo, tutto uguale, come se me lo fossi tagliato io in preda a crisi epilettica. Sono rimasta talmente shoccata che non ho nemmeno emesso un suono, sono uscita da lì e sono andata a farmi una lampada dove la mia estetista mi ha prontamente accolto urlando "ma che cazzo hai fatto???" e poi... ho pianto. ho pianto dentro la doccia solare nuda come un verme mentre i raggi uv mi abbronzavano le natiche e io guardavo la mia chioma mozza riflessa nella maniglia antipanico. è questo che sembra, una chioma mozzata di netto, alla bellemeglio. Da lì è iniziato il mio triste weekend in preda al nevoso e all'isterismo, sfogati ovviamente sullo sfortunato che divide il letto con me, a seguire un lunedì di follia in cui in ufficio ho mandato a quel paese tutti, ma proprio tutti, e deciso che se il capo non si decideva a tornare io mi sarei messa in mutua per i prossimi ventisette anni, soffiandomi il naso e tossendo come un ossessa. il tutto è poi sfociato in una febbre lunedì sera, un giorno sul divano a contorciermi e piagnucolare martedì, un ritorno catarroso in ufficio ieri e l'arrivo trionfante del capo in una versione con maglia della salute e tampone al naso con mia somma pace interiore.
Perchè secondo me ho covato l'uovo una decina di giorni, tra le giornate a girarmi i pollici in ufficio e le interminabili paranoie, poi il taglio ai capelli mi ha dato la mazzata e l'ho sfogata così, con un influenza di mezza stagione. Ora. O mi faccio di nuovo il caschetto, e avrei così buttato via soldi per il sostegno per passarmi l'estate a sudare insieme alla mia piastra, o mi faccio attaccare le extension che non saprei neanche da dove inziare ed è una cosa che mi ha sempre fatto abbastanza orrore. Domani mi vedrò liscia e deciderò il da farsi. Per quanto riguarda il resto, acora nulla è dato sapere a noi povere bestie al patibolo in attesa di conoscere le nostre sorti lavorative e conseguentemente di salute, ma almeno ieri il capo mi ha detto che salvo imprevisti da oggi in poi dovrebbe tornare ad essere presente in ufficio almeno tutti i pomeriggi e il mio omino del cervello si sta dando una calmata.
Come se questa settimana non fosse stata già abbastanza dura ho ben pensato di invitare due coppie di amici di Ego, a mangiare una pizza da noi domenica sera. Una pizza perchè subito dopo andremo al cinema a vedere Fast and Furious 6 ma questo non mi solleverà dal dover comunque preparare un aperitivo e un dolce. ed ovviamente l'ansia abbonda. che non ho sei tazzine da caffè uguali, e la tovaglia bella ha un buco nonchè innumerevoli macchie irremovibili, e a tutto ciò si puo porre rimedio a differenza del pezzo di muro che il KiwiPeloso è riuscito a buttarmi giù, alle magagne nel fucsia dell'entrata e alle applique che non mi piacciono. Come mi ha insegnato mia madre... se vi piace è così, se non vi piace, lì c'è la porta! 

venerdì 24 maggio 2013

Oggi è uno di quei giorni

in cui trovo l'amica ansia sul cuscino e me la porto a spasso tutto il giorno. accade, ciclicamente, e la maggior parte delle volte senza apparente motivo. quei giorni in cui raddioppiavo le gocce di xanas quando lo prendevo, ora invece lo faccio con le sigarette. Tutto il collegame per oggi pomeriggio ha preso ferie meno la sottoscritta, fessacchiotta, per cui dall'alto si è deciso che chiuderemo alle dodici e io non ho potuto non approfittarne... spostato l'appuntamento dalla santadonnadellamiaparrucchiera a oggi alle tredici, ergo tra poche ore mi sarò liberata dello scopettame e sopratutto avrò la testa riccia, con buona pace dei sensi miei e di Ego che si stava alzando ogni mattina mezz'ora prima di soppiatto per non sentire le mie lagne. Lui però non lo sa quanto li taglierò, e quando lo scoprirà ormai sarà fatta. Dopo andrò a trovare miacuginadeficiente e le Nipoti Femmine, una decisione molto pericolosa dato che mia cugina è nota per essere in grado di risucchiarti nella sua quotidianità confusionaria e devi considerare che non arriverai mai a casa all'ora che ti eri prefissato. questa volta ce la metterò tutta perchè prima di andare a casa voglio andare anche a farmi una lampada, poi ho dei documenti di Ego da mettere apposto nella Gcasa e se tutto andrà come deve verso le diciotto sarà sul mio divano a mettermi lo smalto sulle unghie dei piedini, attività che bramo da almeno due mesi. inutilmente, perchè tanto di mettere un sandalo con questo clima artico non ci penso proprio, ma è una di quelle cose che devofaresennònondormo.
Negli ultimi mesi sono particolarmente propensa alle torture cinesi e varie ed eventuali al mio corpo. Io non ho nemmeno un tatuaggio o un percing, la cosa più trasgressiva che ho fatto nella mia vita è raparmi metà testa e farmi la frangia fucsia, verso i sedici in un periodo decisamente nero, e post pidocchi. Sono una fifona, mi ceretto soltanto i baffetti e la famosa striscia sotto l'ombelico da pochissimo tempo e con puntuali crisi di panico prima. Sento che qualcosa sta cambiando, più prendo confidenza con la ceretta più progetto di farmela fare in punti discutibili. Dall'anno scorso ho scoperto che se mangio bene o diversamente dimagrisco e dopo ventisei anni di strafogamenti senza ritegno la mia vita è cambiata. sto pensando di farmi mettere delle ciglia finita, molto naturali ma pur sempre finte, dalla tipa che mi fa le unghie oppure di andarmele a far tingere dove lo fa la Marcuzzi dato che vado di nuovo a Londra (seguirà un post a proposito, ma sarà lungo e tutto meno che indolore, io l'ho detto). il peggio lo sfiorerò oggi informandomi dalla mia estetista riguardo una pratica che fanno nel loro centro, ti colorano con una sorta di compressore, che detta così fa proprio orrore e pure rima. la mia estetista, io non l'ho mai avuta un'estetista. che stia diventando una donna normale? o forse sto solo invecchiando. Sicuramente in questo caso è una fortuna che io abbia un badget ristretto a disosizione, non oso immaginare cosa combinerei. 

