Informazioni personali

La mia foto
Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

mercoledì 29 gennaio 2014

il bollitore

è tornato alle sue normali funzionalità. il bollitore sarebbe il meccanismo di Ego che si innesca nel momento in cui qualcosa lo entusiasma. La velocità delle sue parole nell'esprimere concetti ripetitivi e a senso unico è pari al rumore di un bollitore del the nell'apice della sua funzione. che quasi speri il coinquilino diventi di nuovo apatico, che si stava meglio, ma non troppo però perchè poi abbiamo anche il bollitore in versione depressa e non saprei quale scegliere tra i due. e quando il bollitore è assente vuol dire che è noia, e lì anche son cazzi. della serie hai un unico difetto amore: respiri. In ogni caso questo significa che il nuovo lavoro sta andando come deve, almeno per quel che riguarda la sfera della sua soddisfazione personale, che nel nostro caso conta più dell'aspetto economico, anche se non dovrebbe. 
Sto rivalutando la pace di un post scritto nella Gcasa sul mio divano con la pelosa che mi ronfa a fianco e il televisore senza volume. Sono giorni di caos in ufficio nonostante lo scazzo generale considerando che oggi sono +quattordici i giorni di ritardo stipendio e nessuno si è degnato di avvertirci, nel caso non ce ne fossimo accorti.  
In realtà stasera ho rivalutato qualcosa di più. Ho fatto il bagnoschiuma - del quale vi parlerò solo dopo averlo testato - ho mangiato due schifezze sul divano gurdandomi l'ultima puntata di Pretty Little Liars, ho svuotato una lavastoviglie e fatto una lavatrice, poi ho ramazzato i resti di un vaso dell'ikea che la pelosa ha distrutto durante uno dei suoi carpiati tra i tetti del mobilio. infine ci siamo messe sul divano io e lei, il pc e il programma nuovo di spose trash che si criticano a vicenda su sky... e ho capito che sto bene, mi basto. almeno oggi, oggi mi sono bastata. Il coinquilino che non rientra neanche per cena come accade tre sere a settimana ora che ha il corso per ciapa-rat, la migliore amica particolarmente schiva passata dall'abitare con noi al non farsi vedere e sentire perchè al momento con il Fidanzatointerrastraniera le cose van bene, una famiglia pressochè inesistente e questa voglia di lamentarmi un po' con qualcuno di qualcosa. e invece stasera mi sono bastata. e anche un po' avanzata.

Vi ricordo la mia iniziativa help Me to help You che prosegue ancora fino a venerdì. Ogni giorno sto publicizzando nella mia pagina Facebook chi è passato a seguirmi anche lì e venerdì ne farò anche un post qui nel blog. 

lunedì 27 gennaio 2014

Eccolo,

il momentaccio che tanto temevamo. La Gigghi ha scoperto che quel bucino là sotto ha anche funzioni meno nobili di quelle adibite alla pipì - sopratutto sulla plastica della toiletta vuota nei trenta secondi alla settimana in cui Ego toglie la lettiera vecchia per inserire quella nuova. E via così di rotolamenti pancia all'aria, pose con culo all'ìnsù, occhioni sgranati e lamentii. Mi chiedo se questo sia solo l'inizio o tutto sia qui perchè devo dire che in confronto alla mia gatta precedente la Gigghi è quasi silensiosa, sopratutto la notte, la mia gatta non ci faceva proprio dormire. Da quando a dicembre il veterinario ci disse che ogni momento era buono, praticamente tutte le sere appena sculettava un po di più, io escalamavo la mia frase di rito mi sa che ci siamo tanto che quando l'altro ieri ha iniziato ad essere particolarmente lamentosa ed esaltata di fronte ai commenti di Ego ho detto ma noooo, figurati. Et voilà. Ora, del casino che fa non me ne frega assolutamente nulla, tantomeno del sonno dei vicini soliti a spostare mobili, piantare chiodi e urlare al cane solo dalle ventitrè in poi. Però vederla soffrire è straziante, mi guarda con occhioni che sembrano proprio chiedere aiuto e io la accarezzo ripetendole cosa c'è amore, cosa c'è, dillo alla mamma... pur non avendo affatto gli strumenti necessari ad aiutarla, non questa volta. Potremmo anche chiamare il veterinario e farla operare subito, d'amblè, ma io proprio non me la sento di farlo così dal giorno alla notte senza un minimo di preparazione psicologica. Ho letto in rete che ad alcune micie da sollievo tamponare la zona interessata con un asciugamano imbevuto fresco, oltre a testimonianze di chi si avventura a simulare una penetrazione con un  cotton fioc - cosa che non si puo davvero sentire. Accetto consigli di ogni sorta per aiutarla nel caso tra voi ci fosse qualche gattara esperta, a patto che non comportino atti di masturbazione felina.
Oggi è anche il grande giorno per Ego, primo giorno nel nuovo posto di lavoro. Un po' per scaramanzia, un po' perchè questo è uno spazio dove tendo ad estraniarmi dalla realtà e dar voce più che altro ai miei sproloqui interiori non sempre coerenti con la quotidianità.. non ne avevo ancora fatto parola. Si tratta di un lavoro completamente diverso da quello che lui ha fatto fin ora, o meglio la mansione è la stessa, il venditore, o il ciap-rat, come lo definisco io. in un ambito però de del tutto differente, innanzitutto con una locazione ufficiale che non lo costringe quindi a macinare km tutti i giorni consumando automobili, carburante e maroni. ma sopratutto con degli orari di chiusura per il pranzo e alla sera. Il margine di arrivo nella Gcasa di Ego dovrebbe quindi variare da un range compreso tra le diciannove e le ventitirè alle più consuete diciannove e trenta - venti e tranta. e scusate se è poco. Ora, ci sarebbe anche il fatto che dovrà lavorare anche di sabato ma non è questo il post delle lamentele, che arriverà, siate fiduciosi. Sembra quindi che in sole due settimane la situazione si sia risolta evitando la disoccupazione in calcio d'angolo. 
Se avete due dita che v'avanzano, mi fareste la cortesia di incrociarle? 

