Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

giovedì 25 settembre 2014

Volevo

scrivere della fiera, del matrimonio di miacuginanevrotica. poi ci sarebbe da andare avanti con la storiella che sto raccontando, per non parlare di tutti i vari ed eventuali giornalieri.
Ma poi, succede una cosa così.
Succede che la pizzeria sotto casa del mio ex - quello con cui ho passato un decennio, che ho tradito con il suo migliore amico, che ci ha perdonato e che è finita poi due anni dopo per mio volere - fa un pizza buonissima, croccantissima, gustosissima. una pizzeria dove lui, tra l'altro, non voleva mai andare a causa di dissapori tra la sua famiglia e i propritari, quei rancori malati da passo carrabile.
Succede che propongo alla S. di cenare insieme per contarcela un po', lei mi propone un polletto e patate del Befed e io, in piena sindrome dell'italiana rientrata dall'estero, contrattacco con la pizza della suddetta pizzeria. Succede che questo, anche se a primo acchito non sembrerebbe, è un gesto di grande coraggio da parte mia. dovete sapere che da quando circa sei anni fa ho salutato il mio ex, io in quel paese non ci ho più messo piede neanche per sbaglio. Il Paese dei Balocchi, così lo chiamavo, magari qualche lettore fedelissimo se lo ricorda. solo da un paio d'anni ho smesso di allungare la strada di 40 km per non doverlo attraversare, sarà anche perchè ho cambiato macchina. ora ci passo, senza mancare di chiudermi dentro e indossare gli occhiali da sole, neanche fosse abitato da atletici zombie capaci di piombarmi sul cofano mentre sfreccio sulla tastale. Ho paura, terrore puro. La paura che ti lasciano i sensi di colpa, la coscienza sporca, la consapevolezza di essere rimasta impunita. Il tipo di paura che ti fa abbandonare un carrello pieno di spesa in mezzo alla corsia dei surgelati e correre via dall'uscita senza acquisti del PennyMarket.
Succede che nemmeno ci penso troppo, finchè carico la S. sotto casa e partiamo. solo in quel momento mi si accende una lampadina e le dico con tono ironico minchia S, andiamo nel Paese dei Balocchi, speriamo di tornare a casa illese e lei ribatte sottolineandomi giustamente quanto sia paranoica e dicendomi quello che anche io direi a lei, ovvero che la gente dopo tutti questi anni non si ricorderà neanche più chi sono.
Si cambia discorso, si arriva, si parcheggia, si mangia la sublime pizza accompagnata da una dovuta cocacola e seguita da un meraviglioso  rotolo di pandispagna crema pasticcerra, panna chantilly e fragole fresche. E poi si esce dalla pizzeria, circa due ore dopo, con la panza piena e la smania di fumare una sigaretta, si sale in macchina ridacchiando di qualche cagata, si avvia il motore, si mette la retro, si accellera e si sente un fracasso come se ci fossero una ventina di lattine che strusciano sull'asfalto attaccate alla marmitta. La S. mi dice ma vai, vai, sarà che siamo in salita. Io vado, vado e il rumore aumenta, pare di stare su un trattore. Così accosto, scendiamo, e dopo una rapida perlustrazione oculare, pur esssendo femmine di quelle che no grazie che mi rompo l'unghia, il problema ci si pone dinnanzi con violenta evidenza.