Sono stati giorni di rabbia questi , rabbia che tenevo dentro nascosta da sogni grossi come una casa, alimentati dalle parole quotidiane del capo. il capo non si vede da ormai due settimane, il Boiler si è divertito a farci sentire pecore al macello in attesa dellla propria sorte e la bomba pronta a esplodere che tenevo dentro ha avuto finalmente libero sfogo. Spero solo che per una volta il fato sia a mio favore ed entrando lunedì mattina vedrò il capo seduto qui di fianco e potrò fare questo. anche se non è una buona accoglienza per un reduce di infarto.... tra la mia sopravvivenza e la sua scelgo decisamento la mia.

Nei weekend non stiamo più facendo molto, ci arriviamo talmente stravolti che preferiamo passarli in casa a cazzeggiare bellamente, raccontandoci che è per il pessimo clima e il risparmio per le ferie. Domani sera però c'è una sagra carina nel nostro paese a cui vorremmo partecipare con i miei e se non si farà a causa degli acquazzoni previsti mi gireranno parecchio le palle. domenica sera invece a cena dai suoceri e voglio preparare questo dolce qui , promesso al Cognato che ha mangiato pappette frullate per venti giorni a causa di un operazione in bocca.
Ora farò passare le due ore che seguono guardando alberghi a Rodi e sognando il sole caldo sulla pelle e una birra fresca a fianco.

mercoledì 22 maggio 2013

Giorni di scazzo e odio profondo,

di quelli che non sopporto niente, nemmeno i miei capelli. o meglio, sopratutto i miei capelli. Il capo è tornato a casa, se l'è cavata con un angioplastica. In ufficio non è ancora tornato, io lo sento poco e male... unicamente via mail e quasi totalmente con discorsi di circostanza. Non mi oso a chiedere di andarlo a trovare o a telefonargli e neanche mi aspetto che sia lui a chiedermelo, non ci sono grandi cose da affrontare nell'immediato quindi secondo me non è proprio necessario. e la cosa non mi fa sentire inferiore rispetto al collegame che lo chiama la sera e lo va a trovare a casa dopo l'ufficio ma il sentimento non è reciproco. Siamo quattro gatti qui dentro ormai, nonostante questo non c'è una persona sola che si improvvisa e autopromuove capo ma ben due. e fanno a gara a chi ne ha più il diritto, la ManagerDiStaCippaDiM... già sfanculata ieri, e il Boiler, che sfanculerò a breve. Loro si litigano il regno a suon di chi più spara cazzate la vince e io chiudo bene la porta del mio ufficio e cerco di limitare ai minimi storici i contatti verbali. Non avere il capo qui di fianco che interrompe i mie tentativi di concentrazione, mi destabilizza. qualche giorno va bene, ma poi basta. Mai come in questo momento mi rendo conto di quanto lui rappresenti la mia sicurezza nel Tugurius, con il suo solo essere qui. Per anni mi sono sentita abbandonata a me stessa e poco importante, ma ora che le cose stanno diversamente da più di un anno, non riesco a sopportare questa sensazione di sbaraglio. Mi sembra di stare su un pulman guidato da qualcuno palesemente in stato di ebrezza, circondata da compagni di viaggio che neanche se ne accorgono. Se lui tirasse le cuoia prematuramente, per esser chiari, mi cercherei un qualsiasi altro posto di lavoro in fretta e furia. perchè sarebbe un difendermi costantemente da eghi gonfi di umani infelici che mi fanno una gran pena ma non abbastanza da riuscire ad ignorare l'impulso di picchiarli selvaggiamente, e perchè li reputo tutti una massa di incopetenti patentati che giocano al Diavolo veste Prada invece di lavorare. Sono sicura che non otterei più nemmeno cinquanta euro di biglietto aereo per andare a trovare un cliente se lui non ci fosse, Madame verrebbe rigirata come un calzino dal Boiler e farebbe affondare la neve nel giro di sei mesi. Questo buco che sento nella quotidianità lavorativa mischiato a questo timore di cui avevo scritto qui mi stanno facendo arrivare in ufficio ogni mattina con un espressione da film horror che il collegame si apre e mi lascia passare per raggiungere la bollatrice, quasi con timore. In più il mio saluto a Ego buongiorno amore mio, buoan giornata stamattina è stato se non butti l'organico te lo faccio mangiare per cena. fortuna che stasera se ne va a correre in mutande dietro una palla e io me ne sto beatamente in compagnia della mia montagna da stirare.