Vi ricordo la mia prima blog-iniziativa: help Me to help You. Trovate tutto nel banner qui a fianco, tra pochi minuti publicizzerò nella mia pagina Facebook il blog della prima persona che è passata di là e procederò così per tutti i Like che arriveranno fino a venerdì. Infine dedicherò un post a tutti quelli che avrò trovato anche di là, nuovi e "vecchi" amici. Vi aspetto!

venerdì 24 gennaio 2014

Ho un animo conservatorio

e questo vale un po' per tutto , dall'esagerata quantità di oggetti che fatico a smaltire alle abitudini che cambiano con me negli anni ma lotto per mantenere intatte a costo di andare contro corrente. 
Va bene il robot da cucina, è proprio fico, ma vuoi mettere il gesto di tagliare con il coltello uno zucchino su di un bel tagliere? 
Sono passata dal diario segreto con lucchetto al blog di Msn ormai quasi dieci anni fa senza sapere minimamente quale porta stavo aprendo. l'ho fatto perchè il tempo per scrivere è iniziato a mancarmi mentre un pc lo avevo davanti tutto il giorno tutti i giorni. lì è iniziato il mio cammino come bloggher ai tempi dei blog glitterati e dei rompicapi di codici html per avere il gattino che lecca lo schermo nella colonna di destra. un viaggio che mi ha portato poi al Cannochiale dove ho conosciuto tantissime persone, tantissime parole scritte divinamente, tantissime situazioni diverse dalla mia. e fino a quando qualche anno fa il tempo è inziato davvero a scivolarmi via dalle mani, ci ho vissuto dentro ogni giorno quasi fosse un mondo parallelo. nel frattempo però il mondo del web è esploso, sono arrivati i gadgets e tutto quello che ci serve a portata di click senza dover più impazzire per la formula del mese e quasi tutti gli amici di un tempo si sono persi via via per strada volati verso nuovi lidi. E io, che di smettere di scrivere non ci penso proprio, ho vissuto la mia esistenza di bloggher ancorata al passato rifiutandomi di adattarmi con la realtà di adesso, click facili, collegamenti istantanei, tantissime scelte, tantissime password da ricordare, sentendomi un po vecchia e inibendomi davvero di fronte ai commenti automatici con sei link tra cui scegliere come contattarti, di fronte a questo tutto che bisgona avere perchè ce l'hanno tutti e chi se ne importa se poi è pieno di niente. Ma si sa, Micol ci mette un po a convincersi, arriva sempre dopo, ma arriva.
Così, con qualche mese (o forse anno?) di ritardo, mi sono decisa anche io a fare qualche balzo in avanti, guardandomi bene dal farne troppi che di tempo ne ho poco, lo sanno anche i muri qui, e quando faccio le cose mi piace farle bene.
Quindi No Time to Despair approda su Facebook con una paginetta omonima che spero diventerà uno spazio carino dove condividere non solo i post del blog ma sopratutto frivolezze e opinioni, con un tono decisamente più easy di quello usato qui - che rispecchia la mia vita purtroppo non sempre easy, come quella di tutti d'altronde. Chiunque passi di qui è quindi invitato a farsi un giro laggiù passando dal cuoricino qui a fianco e se gradisce cliccare un like per potermi così seguire e, cosa più importante, farsi seguire anche lì. Chi troverò anche di là, se gradisce, verrà publicizzato nella mia pagina fb con un post riguardante il suo blog o la sua pagina facebook nel corso della prossima settimana, e con un post di conclusione qui venerdì prossimo. E spero che questa nuova semina mi porti non solo rafforzate fioriture ma anche nuovi boccioli, nuove letture, che poi sono la cosa che preferisco di tutto questo mondo.
Ne ho approfittato per rinnovare anche un po' l'ambiente qui, che aveva ormai un che di stantio e nel farlo mi ha aiutato l'amica MammaCheDisordine, prezioso genio in materia nonchè disponibilissima e molto paziente - l'ho tediata delle domande più contorte. E porprio mentre scrivo questo post scopro questa bella sorpresa che mi ha fatto nel suo post di oggi. Lei mi ha fatto anche scoprire il fantastico mondo dei Linky Party, dei DIY, degli Swap e parenti... che ancora devo farmene una ragione che esista tutta questa roba. Sappiate, che mi cimenterò in tutto quello che mi capita d'ora in poi, perchè io fatico a partire ma quando parto esagero proprio, finchè non mi passa l'entusiasmo almeno. Date quindi un occhiata qui sotto al fondo del blog dove trovate il banner di due Linki Party al quale partecipo, e se lo farete anche voi... ci vediamo alla festa!
E sappiate anche che d'ora in poi adotterò un metodo di scrittura diretta verso l'ipotetico lettore, cosa che non mi sono mai osata a fare convinta di peccare di poca umiltà, ma è ora di rinnovarsi e dare una botta di egocentrismo anche qui.
Vi aspetto di , ma anche sempre qua!