Fino a ieri pomeriggio, quando ho recuperato la macchina dal gommista e mi sono sentita chiaramente dire ci sono cinque fori fatti con un taglierino, un coltellino o un piccolo cacciavite ...più che volontari ho galleggiato ancora nel dubbio di essere una paranoica visionaria, anche un po' egocentrica, convinta che l'erba non cresca più laddove lei passa. una casualità, una coincidenza. e potrebbe esserlo comunque, potrebbe essere che casualmente proprio quella sera qualcuno abbia deciso di fare un grande atto vandalico in tutto il parcheggio, magari sono state danneggiate anche le macchine a fianco alla mia. potrebbe essere che mi sia stato fatto sotto casa, dal vicino poco equilibrato la cui moglie, anni fa, era stata beccata in flagrante da miacuginanevrotica mentre con la chiave di casa rigava disinvolta la portiera di Ego ma con cui ultimamente si va straordinariamente d'accordo ed è tutto un lascio aperto? le tengo la porta? passi prima lei prego - arrivederci - buonasera - buona giornata - e non avrei fatto quei 10km senza accorgermene secondo il gommista.
Chi puo essere stato? Ero sotto casa del mio ex, ma lui è il meno quotato della mia personale statistica. non è il tipo di persona che fa queste cose, è un buono, e obbiettivamnete non avrebbe motivo di farlo adesso e non ha mai fatto niente del genere neanche quando ne avrebbe avuto buoni motivi. i fantomatici responsabili sono tanti, troppi, non esagero a dire che potrebbe esser chiunque. perchè io l'ho fatta grossa e sporca, e perchè quel paese è un microsistema parallelo che non ha niente a che fare con il mondo dei normali. La famiglia di lui, che mi odia per avergli fatto buttare via dieci anni di vita lasciandolo vecchio a dover ricominciare da capo - quando ci siamo lasciati aveva 27 anni. la nuova ragazza di lui che appena fidanzati gli ha fatto cancellare da facebook tutte le sue ex  e magari è l'unica ad odiarmi senza valido motivo. la moglie del cugino, dichiaratamente psicopatica che da un giorno all'altro mi ha tolto il saluto, molto prima che le mie colpe fossero rese pubbliche, e poi venne fuori anche che fosse segretamente innamorata del mio ex fin da bambina, dieci giorni prima di sposarsi col cugino. la ragazza di lui, e per lui intendo quello con cui l'ho tradito, sia quella attuale ma anche e sopratutto quella vecchia, con cui lui più o meno stava mentre ci vedevamo e con cui ero amica. la famiglia di lui, sempre il lui con cui l'ho tradito, che è andata dicendo alla famiglia del mio ex che io lo avevo traviato facendolo innamorare di me e obbligandolo a tradire l'amico. tutti gli amici, di lui, dell'altro, di lei, di tutti. tutte le tipe con cui lui aveva mezzestorie, mezzecose, mezzeintenzioni, con cui passavo interminabili serate a chiaccherare, che poi quando han saputo che con me ci era stato hanno eretto una fondazione contro le troie dei paesi vicini che vengono a deflorare i loro gnocchi di paese. la fornaia del corso, che mentre mi incartava un pezzo di focaccia con le olive mi ha detto chiaramente che perdere me per il mio ex sarebbe stata una fortuna perchè si vedeva che stava male, era troppo magro. il cane randagio che gironzolava lì nella piazza dove bazzichevano, che mi guardava sempre in cagnesco.  

