Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

giovedì 24 ottobre 2013

Il compleanno di Ego è stato una merdaccia.

e non lo dico io, che sono notoriamente una disfattista, l'ha detto lui. Mi ha fatto una crisona di isterismo a poche ore dal risveglio... che manco mio nipote IlGrande, anni 5. Però aveva ragione, e io lo avevo pure previsto, vedi due post fa'. Mea culpa. Nonostante mi renda conto che avrebbe potuto alzare la sua soglia di comprensione, che è già in ogni caso più alta della mia, neanche troppo in fondo lo capisco. Su questo siamo simili, siamo entrambi molto piccoli. Il compleanno è il sacrosanto giorno all'anno in cui sono il re del quartiere, il mondo gira intorno a me, tutti non ha una mazza da  fare di meglio che festeggiare e adulare me, tutti devono avermi fatto un bel regalo, originale, opportuno e che non mi aspettavo. All'altro della coppia poi spetta l'onore più gravoso, quello di organizzare la serata o quando sfiga vuole che cada di sabato o di domenica la giornata. tutto deve essere perfetto e meravigliosamente meraviglioso da quando mi alzo la mattina a quando vado a dormire la sera. e devo ammettere che su questo non posso contestargli nulla, aimè, ogni mio compleanno da quando sto con lui è stato esattamente così, anche da quando viviamo insieme che non non abbiamo un euro per piangere, si è sempre scervellato per organizzare cose carine senza spendere soldi. Io, oltre ad avere solo un idea di cosa fare e non aver organizzato una cippalippa, l'ho svegliato urlando dal bagno come faccio ogni santo giorno, e quando ancora non si alzava gliel'ho pure intimato in malo modo, come faccio sempre. E il resto della giornata non è andato meglio... il cielo minacciava pioggia e siamo stati indecisi tutta la mattina sull'argomento moto, lui con il broncio e io con il senso di colpa incalzante. poi mentre compravamo la bombola del gas di casa mi ha chiesto se avessi prenotato per il pranzo e nel sentirmi dire ma no, quando siamo lì vediamo ha iniziato a dirmi che a nessuno gliene fregava una cacchio del suo compkeanno, che lui capisce il mio momento ma non se l'aspettava, che lui ha solo me che penso a lui, e piagnistei vari. Alla fine siamo partiti in moto e siamo arrivati in questo paese del cazzo (grazie Capo del consiglio eh, a buon rendere..) dove non c'era anima viva, su quattro ristoranti uno era chiuso, uno trasferito, uno dava da mangiare solo ai membri di un convegno e un altro aveva giù chiuso la cucina... e ci siamo ritrovati a mangiare due toast in un bar. Mi sono sentita la peggio non-moglie del pianeta, non ci volevo credere... praticamente l'ho fatto consapevolmente, sapevo benissimo di non aver pianificato niente quest'anno, mi sono raccontata che lasciare al caso avrebbe giovato a mio favore e naturalmente non è stato così. L'unica fortuna è stata che tra andare e tornare abbiamo fatto quasi 200 km in moto per la prima volta e Ego gasatissimo ha gradito molto la cosa tanto da dirmi la sera "alla fine è stato un bel compleanno". Nel viaggio di ritorno ci siamo fermati in un centro commerciale e si è comprato le scarpettine da calcio (.....) momento di gioia guastato grazie a suo padre che nel frattempo ha deciso di farlo incazzare come una bestia, si - nel giorno del suo compleanno - che forse forse mi rimangio quanto detto in questo post qui, non tutto, una parte... e per questo motivo arrivati a casa lui incazzato nero e io con la schiena a pezzi e la patata in fiamme, non ha più voluto andare a cena. Gli avevo preparato io una torta che è stata l'unica parvenza di festeggiamento della giornata. La domenica siamo andati a cena dai suoi, nonostante il fattaccio con suo padre, che merita un post a parte, e lì ha spento le candeline a una torta di Spiderman della coop con sua somma soddisfazione. Giuro solennemente che non capiterà mai più una cosa così, il prossimo anno piuttosto mi do malata ma non posso più vederlo così deluso. Dopo anni folli di battaglie casalinghe su qualsiasi argomento, durante i quali ho messo in discussione il nostro rapporto ogni santo giorno, quest'anno ho capito che il nostro è un amore un po' aspro, forse non convenzionale, perchè siamo molto diversi e perchè lui è ancora un po troppo immaturo e io sono ancora un po troppo stronza, a nostro dire, ma che ci amiamo davvero e che per quanto lui effettivamente non incarni il modello di uomo che sognavo al mio fianco, lui è il mio, lui. così è e così me lo devo tenere, se lo voglio, e io lo voglio.