I miei capelli, meritano qualche riga oggi. Loro sono da sempre grande motivo di orgoglio per me, una delle poche mie caratterische estetiche notoriamente apprezzate. perchè non li ho mai colorati, hanno di natura un colore particolare e sono spessi e lucenti senza farci magheggi particolari. Li ho quasi sempre portati lunghi e con la frangia, quando più, quando meno, con picchi di punte che sfioravano il fondoschiena, e rigorosamente lisci con non poca fatica dato che loro sono per natura piuttosto mossi, da boccolo uscito male/ ho preso umidità. Poi, quando ho vissuto i miei sei mesi di gloria da single ho deciso che il carrè era esattamente quello che mi serviva per puttaneggiare degnamente, ma dall'anno dopo li ho sempre lasciati crescere. forse ho tagliato le doppie punte due volte, tre massimo, perchè i soldi non bastavano mai e tutte le cose futili andavano evitate, benessere della chioma compreso. ed ovviamente ora i risultati si vedono. sono capelli lunghi ma brutti. di quelli che li vedi in giro e pensi ma per averli così brutti non fai prima a tenerli corti? perchè i capelli lunghi richiedono una gran cura e attenzione, diceva sempre la mia parrucchiera di fiducia, e io sorridevo compiaciuta a tutte le altre clienti che guardano con ammirazione e mi riempivano di compliemnti. E ora mi sembra di avere in testa dello scopettame, stopposo e opaco. E per me il capello brutto, non curato, sopratutto se lungo, rappresenta una piaga della società. insieme allo smalto sbeccato che cristononcel'haiunpodiacetone e i sandali con le calze. Non posso avere dei capelli del genere io, che non sono mica Michelle Pfeiffer ma i capelli e le unghie e un altro piao di cose, quelli no, devono essere sempre perfetti. Così mi sono disperatamente gettata nelle mani della mia parrucchiera di fiducia, santadonna che dopo tre anni ha riaperto il negozio e pure qui nel mio paese - che se credessi in dio direi che l'ha fatto lui per me - e ho prenotato il fatidico taglio. Mimì ma si taglia eh, non due dita, non che mi fai una crisi isterica come al solito, si taglia di brutto, dobbiamo salvare il salvabile e il sostegno così che il mio mosso da boccolo uscito male sia una parvenza di riccio e io non debba morire sotto il calore della piastra tutta l'estate e poterli lasciarle naturali ogni tanto, ogni tanto.
L'appuntamento è per l'otto giugno, il sostegno dura tre mesi, ho calcolato tutto con l'ausilio di una tabella excel dedicata. sarebbe dovuto essere il primo giugno ma avevamo intenzione di andare a prendere il primo sole al mare quel weekend. poi abbiamo guardato le previsioni, ci siamo fatti due conti e alla fine penso proprio che le cose si invertiranno e quindi mancano due settimane scarse al grande evento. ma io temo di non farcela, ogni mattina mi guardo allo specchio e ho voglia di strappare via tutto. stasera faccio nascondere a Ego tutte le forbici di casa dove mentre sonnambulo non posso arrivare.

giovedì 16 maggio 2013

Capo assente significa anche tanto tempo libero.

non che lui abbia una magica influenza sulla mole di lavoro ma sicuramente ne ha molta sullo spirito. Se la sedia rossa è vuota nulla è urgente, tutto si puo' rimandare. E così ho avuto modo di riflettere sull'ardua vita di una bloggher d'altri tempi che deve tenere il passo nel nuovo millenio. Ho capito che per essere una bloggher di quelle fighe dovrei avere delle iconcine più o meno qui di fianco che comporterebbero il feisbucchiarmi, istagrammarmi, pinterestarmi, flicchettarmi e qualcos'altro. Andando per ordine, feisbuk celo. e celo come Micol quella di NoTimeToDespair oltre che come la Micol vera - che conta più di duecento amici mentre nella realtà le basta una mano per contarli, anche mezza. Ce l'ha perchè tanto tempo fa 'una cara amica bloggher la trascinò in quel mondo dove nickname e post magnifici acquisivano un volto, un età, una debolezza. e per un po' anche lei ci ha messo un volto, finchè un giorno è stata illuminata da bontà divina e ha capito che inserendo la sua e-mail chiunque, ma proprio chiunque, poteva collegare il suo blog al suo volto e un brivido le ha percorso la schiena come un fulmine facendole la messa in piega di Mafalda. Ora, il profilo c'è, privo di segni che potrebbero far risalire a me medesima chi sfortunatamente mi conosce sul serio. per cui potrei anche farmi figa e metterlo in un iconcina qui  a fianco. come se a chi malcapita qui non bastessero i miei brevi post e volesse dell'altro. ma ci sono due fatti: il primo è che collegarmi ad un profilo dove posto frasette senza troppo senso ogni quindici giorni e nient'altro, perchè non ho mai trovato amicizie o pagine interessanti, sarebbe ridicolo. e l'altro è il mio tremendo nome feisbucchiano. Si perchè il Sig.Feisbuk sembra un gigante buono che dorme lassù e non si cura di nulla, in realtà è peggio del grande fratello e non gli sfugge niente. Inizialmente il mio nome è stato nome Micol cognome titolo del mio vecchio blog. poi è successo che ho cambiato blog ma non avevo un titolo così mi sono messa delle strani iniziali per cognome. Poi quelle strane iniziali mi davano noia così in un eccesso di fantasia ho deciso che potevo chiamarmi Micol di nome e Micol di cognome e quando ho finalmente avuto un titolo per questo blog ovviamente avrei voluto usarlo come cognome possibilmente definitvo, ma no. il Sig.Feisbuk ritiene che il mio nome possa esser falso, ma dai?, e mi chiede di allegargli un documento di identità. Il problema è che io un documento d'identità che attesti che di nome faccio Micol e di cognome No Time To Despair e la fototessera di quest'ultima che passeggia con cane immaginario a seguito... proprio non ce l'ho. E di linkare un profilo che si chiama Micol Micol... insomma, non ne ho tanta voglia. Per cui ora il dubbio amletico è... creo un nuovo profilo da capo, e approfitto dell'occasione per trovare nuovi spunti e pagine interessanti e iniziare magari ad usare il benedetto social network risolvendo anche il primo prolblema? Il Sig.Feisbuk me lo lascerà fare o appena intercetterà lo stesso indirizzo mail mi manderà un fulmine dall'alto della sua scrivania? ... si accettanto consigli, con annessi insulti ovviamente. 
Per quanto riguarda gli altri social mi astengo con sommo dolore, perchè sono pigra e faccio poche foto e non sarebbero comunque interessanti o a tema. Girovagando per la blogosfera, proprio mentre mi strucciavo per taluna incompletezza, mi sono resa conto che c'era già qualcos'altro di nuovo e a me alieno. Adesso ci sono bloggher superfighe che quando commentano si firmano con una sfilza di linkate in aramaico, forse, che offfrono tipo tredici modi per contattarle e non perdersi nessuna delle loro novità. Ma non basta, ho scoperto anche che adesso per commentare determinati post di determinati blog bisogna essere iscritti a googleplus. Ora, va bene tutto, devo modernizzarmi e stare al passo, ma finchè posso a certe cose io mi astengo. anche solo per il fatto che parto sempre dal presupposto che al bloggher a fianco non freghi una mazza di me e i miei post di merda per cui a fare una cosa del genere mi vergognerei a morte. ma tanto di cappello a chi lo fa eh, anche perchè lui per esempio conta una media di 92 commenti a post e io no. 

