Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

giovedì 27 marzo 2014

Ce l'abbiamo fatta.

Abbiamo due ovaie in meno, le braccine rasate e la coccola facile. 
Mi sento una madre che riemerge dopo una brutta influenza del bebè, stanca e stropicciata ma felice. per lei sono stati giorni di lenzuola e cuscini, di plaid sporchi di pappa, antibiotico e betadine, giorni di calma piatta e silenzio, di mieo nuovi, con vocina flebile e occhioni umidi. giorni carichi d'ansia per noi, genitori per sbaglio. è andata così: il nostro Vet ci ha fatto tutta la sua bella premessa, già anticipata al momento della prenotazione dell'intervento, lui preferisce non caricare di antidolorifici ma fare un anestesia più pesante in modo che la sera stessa e il giorno dopo se ne stiano belli tranquilli e non ci sia il rischio che facendo i matti si riapra la ferita. Io mi sono velocemente immaginata la Gigghi che compieva una delle sue scalate sullo stendipanni, la corsa sul tavolo con rincorsa e scivolata, i salti dal davanzale - al mobile - al tetto del mobile per raggiungere la vetta più alta e vai di carpiati sul divano. e ho pensato Grande Vet, sei un figo Vet. E sticazzi. apriamo la porta del trasportino e la pelosa schizza fuori come un anguilla, si dirige barcollante in camera e tenta subito un salto sul davanzale, non riesce ovviamente ad equilibrarsi e cade urlando con me e Ego che tentiamo di acchiapparla insultandoci reciprocamente. per le due ore seguenti è stato un delirio, lei non ne voleva sapere di starsene tranquilla, voleva fare tutto quello che fa normalmente ma rincoglionita com'era non ci riusciva e cadeva. Io ho creduto che Ego potesse occuparsene mentre io rassettavo casa e preparavo la cena parlando al telefono con la S. Grande errore il mio, ha fatto il possibile per disturbarmi finchè non ho chiuso la telefonata e abbiamo ricominciato ad insultarci, lui sosteneva che la ferita si stesse aprendo, e che ovviamente fosse colpa mia che stavo al telefono invece di stare insieme a lui a fissarla con sguardo angosciato e placcarla non appena si muoveva. alla fine ha chiamato il Vet che, pover uomo, chiuso lo studio è passato da noi per dirci quella ferita va benissimo e lasciatemi andare a casa maledetti rompicoglioni. La notte è poi trascorsa alla stessa maniera, l'abbiamo messa a dormire in mezzo a noi e lì è rimasta tutta la notte ma ovviamente ogni tanto si muoveva e faceva qualche miagolio, io ho dormito, ogni tanto mi svegliavo e mi riaddormentavo, Ego invece non ha dormito una mazza perchè era "agitato". Qui ci sarebbe da aprire una grossa parentesi su che tipo di padre Ego sarebbe. Mi spiazza ogni volta, perchè per lei si trasforma e diventa un uomo responsabile che non riconosco. queste mattine dobbiamo dargli l'antibiotico, lui prepara tutto, prepara lei, prepara la pappa da farle mangiare subito dopo dato che l'antibiotico fa davvero schifo, mi chiama, io la tengo, lui le spara la medicina in bocca, la pulisce, da disposizoni all'etere e ci saluta. Io rimango incantata, e penso che probabilmente sarebbe migliore nel ruolo di padre di quanto gli riesca esserlo in quello di compagno o di figlio. Però ragazzi, che ansia, e poi ero io quella apprensiva. Che poi, fosse apprensivo per i cavoli suoi, pazienza. come faccio io che mi tormento con mille seghe mentali interiori e poi al massimo sono scorbutica ma non trascino nessuno nei miei vortici paranoici. no, lui quando si agita esige che si agitino anche gli altri, io devo stare lì a disposizione concentrata su quello e nient'altro. all'inizio ho pensato che fosse qualcosa tipo "geloso" perchè io stavo al telefono invece di parlare con lui oppure che io fossi libera di camminare per casa mentre lui stava bloccato sul divano con la pelosa ma poi ho capito che non era nulla di tutto questo, era semplicemente lo stesso sentimento che lo porta a trattarmi come una merda ogni volta che dobbiamo prendere un aereo, l'ansia. Ansia io e ansia lui, la coppia xanas, ci chiameranno. e lo dovrò tenere bene a mente in caso ci venisse mai voglia di procreare.
Nonostante noi due comunque, la pelosa ha avuto una convelescenza che mi sento di poter definire felice. il giorno seguente sono rimasta a casa con lei e mentre io mi sono data a una sessione semi-seria di decluttering scatola delle medicine, dispensa cibo, frigo e mobile del salotto, lei non si è mossa dal letto tutto il giorno. mi ha chiamato una volta ed è andata nella lettiera per poi tornare a letto - qualcuno non ci crede che mi abbia chiamata per aiutarla a scendere dal letto e andare nella lettiera, perchè voleva assistenza o anche solo compagnia forse, ma io lo posso giurare. Da ieri invece si fa i suoi giri e ieri sera ha azzardato anche qualche salto qui e là, mangia a volontà, il primo giorno la imboccavo con un cucchiaio, da ieri invece va alle sue ciotole da sola. Vedremo i progressi di oggi ma fin ora mi pare stia rispettando la tabella di marcia predisposta dal Vet. domani sarà l'ultimo giorno di antibiotico, la ferita invece penso che continuerò a disinfetterla ancora per molto, tanto male non può fare. Sinceramente c'erano tanti aspetti che non avevo considerato, con questa storia dell'intradermica, niente punti o collare elisabetta, mi ero convinta che la ferita fosse davvero una sciocchezza mentre ovviamente non lo è, è grossa per quella che è la dimensione della sua pancia, in più è molto in alto rispetto a dove me la aspettavo quindi sta in un punto dove qualsiasi movimento lei faccia viene abbastanza coinvolta. Nelle prime ore mi sentivo davvero pentita di averlo fatto, vederla soffrire così mi faceva sentire il cuore in una morsa, il secondo giorno poi sono stata seriamente convinta per ore che avesse la febbre, che la ferita avesse fatto infezione e che il mondo sarebbe stato colpito dalle peggiori catastrofi naturali da lì a poco. In ogni caso ora che la vedo star bene sono contenta di averlo fatto, è andata, e sappiamo di aver fatto la cosa giusta. Di questi giorni mi rimarrà addosso questa sensazione di maternità che non avevo mai provato. la pioggia fuori, il caldo dentro, il piumone e la sua morbidezza a chiocciola mentre dorme, il grande silenzio della Gcasa , della sua zampina che mi cerca e io che le dico non vado da nessuna parte, lei che apre un occhio giusto per controllare che io sia lì e mette anche una zampa sulla mia che non si è mai abbastanza sicuri. fare qualcosa in casa col volume della tv basso pronta ad ascoltare un richiamo e correre in camera, il buongiorno quando si tirava su stirandosi con gli occhietti stropiacciati. Forse mi sto rincogliendo, come dice la S., ma io un amore così non l'ho mai provato e rigrazio di averlo perchè anche se il vuoto lasciato da mio papà non sarà mai del tutto colmato, tutto questo è un ottimo paliativo e ringrazio me stessa per essermi concessa la possibilità di conoscerlo.