lunedì 21 ottobre 2013

Ultimamente

di lunedì il capo fa uccel di bosco. E nessuno qui dentro più di me che ce l'ho gomito a gomito, o ufficio coniugale come lo chiama lui - te piaceresse- apprezza la cosa. Se voglio lavorare è uno spasso, riesco a fare tutto come si dovrebbe fare senza di lui che mi interrompe in continuazione, in alternativa posso farmi tutti gli affaracci miei ma non finisce qui, posso farlo semi sdraiata sulla sedia con un dito nel naso mentre si asciuga lo smalto... ed è tut un aut ciulè. Però, come sempre c'è un però, come già detto... di lunedì si tratta. per cui io non sono realmente attiva, non tutti i reparti del mio cervello almeno, soprattutto se come oggi il cielo è grigio e un velo di nebbia aleggia nell'etere... sono rallentata e solo il mio forte rispetto verso le giornate di cazzeggio che la vita di tanto in tanto ci regala mi permette di non passare sei ore a fissare il tappetino del mouse di hello kitty. - no, non ho comprato un tappetino da mouse di hello kitty, che personalmente asfalterei se mi attraversasse la strada una sera, mi è stato lasciato in eredità da una collega e ancora non me la sono sentita di sostituirlo.
Comunque oggi, sonno o no, è dedicato all'organizzazione del viaggetto in quel di Napoli. Per ora sembra che il programma sia questo: mercoledì arrivo a Benevento verso le due, pomeriggio tranquillo in paese e cena dalla famiglia della ragazza che andiamo a trovare che a quanto pare ci tiene molto. Io ho già l'ansia da prestazione e devo farmi venire in mente qualcosa da portare in dono ai suoi giovanissimi genitori che non sia troppo banale. tipo una bottiglia di vino locale, ecco. Giovedì giornata a Napoli con annesso Pompei. e su questo sono poco convinta, già dedicare una sola giornata a Napoli mi sembrava un eresia, se ci associamo pure Pompei mi sembra davvero una roba mordi e fuggi. effettivamente però sto vedendo che se non si entra praticamente in nessuna chiesa o museo, da fuori non c'è moltissimo da vedere... e con questo non intendo sminuirne la bellezza affatto, mi è stato fatto notare proprio dalla napoletana doc. Venerdì giro a mare, costiera amalfitana. Sabato Reggia di Caserta e partenza per ritorno a casa in tarda serata. Domenica penso la passeremo sonnecchiando e svuotando le valige. Abbiamo Italo per l'andata il mercoledì, ma il treno normale che ci mette circa dodici ore per il ritorno... per via di tutta una serie di problematiche nel mettere d'accordo tutti... io non mi faccio problemi, ho fatto molto di peggio, ma tutti mi stanno dicendo che sarà una viaggio della speranza. lo scopriremo solo vivendo. 
Comunque non vedo l'ora. Mancano ormai solo dieci giorni e sono entusiasta, era tantissimo che volevo vedere quelle zone, mi fa molto piacere passare quattro giorni con questa coppia, forse la prima con cui io e Ego ci troviamo veramente in sintonia e improvvisiamo quel tipo di amicizia a coppie e soprattutto ho davvero piacere di staccare un po e regalarci qualche giornata di evasione mentale. Quando non vivevamo insieme questo accadeva molto più spesso mentre ora da tre anni a questa parte riusciamo a muoverci quelle due volte l'anno se vogliamo fare le consuete vacanze agostali per cui ogni volta è gioia pura e sgomento.