E ricordatevi.. help Me to help You! - la mia prima iniziativa!

https://www.facebook.com/notimetodespair

giovedì 23 gennaio 2014

al ventitrè del mese

ancora neanche l'ombra dello stipendio. e per sbeffeggiarci, stasera Boss e Madame se ne vanno in baVca a farsi il weekendino, coi nostri soldi of course. Sono mesi che il teatrino si ripete, da quando l'amministrazione aziendale è stata presa in mano da Madame dopo il calcio in culo al Boiler. Dal sedici in poi ogni giorno si sbircia tra i documenti che regge nelle sue ossute mani mentre sculetta verso la banca, si origliano telefonate, si tasta il terreno con domande a preciso scopo e poi ci si ritrova in riunione davanti alla macchinetta del caffè dopo pranzo per mettere insieme le informazioni e vedere se tra tutti si riesce a capire quando e sopratutto se verremo pagati. Questo mese però si è battuto ogni record, stamattina abbiamo chiaramente sentito, senza nemmeno dover origliare, le urla di Madame al telefono con quella delle paghe che le recapitava la lamentela di un ex dipendente, dire che fino alla settimana prossima non erogherà gli stipendi e che lei non deve dare spiegazioni a nessuno. Si perchè siamo ormai in tre, tre stronze rimaste, e lei non ritiene di doverci chiamare in una stanza per dirci scusate signore, questo mese lo stipendio ritarderà di quindici giorni, mettete a dieta i vostri bambini. Non è importante, non è necessario, non è doveroso nei confronti di gente che lavora con te da vent'anni, che ti scarrozza dalla parrucchiera con la sua benzina, ti risponde al cellulare di sabato pomeriggio e da tre anni che sopporta tagli di ogni genere senza mancare di sorriderti quando arrivi la mattina col tuo puzzo di oppio a riempirgli il naso. Ci sentiamo delle merde. La mancanza dei soldi reca un danno più o meno considerevole a seconda delle situazioni di ognuno di noi ma non è questo a riempirci di amarezza tanto quanto il trattamento riservatoci. Lui ride e scherza come un picio anche più del solito, senza neanche il buon gusto di evitarsi stamattina frasi come settemila euro a questa azienda fanno ridere, lei si comporta come se non stesse succedendo assolutamente niente, è tutto normale, perchè lei non deve dare spiegazioni a nessuno. E noi sappiamo bene che la causa di questo non è una mancanza di fondi vera ma una scelta, quella di pagare qualcos'altro prima noi o di non pagare interessi bancari. che tanto noi stiamo zitti, siamo sempre qua a fargli i salamelecchi tutti i giorni lo stesso. E siamo gente che avrebbe anche capito e taciuto se solo qualcuno si fosse scomodato a comunicarcelo, con umiltà, con rispetto. quando è stato il momento o anche solo a giugno e persino la settimana scorsa. Fino ad ora, avendo per assurdo coinciso il primo mese di ritardo con il mese del funerale di mio padre, ho ignorato la cosa accodandomi anche io al mood del va tutto bene, che problemi ce n'è già tanti... ma ora sto iniziando seriamente a chiedermi quali saranno gli sviluppi di tutto questo, perchè dai quindici giorni di ritardo a saltare il mese è un attimo, e poi?