mercoledì 19 marzo 2014

Oggi

è una giornata di merda ma di quelle preannunciate, che lo sai, che le aspetti. 
Non solo perchè è la mia prima festa del papà senza papà, ma anche e sopratutto perchè invece di potermi andare a mangiare una fetta di torta di mele bagnata di lacrime al cimitero, passerò buona parte del dopo lavoro con sua moglie - la triglia de lago - Rachida - l'animala, scegliete quello che più vi aggrada.
Quando ho preso questo appuntamento ero del tutto iganara del fatto che cadesse in questa ricorrenza. 
Bando ai futili lamentii però, che ne ho uno bello grosso e più importante. meno cinque giorni al giorno X.
lunedì prossimo a quest'ora la mia pelosa sarà sotto i ferri e ne uscirà priva di ovaie. dire che io e Ego ce la stiamo facendo sotto è riduttivo. Improvvisamente io non mi ricordo più perchè cavolo dobbiamo sottoporla a questa cosa. è andata in calore due volte, è durato poco e a noi umani non ha creato problema alcuno. non è scentificamente provato che soffrano durante i giorni di calore. Tuttavia il calore perpetuo a lungo andare puo' far male, in più in quei giorni c'è il rischio che scappi e che si faccia del male, considerando anche un ipotetico futuro giardino che potremmo avere. Lo so, lo so, lo so. Ma lei è piccola, è magrolina, e il pensiero di farla tagliuzzare mi fa stare male. Ho il terrore che le succeda qualcosa ma sopratutto ho il terrore che soffra o che ne rimanga traumatizzata, Ego per altro sostiene che l'intervento la cambierà, che placherà il suo animo nervoso e giocherellone. sono combattuta. Fino al giorno in cui ho finalmente fissato la data dell'intervento mi sono sentita una merdaccia per non averlo ancora fatto, da quando invece ho alzato la cornetta mi sento una merdaccia che manda al patibolo un esserino così piccolo e indifeso. Il MIO esserino, indifeso senza di me, che ha bisogno di me, che mi cerca per fare nasonaso e vuole il mio sguardo di approvazione prima di iniziare a ringhiare a suo modo alla cimice attaccata dall'altro lato della zanzariera.
Non ho praticamente mai conosciuto nessuno che non abbia fatto sterillizzare/castrare il proprio micio per cui se chi legge avesse esperienze da raccontarmi - positive, grazie - consigli da dispensare oppure semplici rassicurazioni, accoglierò con piacere. 

Vi mostro orgogliosa la torta per il mio pappo, semplice torta di mele ma suo dolce preferito, che questa volta mi è venuta anche bella. non ero mai riusciuta a disporre le fette di mela a raggiera come fanno le cuoche fighe, e questa volta quasi. e lui non puo vederla.


Troppo cruda? troppo cotta? troppe poche mele? poco zucchero? tanto ce n'era sempre una papà, ma poi te la mangiavi tutta e lasciavi a malapena le briciole. auguri papà, non scambierei ventotto anni di vita con te per più anni con nessun altro padre. 
 

martedì 18 marzo 2014

Roba da Gatti: Titta

Tutto fumo e niente arrosto. O meglio, un post molto immagini e poco parole, perchè in certe occasioni le parole non arrivano e neanche servono. 
Purtroppo oggi l'appuntamento con la rubrica felina del martedì cade in un triste momento.
Titta, del quale ho raccontato in questo post qui, non ce l'ha fatta.
ha scelto di non lottare - questa è stata l'interpretazione del veterinario.
Ufficialmente se n'è andato sabato mattina ma in realtà non c'era più già da qualche giorno, inerte sul letto della sua amata padroncina in una sorta di stato vegetativo.
Nove anni di vita di cui i primi quattro in un altra casa, con un altra famiglia, dove probabilmente veniva minacciato con il rotolo della carta stagnola, da qui la sua paura verso quella maledetta cosa argentata al solo vederne la scatola. Nove anni di vita, troppo pochi. Io voglio ricordarlo con queste due foto che però non rendono l'idea del suo animo burlone, sempre in moto, verso forme di cibo preferibilmente. Lascia Buffy, gattona di dieci kg amante e rivale, e Ale, cagnone anzianotto, amico del cuore, felice di portarlo a fare un giro ogni qualvolta lui decidesse di saltargli in groppa.



Sperando di non avervi rattristato troppo, vi lascio anche una foto della Gigghi.
un piccolo anticipo di quello che meglio spiegherò il prossimo martedì:


non è un po' inquietante??
Ho aggiunto qui sotto il bottone utile ad aggiungere i vostri post della rubrica, presto arriverà anche il nuovo logo ufficiale, nel frattempo vi ricordo il bannerino originale della proprietaria del progetto SuSter:

http://pisaendlove.blogspot.it/p/roba-da-gatti.html

Con questo post partecipo anche al Linky Party di C'è Crisi C'è Crisi a tema appunto Gatti, andate a dare un occhiata, è l'ultimo giorno disponibile per partecipare!

Linky Party 2014

A martedì prossimo con Roba da Gatti!