Ora quindi per i prossimi dieci giorni tutte le mie energie mentali saranno occupate nell'entusiasmo per questa cosa e poi per il fatto che una volta tornati da lì mancherà una sola settimana all'arrivo del Ggatto.
Ancora non mi capacito di come sia successa questa cosa, ho cambiato radicalmente idea a riguardo nel giro di pochissimi giorni. Dal giorno alla notte lo volevo lì con me, a fianco sul divano, piccino con il pelo nero e liscio e gli occhi azzurri. subito. Erano anni che Ego me le fracassava per allargare la famiglia e accogliere un cane o un gatto - siamo arrivati anche a un roditore o una tartaruga - e io mi rifiutavo categoricamente anche solo di parlarne. principalmente per il fatto che, parlando di un cane, noi siamo fuori tutto il giorno e si sa che i cani non sono tipi solitari, e non avevo alcuna intenzione di fargli fare una vitaccia. in più il cane va portato fuori ovviamente e tra me e Ego non so chi sia più pigro in queste cose soprattutto d'inverno con la nebbia, la neve, la pioggia e vari ed eventuali. Non è un gioco ma un impegno per la vita, una cosa da adulti responsabili e maturi che a parer mio noi non siamo, il coinquilino soprattutto. alla fine sarebbe sempre toccato a me oppure avrei sbattuto fuori lui e l'amico dopo dieci giorni. Quando mi veniva invece proposto il gatto, animale che non risente troppo della solitudine - vero? vero? vero? - e sicuramente non va portato fuori per i bisogni, ripiegavo sulla seconda motivazione, che poi era la più reale. ovvero che la morte dalla mia gattina era ancora troppo recente, momento in cui avevo giurato solennemente che non avrei mai più preso con me un animale di vita media minore alla mia perchè la sofferenza era stata atroce. Il desiderio di avere un nuovo amico, di quelli veri che non ti tradiscono mai, ti accompagnano ogni giorno che sia una bella giornata o un giornata di merda, ti regalano amore incondizionato anche se sei in pigiama struccata e così via, si faceva strada in me ogni giorno ma mai lo avrei ammesso. Poi è successo quello che è successo e ho sentito chiaramente che tutto quell'amore che ho dentro per mio padre va riposto da qualche parte, non puo andar sprecato in qualche anfratto di me. Così ho deciso, l'udienza è tolta, un peloso deve esser parte della Gfamiglia, cagare nel mio bagno, graffiarmi il divano, riempirmi di pelo i pullover scuri. Mi son detta, Micol, hai sopportato la dipartita di tuo padre, l'amore della tua vita, il tuo migliore amico, il tuo mentore, la tua famiglia. sei sopravvissuta se pur con evidenti danni e stai andando avanti. come potresti non sopportare la dipartita del peloso tra dieci o spero anche quindici anni, quando magari la tua vita sarà ricca di tante altre cose a cui aggrapparti e avrai forse una corazza dura e ormai ben salda a ripararti? e in ogni caso prima ci saranno stati dieci o spero anche quindici anni di amore puro, di coccole al rientro a casa, di compagnia, di fratellanza. E così l'ho detto a Ego... e una volta detto a Ego... non si torna più indietro!

venerdì 18 ottobre 2013

Domani il mio Ego invecchia.