martedì 21 gennaio 2014

Stamattina ho messo

per la prima volta i pantaloni che mi ha regalato Ego per Natale e ho pensato, vuole uccidermi. poi ho pensato meglio, e mi sono resa conto che non è colpa di Ego ma dei pandori/panini di nutella e quant'altro che mi sono scofanata negli ultimi mesi senza ritegno. Erano anni che non mangiavo così a cuor leggero, come se non ci fosse un domani. Stretta come un merluzzo con il cuscinetto che si ripiega felicemente sulla lampo di questi bellissimi panataloni verdi, realizzo che è giunta l'ora. cosa prevedibile dato che praticamente ogni anno con febbraio iniziano i miei piani di rientro. A gennaio mi parte la fissa e si concretizza poi con l'avvento di un nuovo mese e di tanta insalata nel mio frigorifero. Ha poco senso, l'ho sempre saputo, perchè arrivo poi ad aprile quando si inizierebbe a scoprirsi un po', che ne ho le palle piene e ricomincio a mangiare male, eppure non credo che farò diversamente nemmeno questa volta perchè quando io mi fisso su qualcosa soffro disperatamente finchè non riesco a cambiarla. A dir la verità iniziare la dieta - che poi le mie diete consistono sosttanzialmente in una alimentazione sana evitando le abbuffate - mi ha sempre portato una grande sfiga. Ogni volta con febraio, nei primi giorni della mia fame, a mio padre accadeva qualcosa che ci costringeva ad averlo in ospedale per i mesi successivi, e via con le corse in autostrada alle ore più improbabili, ai timori, agli spaventi, che a mangiare uno non ci pensa proprio. e in un mese perdevo tutti i kg sperati e anche di più. Quest'anno non vi è alcun rischio, o meglio, se l'inizio della mia dieta porta davvero sfiga spero almeno che la porti alle persone giuste.
Da quando Ego è momentanamente in cerca di occupazione sono passati dieci giorni eppure mi sembra molto di più. Per scaramanzia sto evitando di dare qualcosa per certo ma la situazione comunque è mobile e spero si determini al più presto perchè ho già raggiunto la mia personale soglia di sopportazione da muso lungo di Ego. Come da ogni mia previsione il suo animo catastrofista ha preso il sopravvento nel giro di poche ore e ora naviga nel suo mare di negatività. questa volta però ho la pellaccia più dura e non lo seguo, tantomeno assecondo, sto adottando la tecnica di mia suocera che ho tanto disprezzato e più cresco più inizio a capire.. va tutto bene, va tutto bene. Lui non c'è mai lo stesso, perchè alla fine non è il suo lavoro a determinare quel che è, lui è fatto così... tra i colloqui in giro e il suo sbattere la testa da una parte all'altra delle sue conoscenze se ne sta comunque a zonzo tutti il giorno e poi la sera ha ancora questo benedetto corso per cui per me e la pelosa non è cambiato molto, io e lei, lei e io -nel nostro mondo di discorsi incomprensibili ai più, di giochi, di pappe puzzolenti. E questo non mi dispiace affatto, non mi è mai dispiaciuto star sola a casa, rabbrividisco alla sola idea di avere un uomo in pantofole ad aspettarmi quando rientro, ma con lei è tutta un altra cosa, è la parte di amore forte e incondizionabile che mancava alla mia vita. Non importa che giornata ho avuto, se sono stata buona o cattiva, se ho ragione o torto, quando apro la porta c'è un frugoletto peloso che mi attende per caricarmi di miserie e subito abbandonarsi alla mia mano che le gratta la pancia rotolandosi per terra e accarezzandosi da sola la testa contro le mie scarpe. mi racconterà la sua giornata portandomi verso la ciotola vuota di cibo e dopo aver fatto al cosa che più le interressa, mangiare, mi seguirà per la Gcasa qualsiasi cosa io faccia, aiutandomi a stendere cercando di acchiappare le maniche delle maglie, aiutandomi a fare il letto tirando nel senso inverso le lenzuola, aiutandomi a struccarmi mettendosi sul lavandino incurante dei miei schizzi d'acqua. finchè il sonno non prenderà il sopravvento e la spingera sul divano o sul cuscino di una sedia ad arrotolarsi a chiocciola e dormire, ma se io sarò lì vicino lei sarà più contenta e poggerà la zampina sulla mia per assicurarsi che non me ne vada di nuovo.


A volte riesco da lontano a immaginare come potrebbe essere, essere una madre. 
un amore così grande che ingoia tutto il resto.

giovedì 16 gennaio 2014

Giornata passata saltellando

da un argomento all'altro, sia lavorativo che personale, senza concludere una mazza. Voglio quindi salvare gli ultimi quaranta minuti di questa inutile gpomeriggio dedicandomi alla rubrica meno considerata di questo umile blog: a volte cucino.
Questa ricetta riclicosa che ho brillantemente ideato, ha brillato finchè non ho avuto la meno brillante idea di googlarla scoprendo così che parecchie persone prima di me l'hanno inventata. non lo farò mai più. 
Io non l'avevo comunque mai vista nè sentita per cui rispetta la regola madre della mia rubrica spiegata qui e posso procedere a cuor leggero. un modo decisamente poco originale ma furbo e veloce per riciclare il pandoro che per quanto nella Gcasa sia adoratissimo, avanza sempre. Si tratta del classico tiramisù fatto però con le fette di pandoro al posto dei savoiardi. In realtà io avevo preparato pandoro e crema al mascarpone per una serata maialosa con l'amica quindi il giorno dopo non ho fatto altro che inzuppare per bene le fette nel caffè e comporre. Pensavo ne uscisse un mappassone, come direbbe il mio amato Chef Barbieri, dal gusto quasi stucchevole e invece no. Se le prossima volta dovessi preparare apposta la crema al mascarpone metterò un po' meno zucchero di quello previsto nella ricetta dato che il pandoro è già bello zuccherato sopratutto se si è cosparso di zucchero a velo comediocomanda. io avendola già pronta ho rimediato mettendo abbondante cacao amaro non solo sopra ma anche tra i due strati. Davvero una bontà, sopratutto la parte mangiata il giorno dopo che si è ben compattata in frigo... Ego mi ha detto mi piace anche di più, perchè non lo fai sempre così? - Perchè non ho scorte di pandoro per tutto l'anno, per esempio....?