Continuando sulla linea di questo posto pocosens proseguo con un'altra riflessione più o meno attinente. C'è stato un tempo in cui si era tutti una grande famiglia e dove io stessa, notoriamente poco incline ai rapporti umani, mi sentivo parte di qualcosa che mi assomigliava tanto. e ogni giorno era una gioia, un sorriso, un sentirsi parte di una meravigliosa famiglia. Poi, come tutte le cose troppo belle per essere vere, si è dissolto in una nuvola di fumo che portava verità e pochezza umana, di quella che si trova ovuqnue, in ogni contesto. una cosa così prevedibile e scontata da non sconvolgerti ma che comunque cambia tutto. e ci sono stata male come una bambina, ho pensato che avrei dovuto ritirare fuori il vecchio diario con lucchetto e scrivere lì, dove le delusioni non sarebbero arrivate. c' è stato lo smarrimento, la voglia di ritrovare la retta via, quella giusta, iniziale, di scrivere perchè io voglio scrivere e basta. poi l'assestamento, l'abituarsi, cercare il mio posto in una delle pochissime situazioni di vita in cui mi sento adatta. e finalmente ho iniziato a trovare blog, ne trovo tutti i giorni, dove c'è gente che scrive, scrive di tutto , scrive e ci mette l'anima in ogni riga, virgola, apostrofo. magnifiche parole, magnifici pezzi di vita lì impressi, emozionarmi, affezzionarmi, soffrire insieme a gente che non ho mai visto in faccia. una blogroll che si muove, risate, solidarietà. c'è, questo mondo c'è ancora, esiste, era lì, bastava cercarlo bene. la condivisione, quella vera, che non è il geotag di dove cazzo sto mangiando una pizza, quella del grande regalo che fa chi scrive e ti lascia leggere,. e sperando ogni tanto di farlo ance io a qualcuno questo regalo, oggi, che sono stranamente un po in pace con il mondo - bloggheriano e non - lancio un grazie qui nella blosfera, che arrivi a chi lo desidera.

mercoledì 15 maggio 2013

Liebster Award

    1. Ringraziare il blog che ti ha assegnato il premio. 
 
    Ringrazio di cuore NonSense, perchè si è letta i miei pipponi e ha lasciato anche dei bei commenti privi   di insulti, ma sopratutto per avermi inclusa in questo premio/catena!
 
    2. Rispondere alle 11 domande poste dallo stesso blogger 
 
   1. uovo oggi o gallina domani? gallina domani direi, ma bisognerebbe soffermarsi un attimo, è nato prima l'uovo o la gal.... 
    2. se potessi cambiare nick cosa sceglieresti sono così fantasiosa nei nickname che uso il mio vero nome... probabilmente sarebbe una patetica variante di esso, tipo Mimì.
    3. con una macchina del tempo, quale ricordo del tuo passato vorresti filmare per rivederlo oggi? momenti con mia zia, che è scomparsa pochi anni fa, la prima volta che mi ha portato a fare shopping... siamo entrate in un negozio e mi ha detto "scegli quello che vuoi che zia te lo compra"  
   4. cosa c'è sul tuo desktop? un immagine che ritrae un post-it con scritto "almeno un ora al giorno ricordati di essere felice" 
   5. colore di smalto preferito? (anche per maschietti, dai... lo spirito di osservazione dell'altro sesso non vi manca) rosso, ci ho provato a cambiare, ma il rosso è il rosso 
    6. quante e quali chiavi nel mazzo principale? quattro - cancello, portoncino, casa e lucchetto garage 
    7. rumore preferito? le chiavi nella toppa che annunciano l'arrivo di Ego la sera 
    8. quale nome (m e f) darai/daresti ai tuoi figli? Andrea se maschio e Melissa o Miriam o Camilla o... se femmina 
   9. hai qualche fobia particolare? le cimici. sono rimasta seduta nelle scale del mio palazzo due ore e quarantacinque minuti a gennaio in maniche corte, perchè una cimice mi svolazzava per casa. 
   10. stoico, scettico o epicureo? 50 e 50 stoico e scettico.
   11. se potessi scrivere un titolo di fantasia assolutamente incontestabile sotto al tuo nome, in un ipotetico biglietto da visita, cosa vorresti?"sono qui per sbaglio"
 