Per festeggiare faremo un bel giro in Gmoto corredato da pranzetto fuori porta. E poi a cena la sera in un posto dove spero si faccia la scorpacciata di pesce che avendo scelto di vivere con me, non ha mai modo di farsi. Se stasera mi ricordo di prenotare il ristorante. Nessun regalo per lui, il suo regalo è il nostro viaggetto a Napoli per il ponte dei Santi, così fu deciso. Ma ora che mancano meno di ventiquattro ore, ho un pazzesco rimorso di coscenza... che brutta roba non avere un pacchettino al compleanno, orrore. In realtà volevo prendere i biglietti per il concerto di Ligabue e fare la splendida presentandoglieli domani sera, ma quando me ne sono ricordata erano già sold out. Se non lo vinco quest'anno il premio di peggiofidanzata dell'anno, non avrò altre chance. Fortuna che c'è sempre la scusa del padre morto a salvarmi. Quanto dura l'indennizzo? sei mesi? un anno?
Domenica invece ha deciso che giocherà una partita, perchè è il suo compleanno. Questo non mi lascia scelta, mi lamentavo di non avere il tempo per fare i lavori di cui al momento la Gcasa necessita e ...tac. quattro ore libere la domenica, è un segno del destino... temo che se le passerò a dormire l'energia cosmica del cambio stagione mi si rivolterà contro. Che poi, fosse solo lui il problema. In questi mesi di vita disordinata ho accumulato, lanciato cose negli armadi come non ci fosse un domani, ignorato sporco aggiungendone dell'altro. così ora mi ritrovo una Gcasa che è come la mia vita. disordinata. e sporca. che se passasse Canavacciuolo nella mia cucina, si salvi chi puo. In ogni caso potrò scegliere se iniziare con lo sgabuzzino, cambio stagione scarpe con annessa pulizia oppure buttarmi sull'armadio, oppure sui pensili del salotto oppure sulla cucina. e poter scegliare mi pare già un lusso non da poco.
Anche i prossimi weekend sono già stati programmati, il prossimo andremo al Games Week a Milano grazie alla mia anima da sempre buona e generosa (...) per accontentare mia cognata che ogni volta chiede al fratellone di portarla in posti simili sentendosi dire si boh magari forse vediamo... e poi alla fine non la caga nessuno e rimane sempre nella sua triste cameretta fatta di mobili di recupero tappezzata di poster dei fratelli Jonas o come diavolo si chiamano, a scrivere in forum di telefilm americani con sexy vampiri. Ho voluto per una volta dirle si cazzo ci pensa cognata tua, ho comprato i biglietti, mi porto pure la nipote LaGrande e via. una giornata di playstation, wee, xbox e brufolosi nerd come se piovesse.
Quello dopo invece saremo a Bevento o zone limitrofe con i nuovi amici già citati - che richiedono un post a parte. 
Faccio quello che mi riesce meglio fare, organizzare. Il mio capo mi dice sempre di fare molta attenzione, considerando che questo sia il mio punto di forza, perchè ho due strade davanti... diventare una bravissima ed efficentissima organizzatrice.. o un organizzatrice di bravissime ed efficentissime organizzatrici. a buon intenditore poche parole. Nella vita privata invece non corro alcun rischio fortunatamente, anche perchè la concorrenza è pressochè inesistente... Ego non sa nemmeno gestire il suo tempo utile per fare un doccia vestirsi e uscire di casa tutte le mattine alla stessa ora, la Gmoto è un tipo che ama farsi trascinare dagli altri, e il Ggatto non c'è anocra. Amo la mia famiglia, mi fa sentire estremamente utile ed indispensabile. Quindi organizzo. detartrasi obbligata dall'ortodonzista sotto ricatto di non darmi le ultime mascherine dell'apparecchio, troia, settimana prossima. Tizio impegnatissimo che vorrebbe affitare un monolocale e mi whozzappa le date e gli orari in cui è dispobile per vederlo con conferme e rettifiche e richieste di presa visione. lettura fraudolenta di guide autorizzate e non per turisti su Napoli, Pompei, Benevento e Salerno prendendo appunti e mandando e-mail ai partecipanti - si, faccio parte di quel tipo di compagno di viaggio lì - i rompicoglioni. 
Organizzo, nell'assurdo tentativo di organizzare anche il dolore.


lunedì 14 ottobre 2013

E' passata alla velocità della luce.