mercoledì 15 gennaio 2014

Scrivere

quello che sto per scrivere - e partiamo già male - senza le dovute premesse fatte di racconti che partono dalla nascita della vita sul pianeta terra o almeno degli accadimenti dell'ultimo semestre, non era nelle mie intenzioni. Avrei voluto/dovuto prima trasportare l'ipotetico lettore nel vortice del disgusto verso una madre, la mia, che tale non è, una donna di quelle con l'età anagrafica per essere una Signora ma purtroppo solo quello. Avrei così potuto arrivare ad oggi e scrivere quello che sto per scrivere senza potenzialmente disegnarmi persona cattiva e figlia ingrata. In ogni caso non posso esimermi dal mettere per iscritto questa mia rivincita, ricca di soddisfazione, che ogni tanto fa un giro anche da me.
Mia madre sta frequentando un corso, decisa finalmente ad iniziare a fare qualcosa anche lei nella vita, e questo prevede un di tirocinio nel mese di febbraio. La scuola organizza il tirocinio per cui decide chi va dove e con chi. Mia madre non ha mai guidato, ciliegina sulla torta della sua personalità passiva e parassita in tutto e per tutto. Sperava quindi di essere destinata in un posto vicino a casa e magari pure con qualche compagno di corso per poter così ancora una volta rimandare l'utilizzo della sua patente e dell'auto che giace inutilizzata in garage - che poi era la mia fino a meno di un anno fa. E invece ieri mi ha annunciato agitata che l'hanno destinata in una struttura di un paese che dista circa dieci km da casa sua e sopratutto da sola. Ecco, che sfiga avrebbe detto chiunque altro. io invece ho stappato una simbolica bottiglia e ho brindato alla vita che a volte è anche giusta e da a tutti ciò che si meritano. Sarà costretta a guidare e finalmente ad entrare nel mondo delle persone normali che scendono in garage ad accendere una macchina gelata tutte le mattine, attendono che si scaldi un attimo, poggiano le mani sul volante gelido, si immettono nel traffico di migliaia di altre persone come loro e si dirigono a guadagnarsi la pagnotta, di corsa, pensando a mille altre cose insieme, cosa che lei non ha mai fatto nella sua vita pretendendo non solo di mangiarsi la pagnotta degli altri ma anche di averne una sua personale senza essersela guadagnata, perchè lei è buona e sorride a tutti. Sarà sola, in mezzo a persone che non conosce, che lavorano lì per davvero. magari in mezzo a individui frustrati, nervosi e scazzati e a cui sicuramente non frega una mazza dei suoi problemi relazionali. anzi, se troverà colleghe tipo le mie, la prenderanno pure per il culo. spero che trovi la classica merda che c'è da tutte le parti , quella che ti dice signora a me dei suoi problemi personali non me ne frega nulla, alzi il culo. che si senta sola e indifesa, che si senta inadeguata e debba da sola difendersi e crescere a suon di mazzate sui denti, come abbiamo fatto tutti, come ho fatto io e lei manco se ne rendeva conto perchè era mio padre a sorbirsi tutti i miei testoni, lei in dieci anni che lavoro qui dentro non ha mai imparato nemmeno a pronunciare il nome dell'azienda in maniera corretta. Non le auguro di soffrire o trovarsi male, le auguro semplicemente di vivere momenti di vita vera, di scendere tra gli umani e iniziare a capire cosa normalmente ogni giorno tutti affrontano, lei che ha vissuto nella sua bambagia di vita da casalinga senza mutuo e spese alcune con abbastanza soldi da sperperarseli al gioco del Lotto, con abbastanza energia per lamentarsi costantemente di tutto senza avere lontanamente idea di tutto quello che tutte le altre donne, madri, mogli, fanno ogni giorno. per poi arrivare adesso dopo trent'anni di vita da privilegiata a pretendere ancora risarcimenti, liquidazioni, eredità in nome di stocazzo, che se fossi al posto dell'avvocato mi sbellicherei dal ridere ad ogni sua richiesta. Benvenuta nel mondo reale.

Sputato fuori tutto il mio veleno, quello riferito a ieri s'intende, passo a mostrare con somma soddisfazione le mie "crezioni" natalizie anche solo per doveroso rispetto di chi si è sorbito tutti i miei post pre-natalizi carichi d'ansia da prestazione: 
Bottiglia di sapone per lavatrice home-made e biscotti di frolla montata per i parentiseprenti:

come da previsioni ho passato la Vigilia ad impastare e infornare sull'orlo di una crisi di nervi. ho appreso pochi giorni prima che un cucchiaino di lievito e uno di fecola di patate avrebbero cambiato radicalmente la consistenza dei miei odiati biscottini peccato che ho evidentemente esagerato così i primi infornati, gli alberelli, nel tempo di una pipì sono diventati delle masse informi, crude. ho poi contenuto il disastro facendoli cuocere in due fasi, appena iniziavano a gonfiare fuori dal forno a raffreddare e poi dopo ancora dentro un paio di minuti per far si che fossero cotti davvero. sono così riuscita ed evitare di fare un altro impasto ma l'ansia è salita a livelli inauditi. sono arrivata al cenone dai suoceri stremata ma molto felice e soddisfatta di me stessa. ovviamente non voglio più vedere biscotti per il prossimo decennio anche se mia cuginanevrotica mi ha regalato per Natale delle formine interessanti con tanto di set per bucarli e renderli versatili ad essere cibo ma anche decoro per l'albero e sono pronta a scommettere che verso ottobre prossimo mi ripartirà la vena creativa di biscottaia.
La reazione dei parentiserpenti è stata sorprendente. La famigliafacciadimerda è rimasta davvero stupita  in positivo, in particolare mio ziofaciadimerda è rimasto visibilmente entusiasta dell'idea, teoria confermata il giorno seguente con la sua foto su whatsapp della colazione mentre lui e la nuovatipa si magnavano i biscottini. Quella che ho visto essere meno contenta del mio regalo è stata miacuginanevrotica, ma non ne sono certa data la sua risaputa inespressività, ed è l'unica a cui ho abbinato anche un altro pensierino. 