lunedì 17 marzo 2014

Previously

qui e qui

Una donna ignobile, mia zia. ci sono certi personaggi e certe situazioni che riescono a far mancare le parole anche a me, che più o meno un qualche cosa da dire la trovo sempre - una cazzata solitamente, ma la trovo. Ecco, lei è stata forse la prima di una lunga serie di cose che mi hanno lasciato così, letteralmente senza parole. quando vorresti dire qualcosa, qualcosa che non sia un banalissimo insulto stronza, schifosa, idiota, imbecille. ma non arriva, non trovi un termine degno, che renda davvero l'idea. mi esce solo un espressione super schifata seguita da un balbettio ed un sospiro. e alla fine quasi sempre scelgo lui, ignobile.
La vedi adesso, avvolta nella pelliccia della madre del compagno - che probabilmente si trottola nella bara - con gli orecchini di perla e la collana di perla e il braccialetto di perla e due anelli di perla, che pare un lampadario. perle vere eh, mica di plastica, e mica dell'oreficeria all'angolo, vengono dal Vietnam, le abbiamo prese nella fabbrica originale dove i bimbetti vietnamiti scalzi le depositano dopo averle pescate con le reti all'alba e balbalabla... non senti più nulla, una bocca che si muove, una voce fastidiosa lontana, una testata all'aria per sistemare il ciuffo fresco di piega. La vedi così e non immagineresti mai che fino a dieci anni fa quella donna viveva segregata in casa sua, pelle e ossa, con addosso sempre solo quei panataloni informi di tessuto tecnico e la polo della catena di supermercati per cui lavora, le occhiaie nere e il mollettone di pastica nei capelli. Nonostante le opportune riflessioni non riesco a trovare grandi traumi nella sua vita prima di conoscere il mostro del marito che possano averla resa l'ignobile che è. Forse a volte motivi non ce ne sono, forse la mia è una ricerca inutile e semplicemente schifosi si nasce. Era la più grande di casa eppure la più coccolata, venerata e rispettata. sembra che fin da bambina mostrasse buon gusto e discreto estro e che per questo le avessero fatto inziare questa scuola di sartoria che prometteva di trasformare ragazzini in grandi stilisti, lei però ci è andata solo qualche anno e poi si e messa a lavorare in un grande negozio di stoffe in centro Torino dove ha anche conosciuto quello che sembra essere stato l'unico uomo prima del marito. I racconti la disegnano una ragazza fresca, sveglia, intelligente, indipendente. un vero peccato che abbia conosciuto questo sudicione di pochi anni più grande, un ipocondiraco ossessivo con manie di persecuzione, tic nervosi e abitudini da pelle d'oca. geloso, possessivo, arrogante e violento, il capello unto, la parlantina viscida e il fare effemminato. per mia nonna è stata la prima grande tragedia familiare quando ha appreso l'imminente matrimonio riparatore dato l'impagnottamento fraudolento dal quale di lì a poco sarebbe nata miacuginadeficente. I genitori hanno cercato in tutti i modi di convincerla a non sposare il maniaco così come fecero dopo con mia madre cercando di convincerla a non sposare il malato, ma queste figlie hanno avuto la testa dura. La ragazza fresca, sveglia, intelligente e indipendente si è trasferita in un piccolo appartamento le cui serrande sono sempre state per metà abbassate perchè a lui la luce dava fastidio, con tre gatti ciccioni ragioni di vita dell'uomo. Tra le tante manie del pervertito ricordiamo le carte magic e quei mostri là, quelli da collezione che si comprano con aste su internet, che lui teneva debitamente incellofanati per non rovinarli, bene esposti su una mensola. incellofanato era anche il divano e le poltrone per non sporcarli, la bicicletta rigorosamente parcheggiata nell'androne e i cerchioni dell'auto nuova. Lui usciva di casa e dava due giri di chiave, lei era chiusa dentro finchè lui non tornava, insieme alla bambina e ai gatti ciccioni, tutti i giorni. anche quel giorno in cui la cucina ha preso fuoco e mia mamma di diciottoanni si è arrampicata sul balcone e ha spaccato un vetro della camera da letto per non farle morire intossicate. lei poteva giusto recarsi al lavoro, unica fonte di sussudio della famiglia perchè i soldi che lui guadagnava con il suo lavoro di pubblico ufficiale - si avete capito bene, publico ufficiale - non erano a disposizione per fare la spesa e pagare le bollette ma solo per finanziare i suoi molteplici e dispendiosi hobby. Così è stata la vita di mia ziafacciadimerda, alla stregua dei diritti umani, in condizioni igeniche discutibili - lui non riteneva fosse opportuno spendere soldi per le lettiere dei tre gatti, del tutto ineducati a usarla in ogni caso - in questo mondo di celophan e botte. un amore da romanzo. nonostante le intimazioni dei parenti e l'evidente impatto sulla crescita della figlia lei non ha mai pensato a lasciarlo non mancando di preparagli i migliori manicharetti tutte le sere e ogranizzargli una festa di compleanno tutti gli anni. nemmeno quando mia cuginadeficente ha iniziato ad avere un età appetibile e lui si è comportato allo stesso modo con lei non facendola uscire e facendole fare figure barbine davanti a compagni di scuola e amici, lei non si è mai opposta. miacuginadeficente è scappata di casa la mattina seguente al suo diciottesimo compleanno come da promesse nei diari segreti delle elementari e non ci è mai più tornata. la coppietta ha proseguito nel felice matrimonio come nulla fosse finchè un bel giorno lui gli ha rivelato di star fequentando la ragzza rumena del negozio sotto casa e di amarla. e dato che l'alloggio è mio te ne vai tu. e baci e abbracci. I mesi seguenti alla grande rivelazione se li ricorda tutto il paese. Il tentato strangolamento per riprendersi una determinata collanina d'oro in piazza davanti ad una gelateria piena di coppie e bambini. Il lancio delle tegole su tutti i vetri di tutte le finestre dell'appartamento in un complesso di cinque palazzi. Le mazzate alla macchina incellofanata in pieno giorno davanti alla farmacia, le urla da animale davanti alla chiesa nel giorno di mercato. Mia cuginadeficente era incinta di mia nipote LaGrande e veniva chiamata da chi assisteva alla scena, chiamava a sua volta mia madre e insieme partivano allla volta della rissa a prelevare la pazza. Oggi sono passati dieci anni, lui la ragazza rumena - che ha la mia età - l'ha sposata l'anno scorso dopo felicissimi anni di convivenza, ora lei ha un bel pancino di quattro mesi e miacuginadeficente urla al mondo che il  feto le ruberà l'eredità. Mia zia invece, dopo aver perso venti kg, scartavetrato i cabbasisi a tutto il mondo e pianto tutte le sue lacrime, ha trovato un uomo che l'ha tradita con la moglie di quello che è il suo attuale compagno di adesso. più o meno è andata così: ciao tu sei il cornuto, tua moglie se la fa con il mio compagno. vabbè, trombiamo anche noi due già che ci siamo. e vissero felici e contenti. in reltà lui è un uomo colto nonostante la mente poco elastica da ricondurre anche alle sue sessanta primavere, negli anni si è garantito una stabilità economica che lei ha fiutato da subito - ricordo ancora quando disse a me e al Topo è vecchio e non bello ma ha il bmw. vivono nella villetta di lui con il figlio più grande e nel weekend arriva anche quello più piccolo che ha scelto di vivere con la madre. lei, ottima cuoca, cucina, pulisce, lava e stira per tutti e lui gli da un tot al mese per questo. una sorta di contratto da lei voluto, fin da subito molto preoccupata della sua sorte in caso di prematura dipartita di lui. Ignorando questo dettaglio le cui fonti non sono poi così attendibili, i primi anni sembravano davvero essere una coppia ... due cinquantenni che si sono rifatti una vita usciti da matrimoni che li hanno delusi e distrutti. Lui aveva beccato la moglie in flagrante già una volta e l'aveva perdonata, racconta senza vergogna che quando ha capito che stava continuando a vedere l'altro ha pensato seriamente di ucciderla ed è stato il figlio a fermarlo. più il tempo passa però, più ci si rende conto che in questa relazione c'è qualcosa che non va. attualmente lui la tratta come una merda anche davanti a noi parenti senza ritegno alcuno, dicendo cose tanto vere da farci soffocare le risate dietro ai tovaglioli durante i pranzi familiari. non si capisce che tipo di relazione sia questa quindi, una sorta di contratto convenienza per entrambi o un amore molto molto particolare. Lei non potrebbe in ogni caso essere più felice di così, è passata dalle stalle alle stelle, fa la signora in maniera così ostentata da esser ridicola e sembra ormai assodato che essere sottomessa dall'uomo che le sta a fianco non le provochi alcun fastidio. I più però sostengono che tornerebbe dall'ex marito correndo se solo le venisse chiesto e a conferma della tesi c'è il fatto che solo l'anno scorso ha fatto fuoco e fiamme a poche settimane dal divorzio definitivo dopo averlo protratto per quanti più anni possibili e che ancora adesso le basta una piccola scintilla per mettere in piedi gli stessi sproloqui a riguardo.
Questa potrebbe sembrare la descrizione di una donna dalla poca cultura, sfortunata, ingenua ma buona. ed invece trattasi di lucifero nascosto in una gallina. L'ignorante, il marito di mia cuginadeficente, nonchè suo genero, non è stato accettato dai suoceri dal primo istante. probabilmente il mio ex zio viscidone non avrebbe mai accettato nessun penedotato interessato a sua figlia, ma comunque aveva dalla sua il fatto che l'ignorante vantasse una famiglia da record: cinque figli maschi di cui quattro deliquenti, chi in carcere, chi in comunità, uno dei cognomi creme de la creme del paese. lui, pecora nera, non credo abbia mai toccato nemmeno uno spinello o rubato una caramella, ma sicuramente le sue origini sono la sua croce più grande. i miei suoceri hanno fatto di tutto, ma davvero di tutto, per allontanarlo dalla sua attuale moglie - cosa che col senno di poi date le corna che le ha piantato qualche anno fa, non sarebbe stata così negativa. un episodio epico è miaziadeficente che gli dice ce l'hai piccolo così mostrando con due dita uno spazio di circa un centimetro e mezzo.... a un ragazzino di diciassette anni che chiamava a casa col telefono della sip per parlare con la fidanzata. Questo non è comunque nulla a confornto di cosa ha fatto dopo. oltre alla totale mancanza di rispetto verso di loro come persone e come famiglia irruendo nelle loro vita e nella loro casa a qualsiasi ora per intimare a sua figlia di obbligare il padre ad andare a letto con lei per capire che la amava ancora, i due volponi - che avranno una puntata dedicata - hanno ben pensato di intestare a lei la loro casa dato che nessuno dava loro un mutuo. e lei, ogni volta che la figlia si rifiutava di fare cosa le ordinava, minacciava di sbatterli fuori e vendergliela. Quando mia cuginadeficente, distrutta, ha annunciato alla famiglia che il marito l'aveva tradita e l'aveva sbattuto fuori di casa, cuore di mamma invece di asciugarle le lacrime e darle un abbraccio, ha telefonato ai consuoceri che abitano al sud per informarli che lei non avrebbe pagato il mutuo di casa loro al posto del figlio. Ha sempre considerato mio padre alla stregua di un fantoccio a causa della sua malattia, andando in giro dicendo a conoscenti, negozianti del paese e parenti che mia madre era stata sposata per fargli da infermiera e sarebbe stata destinata a una vita di schiavitù - quella che viveva prigioniera in casa sua. E' razzista e ritiene che l'omosessualità sia una malattia che andrebbe curata negli ospedali e che chi adotta bambini stranieri alimenta il muscoglio delle razze. Tutto ciò che non è bianco, non parla italiano e non è cattolico, per lei è razza inferiore. Fa la donna di mondo dati i numerosi viaggi che fanno, criticando le popolazioni e le tradizioni dei luoghi, arrivando agghindata a pulirsi le mani col flacone da borsetta di amuchina davanti a chi lì vive di stenti. 
Una non donna che non si è mai rispettata e che ritiene il genere femminile inferiore, destinato a subire con come unico potere a disposizione quello di aprire le gambe. Una non madre, incapace di amare figli e nipoti che vede solo come prolungamenti delle sue braccia. 
E' l'unica della famiglia a poter vantare da parte mia un sentimento esclusivo, tra i tanti, ... la paura. 