anche questa. Non ha piuovuto, dopo giorni di pioggia ininterrotta, neanche qualcuno ci avesse davvero messo le mani dall'alto. Ha fatto freddissimo e nonostante questo si sono presentate al raduno una quarantina di vespe e una decina di auto d'epoca. Ci hanno messo per ultimi con la bandiera che segnava la fine della sfilata... ed è stato un disastro. un signore è caduto e si piegato due costole e lussato una spalla, tutti quelli dietro a lui si sono fermati ovviamente e al momento di ripartire avevamo perso quelli davanti e nessuno conosceva la strada. Ci siamo poi ritrovati tutti al punto d'incontro per l'aperitivo. Il locale scelto per l'aperitivo tralaltro ci ha lasciato tutto il ricavato da devolvere all'associazione, non ha voluto un euro. E' di proprietà di una famiglia piuttosto nota in paese e nn è gente solita a questo tipo di cose quindi non me lo aspettavo affatto... Anche la cena è stata deludente, la ProLoco non ha rispettato gli accordi e non ha permesso a nessuno di esterno di fare il menù previsto con i 5 euro da devolvere per cui alla fine solo chi era con noi - una trentina di persone tra familiari, amici e membri del club dei vespisti - hanno potuto farla. e oltretutto, disorganizzatissimi, alle nove e mezza non erano ancora in grado di darci il secondo quindi abbiamo smesso di mangiare per poter fare iniziare i concerti e mangiato poi i dolci alle undici... Abbiamo comunque preso tutto con la giusta dose di ironia. Il concerto è stato meno intenso di quello che pensavo. Mioziofacciadimerda ha preparato delle bellle canzoni, opportune, che gli ricordavano mio padre in qualche modo, o che piacevano a mio padre, una era la canzone che suonava con la tastiera con me nel marsupio la notte quando non dormivo ... Il suo momento è stato piuttosto straziante e io mi sono irrigidita come un ghiacciolo come sempre mentre mia madre non ha mancato di dare spettacolo piangendo tutto il tempo. Il gruppo dei suoi amici invece non lo abbiamo praticamente guardato, ma ho visto poi da un video che si sono messi tutti la maglietta con il logo della serata e hanno cantato una canzone tutti insieme cambiando alcune parti del testo.. Il terzo gruppo, rockettaro, si è limitato a cantare, o meglio urlare, valorizzando così la loro nomima in paese gli urlatori. Tutto è stato meno intenso di come avevo immaginato. il tempo è trascorso velocissimo, le persone grazie al cielo mi sono state lontane, e la famiglia di mia madre, esattamente come nei giorni antecedenti al funerale, ha fatto in modo che ci sembrasse di essere a una qualuncque cena di famiglia invitandoci ad andare dentro a mangiare mentre al microfono i migliori amici di mio padre gli facevano un omaggio e così via... Miaziafaccia di merda è ruscita anche a rifiutarsi di fare la cena prevista perchè voleva mangiare a base del piatto tipico di questi giorni nel paese e non si è nemmeno preoccupata di dare cinque euro di merda di sua spontanea iniziativa per l'associazione. Tutte cose che, esattamente come quando immaginavo la morte di mio padre, non avevo previsto. Mi dicono, come per il funerale, che ci fosse molta gente considerato il clima davvero a sfavore della serata. Io, come per il funerale, non ne ho vista/sentita tanta. La S. immancabile durante tutte le mie disgrazie, nuovi amici, e i miei nipoti, sono ciò che ricorderò di una serata che doveva essere un grande sorriso a mio padre e che ognuno ha vissuto a modo suo, gli urlatori per farsi pubblicità, mia madre per farsi compatire dal pese, miaziaffaciadimerda per mangiare, e così via... 
Sono felice di averlo fatto e penso che a parte tutte queste cose che comunque all'esterno non sono arrivate, tutto sia filato liscio. La foto di mio padre in un formato decisamente gigante - cosa che io non volevo assolutamente ma ci è stata regalata a sorpresa da un amico - dominava su tutto illuminata in alto...

So di non dover per forza rivanghare l'argomento e scriverne, ma lo voglio fare. non voglio dimenticare una sola sensazione provata in quei giorni, i comportamenti di chi mi è stato intorno, il dolore, la rabbia, e persino le cose buffe, che ce ne sono state molte più di quel che si possa immaginare trattandosi di una morte. Non voglio dimenticare, voglio rielaborare, mettere nero su bianco e se possibile cavarne fuori anche altre sfumature, altri dettagli, che subito non ho colto. se farà male pazienza, anzi forse c'è anche un pizzico di masochismo in questo, voglio che queste ferite si svuotino di tutto prima di cominciare a rimarginarsi.
Lo farò, dopo l'evento pensavo, ora faccio che non pensarci che tanto sono tutte balle e poi ho capito che quest'anno è così... sono in balia degli eventi, del caso, degli umori degli altri, dell'egoismo di mia madre, del lavoro che graziealcielochec'è, della burocrazia, dei doveri morali e non, delle scadenze...
In attesa di farlo vorrei riprendere a scrivere con quotodianità, a visitare i blogamici, a godere di tutti i benefici di questo mio spazio costruito con tanta dedizione e amore. Fatico a riprendere i ritimi, mi sono buttata a capofitto nel lavoro - non che avessi molta scelta in relatà - e mi sembra che niente nel mio ritmo di vita sia uguale a prima anche se obbiettivamente non è affatto così. Sono piena di vorrei, sull'onda di un energia che non mi spiego. Forse l'ultima scarica di adrenalina prima del crollo definitivo? Fantastico, progetto, immagino, sfrutto ogni secondo di ogni minuto di ogni ora come meglio riesco. e sono spesso allegra, che proprio non è da me, anche volendo traslasciare il fatto che mio padre è morto da poco più di tre mesi. Tra i progetti più imminenti, allargare la famiglia... un Ggatto. un viaggio a Napoli a fine mese. Poi un tatuaggio. Abbiamo comprato la moto, a inizio settembre, ah e poi... mi sposo. non si sa quando, come e sopratutto perchè, ma mi sposo. 