      3. Scrivi 11 cose su di te
 
1. Provo una sorta di orgasmo mentale nel riusicre a finire prodotti di qualsiasi tipo. cosmetici, alimentari ecc... quando riesco a finire fino all'ultima goccia di un flacone sento una botta di adrenalina indescrivibile. se per qualche motivo al di fuori del mio controllo devo buttare qualcosa prima che sia finito, mi sento infelice e in colpa per qualche ora.
2. Io e Ego dopo il bacio della buonanotte ci mettiamo sempre nella stessa posizione, lui sdraiato e io con la testa sul suo petto. lui non lo sa ma io non mi addormento così, sono scomodissima, però mi piace stare lì a riflettere sulla giornata e organizzarmi quella seguente, sentire il suo respiro e il suo profumo per un po'. quando ne ho fatto il pieno mi giro a dormire dall'altra parte.
3. compro solo calzini di H&M multicolore tinta unita ma non metto mai due calzini dello stesso colore anche se sono entrambi lì, nel cassetto.
4. sia io che Ego temiamo terribilemente quasi tutti gli insetti esistenti, in particolare lui le api e io le cimici. per il primo anno nella Gcasa per tutto l'inverno non ho mai aperto una finestra, mai. dopo repentine invasioni di muffa abbiamo messo le zanzariere e ora apro le finestre ma il balcone non lo utilizzo, non stendo fuori e ci sarò andata si e no dieci volte in tre anni.
5. non uso i collant, solo a toccarli mi viene la pelle d'oca
6. a scuola mi rifiutavo di giocare a pallavolo perchè temevo che con il bagher la pressione del pallone mi rompesse le vene del polso
7 . ho una striscia di pelli bruttissimi sotto l'ombelico, che ovviamente tolgo, perchè da ragazzina quando indossavo le magliette ombelico di fuori il tizio di cui ero infatuata mi prese in giro per i peli biondi, sono arrivata a casa e li ho tolti con il rasosio da barba di mio padre
8. faccio la spesa di cibo per una settimana intera, carne compresa, con 15 euro. a volte riesco anche ad avanzare qualcosa per quella dopo.        
9.  ho la frangia da dieci anni, ogni tot provo a farla crescere, poi mi sento nuda e la taglio di nuovo
10. ho tradito almeno una volta tutti gli uomini con cui sono stata
11. almeno una volta a settimana penso di lasciare Ego e fantastico sull'armadio intero tutto per me, il bagno libero la mattina e il frigo privo di attentati alla dieta   
  
4. Premiare altri 11 blog con meno di 300 followers e avvisali con un commento sul loro blog:

1.   Plotina
3.   Olivia
6.   Kovalski
7.   FlyHigh
9.   LadyMarika 

 
 5. Formulare altre 11 domande a cui dovranno rispondere i bloggers da te scelti:
 
1. almeno la metà di quello che sognavi da bambina/o si è realizzato?
2. se potessi cambiare una parte del tuo corpo quale sceglieresti?
3. qual'è il tuo posto preferito nella tua casa?
4. cosa usi per dormire? pigiama, nudo, indumento adattato a pigiama?
5. dove somatizzi? testa, stomaco, sonno, fame?
6. "carpe diem" o "ogni cosa a suo tempo"?
7. nome del tuo animale domestico e per chi non ce l'ha, che nome gli dareste?
8. peggior augurio fatto a qualcuno?
9. hai mai conosciuto un vip? e se si, chi?
10. immagina il tuo funerale, chi è il meno addolorato?
11. l'hai mai fatta una cosa cattiva che non hai avuto il coraggio di dire a nessuno? 
 
 
 
 

Ieri il mio capo ha avuto un infarto.