...to be continued.

mercoledì 12 marzo 2014

Dicevamo,

il concerto di Elisa. Avevo preso i biglietti nel giorno di apertura delle vendite e il tempismo da record è stato premiato con l'inaspettato arrivo della L'Anima Vola Card al posto del solito biglietto ticketone. Questo ci ha permesso di entrare mezz'ora prima degli altri e aggiudicarci un buon posto, poi noi abbiamo fatto una scelta di merda ma questo è un altro discorso. colpa di Ego che ha suggerito di metterci a lato questa volta data la mia agitazione vedendo la prima fila frontale già abbastanza occupata. Io poi ho scelto il lato destro subito dopo l'angolo mentre se ci fossimo messi dove diceva lui ovvero nella rientranza del palco un po più in là, ce l'avrei avuta che mi cantava in faccia tutto il tempo. pazienza, non ero mai riuscita ad essere così vicina in ogni caso. E' stato bellissimo, come ogni volta, emozionante e coinvolgente. ho pianto per tutta la prima metà dato che ha propinato tutti i brani miei punti deboli del suo repertorio e perchè vederla così a pochi centimetri da me guardarmi dritto negli occhi - con le luci piantate in faccia è improbabile che lei mi abbia visto ma son dettagli - è stata una cosa che non mi aspettavo. Io ho un adorazione vera e propria per lei, come persona e come artista. La trovo grandiosa nella sua semplicità e umiltà che quasi mai caratterizzano personaggi dotati di un talento come il suo. In più negli ultimi anni ha tutta la mia ammirazione anche per essere riuscita a sfornare due figli senza che questo intaccasse minimamente la sua carriera, la sua energia e le sue maglie all'ombelico nonostante la pancetta postuma delle gravidanze mostrata con grande nonchalanche. mi piace che le tremi la voce quando parla ai concerti, che si commuova quando canta Yashal suonando il pianoforte, che si faccia una coda di cavallo alla bellemeglio perchè sta visibilmente sudando come un cavallo con buona pace della sua hairstylist. E, sopratutto, ovviamente mi piaciono la sua voce e le sue canzoni. Devo però sottolineare che non condivido la sua scelta di questo ultimo album interamente in italiano. ci sono alcuni pezzi davvero belli, così come ci sono stati in passato in lingua italiana, ma altri che secondo me, se pur non siano brutte canzoni, non le rendono giustizia. si avvicinano a uno stile molto Giorgia,molto pop e poco Elisa e a mio parere se le poteva proprio risparmiare. Sicuramente questo è frutto di pensate decisioni oltre che alle motivazioni che lei stessa riporta con una registrazione durante il concerto ma il mio parere di fan è questo, ammettendo che l'adorerei pure se si mettesse a cantare il ballo del qua qua. Per quanto riguarda il concerto in se, è il terzo che vedo di cui uno però non fa testo essendo stato a teatro, e l'ho trovato molto diverso dal solito. molte persone sul palco, si è dato molto spazio alle tre coriste, a mio parere troppo perchè in alcuni momenti sembrava quasi fossero un gruppo musicale composto di quattro persone. molti tecnici adoperati nei vari cambi di scenografia, il tutto secondo me al fine di sopperarie alla mancanza delle solite corse, danze e saltelli vari che distinguono solitamente i suoi concerti, molto in Jovanotti mood. Diverso quindi, ma non peggiore. Avrei qualcosa da ridire anche sulle canzoni scelte ma c'era da aspettarsi che avrebbe dato molto spazio all'ultimo album e quindi alle canzoni in italiano. Per chi non la conosce come si dovrebbe - ogni riferimento a Nadia di The Life In A Year è puramente casuale - e la identifica con brani tipo Luce col quale ha vinto Sanremo qualche anno fa, elenco qui sotto qualche brano che dovreste prendervi un quarto d'ora per ascoltare:
Questa è Elisa, e non questa.

Ciò detto, la questione Gmoto non l'abbiamo ancora risolta. Intanto siamo stati impegnati, più mentalmente che fisicamente, in un brutto episodio familiare. Titta, il gatto più giovane dei miei sucoeri, la scorsa settimana ha smesso di mangiare e ha iniziato a fare vomitate a getto impressionanti. portato da un veterinario gli è stata diagnosticata insufficenza renale con ben poche possibilità di sopravvivenza. Dopo averlo tenuto ricoverato in clinica per fare non si sa bene che cosa, venerdì è stato restituito ai proprietari con una flebo di idratazione al giorno commissionata e consigliata eutanasia il lunedì sera. Io e Ego l'abbiamo appreso domenica recatici ai casa dei suoceri per cena. Titta, che è un maschietto di otto anni molto nervoso con un passato non felice, perennemente magro da sembrar malato ma in realtà mangione di qualsiasi cosa gli capiti sotto tiro, se ne stava lì sul letto di mia cognata, si rifiutava di mangiare e bere e non reagiva a nessun tipo di stimolo. Nonostante la sua immagine fisica non facesse ben pensare io e Ego siamo rimasti un po' perplessi riguardo al verdetto del veterinario e ci è stato spiegato dalla cognata che oltre all'insufficenza renale questa dottoressa riteneva ci fosse un tumore dalle parti dello stomaco, a causa del fatto che Titta non riuscisse a trattenere neinte di ciò che mangiava. un ecografia però non era stata fatta per cui non era dato sapere dove fosse questo fantomatico tumore e quanto grosso, ma era già stato ritenuto inoperabile a causa del corpotroppo debilitato - un gatto che fino a pochi giorni prima era in perfetta salute. Mia cognata aveva gli occhi da panda dopo due giorni passati a piangere così ci siamo spostati in cucina per avere delucidazioni dai suoceri e esprimergli le nostre perplessità. Questo è quello che mi sono sentita dire da mio suocero in risposta al mio consgilio di sentire anche un altro parere competente: tra un po' non ci vado per me a sentire un altro parere, figuriamoci se ci vado per il gatto. ho già speso 250 euro in tre giorni, dovrei spenderne degli altri per sentirmi dire le stesse cose? io gli animali non li porterei nemmeno dal venetrinario se non fosse per mia moglie, due anni fa abbiamo speso più di mille euro per Buffy che si è rotta la gamba. in ogni caso sono due giorni che cognata piange, è meglio per tutti farla finita e stop. Per tutti, per Tutti un po' meno forse. Io penso di aver assunto un colorito verde acidulo e cercando di mantenere una calma che non mi appartiene gli ho detto che anche se lui la pensa così, ormai li ha in famiglia e di certo non puo ragionare in questo senso... e che vorrei vedere se al posto del gatto ci fosse un suo figlio. dopodichè sono tornata a coccolare il gatto date le espressioni già allarmate di Ego e della madre che ben conoscono le conseguenze dei miei momenti di ira. Morale della favola, per una volta Ego è rimasto fermo sulla sua posizione, si è fatto una copia dei risultati degli esami e li ha mandati via e-mail al nostro veterinario. il lunedì mattina si sono sentiti e alle quattro era lì con Titta già notevolmente migliorato rispetto ai giorni precedenti, più sveglio e reattivo tanto che fatto uscire dal trasportino gli è saltato su una spalla miagolando... e la diagnosi del nostro veterinario è stata si, di insufficenza renale, ma con altissime probabilità di guarigione rispettando la giusta alimentazione con continua idratazione per i primi dieci giorni. Oggi Titta mangia, beve e ricomincia ad arrampicarsi qua e là come ama fare, e io e Ego siamo molto felici di aver preso in mano la situazione. A parte lo spevanto per Titta al quale ormai sono molto affezzionata e il dispiacere per mia cognata che è molto legata ai gatti e al cane di famiglia, questa storia mi ha fatto davvero riflettere innanzituttto sul quoziente intellettivo dei miei suoceri - senza soffermarmi su quanto mio sucoero mi abbia fatto schifo - sono rimasta spiazzata da loro ma anche dai cognati perchè trattasi di gente che ha sempre aperto la casa ad animali di ogni sorta, capra compresa, pur di salvarli da destini infelici. Titta stesso arriva da una zia che dopo averlo accudito - non voglio sapere come - quattro anni, ha chiesto proprio a mio suocero di disperderlo in quanto si era stufata di averlo in casa, cosa che mio suocero non si è sentito di fare e così il suo arrivo in famiglia. Mi chiedo come si possa dire un semplcie ok va bene a un medico che ti dice che c'è un tumore ma di non avergli fatto un ecografia, come si possa non voler sapere dov'è, com'è e perchè. come si possa pensare di farlo fuori in quattro giorni quando fino al giorno precedente era apparentemente in salute, senza averle provate prima tutte. Basta fare una rapida ricerca in rete per scoprire che l'insufficenza renale puo creare questa sorta di afte nelle mucose, che Titta aveva visibilmente in bocca, che manifestate nelle pareti di stomaco e intestino fanno si che il poveretto non trattenga quasi nulla di ciò che mangia e beve e che abbia molta nausea e poco appetito, così come il fatto che un insufficenza renale puo essere tenuta a bada con una giusta dieta in rispetto dei reni. A spavento passato in più, fosse successo a me, denuncerei il medico in questione all'albo e forse passerei pure a fargli una visita. Inoltre ho inizato a pensare al rispetto che gli esseri umani garantiscono agli animali partendo addirittura dal ragionare sul fatto che la legge italiana, e non solo, non concede l'eutanasia a chi di lì a pochi mesi morirà comunque ma con dolore e perdendo ogni dignità cagandosi addosso e mostrandosi deperito, senza capelli e irriconoscibile dai propri cari, o a un malato di sla che ha perso l'uso della parola e di tutti gli arti e morirà di crisi respiratoria dopo poco, ma la conceda o meglio la raccomandi a degli animali la cui conoscenza in termini medici è assai indietro. siamo proprio sicuri che ogni qualvolta un medico veterinario consiglia di soprimmere un animale lo faccia perchè davvero non c'è altra alternativa? la scienza veterinaria non è ancora una scienza esatta, non è studiata quanto quella umana. E se il veterinario si trova di fronte a un proprietario che non ha voglia di spendere tempo e denaro dietro a una malattia che ha delle probabilità di regredire oppure che avrà si un decorso che lo porterà alla morte ma magari in anni con le giuste cure e attenzioni? come agisce in quel caso il medico? Ora che ho una pelosa a casa che mi aspetta e mi battecca se arrivo troppo tardi con dei mieo particolari che ormai so interpretare, che fa l'offesa quando le do la pappa che non le piace e di fronte al suo sguardo dissentito le dico stasera si mangia questo e basta Gigghi lei se ne va sul mobile più alto della casa mi da le spalle e non risponde a miei richiami per mostrarmi tutto il suo sdegno, che quando piango non si muove dal mio fianco e mi fissa preoccupata finchè non smetto... non posso concepire che a loro non sia dato il nostro stesso rispetto, il tanto decatantato diritto alla vita che qua mi pare si possa ribaltare al dirittodifareoilcazzochevuoi con la vita altrui per chi paga ovvero i padroni. 