giovedì 3 ottobre 2013

Mio padre

si è ammalato a quattordici anni. Un giorno si è svegliato con i piedi gonfi come zampogne, pochi giorni prima dell'esame di terza media. Nefrite cronica. Ha iniziato a fare terapia di emodialisi pochi anni dopo, dopo svariate crociate dai medici più lontani e costosi e l'intervento di un santone compreso. Quando ha conosciuto mia madre non le ha detto nulla per tre mesi. Un giorno si e uno no lui non poteva esserci e si inventava le scuse più disparate. andava a prenderla con la macchina di mio nonno, qualcosa tipo una bmw, una macchina bella per fare bella figura, e lei, diciassette anni, si toglieva le scarpe e gli metteva i piedi sul cruscotto. Dopo pochissimo tempo mia madre ha deciso che si sarebbe impegnata per la vita con quest'uomo non solo sposandolo ma facendogli lei le terapie di emodialisi a casa, sostituendo mia nonna. Così una stanza della casa di mia nonna, da cui si accede direttamente dalla casa dei miei, è diventata la loro stanza. con la sua poltrona di pelle rossa, il televisore, lo scaldino e la bilancia. In questa stanza forse hanno passato più tempo nei loro 35 anni insieme che in qualsiasi altro luogo. Nell'84 ha avuto il primo trapianto di rene, durato sei mesi. Nel 93 il secondo, durato sette anni. Il sette era il suo numero, anche il mio. Il giorno in cui è morto dopo aver salutato noi al termine della nostra solita colazione e passeggiata del sabato, è andato con mia madre a far la spesa e mi ha mandato la foto dello scontrino € 77,77. Nei suoi 54 anni di vita ha subito due trapianti di rene e un estrazione, due interventi al colon, due al cuore, due cataratte agli occhi, l' amputazione di due dita, interventi vari per inserimento di catateri e chissà cos'altro, esami invasivi come se piovesse, eliminazioni di nei, ernie e altra roba, e ogni quarant'otto ore si ficcava - da solo - due aghi nello stesso braccio. E ha sempre avuto una voglia di vivere pazzesca. Quando le persone gli riconoscono questa cosa io mi incazzo come una iena, mio padre non era solo un uomo tanto malato ma sempre allegro. mio padre era molto, molto di più. Però lo so, dentro di me, che è così. Era un uomo meraviglioso e non ho la certezza che lo sarebbe stato anche se avesse avuto la salute. Avrebbe avuto tutti i motivi per essere un burbero antipatico, per starsene chiuso in casa, per essere depresso, per non lavorare. E invece tutti i giorni, con il male alle articolazioni che da anni si portava dietro, dopo l'ennesima notte insonne passata a massaggirasi le mani doloranti per le calcificazioni ai nervi che portano trent'anni di emodialisi, lui andava al bar a mangiarsi il suo cornetto con il suo cappuccino bollente come piaceva a lui, chiaccherava con tutti quelli che trovava per strada, teneva banchetto e si faceva grandi risate, e poi se ne andava in ufficio a farsi maltrattare da quei figli di puttana di suo fratello e suo padre e faceva il suo lavoro. Mio padre era una persona meravigliosa perchè affrontava ogni cosa con un ironia fuori dal comune, un pizzico di follia e di cinismo... che poi è l'unica cosa che ho ereditato da lui ma la esprimo solo scrivendo qui e nella mia testa. Lui a differenza mia era una persona buona, che aiutava chiunque incrociasse per la sua strada, che non portava rancore mai e aveva sempre un sorriso per tutti. Ha fatto parte di associazioni di ogni tipo nel nostro paese, ecologia, donazione organi, beneficenza, ha dato una mano per diversi progetti comunali. In paese era conosciuto da tutti, andare in giro con lui significava fermarsi ogni tre metri a salutare persone per strada, negozianti, vecchiette.Ci sono tante, tantissime, persone che gli vogliono bene. tante anche che non lo hanno conosciuto direttamente ma che ne ricordano la gentilezza, la simpatia, incontrandolo di tanto in tanto in paese o in ospedale. infermieri, dottori, "colleghi "dializzati. Era una cosa che sapevo ma di cui non mi sono resa bene conto fino ad adesso. Era un Padre con la P maiuscola, un marito affettuoso, un amico fidato, un vicino gentile, un figlio educato.