Questa invece è la scatola realizzata per mia nipote LaGrande, costata serate di fatica più che altro logistica che verniciare in una casa di trentasei mq ammobiliata ad incastro con un Ggatto che salta in ogni dove come un ossesso non è cosa semplice:

Le applicazioni fanno parte di una ghirlanda in feltro che ho smantellato e attacato con l'attak, la scritta è composta da ritagli di carta da regalo conservati, un pezzo per ogni regalo di compleanno da quando è nata, applicati con colla vinilica. All'interno del coperchio ho attaccato questa canzone della mia amata Elisa, che appena ho sentito ho collegato a lei... perchè come non ho mai nascsoto, tutti e quattro i nipoti sono pezzi del mio cuore ma lei, la prima, la più grande, è il pezzo più groosso. 
Nonostante le bestie che l'hanno generata lei è una bambina ben educata che sa ringraziare con fasulla sentita gratitudine e poi dire dopo a casa che il regalo le fa cagare. ero davvero agitata all'idea di non capire se le piacesse davvero o meno ma per quel che la conosco credo sia rimasta sicuramente sopresa e discretamente contenta. il giorno dopo le ho chiesto se avesse letto la canzone e lei mi ha risposto: un pezzo Madrina, è lunga.
Questa creazione partecipa al DIY di Mammachedisordine, per chi fosse interessato trovate tutte le informazioni a riguardo nel suo bellissimo blog, esattamente qui - Ale, se non si poteva sponsorizzare avvertimi!

lunedì 13 gennaio 2014

Ego è un debole.

ed è una cosa che ho capito solo nell'ultimo anno, quando ho iniziato ad osservare le cose da un punto di vista più oggettivo, senza la smania di puntare il dito contro per puro spirito di critica. E' un debole, e come tutti i deboli si tiene quasi sempre tutto dentro finchè nella peggiore delle ipotesi implode e sono le angoscie a comondarlo invece del contrario. Io sono un esagerata di natura e credo che potenzialmente lui potrebbe essere uno di quelli che di fronte alle tragedie della vita cade in baratri autodistruttivi quali gioco d'azzardo, acquisto di grattaevinci compulsivo, uso di droghe, e ovunque altro porti l'immaginazione. credo che un suo esame psicologico mirato potrebbe rilevare una personalità che coincide perfettamente con il personaggio che perde il lavoro e per mesi continua ad uscire di casa la mattina con la divisa da operaio addosso per non dire nulla alla moglie e si passa le otto ore seguenti in un bar a giocare alle macchinette. Non che lui mi abbia mai dato segni di interesse particolare verso talune abitudini ma questo è il tragico risultato della mia analisi da non competente sommando tante sue reazioni alle storie di tanti suoi parenti, ammesso che la componente genetica sia qualcosa di reale - argomento che io scredito completamente quando si parla di tare raziali e al quale poi do valore quando si tratta di predisposione familiare alla depressione o alle dipendenze. per amor della coerenza.
Sono arrivata a questa conclusione e non ci ho pensato neanche tanto su. Lui è così, io sono altre mille cose, mi sono detta, nonostante la debolezza sia una di quelle caratteristiche che mi spaventa parecchio. Nella vita puo succedere di tutto, nulla è certo, di certo vi è che nessuna vita per quanto fortunata sia immune da alcuni dolori quali più prevedibili come la perdita di alcuni cari, o momenti bui di grande spavento o grande sfiga. puoi essere così fortunato da perdere i genitori in tardissima età e di morte veloce e indolore per esempio, ma sempre una morte di un pezzo di te sarà. certo, potresti morire prima tu o essere orfano da quando ricordi, ma non le definirei esattamente fortune. questo per dire che comunque si incappa sempre prima o poi in grossi buchi nella nostra vita e bisogna sopravvivergli, ed è qui che i deboli mi fanno paura. paura per loro di solito, in questo caso paura anche per me. come reagirà Ego ai grandi buchi che prima o poi inevitabilmente incontrerà? e quando saranno buchi comuni, nostri, della nostra vita comune, della nostra famiglia? sarò sola ad affrontarli perchè lui sarà sprofondato in qualche implosione interiore incapace di aiutare se stesso e me? dovrò, come già fatto molte volte, tirarmi su le maniche e affrontare la scalata da sola per poi tornare a recuperare anche lui? Questo è un problema, non il fatto che lui sia un debole. Sto capendo tante cose di me dal giugno passato, ogni giorno mi sembra di vedermi da un nuovo angolo, da una nuova prospettiva. quello che sto capendo in questo momento è che ho un problema con i deboli, di cui la prima rappresentante incontrastata della categoria nella mia vita è mia madre, per una ragione che ha sicuramente radici freudiane che ho incise dentro un po' per gli studi che ho fatto, un po' per i dogmi che in anni di terapia ho fatto miei. se ho davanti un debole, per natura, involotariamente... lo sfido, lo maltratto, lo metto verbalmente alla prova sperando in un improbabile sprone a dargli una scossa o in un più probabile vaffanculo che sarebbe per me in quel momento una grande conquista. della serie: allora sei debole ma non scemo. Ci sono poi diverse braccia dei deboli, mia madre fa parte della categoria deboli per scelta, subdole vittime che hanno lavorato molto per diventarlo, individui così disperati che un giorno, spesso in tenera età, hanno deciso che l'unica strada per trovare il proprio posto nel mondo l'avrebbero per assurdo trovata senza muovere un passo, rimanendo in un angolo figendo di non avere alternativa, giocando sul fatto che qualcuno inevitabilmente sarebbe andato a chiedergli perchè se ne stesse lì porgendogli una mano. Ego è un debole che non sa bene di esserlo e mai lo ammetterebbe, un debole vero che si sente crollare la terra sotto i piedi ogni volta e che forse è convinto che sia esattamente ciò che deve accadere. Come puo una che odia i deboli, che li cerca per puntargli contro tutta la sua arroganza, passare la vita con un debole? Ed è facendomi questa domanda che mi sono resa conto di aver sempre usato la parola debole come un dispregiativo perchè collegato a mia madre quando in realtà il solo aggettivo debole ha tantissime sfumature di cui probabilmente io conosco appena la metà. Sono stata una debole per molti anni, con conseguenze disastrose sulle mia autostima di bambina, sul mio rapporto con i coetanei, sulla mia percezione di me stessa e dell'umanità in generale. Non poteva andare diversamente, con una madre che non ti insegna a difenderti ma ti risponde sempre solo devi essere amica di tutti senza darti dei parametri per distinguere il giusto dallo sbagliato, il buono dal cattivo. Sono diventata poi un adolescente debole che credeva di sembrare dura pittandosi gli occhi di nero, che combatteva da sola contro il suo essere debole senza averne gli strumenti sfociando inevitabile nell'arroganza, nell'esagerazione di una forza ostentata. e ora sono un adulta che si fa venire degli ematomi giganti sulle labbra piantandoci un dente dentro per non piangere, che piangere è da deboli, che per soffrire si nasconde e addita i deboli come bestie meschine e deplorevoli e li vorrebbe annientare tutti manco fossero il male del mondo. Mi ero dimenticata che anche io sono stata una debole e in me non c'era niente di meschino e subdolo. non tutti i deboli hanno scelto di esserlo o fingono di esserlo per essere compatiti, aiutati, avere il loro minuto di di gloria ogni tanto nel corso delle loro miserabili esistenze. ci sono anche i deboli veri, che da certe cose si fanno schiacciare laddove altri riescono a fare un grosso balzo e ferirsi solo di striscio. sono fatti così. e a volte con il tempo lo sono meno, si temprano, si induriscono, gli viene la pellaccia che mi vanto di avere io, di anno in anno più dura. Non c'è niente di meschino nell'essere debole, anzi, si ha sicuramente una sensibilità molto più sviluppata che a me proprio manca per cui forse non mi dispiace così tanto che Ego - egocentrico, egoista, egomaniaco, esibizionista - abbia anche questa sottigliezza d'animo che forse nell'insieme genera quell'animuccia lì sotto di cui mi innamoro ancora ogni giorno. anche in periodi come questo nei quali vorrei cavargli il cuore dal patto con le unghie, così... perchè l'ho visto fare in un film di vampiri e mi è piaciuto. 