Abbiamo chiamato il papà della S. che pover uomo si è tolto il pigiama ed è venuto in nostro soccorso. io e la S. abbiamo scoperto che nelle nostre macchine ci sono nascoste cose magiche, nei nostri bauli ci sono scomparti segreti contenenti arnesi utili alla soluzione del problema, affascinante operazione da veder eseguire.ci siamo poi prodigate in una lunga lamentela contro le scuole guide che ci insegnano tante cazzate ma manco una dimostrazione di come si cambia una ruota, per concluderne poi molto onestamente che noi non lo avremmo saputo fare in ogni caso. La buonissima pizza è rimasta lì, l'ho digerita il mattino seguente, per il freddo preso a tenere la torcia puntata sotto alla macchina e il terrore verso ogni volto che passava lentamente fissando noi a bordo strada con le quattro frecce. Il gommista mi ha detto che la gomma è troppo poco consumata per essere buttata, mi ha montato le gomme invernali che tanto tra venti giorni avrei dovuto farlo, e mi ha detto che in primavera proverà ad aggiustarla e che alla peggio ci metterà una camera d'aria ma non la butteremo. 
La gomma si aggiusta, o si ricompra, la coscienza no. 
Tutto questo mi ha fatto riflettere tanto su come le decisioni prese a vent'anni entusiasmati dal carpe diem e dalla cannabis posssano talvolta condizionarci la vita. Forse io sono esagerata e per la legge del contrapasso da puttanella senza coscienza sono passata ad autoinfliggermi pene morali e corporee per espiare le mie colpe. sta di fatto che di tanto in tanto ancora adesso mi sogno la notte lei che mi chiede come ho potuto farlo, il mio ex che piange e il mio nome e cognome affiancato a quel gran puttana scritto a chiare lettere sul muro della biblioteca comunale che chissà se qualcuno avrà avuto il buon gusto di tinteggiare in questi anni oppure anche le nuove generazioni ne sono informate. Non ho ucciso nessuno certo, ma ho tradito tante persone, ho mentito, mi sono divertita a spese altrui e l'ho fatto con una tale leggerezza che quando un bel giorno per un motivo o per l'altro sono rinsavita è come se mi avessero attaccato un grosso masso a una caviglia da trascinare per il resto dei miei giorni. Non vedo più nessuna di quelle persone, e tante cose le so soltanto io, non le sa Ego, non le sa la S., o le altre poche persone che mi sono intime. ecco, entrare nel perimetro di quel paese per me è come camminare nuda in mezzo a una folla, dove tutti sanno tutto, c'erano, han visto. ci convivo, come quando hai un attimo di buio e frequenti dieci gioni un tipo riprovevole e negli anni poi quando ci pensi ti metti le mani nei capelli e le amiche te lo ricordano per prenderti in giro, una cosa del genere all'ennesima potenza. con il perenne dubbio che tutto potrebbe essere solo nella mia testa.
ed è come se lunedì sera avessi avuto la conferma di ciò che tanto temevo ovvero che nessuno se l'è dimenticato.
Addio buonissima pizza, temo che non ci incontreremo mai più.

martedì 23 settembre 2014

Cose

da tenere a mente per le prossime fiere:

- prepari con scrupolosa attenzione ogni blocknotes e cucchiaino da caffè da imballare e spedire in loco e qualcosa, sempre, magicamente, si smaterializza, a destinazione non ci arriva. ma non importa. niente è indispensabile, l'importante è che ci siano dei cutter. tanti, una borsa di cutter, distese di cutter, campi di cutter. e no, Micol, due non bastano.
- quando tu parti è ancora più o meno estate qui e tu sfoggi ancora le tue unchiette smaltate nelle zeppe, scegli ancora il colore di cui le pitterai come se condizionasse la tua intera vita finchèacetonenoncisepari e lo faresti ancora per un mesetto forse ma il dovere chiama e DEVI tagliarle. l'unghia dell'alluce deve sparire, non deve vedersi più, come fosse dicembre. dispiace, ma lo devi fare. o te ne pentirai amaramente mentre zoppicherai per le strade tedesche con i piedi compressi dentro calzamaglia e decoltè made in china testate su minuscoli piedi orientali senza unghie.
- la valigia pesa, gli alberghi hanno gradini, il tuo capo è un coglione che ti fa arrivare in aereoporto quattro ore prima e airberlin assume solo gente senza pietà che non ti imbarca la valigia prima dell'apertura del check-in neanche se sei bianca, sbiascichi le parole e hai occhiaie da panda fino al mento. questi dati devono portarti a due conclusioni molto importanti: uno, le cose inutili in valigia fanno la differenza, ergo gli asciugamani non ti servono, vai nei quattro stelle mica nelle catene come sei abituata dove ti danno un asciugamano in poliestere 50 x 25 e quando è zuppo mettiti al sole che ti asciughi. gli asciugamani non ti servono, gli asciugamani pesano. due, non ti devi far prendere dall'entusiasmo di quel 1HANDBAG + PERS.- che è una cosa bellissima, per te abituata a dover infilare la minitracolla nell'unico bagaglio a mano e pregare che la gobba non sporga troppo - non puoi farti prendere dall'entusiasmo e caricare la tua neverfull come se non ci fosse un domani, sopratutto se lo hai già fatto con la valigetta porta pc perchè poi ti ritroverai come quest'anno ad avere male alla spalla destra ancora 48 ore dopo e faticare a lavarti i denti.
- bevi poco in fiera. lo so Micol, la bocca ti si allappa di continuo a farneticare in inglese e consumarti le mascelle con sorrisi da gheisha o finte risate a crepapelle, e la cocacola è lì, fresca, nel frigo, quest'anno te la dava pure la hostess, non dovevi neanche sforzarti di versartela. ma poi, quando ti scappa la pipì e lo stand è pieno di rompicoglioni e ogni volta che pensi di poter finalmente correre in bagno ne arriva un altro, e poi un altro, e nei bagni c'è la coda, e sono sempre lontanissimi... ti penti di essere nata e ti viene una cistite.