E, in ogni caso, spero solo di non finire mai tra le mani di mio sucoero dovessi avere un qualche malore.

Roba da Gatti: Paparazzate

Ieri pomeriggio ho tagliato l'ufficio per assicurarmi un posto il pole position con transenna nello stomaco al concerto di Elisa - di cui racconterò nei prossimi giorni - per cui oggi ho navigato senza vedere nulla all'orizzonte tra una cinquantina di e-mail da aprire e le richieste più disparate. da ricordare il can you help me to find any tickets for One Direction Live Turin in June? ....buongiorno ticketone sono Micol come posso esserele utile?!....
Tutto questo per dire che non ho il tempo di raccontare ciò che volevo e lo farò senz'altro la settimana prossima, per oggi vi lascio questa paparazzata della Gigghi:


Tu mi stai dicendo... che sono finiti i croccantini??!

Questa foto più la guardo più mi fa ridere. trovo che si possa adattare veramente a qualsiasi interpretazione, mi sembra una di quelle che si incontrano su fb accompagnate dalle dovute didascalie satiriche. 
A me piace pensare alla frase nella didascalia ma in realtà questa è l'espressione che ha assunto quando io le ho preso la pallina preferita con cui stava giocando e me la sono messa in tasca. 

Partecipate anche voi a Roba da Gatti, la rubrica felina del martedì. cliccando sul titolo troverete il post relativo con le poche regole da seguire. date un occhiata ai post scritti da Suster e al mio precedente
Questa settimana inoltre ha partecipato anche Liz con questo post, se qualcun altro di voi avesse scritto per Roba da Gatti me lo segnali qui nei commenti o nella mia pagina fb e verrà aggiunto!


venerdì 7 marzo 2014

Questa è assolutamente

la settimana del facciouncazzo contro la mia volontà. Perchè ci sono i periodi o le giornate in cui decido consapevolmente che di lavorare non ne ho voglia quindi faccio il meno possibile per poi dedicarmi ad attività che possono variare dallo scrivere, consultare siti di deals, di viaggi al non fare altro che fissare la porta dell'ufficio e ascoltare i tic tac dell'orologio. 
Io però questa settimana non ne ero affatto intenzionata, volevo lavorare, lo giuro. qualcosa mi impedisce persino di ordinare i fogli sparsi che ho tutt'intorno, e questa non è proprio una cosa da me. la mezza stagione che avanza? i postumi del lutto? l'insoddisfazione verso la mia relazione fatta di incontri fugaci e poco tempo in due? Facciamo che sono i trenta euro di aumento, che sono lì fermi in gola e non vanno ancora giù. l'umilazione interna, il sentirsi presi bellamente per i fondelli, il dover sorridere per forza, l'aspettativa di un miglioramento di vita stangata in un solo colpo. e facciamo anche che allora va bene lo stesso, va bene così, che è venerdì e la regola del venerdì è quella delle tre effe - Madame docet - fuck you and your fucking problems.
Ma da lunedì cambia tutto. E non per loro, per i capi merde che credono di scamparla gonfiando il mio ego nel definirmi una manager a capo del reparto export  - di cui sono l'unica rappresentate - e poi mi premiano per il lavoro svolto con trenta euri trenta. per me. 
Innanzitutto devo riuscire a svegliarmi, devo. Devo riuscire ad alzare le chiappette d'oro dal letto alle sette e trenta, fare le cose con tempistiche umane ed essere in ufficio al massimo alle otto e cinquantacinque, non un minuto più tardi. E questo non deve essere altro che l'inizio del vero cammino verso l'obbiettivo: diventare una di quelle donne che al mattino fanno il letto e rassettanto se pur in modo minimale il bagno dopo essersi preparate, prima di recarsi al lavoro.
Poi, tornare alla mia vecchia sana alimentazione curativa per corpo e anima. sono indietrissimo rispetto agli altri anni, tra pochi weekend mi getterò nel cambio stagione, sento già l'arrivo del tarlo nel cervello da lontano, si è svegliato dal suo letargo, si stiracchia e a breve si metterà in viaggio. non posso assolutamente farmi trovare impreparata, sopratutto quest'anno che va di moda Peppa Pig e di indumenti somiglianti ai suoi per la mezza stagione ne ho parecchi. ho un pancione che se osassi una maglia aderente rischierei di far pensare al parentame di averli accontentati con un concepimento, per non parlare di come mi sento pesante, goffa e costantemente affamata. 
E in ultimo, ma non meno importante, fumare meno e bere meno caffè.
Questo è un piano di battaglia che ho già attuato più volte e che mi ha sempre dato parecchie soddisfazioni. mi fa sentire apposto con me stessa, di farmi del bene, e questa sensazione già di per se basta a rigenerarmi. se poi si aggiunge l'assenza di tachicardia da troppa caffeina e sigarette, il vedermi bella allo specchio e inziare le giornate con calma e senza sensi di colpa per bedgate vergognosamente dopo le colleghe, raggiungo importanti livelli di libidine.
Ovviamente mi serve una gran carica, che spero di trovare nella giornata di domani con la S.
Abbiamo deciso di festeggiare la Sagra della Zoccola con una giornata per noi, iniziando con una buona colazione al nostro bar preferito, un taglio e piega da un caro parrucchiere di torino, un pranzetto in centro, fuitina da bottega verde e conseguente shopping - lei che compra e io che guardo, come di consueto, è già tanto se mi potrò permettere uno smalto facendo tutte le cose precedentemente elencate ma sono una che sa accontentarsi.  conluderò poi la giornata con una pizza con Ego e la coppia di Amici.

Avrete intutito che oggi c'è il sole.

giovedì 6 marzo 2014

A chi si accingerà

nella lettura di quanto più sotto, consiglio di dare un occhiata anche alla puntata precedente qui.