tutti quelli a cui l'ho detto, dopo brevi istanti di silenzio, mi han risposto "ma è vivo?". cristo. se fosse morto avrei detto che ieri il mio capo è morto. E giù di lauree ad honorem in medicina nel Tugurius, perchè il fratello dello zio del mio vicino di casa ha avuto la stessa cosa e gli faranno questo, ed è successo quello, e sarà l'altro. ieri eravamo tutti dottori e ho sentito una valanga di stronzate da ridere a crepapelle, di un argomento sul quale purtroppo so qualcosina... la migliore della Managerdistacippadim... "per 48ore all'ospedale non ti fanno nulla". ma certo, anche se arrivi con un arresto cardiaco, respiratorio, con mezza gamba a penzoloni o con una trave che ti trapassa la fronte. per 48 ore loro non ti toccano. 
Ha avuto uno di quegli infarti che hai mal di stomaco, ti senti stanco e vuoi andare a dormire ma la gente intorno ti stressa e alla fine tua moglie chiama l'ambulanza, ti caricano su una barella dura come il marmo, ti fanno aspettare in un corridoio freddo e tu pensi che due maroni voglio andare a casa, non ho digerito lasciatemi in pace, ti fanno l'elettrocardiogramma e finalmente tu pensi che andrai a casa e invece arriva un tizio in camice verde che ti dice hai fatto un infarto e tu rimani con quell'espressione lì da wtf e dici al resto del tuo corpo che fai un infarto e non mi avverti? come è successo a mio padre, come è successo a un scco di gente. Ora è in terapia intensiva, me lo immagino incazzato nero in camice di poliestere, vicino vicino ad altri umani che chissà perchè sono lì e puzzano e lo infastidiscono. lui che fortunatamente di ospedali ne ha visti pochi ed erano suite residenziali con suore in camice che sono cameriere, perchè con i soldi si fa tutto, dice sempre lui. Gli è andata bene, tonerà qui e berrà meno caffè. Madame gli scasserà le palle perchè lavori meno, rallenti il ritmo, faccia più con calma e lui la manderà a stendere.
La vignetta fantozziana vuole che qui ieri ci fosse una festa ma nel Tugurius nulla è normale. perchè alla fine il nostro è un capo buono, un capo padre, un capo se avesse 30 anni in meno. e lo spavento è stato palpabile, anche perchè ognuno di noi sa esattamente che senza di lui la barca non ha alcuna speranza di rimanere a galla. Mi sono tremate le gambe, ma neanche più di tanto. perchè per me lui è quell'omone grosso, più vecchio di mio padre e più giovane di me, che puo ancora andare a ballare dormire due ore e essere alle nove in ufficio più in forma che mai. perchè a quell'omone lì, straordinariamente affascinante anche con la camicia sporca di grassi dei macchinari, mai stanco per un aperitivo dopo che è andato e tornato in giornata con due scali da Madrid, non gli puo mica succedere niente. poi l'omino del cervello ha iniziato a lavorare di fantasia, a tornare indietro di qualche mese e vedere esattamente tutta la prassi... il livello degli enzimi, l'odore dei camici verdi con cui ti devi bardare per entrare in terapia intensiva, i mille bip di tutti i macchinari, le espressione perse di ogni letto che ti sembra di vederli lì appoggiati quei cuori malati al posto delle persone in carne ed ossa. sono stata risucchiata da un mare di inquietudine e paura. perchè alla fine lui è il mio secondo padre, il mio secondo parere che anche quando non chiedo arriva, il mio secondo buongiorno del mattino. è quello che identifico come figura che ci sarà anche quando non ci sarà pià la mia e che certo non è mica la stessa cosa, ma meglio di niente. invece non è così scontato, non è una certezza, la vita è imprevedibile, lui potrebbe non esserci più prima, adesso, potrebbe non esserci più da ieri. Quest'uomo di cui io sono un po' innamorata, un po', in quell'angolo di cuore in cui ci butti dentro di tutto e lo spazio sembra infinito. quest'uomo che se avesse dieci anni in meno lui e dieci in più io, ci avrei letteralmente perso la testa. e ieri finalmente l'ho capito, come uno scappellotti dietro al collo quando meno te lo aspetti. perchè mi fa ridere, sa sempre cosa dire e cosa fare, è la forza fatta a persona e quando ce l'ho di fianco tutto il resto mi sembra piccolo piccolo e facile. perchè io ho bisogno di persone forti a fianco, perchè la forza l'ho sempre cercata e non trovata in quell'omino piccolo e debole che ne aveva sempra una, e pazienza se spesso quel forte arriva a sfiorare il cattivo, lo stronzo, l'arrogante, io non posso farne a meno. sono cresciuta ossessionata dall'ansia di dover essere buona a tutti a costi, a costo di farmi passare sopra, perchè non si litiga, si è amici di tutti, e non si dicono queste cose Micol. vedendo intorno a me solo cattiveria di persone che sembravano così felici, ma non era forza la loro, tutt'altro, per me lo era, e appena ho potuto ho iniziato a cercarla e a innomorarmi puntualmente ogni volta che la trovavo.

buongiorno, cara psicologa K., adesso a suon di settanta euro l'ora, tu mi risolvi questa cosa.