venerdì 10 gennaio 2014

Ecco. nuovo anno, nuova vita, appunto.

Qualcuno nella Gcasa è discoccupato da ventiquattro ore. 
Io scrivo dall'ufficio quindi non sono, il Ggatto è un ereditiero e quindi si, è Ego. 
lo stipendio base dell'economia familiare, l'uomo che prescinde la sua autostima di essere umano dall'andamento della settimana lavorativa, il fantasma della Gcasa che dov'è Ego ormai non lo chiede più nessuno da anni per sentirsi rispondere anche dai muri: da cliente
Ok. 
Non è una tragedia Micol, poteva avere un tumore al quarto stadio, sarebbe stato un po peggio. semplicemente non percepirà più stipendio, neanche questo qui che ha praticamente già speso, ti sarà sempre tra le palle in tuta e ciabatte con aria logora e pensierosa e ti fracellerà i maroni di filosofiche affermazioni riguardo alla sua nulla esistenza finchè non avrà trovato un nuovo straccio di lavoro, se lo troverà. 
Siamo fortunati, poteva accadere di peggio.

Vorrei tanto che ci fosse papà a casa, andare a pranzo lì e fargli il testone a valanghe di parole per poi vedere il suo sorriso rassicuramente brillare nei suoi occhi verdi uguali ai miei e sentirmi dire: Stai tranquilla Mimì, si sistema tutto. 

mercoledì 8 gennaio 2014

Riemergo.