A Micol piace vincere facile. ponciponciponpon. iniziare dallo zio. Lui è il piccolo di casa, ma anche l'unico maschio. a lui spetta quindi l'ultima parola su tutto, senza però tutta la parte precedente fatta di telefonate che sono sproloqui, contraddazioni, sms riportanti dubbi esistenziali e cambi di idee repentini. perchè lui non si puo disturbare, non lo si puo stalkerare al cellulare a tutte le ore del giorno. non gli si chiede di mettere le sue possenti braccia a disposizione della famigghia e portar su la bombola del gas alla madre ma serve il suo benestare per comprare quella da 50 litri invece della solita da 25. Se c'è lui a pranzo, il pane si compra fresco e le portate si fan tutte, dagli antipasti agli amari. C'è però da chiarire che non è lui a pretendere questo speciale trattamento e che al contrario, lui probabilmente pagherebbe per non essere minimamente preso in considerazione. negli ultimi anni la mia idea di lui è cambiata radialmente... quando non ero ancora ben conscia del pattume celato dietro quei sorrisi e quegli abbracci che siamo la tua famigghia e di noi ti puoi fidare, lo ritenevo un egoista eterno bambino che se ne infischiava di tutto e tutti. Lui viene ogni tanto e quando viene sta poco. persino al matrimonio di maicuginadeficente è riuscito ad andarsene a poche ore dall'inzio del pranzo, suscitando lo sgomento della famigghia tutta. se non lo chiami tu lui non si fa sentire salvo speciali occasioni, se non lo cerchi lo vedi a pasqua e natale e lo ritrovi con lo stesso sorriso piacione della volta prima. compleanni e ricorrenze varie lui non se le ricorda ed è l'unico a non adorare le bambine, le mie nipoti, tanto carine ma non mi urlare nelle orecchie grazie. un gran un furbo da imitare. A pochi mesi di vita è stato lasciato alle cure di mia madre durante il gap di mezz'ora nella quale mia nonna tornava a casa e mio nonno si dirigeva in fabbrica. come una bambina di sette anni potesse badare ad un neonato nella realtà non lo saprei spegare, credo che la sua sopravvivenza si debba molto alla vicina di casa dall'orecchio fino che accorreva prima che diventasse cianotico. Non credo che mia nonna gli abbia trasmesso troppo il fatto che per lei la sua venuta fosse stata una disgrazia, non più di quanto lo facesse anche con le altre due. E' stato l'unico dei tre a diplomarsi, l'intelligentone di casa, che faceva tanto arrabbiare mia mamma perchè leggeva la pagina una volta e la sapeva a memoria mentre lei, capra, doveva passarci su un pomeriggio. Poco dopo diplomato l'hanno assunto in una banca della provincia e questa è stata un ottima scusa per andare velocemente via di casa. lui si è smazzato la vedovanza della madre da vicino e praticamente da solo, le sorelle, furbone si potevano nascondere dietro a dei matrimoni problematici - nelle prossime puntate - e a una prole da assistere. Lui sostiene di avere pochissimi ricordi del padre nonostante i diciotto anni di vita insieme, questa è una cosa che a me non quadra, non lo trovo possibile. non penso che lui menta e non penso nemmeno che esista una sorta di shock che possa provocare una tale amnesia, penso piuttosto che suo padre non gli piacesse molto. Aveva diciottoanni, era a casa, e suo cugino che abitava nel palazzo di fronte l'ha fatto uscire sul balcone per urlargli ma è morto zio mi han detto. aveva la patente da pochi giorni e si è precipitato all'ospedale, di lì a seguire tre incidenti ubriaco dal quale è straordinariamente uscito indenne nonostante le macchine distrutte. come abbia vissuto il lutto non è dato sapere, mia madre nei suoi commoventi racconti non parla che di se, di quando è arrivata all'ospedale e se l'è trovato lì seduto, morto, nessuno se ne era ancora accorto. che culo eh. Quest'estate però, mi ha raccontato di aver passato i due mesi successivi chiuso in casa per non lasciare da sola sua madre. lui guardava la televisione e lei a fianco sul divano che piangeva. finchè un giorno lui si è rotto le palle e gli ha detto se vuoi piangere piangi, io esco. e mia nonna è uscita. eccome se è uscita. per assurdo sembra che lui sia stato quello tra i figli a cui è importato meno di vedere sua madre che dopo soli due mesi dalla morte del padre frequentava già un altro uomo. mia madre diventa verde ancora adesso se menzioni la questione, sua sorella ha fatto il diavolo a quattro quando è stata ora, lui era un ragazzino si, ma secondo me la realtà è che non glie n'è fregata davvero una mazza, perchè ad un certo punto meglio in giro con un uomo che qui in casa a piangere e non permettermi di vivere. lo so perchè è un ragionamento che potrei fare anche io, e non ne vado fiera. credo che quello sia stato il punto di rottura, l'evento scatenante del suo egoismo, un egoisimo intelligente. completamente diverso da quello di sua madre, o meglio, dei suoi parenti. un egoismo di sopravvivenza di chi ci prova ma poi ad un certo punto meglio tu che io. la sua filosofia in generale è il vivi e lascia vivere, è un quasi cinquantenne che si crede un ventenne, si veste da sballone e riesce a vomitare ancora per l'alcool il sabato sera. E' l'unico ad abitare in un altro paese, che cambia in base ai periodi della sua vita e a dove lo spostano di filiale. Ha una bella posizione in banca ma in realtà è un cantate stonato di due cover band abbastanza famose e questo lo porta costantemente in giro per l'Italia nonchè ad avere quasi tutti i weekend dell'anno impegnati. Ha sempre stupito con effetti speciali la famigghia accasadosi alla velocità della luce con donne dalla dubbia personalità e facendole sparire alla stessa velocità. Due anni fa ha interrotto la sua relazione più lunga dopo dieci anni di convivenza piantondole le corna con una qualsiasi e si è presentato da solo al pranzo di natale dando l'annuncio al momento del panettone, a ottobre dell'anno scorso è poi arrivato con una ragazzina con cui ora sembra stia comprando casa. le sorelle dicono che lui è un peter pan, cuore di sorelle, secondo me ha un carattere di merda ed è un compagno insoppportabile per non parlare del vizietto di trombare fuori casa ogni tanto. 
E', tutto sommato, l'unica persona che stimo tra tutta questa gentaccia, perchè degno di esser definito una mente pensante. come possono essere davvero sue sorelle le altre due?

...to be continued.