venerdì 10 maggio 2013

Ci sono anche degli aspetti positivi

nell'essersi scelti un Ego - ista/centrico come compagno di vita. per esempio il fatto che posso fare quello che mi pare perchè lui sarà troppo impegnato ad autocelebrarsi e apprezzarsi e non si accorgerà di una mazza.
Così l'ho fatto, quello che dicevo di voler fare in questo post. La scimmia urlatrice dalla manicure fatish non mi ha mai abbandonato in questi mesi, così dopo l'ennesimo post strappalacrime con testo di Tiziano Ferro, che senontibuttigiùdasoloticispingoio, ho cliccato "invio". e dopo neanche trenta seconda avevo già una risposta.
Ma va fatto di nuovo un passo indietro. pochi giorni dopo quel post lì, succede che lo stato sentimentale del Topo cambia per la terza volta in un mese. passa nuovamente da single a fidanzato ufficialmente. i primi tre giorni rimango convinta che ci sia stato il previsto ritorno di fiamma con la Gattamorta nonostante manchino segni della sua presenza, e proprio quando la mia coscenza sporca sta tornando a tacere arriva il colpo di scena. Il fidanzato ufficialmente si arricchisce del fatidico con peccato che il nome che segue non sia affatto quello della Gattamorta ma uno nuovo di una tizia che gli somiglia pure. Sgomento, costernazione e sticazzi . che si espone oltremisura quando apro il profilo della tizia e scopro avere dieci anni in meno di lui. a quel punto ho una crisi esistenziale. mi trovo costretta a controllare la mia carta d'identità ogni trenta minuti per ricordarmi come mi chiamo e da dove vengo, vago in uno stato di apnea emotiva lottando per non impledere in me medesima. tre giorni e sottolineo, tre giorni, dopo, lui le dedica un post che inizia con TI AMO. valuto seriamente l'ipotesi di seguire la strada di Julia Roberts in mangiapregaama per ricostruire comequandoperchè io con lui. perchè no, proprio non è possibile che io mi sia fatta vedere in giro con questo qui per una decina di anni, questo uomo over trenta che dopo publiche dichiarazioni quando d'amore e quando di istinti omicidi e suicidi per una, dichiara d'amarne un'altra che ha finito ieri le scuole superiori, tutto nel giro di circa sessanta giorni. L'unica tra le tante ipotesi che riesco a valorizzare per giustificarlo è che se la facessi con questa da un po' e che questa sia stata la causa della precedente rottura con la Gattamorta. ma naturalmente non faccio in tempo a convicermene davvero che è di nuovo single.
Stamattina apro fb e mi trovo come prima notizia il suo ennesimo cambio di stato sentimentale e ben due post, uno il cui senso è praticamente "ti pentirai di avermi lasciato" e l'altro in cui chiede aiuto a un parente morto per superare il momento difficile. il tutto condito dal video dell'ultima canzone del Tiziano, notoriamente un invito al suicidio.
E non ci ho visto più. alla fine l'e-mail è venuta così: Ciao Topo! Era da tanto che volevo scriverti ma avevo paura che chi ti stava accanto fraintendesse la cosa e si creassero casini... Volevo salutarti e sapere come stai, abbiamo condiviso un bel pezzo di vita insieme e mi sembra assurdo non scambiarsi nemmeno due parole ogni tanto. Ho visto che tua sorella è diventata mamma e che hai preso una bella cagnolona! A volte ho tue notizie da qualche mio parente che incontra tuo padre in giro... so che hai avuto qualche problema di salute nell'ultimo periodo, spero che tu stia bene adesso. Buona giornata! e dopo pochissimi minuti ho ricevuto questa risposta: Ciao Micol. Ho sempre pensato anch'io di scriverti ma come hai detto tu ho sempre pensato che qualcuno fraintendesse le cose...Cmq tutto bene a parte il periodo che non è dei migliori però oddio non mi posso lamentere!! Si ho avuto un piccolo problemino al ginocchio che mi ha fatto rimanere fermo per 5 mesi, ora spero solo che non ritorni più.... Tu tutto bene?? La convivenza come va?? Buona giornata anche a te!!  
- Sono contenta di sapere che è passato... Si ho visto dalla tua bacheca che non è un gran periodo, e che hai cambiato un paio di fidanzate ultimamente :-) ... verranno tempi migliori, è una ruota che gira!Io sto bene, la convivenza procede. Qui nel Tugurius le cose non sono molto diverse da come le avevi lasciate... Mi fa proprio piacere che mi hai risposto, salutami i tuoi!
- E si ora sono di nuovo libero e single, chi vivrà vedrà la ruota prima o poi gira per tutti!!!sono contento che stai bene mi ha fatto piacere sentirti e quando vuoi scrivere scrivi pure senza problemi, io non lo faccio come ti ho detto prima per ego nn voglio che pensi male...un bacio salutami i tuoi anche tu!!
chiedo perdono a chi sfurtanamente leggerà ma ho volutatemente fatto copiaincolla senza adattarlo alla nostra lingua.

e adesso, per amor della coerenza,dovrei sentirmi bene, benissimo, leggera come una piuma. e invece non mi è cambiata una mazza... forse la scimmia dalla manicure fetish dorme, ecco, ma si sveglierà. Dovevo fare qualcosa, un gesto, mandargli un salvagente. e questo scambio di e-mail, che lampeggia del concetto convivi con quello con cui mi hai tradito e poi lasciato dopo dieci anni insieme e tanti sogni di matrimonio e prole, doveva esserlo. come sparare sulla crocerossa insomma, come lanciare un salvagente sgonfio pieno di pietre a uno che affoga in mare aperto. un idiota, io. un poveraccio, lui. che è troppo fresca ancora la cosa perchè io riesca a razionalizzarla. mi ha risposto così, subito, con una leggerezza palpabile. si, Micol, non importa se sono una merda fallita per colpa tua, fa niente, permettiti pure di invadere la mia vita con la tua cazzo di e-mail e uscirtene come ti pare e piace. 

Caro il mio Ego, so che non leggerai mai nonostante il mio blog sia tra i preferiti della tua cronologia, perchè sei troppo impegnato per cazzeggiare su internet come i comuni mortali, che tu lavori, mica come il resto del mondo. e quindi non te lo dirò così tu non ti arrabbierai e non mi farai uno di quei tuei lunghi discorsi sul rispetto che fanno venire quel sonno, e vivremotuttifeliciecontenti. In ogni caso, già che ci siamo, è giusto che tu sappia che il caffè che ti bevi ogni mattina è lo stesso che mi hai detto di non comprare... quello sottomarca e sopratutto decaffeinato. io ti dico che è quello della lavazza che mi hai detto di comprare tu, arabica forte da batticuore, mica decaffeinato, arrivo a casa e lo metto nel barattolo, butto la confezione, tu mi dici che questo si che è buono, e viviamotuttifeliciecontenti. 

giovedì 9 maggio 2013

In questi giorni non faccio che pensare a questa cosa.