Ah, e più in generale, fottitene del budget, che a te lo stipendio lo danno comunque sempre uguale e con venti giorni di ritardo, gli alberghi lasciali scegliere al tuo capo. che se era la sua di camera ad avere la luce in bagno simpatica, ed era lui a ritrovarsi in cappotto/pigiama/ballerine in reception alle sette del mattino a sentirsi dire da una crucca fastidiosamente gnocca ma l'ha messa la scheda luce signorina? nooooo guarda, sono al buoio da ieri pomeriggio - a quest'ora eri disoccupata. 

martedì 16 settembre 2014

Anche il matrimonio è andato,

relativamente veloce e quasi piacevole. ha scaturito tutta una serie di diloghi con l'Omino del Cervello, i dettagli non appena ne avrò il tempo, 
Un oretta libera prima che il capo ci degni della sua presenza rientrando dal weekend lungo in baVca gentilmente finanziato dal nostro stipendio di agosto. Ma tranquilli, non scriverò un post lungo un ora.
Ci siamo quasi. lavorativamente è tutto pronto, manca solo il solito scarico d'ansia sul capo pre-viaggi... litigare sull'orario di partenza che lui ama stare stretto con i tempi, arrivare a prendermi in ritardo e poi sfrecciare con il suo Porsche Cayenne in autostrada che ogni volta scopro un nuovo capello bianco, ricordargli di prendere i suoi biglietti da visita, di lavarsi le orecchie e quant'altro. a casa anche tutto abbastanza sotto controllo, quello che potevo mettere in valigia l'ho messo, il resto è roba che si stropiccia e la metterò domani sera prima di chiuderla. lavatrice e sessioni di stiro ormai quel che fatto è fatto, domani sera farò in modo di non lasciare piatti a marcire nel lavello e far splendere le ciotole della pelosa. L'unica cosa che non mi quadra è il perchè continuo a girare  - come dice quel Signore di Ego  - come la merda nei tubi. Oggi dovevo finire andando a fare scorta di pappe per la Gigghi e passando a ritirare un paio di orecchini dall'orefice, stamattina però ho pensato che se vado anche a pagare la luce magari evito di tornare dalla germania e trovarmi i coinquilini ad attendermi a lume di candela, e già che ci sono mi farò anche una ricarica ... il punto è che in venti minuti non riesco a fare tutto questo prima che i negozi chiudano quindi dovrò andarmene in giro nuovamente sia in pausa pranzo che stasera dopo l'ufficio. Poi ci sarebbe anche il fatto che lo struccante e il deodorante mi sembrano scarsini e sarebbe saggio passare al supermercato. Sono giorni che continuo così, non ne vengo a capo. Credo di star iniziando seriamente a perder colpi, la memoria di fero che si attiva in queste situazioni si sta esaurendo.
Non sono per niente in ansia per la feria, anche se concentrandomi mi rendo conto che non sono assolutamente preparata quest'anno... per esmpio non mi sono nemmeno sforzata di imparare il nuovo listino a memoria. sono in ansia perchè dovrò stare lontana dal mio nido, dalla mia casa, dalla figura di Ego nel letto quando mi sveglio la notte, dalla mia pelosa che ha tanto bisogno di me e soffirà sicuramente perchè a parte il fatto che Ego arriva tardi e,ci scommetto, starà poco a casa, la mamma è la mamma
Non me ne frega davvero nulla di come andrà, l'importante è che passi in fretta.
Ormai sono focalizzata su lunedì, penso al 22 settembre manco fosse il giorno del giudizio universale. Inizio a sentire quel brivido dietro la schiena, il brivido eccitante della libertà. la pace di casa mia verso le diciotto, quando mi sono già struccata, indosso un consumatissimo abitino da casa e una pinza senza un dente in testa. la casa è tutta in ordine, la pelosa si gode l'arietta sul davanzale, c'è quella luce di inizio autunno a illuminarci, e io posso fare cosa voglio... leggere un libro, stare in panciolle sul divano, fare una telefonata. Penso ai miei progetti bellici per la Gcasa, proseguire il decluttering, pulirla benissimo, cambiare un po di cose, stampare nuove foto per nuove cornici. 
La realtà è che lunedì 22 settembre avrò un'infintà di panni da lavare perchè Ego come al solito non farà una mazza durante la mia assenza, la mia valigia da svuotare, i panni lavati da stirare più quelli che non ho stirato questa settimana, polvere a gatti, un pavimento vomitevole e tanto sonno arretarato 
ma non importa... è proprio vero che l'attesa del piacere è essa stessa il piacere
però a me il Muller fa proprio cagare. o era il Campari? anche Google è confuso. 