mercoledì 5 marzo 2014

Micol

ce prova. che poi nessuno mi venga a dire che non era stato avvertito. Ci provo, a scrivere quello che voglio scrivere da mesi, a mettere nero su bianco la merda che ho visto, mangiato, bevuto e di tanto in tanto creato - perchè di me si puo dir molte cose ma non che non sia una persona onesta. Ci provo, a raccontare di un funerale, di cattiveria, di dolore, senza tediare il lettore e sopratutto me stessa, con tutto il bene che vi voglio ma voi potete cambiare pagina eventualmente mentre io no. una sfida.
Sarà una roba lunga perchè lunga effettivamente è stata, e ancora non è finita, una roba che richiede molta cura, precise descrizioni, dettagli senza i quali sarebbe difficile farsi capire, e per questo lo farò a puntate, a più riprese, a pezzi. Non so da dove sia più opportuno iniziare, se ci avessi pensato prima avrei estratto a sorte o magari lanciato un sondaggio facendo scegliere voi ma è tardi e se perdo l'attimo siamo fottuti. Il ostacolo lo incontro nello scegliere se iniziare di qua o di là, dai parenti paterni o da quelli materni. e opterò per i secondi perchè a differenza degli altri, assodate merde, questi sono stati una sorpresa, una rivelazione.  
Mia madre ha una sorella e un fratello. Si potrebbero definire figli di un preservativo ma non sarebbe corretto perchè mia nonna me l'ha detto chiaramente, che non lo si usava, semplicemente è successo - perchè così ha voluto il Signore. Lei una donna profondamente ignorante, culturalmente e di spirito, e tremendamente egoista di quell'essere egoisti strettamente correlato alla sua ignoranza. un egoismo che se riesci a viederlo per quelo che è non ti ferisce ma che se riesce a colpirti direttamente taglia come una lama. Figlia a sua volta di egoisti, penultima di otto fratelli, è arrivata in piemonte da sola a sedici anni per lavorare e a diciannove si è sposata con mio nonno la cui storia non conosco affatto. Sono poche le informazioni che ho a diposizione per giudicare quella che è stata la sua infanzia e adolescenza ma in confronto a tante storie di quei tempi credo che tutta la sua vita presa nell'insieme, considerando la famigilia che poi si è formata lei, non abbia niente da invidiare ad altre. I tre figli sono arrivati con cadenza regolare di sei anni l'uno dall'altro e nel frattempo loro lavoravano in fabbrica facendo i turni inversi perchè ci fosse sempre qualcuno a badargli, vedendosi ben poco. questo è quello che lei dice quando ne racconta, l'unico figlio che voleva era il primo e con suo marito ci si vedeva poco. non navigavano nell'oro ma la domenica mio nonno le diceva di vestirsi a festa e dopo la messa si andava a fare l'aperitivo in paese e si pranzava più tardi, avevano tantissimi amici con cui giocavano a tombola il sabato sera e ad agosto si partiva con il centododici carico che manco nelle commedie fantozziane e si raggiungevano i parenti in veneto. Poi lui è morto, quando il figlio più piccolo aveva diciottanni e io un anno, a pochi mesi dall'agognata pensione che gli avrebbe finalmente concesso quel tempo per vedersi. lei si è fatta venire un enorme bolla viola sul labbro a forza di mordersi la bocca in anni di lacrime notturne, il mio solo ricordo di infanzia di mia nonna è questo enorme ematoma di cui si lagnava e l'immagine di lei allo specchio che se lo tocca con l'indice. è rimasta vedova a cinquant'anni e questa è sicuramente stata la grande sfortuna della sua vita, eppure a sentir lei la sua vita è stata fatica e basta, sacrifici e niente in cambio. In ogni caso, mordendosi le labbra, due mesi dopo il grande lutto partiva per la montagna con un tizio, dopo poco sostituito con un altro tizio, e poi con un altro, e un altro ancora. e la maratona continua ancor oggi, con l'unica differenza che la famiglia c'ha fatto l'abitudine e nessuno tenta più di impararne nome e cognome a memoria o di dissentire. C'ho la nonna allegra io, col vizio dell'alcol. che fa la croce con la scopa e lo spazzolone e la appoggia alle finestre quando c'è il temporale perchè senno ti entra il diavolo in casa, che chiama tutte le malattie brutti mali perchè nominarle porta iella e che quando in un obsoleto discorso famigliare ha appreso che se io avessi figli non li battezzerei mi ha chiesto: ma glielo dai un nome almeno? Suo marito invece era un bacchettone, di istruzione rigida e mentalità a senso unico, che ti guardava male se grattavi il parmigiano fuori dal piatto della pasta, mi dicono, che il parmigiano costa. due elementi che non mi spiego come potessero aver trovato il modo di stare insieme, sarà che si vedevano poco. i più mi dicono che lui aveva una grande pazienza con lei, e io ci aggiungo che non me la contan giusta perchè in certi casi la pazienza non basta. Quello che non saprei definire è come hanno cresciuto i tre figli. saprei dire come hanno cresciuto mia madre, come hanno cresciuto quell'idiota di sua sorella o quel piacione del fratello, ma sarà che io sono figlia unica ma sono convinta che la linea debba essere una soltanto con tutti i figli, con una percetuale variabile in base al fatto che ogni figlio è diverso dall'altro. e infatti ritrovo questa linea in tutti i fratelli che conosco se pur molto diversi tra loro. è questa linea che mi sfugge, i tre sono così diversi l'uno dall'altro da non sembrarmi mele dello stesso albero. e tra i tre il figlio sfigato è stato ovviamente mia madre, inutile dirlo, il suo vittimismoo è nato con lei, ce l'aveva lì insieme alla placenta. il figlio di mezzo, quello che non è abbastanza grande da essere responsabilizzato ed esente da certi obblighi ma nemmeno abbastanza piccolo da godere di giustificazioni  e previlegi. Sua sorella, che è la maggiore dei tre, ha studiato o almeno ci ha provato, perchè il boom economico si è sentito per riflesso anche a casa loro e i figli erano soltanto due. quando è toccato a lei invece soldi non ce n'erano ed era arrivata una terza bocca da sfamare. la sorella maggiore si è tolta di mezzo in fretta, a diciotto anni appena compiuti, eppure mia madre non ha potuto godere di nessun benefit comunque perchè il piccolo cresceva e i bisogni cambiavano insieme alla società... e poi lui era il maschio. Se provo ad adattare tutto questo alla personalità di mia madre mi sento di dover alleggerire i suoi genitori di molte colpe da ricondursi invece a lei. però non riesco a decidermi, e se fosse quella realtà ad aver dato vita a questa sua personalità? nasce prima la personalità o è la personale storia a formarla?

....to be continued. 

martedì 4 marzo 2014

Roba da Gatti - Il rito della nanna

La pioggia continua, sia fuori che dentro. 
Fortuna che però oggi è martedì, e finalmente Cats on Tuesday - Roba da Gatti!
Non vedevo l'ora di iniziare con questa rubrica, che ovviamente non è mia - mi piace usare le cose degli altri, non si fosse ancora capito - ma della nuova amica bloggher SuSter.
Come dice Ego io me le faccio e me le disfo da sola, ma guai a dargli ragione, e anche in questa occasione non mi sono smentita. ho visto questa sua meravigliosa iniziativa di qualche anno fa, tralasciata anche a causa dell'arrivo di due non pelose un po' più impegnative, e mi sono autocandidata per protarla avanti. Mi entusiasma tanto perchè la trovo un idea davvero geniale. innanzitutto per condividere esperienze e  anedotti che vedono protagonista il Ggatto, perchè ne avrei da raccontare tutti i giorni ma se ogni giorno ne scrivessi un pezzo finirei per scrivere solo di quello, in questo modo invece ci sarà un giorno della settimana nel quale potrò dare libero sfogo a tutto ciò che non voglio dimenticare e mi va di condividere con voi. inoltre mi sembra un ottimo modo per attirare l'attenzione di altre bloggher gattare, potrebbe diventare un occasione per radunarci con un apputamento settimanale!