Non mi era mai capitato di dovermi ricredere in positivo verso qualcuno o qualcosa. il contrario ovviamente sempre, aver pensato che una scelta fosse quella giusta, che una persona fosse diversa, ma questo mai.
Per i primi due anni sono stata convintissima che la famiglia di Ego fosse feccia di prima qualità. Il modo in cui lui me li aveva "presentati" me li aveva fatti odiare praticamente da subito, raccontadomi tutti i casini del padre e la sua totale incapacità portare a casa una pagnotta sicura a moglie, tre figli e figlio dislocato avuto dalla prima moglie. Ego adolescente costretto a lavorare per avere dei soldi in tasca e poi a rinunciare all'università per poter contribuire a saldare i debiti di famiglia. Per me, figlia unica che non si era mai fatta il letto da sola, erano cose dell'altro mondo. trovo solo uomini con famiglie da caso umano alle spalle, pensavo, tutti io. Così quando li ho conosciuti ho trovato quello che mi aspettavo, un uomo fallito a cui non rimaneva altro che sommergere la famiglia di parole e parole ad ogni pranzo e cena a modi prete e una donna infelice la cui voce coperta dal marito non si sentiva più costringendola a comunicare con sorrisi stanchi. Poi è successo che mi sono incazzata come una bestia, con lui che chiamavo Nano Bastardo per l'ennesimo casino economico in cui ci aveva rimesso Ego e con lei per un motivo che adesso trovo anche abbastanza stupido e per un anno intero mi sono rifiutata di vederli, non li abbiamo mai fatti venire a vedere la casa e non volevo nemmeno sentirli nominare. Quando mi sono calmata Ego ha organizzato un caffè, poi una cena, poi sono venuti a vedere la casa e poi da due anni a questa parte quasi tutte le domeniche sere andiamo lì a cena. mia suocera fa la sua pizza speciale che io adoro, mio suocero fa le prediche domenicali e io guardo la tv, chiacchero con mia cognata e rido con mio cognato. Domenica siamo andati a pranzo fuori tutti insieme in un agriturismo carinissimo per festeggiare il compleanno di mia suocera, è stata la prima volta perchè fin ora mio suocero non si poteva permettere di offrire un pranzo a tutti quanti. Ero lì che approcciavo una socializzazione con LadiD. fidanzata del cognato, a pancia piena, nel clima allegro della tavolata e improvvisamente mi sono illuminata, mi sono resa conto, che porcavacca non avevo capito un cavolo. E' vero, mio suocero ha fatto delle cazzate ma in alcune occasioni è stato anche sfortunato e ama molto sua moglie e i suoi figli, mia suocera è una donna che ne viste tante nella sua vita, una donna forte, che si è smembrata di ogni parte per tutelare i figli senza riuscirci. Il rapporto con loro è sempre molto velato, come protetto da uno spesso strato che attutisce tutto, perchè loro sono persone discrete e perchè io non ho modi che invitano gli umani ad avvicinarsi a me, eppure è un bel rapporto. Mi sento bene quando siamo con loro, mi sento in famiglia. e non ci sono parole per descrivere quanto questo mi disgusti però è la verità. Due genitori normali, in forma, che fanno e disfano e raccontano. io non li ho, i miei hanno cinquantanni ma di spirito sono due vecchietti settantenni che non si sentono più padroni del loro mondo , consumati dagli accadimenti della vita. i cognati, gente giovani, che parla, ride, che si muove. casino per casa, casino durante la cena, movimento, racconti divetenti. tutto quello che a casa mia con i miei dove ci sono sempre solo stata io a portare un po' di aria fresca, non ho mai sentito. Dopo quattro anni, in ultima analisi, ho la certezza non solo di essermi sbagliata e aver marciato sui pregiudizi che avevo ma anche di potermi ritenere addirittura fortunata. Ho una suocera che non parla. perchè è una persona silenziosa, perchè io le faccio paura, perchè tutti le parlano sopra.. non lo so, fattostà che non parla. principalmente ride  o sorride, in maniera molto discreta. mai un commento, un apostrofo, un opinione. pochissime domande, la parola che le ho sentito dire di più è prego in risposta ai miei grazie quando mi mette il piatto sulla tavola. non mi ha mai chiesto nemmeno il numero di telefono di casa. e cristo santo, cosa c'è di meglio di una suocera che non parla? c'è chi pagherebbe per averla. Mio suocero invece parla per sessantadue persone ma sempre di stesso - Ego da qualcuno avrà pur preso - non gliene frega una mazza di cosa facciamo noi ma se Ego ha bisogno di qualcosa corre. zero critiche, commenti, invasioni. Mio cognato è un tipo in gamba, è un creativo, che temporeggia sulla laurea con la scusa di scrivere una bella tesi, un genio del pc che ti risolve qualsiasi problema. è timido e ancora fatica a reggere il mio sguardo ma si ride e si scherza e ogni anno al mio compleanno mi scrive lo stesso sms auguri cognata con uno smile che se la ride. Mia cognata ha diciassette anni e si comporta come una di dieci, e non per colpa di mia suocera come ho sempre pensato, ma perchè è la classica disadattata che odia le discoteche e si sente un alieno tra i suoi coetanei, vive nel suo mondo di libri e sogni americani. un po' rincoglionita ma tanto buona. ci guardiamo insieme puntate PLL mentre gli uomini guardano una partita, le regalo i vestiti che non uso e adoro come le si illuminano gli occhi mentre glieli porgo, della stessa luce che vedo negli occhi dei miei nipoti.
Sono una famiglia che fa tanta tristezza a primo occhio, che vive in quattro in una casa per due, ma se poi li guardi da vicino vedi tutto l'amore del mondo lì dentro. e all'improvviso non fanno più tristezza, sono sani e felici di quello che hanno, non gli manca niente, si vogliono bene e sanno andare d'accordo tra loro come poche famiglie. Ovviamente la mia visione della loro realtà è molto condizionata dal paragone che faccio con la mia famiglia, che poi sono solo i miei genitori, e per me è tanta roba. roba che non pensavo davvero di trovare mai, dopo la famiglia disastrata a cui mi ero abituata con il Topo. suocero maiale che ci provava ogni volta che ci trovavamo soli, suocera che si infilava nel lettone in mezzo a noi, cognata che mi salutava a giorni alterni e un po' zoccola. Mi è andata bene, sono stata fottutamente fortunata, mi sento anche un po' parte di una famiglia che non mi appartiene e questa è una sensazione che non avevo mai provato.
Quando sia i miei che i suoi ci chiedono di andare a cena io scelgo sempre di andare dai i suoi. 
D'ora in poi mi ricorderò che le cose bisogna guardarle un po' di volte, bene, da vicino, prima di definirne il colore.