con tanto entusiasmo. un po' troppo. nelle prossime quarantotto ore mi arriverà una mazzata in testa. Questa volta mi sono superata, non solo niente bilanci e niente liste di aspettative e buoni propositi, neanche gli auguri o un formale saluto. dicembre è stato un mese pazzesco, un vortice, una spugna, mi ha preso quelle che probabilmente erano le ultime forze disponibili lasciandomi come un sacco vuoto. e in venti lunghi giorni di lontananza dall'ufficio mi sono piano piano rialzata tanto che oggi mi sento carica, piena, forte. se anche l'azienda dovesse tirare giù la serranda per il prossimo capodanno, in ogni caso questo è il mio anno ne sono convinta, e l'importante è esserne convinti. ho avuto la tentazione di venire in scarpe da ginnastica in ufficio, manco dovesse iniziare una maratona. Comunque è andata bene così, sono sicura che la blogosfera ha iniziato nel migliore dei modi questo nuovo anno anche senza gli auguri di Micol, che in fondo ha sempre messo le mani avanti. non ha tempo per disperarsi, figuriamoci per fare gli auguri. E non li ho fatti nemmeno dal vivo, nemmeno alle persone in carne ed ossa che frequentano la mia vita, quest'anno mi sono limitata a rispondere a chi li ha fatti a me e devo dire che tutte le feste sono arrivate e passate lo stesso. E' andato tutto bene così, tutto quello che volevo era che quell'anno da dimenticare finisse, e dalle feste bisognava passarci per forza. perchè lo sappiamo bene che il tempo ce lo siamo inventato, che i secondi, i minuti, i gorni, i mesi li abbiamo creati noi e li teniamo vivi di anno in anno perchè senza ci sentiremmo persi nel vuoto comisco di una vita che non si mai quanto durerà, che in reltà dal 31 dicembre al 1 gennaio non cambia proprio una mazza. eppure sono schemi mentali che ci condizionano l'esistenza, dovevo mettere il calendario nuovo sulla scrivania con grosse caselle bianche per ogni giorno e riporre quello vecchio di un verde acido con le date troppo piccole e tanta pubblicità ai lati. aprire l'agenda nuova e scrivere la prima parola sulla pagina bianca di tante pagine bianche con l'odore di carta nuova che riempe le narici. per me il nuovo anno inizia oggi in realtà, oggi ricomincia la mia vita reale che purtroppo e perfortuna non è fatta di panciolle nella Gcasa ma di corse di qua e di là, di scadenze, responsabilità e conti. Queste vacanze sono state mentalmente lunghe, involontariamente sono riuscita ad estraniarmi completamente dalla mia vita di tutti i giorni al punto che quando stamattina ho acceso il pc mi sono dovuta veramente sforzare per riprendere tutto da dove lo avevo lasciato. logisticamente invece sono state troppo corte, abbiamo fatto tante cose e  non mi è sembrato di stare abbastanza con Ego e la pelosa, che era l'unica cosa che mi interessava davvero fare.
Abbiamo passato una quantità di tempo considerevole con gli amici, e li categorizzo tali sottovoce, in punta di piedi, quelli del viaggio a Napoli, delle vacanze estive in Liguria e del weekend a Gardaland... insomma, gli unici due che chiamo amici. Abbiamo visto una buona dose di parenti ma con la giusta moderazione, una buona dose di bei film ma non abbastanza, ci siamo finalmente comprati il casco e i guanti da moto per me e il giubotto e il copricollo per Ego e ora manca solo la mia giacca, il mio copricollo e il mio passamontagna proteggicapelli. abbiamo finalmente comprato l'armadio da mettere nelle scale ove verranno custodite tutte queste preziose cosine, che ora giace inscatolato lì dove verrà eretto in attesa che Ego trovi la voglia di montarlo. ma sopratutto abbiamo dormito dormito dormito, una quantità di ore tali da spaventarci. alzataccia rigorasamente dopo mezzogiorno, anche quando avremmo voluto alzarci e quando avevamo le sveglie puntate su tutti e tre i cellulari, sul cordless e sulla sveglia. io amo dormire ma la mia forza di volontà nel rispettare i programmi della giornata ha quasi sempre vinto sul sonno, sempre meno questa volta, nonostante i trenta si avvicinino ormai per entrambi, abbiamo dormito di sonni profondissimi, sereni, con la Pelosa in mezzo tutta una fusa, e abbiamo passato parecchio tempo a letto a guardarla giocare e riempirla di coccole. Poi il giorno dell'Epifania Ego è partito per quel di Firenze con il collegame come ogni anno e rientrerà domani sera, io e la Pelosa iniziamo un nuovo anno insieme ormai in totale sintonia elettiva fatta di miagolii dal dubbio significato, Gourmet à la carte, palline con piume fluorescenti e coccole che tanta tenerezza nella mia vita non pensavo di poterla conoscere. 
Ah già, un proposito ce l'ho, e sono felice di esternarlo l'8 gennaio perchè i propositi da fine nell'anno, i miei almeno, sono sempre andati a finire in luoghi poco felici: scrivere almeno un giorno si e un giorno no. ad ogni costo, anche nei periodi più nefasti nei quali mi tengo la cacca, che i post corti non sono necessariamente peccato. E un augurio a chi leggerà lo faccio, giusto per smentirmi subito: auguro a voi, fetta importante della mia torta quotidiana, di riuscire in quest'anno a mantenere sempre ben saldi i vostri credo, i vostri principi, la vostra morale, anche quando le tempeste della vita ci travolgono al punto da confonderci le idee e farci credere che mischiarci alla merda serva a sconfiggerla. manteniamoci giusti, nel nostro personale significato di giusto, perchè alla fine è quello che ci terrà a galla quando tutto crolla.