http://pisaendlove.blogspot.it/p/roba-da-gatti.html

Inizio raccontando uno tra i tanti riti della Gighhi: Il rito della nanna.
Detto così Il rito della nanna potrebbe sembrare qualcosa di terribilmente stucchevole. a me fa venire in mente un bambino, il figlio della mia excollegaamica P., con gli occhioni dolci di un azzurro vitreo che ogni sera alla stessa ora chiedeva di lavae i 'ntini - lavare i dentini, a completamento d'opera faceva il giro della casa per salutare tutte cose notte libri, notte cucina, notte tappeto, notte giochini, si metteva a letto e qualcuno doveva sfogliargli le pagine di uno dei suoi libricini di Cars finchè cadeva in un sonno profondo poco dopo. Cè da azzerare totalmente il cervello, perchè il rito della nanna della pelosa ha ben poco di dolce. 
Durante il post cena La Gigghi per lo più sonnecchia, in solitaria se io e Ego siamo sul divano oppure con/addosso a noi se siamo soli - i dettagli di questo suo "problema" nelle prossime puntate - quindi quando ci alziamo finalmente dal divano per dirigerci in camera da letto lei ha tutta l'energia necessaria a copiere il magico rito. Dopo aver assistito e ove possibile partecipato ai vari lavaggio denti, estrazioni lenti a contatto e pipì mie e di Ego, si avvia verso la camera, luogo da lei ignorato durante quasi tutto il resto della giornata salvo momento del rifacimento letto che lei adora e qualche sbirciata dalla finestra dove spesso si vede un gattone nero che corre nel campo di sotto. Se uno di noi è già a letto e l'altro ancora in bagno, lei sosta a mezza via sul tappetto dell'entrata dove puo tenere sotto controllo entrambi e se per caso quello in bagno lei ritiene si stia dilungando troppo, lo raggiunge per bacchettarlo irritata e mettergli ansia. Quando finalmente entrambi siamo alle nostre postazioni a fianco al letto intenti a impagiarmarci si può dare inizio al rito della nanna. Innanzitutto si sale sul letto con veeemento e ci si dirige dal primo dei due che ha scoperchiato quel magico regno tirando giù il piumino. dopo un breve giro di perlustrazione del territorio si sale sul comodino più vicino dal quale si raggiunge facilmente la testiera del letto. Lì la zampa pelosa ci sta appena e puo prodigarsi in una corsetta degna del miglior equilibrista avanti e indietro anche più volte finchè un umano non avrà tirato giù anche le lenzuola e si potrà finalmente accedere al magico regno di sotto, che Narnia in confronto gli fa una pippa. due strati tra coperta e lenzuolo in cui sguazzare alla ricerca di quei cosi lì, i piedi, che si muovono quando meno te lo aspetti, tutti da acchiappare e azzannare. non ci si ferma troppo qui però, che è un posto pericoloso, si risale quindi verso la luce ma prima di uscire definitivamente si spunta con musetto e naso umido in perlustrazione che non si sa mai cosa accade la fuori. A questo punto finalmente l'umana meno pelosa si è tolta il mollettone e la forcina dai capelli e ha appoggiato tutto sul comodino insieme, nei giorni più fortunati, a un pacchetto di fazzoletti e magari una crema per le mani. posso quindi procedere all'attaccco: si balza sul comodino, si osserva con attenzione e poi si procede con le zampate, piccole, composte ma decise, giù uno, giù due, giù tre finchè il comodino è bello vuoto come piace a lei. adesso puo poggiare il suo culone comodomante e iniziare a far oscillare la catenella porta foto attaccata a fianco al mio comodicno, per poi osservarla muoversi seguendola con la testa chinata da un lato finchè questa non si ferma e le si da un altra zampata. Siamo quindi giunti all'ultima fase del rito, noi siamo ormai sdraiati sotto le coperte, si cavalca fino al fondo del letto senza dimenticarsi di azzannare tutti i piedi che incontrano per poi impegnarsi in un salto che la porta sul comò in fronte al letto. ora gli umani si nascondono sotto il piumino, si risvegliano gli istenti bellici e si salta di pancia all'attacco sul nemico che puntualmente rispunta dalla coperta facendola irrigidire e scappare slittando di nuovo sul comò. quest'ultima fase puo andare avanti dai due minuti ai cinque finchè non è abbastanza stanca e si accuccia sui piedi di Ego, che guai se ne muove uno, e in breve si addormenta.
Questo si ripete nella stessa sequenza ogni sera, tutte le sere. Prima che lei arrivasse questo era un momento della giornata del tutto irrilevante per noi, nei giorni  nei quali eravamo più stanchi era seguito dall'istantanea luce spenta e una velocissima buonanotte e ora per quanto possiamo essere stanchi troviamo ancora sempre dell'energia per seguirla nel suo rito e nasconderci sotto le coperte come due pirla. E questo è solo uno dei tanti aspetti della nostra vita che sono cambiati da quando è arrivata. 

Per voi fugaci momenti di lotta con i piedi di Ego - notare il mio bel piumino grigio che ormai utilizziamo al contrario, dalla parte bianca, per salvaguardarlo dalle sue unghiette







Partecipate anche voi a Roba da Gatti, la rubrica felina del martedì, cliccando sul titolo troverete il post relativo con le poche regole da seguire. Io, come sempre, sono stata prolissa ma bastano anche poche righe o magari una foto esaustiva. Date un occhiata ai post della rubrica scritti da Suster!

lunedì 3 marzo 2014

Non riesco ad accettarla questa cosa,

questo fatto ormai risaputo di me che mi sveglio in mood X, guardo fuori dalla finestra e se c'è il sole son tutta un saltello e lavitaèbella e se è grigio maiunagioia. Ormai lo so, c'ho fatto il callo, dopo anni passati a fingere che a me del clima fregava quanto sapere cosa cucina per pranzo quella del piano di sotto, ormai non posso più prendere in giro nessuno. ma tra la consapevolezza e l'accettazione ci passa ancora un camion in mezzo. Una maniaca del controllo non puo nemmeno concepire che qualcosa di lei si muova da automa, neanche e sopratutto il suo umore. per cui oggi va così. scazzo perchè piove e fa freddo ed è grigio, scazzo perchè non è possibile avere lo scazzo per il colore del cielo. e mettici anche la spalla destra dolorante e il braccio indolenzito post dormita in una della mie posizioni rilassate, lo scivolone sul bagnato tentando di afferrare il mio amato voucher di bottegaverde dalla buca delle lettere con macchiazza marrone al giubotto bello da appoggio al cassonetto dell'umido, e il fatto che stasera devo passare a casa di miacuginadeficente - quella che mi ha caricato di miserie quando ero totalmente senza difesa - a ritirare una cosa. A incorniciare il tutto il ritiro delle raccomandate in giacenza da parte di Ego stamattina: duecento euro da dare all'agenzia delle entrare, centoventicinque a equitalia e ottanta al comune di Bologna. Raccontarsi che si tratta di un periodo è ridicolo, il periodo è iniziato quando siamo andati a vivere insieme quattro anni fa e probabilmente non finirà mai. l'unica variante che potrebbe esserci a cambiare questa cruda reltà che ci vuole poveri e precari sarebbe un aumento delle nostre entrate. non c'è speranza che siano le uscite a diminuire... forse le consueguenze delle stronzate fatte nel passato da mio suocero prima o poi vedranno la loro fine, ma una multa ogni tanto Ego la prenderà sempre - e che quel ogni tanto sia sempre nei mesi peggiori dell'anno va ricondatto alla legge di Murphy e a nient'altro - e il commercialista un errore ogni tanto lo farà sempre. Fosse il mio di commercialista, come minimo pretenderei che si addossi la metà dell'ammenda, e se non gli sta bene cambierei commercialista, ma Ego la pensa diversamente quindi va bene così. e io pago, come si suol dire. Non siamo fortunati io e lui, su questo non ci piove - almeno su questo, che qui tra un po c'è da uscire con i braccioli - non lo siamo mai stati. Mi lamento si, come mi ha insegnato la mia cara terapista, se stai a guardare c'è sempre chi sta peggio, allora nessuno avrebbe mai il diritto di lamentarsi  - lamentarsi è un sacrosantissimo diritto di ognuno di noi Micol, che poi uno tedi il prossimo con le proprie lamentele quello è un altro discorso. e sentitevi tediati voi che leggete, accettasi lamentele appunto. Se c'è una cosa che poteva andare male a noi è sempre andata male, periodi nei quali abbiamo potuto respiare, economicamente parlando, non li abbiamo mai visti. e per respirare intendo fare una spesa piena di leccornie non necessariamente utili al fabbisogno nutrizionale dell'essere umano s'intende, mica di comprarci i-pad o vestiti firmati. La prima ed unica cosa in più che ci siamo concessi in questi anni è stata la moto l'anno scorso, usata si e no un mese, che ora non parte più in nessun modo e che forse toccherà cambiargli la centralina tirando fuori mille euri mille. La tempestività col quale queste botte arrivano è così perfetta da farmi sempre fare tante risate: o quando siamo veramente ridotti a pane e cipolle o quando sembra ci possa essere uno slancio di miglioramento. la botta arriva, ad azzerare tutto e segarci le gambe. Ego da un po' di anni ha smesso di prenderla in maniera ottimistica, non è uno che si demoralizza per questi motivi, sarà anche perchè fin da bambino ha sempre più o meno convissuto con problemi economici, ma la cosa lo tiene fermamente arenato alla reltà. questo significa nessun sogno, nessun progetto che vada più in là del prossimo weekend, nessun interesse verso qualcosa che si discosta dalle nostre possibilità, nemmeno per scherzarci su. Io invece non smetto di progettare, di organizzare cose che non faremo, in particolare viaggi. organizzo il weekend lungo per il nostro anniversario, il 5 di aprile, ogni anno da quattro anni e ormai lo so che ad aprile non avremo un euro per piangere come dice il mio capo, ma lo faccio lo stesso e fino a pochi mesi prima ci credo davvero. Poi arriva marzo , questi giorni, la primavera la vedi lì che si prepara, si fa bella, armi e bagagli  son pronti e - estratto conto in una mano, multe, bollette e pagamenti vari nell'altra... fisso la calcolatrice e mi rendo conto che non sa da fa', neanche questa volta. e non solo il viaggio, tante altre cose, sputeremo sangue amaro per prenotare le ferie di agosto, come sempre. ci risiamo, aridagliè, un disco rotto. Ma oggi non c'è il sole, non c'è un cazzo da ridere, me ne andrei solo a dormire, con le coperte tirate fin sulla testa, il ratin a fare le fusa di fianco, e andateci voi a lavorare và, che tanto non cambia.