Sabato sera ci sarà un evento benefico in onore di mio padre. Non avrei mai creduto possibile una cosa del genere, una roba da film, che nella vita reale, la mia sopratutto, non succede. Tutto sembra pre-scritto da una mano più in alto, ma proprio tutto, e lo argomenterò meglio quando avrò il coraggio tempo di mettere nero su bianco tutti i ricordi di cui l'omino del cervello ha preso nota. ma in questo caso mi rendo conto di come mio padre negli ultimi anni sia riuscito a portare me, anima notoriamente asociale, misantropa e ombrosa, nel suo mondo il più possibile. Negli ultimi tre anni la gente del paese mi ha visto con lui tutti i sabati mattina, prima a fare colazione al bar punto di ritrovo paesano, poi in giro a passeggiare, con il sole, con la nebbia, con la pioggia. E ho conosciuto, salutato, persone che prima ignoravo, negozianti, passanti, intere famiglie. ovviamente con Ego a fianco, e questo ha reso possibile la collaborazione che vedrà i suoi frutti sabato. L'idea è stata del marito di mia cuginadeficente che solo per questa volta non chiamerò l'Ignorante (lui e mio padre avevano un bellissimo rapporto, mio padre è stato l'unico a non rimepirlo di insulti quando ha tradito sua nipote) e Ego. Loro hanno parlato con il comune e poi è arrivato l'appoggio del club di vespisti di cui mio padre faceva parte, la proloco del paese, due gruppi con cui mio padre ha suonato e il gruppo di mioziofacciadimerda. Il programma della giornata sarà un raduno di vespe e auto d'epoca al pomeriggio, la cena al tendone in piazza la sera e i concerti. Il ricavato della serata sarà devoluto a un associazione (di cui non faccio nome perchè in questi giorni sarebbe troppo riconducibile a me ma che in futuro sponsorizzerò anche qui) fondata dalla moglie di un dializzato scomparso da qualche anno che aiuta i dializzati. Subito quando ci è stata proposta questa cosa, forse soltanto due giorni dopo la morte di mio padre, io e mia madre siamo rabbrividite di fronte all'idea di un memoriale, ora invece sono contentissima e ringrazio Ego di avermi spinto ad accettare perchè non sarà un secondo funerale come temevo, ma una giornata serena nella quale le persone che gli volevano bene faranno le cose che lui amava di più ricordandolo, o almeno questo è quello che spero. Non è per me metabolicamente possibile che mio padre non lasci traccia del suo passaggio, un passaggio ovviamente per me importantissimo ma anche oggettivamente per altre persone in diversi sensi. So che non sarà una giornata che raccoglie persone in una piazza a rendergli giustizia ma è sicuramente un buon passo, spero per esempio che con il ricavato potremo comprare qualcosa di utile a chi fa la vita che ha fatto lui, in particolare c'è una cosa che lui si lamentava sempre che non venisse data in dotazione dagli ospedali.

Io e Ego porteremo la tua vespa. la tratteremo bene, promesso. Ciao Papà!