venerdì 12 settembre 2014

Ieri pomeriggio

il capo arriva con un paio di tacchi dodici in mano e Madame dietro a piedi nudi con espressione provata. Li guardiamo come si guarda il postino mentre ti porge una cartella di Equitalia. siamo stati in coda due ore in tangenziale questa è stata la spiegazione. il perchè lei, che supponiamo avesse male ai piedi, non li abbia riposati seduta in macchina ma preferisca farsi un cortile dove girano macchine e camion di ogni tipo e provenienza con i suoi piedini fatati a nudo, non ci viene spiegato. fattostà che lui mi dice che per oggi pomeriggio, e solo più per oggi pomeriggio - e siamo alla terza settimana consecutiva che lo afferma - possiamo anche ancora stare a casa, basta che mi metto d'accordo con l'altra collega che o stiamo tutti a casa o tutti lavoriamo. non faccio nemmeno in tempo a finire di ascoltare le sue stronzate che la collega in questione mi chiama per pormi il quesito al quale io comincio a rispondere dicendole che lavorativamente parlando queste tre ore non mi cambierebbero la vita ma tuttavia son sotto di ferie da un pezzo, per cui che faccia lei ma in conclusione io starei volentieri a casa - se c'era bisogno di specificarlo - in contemporanea Madame starnazza cose dal balconcino, dal quale tra l'altro senza scarpe spunta a mala pena con la fronte rugosa. la collega, che ha ascoltato con un orecchio me e con l'altro lei, dice per tutte e due stiamo a casa quindi? e Madame urla eh ma chi risponde al telefono? Probabilmente chi ha risposto tutti i venerdì pomeriggio da maggio ad oggi, ovvero nessuno. 
Morale della favola... oggi si lavora. Siamo nelle mani di due folli.
E oggi poter stare a casa mi avrebbe fatto un gran comodo.
Ieri è stato molto peggio di come avevo previsto - non l'addio al nubilato, quello è stato molto meglio. ne racconterò insieme al resoconto matrimonio - ho dovuto fare delle corse disumane per riuscire ad arrivare dieci minuti in ritardo e non due ore. Tutto grazie a lui. il mio compagno onnipresente, colui con cui condivido ogni avventura, ogni viaggio, ogni vacanza, ogni disgrazia, ogni fallimentare raptus sessuale, colui che mai mi lascia sola quando proprio vorrei esserlo, lui che sa sempre come sorprendermi. Il ciclo. E' arrivato ieri pomeriggio con i suoi ormai scontatissimi cinque giorni di anticipo e io avevo, ovviamente, perizoma e pantaloni bianchi che metto raramente e per la prima volta nella mia vita mi sono sporcata, che manco in terza media quando tenere sotto controllo la situazione risultava assai difficile - chiedo scusa agli eventuali penedotati che passeranno di qui. Grazie al cielo avevo una camicia di jeans qui sulla sedia da non so bene quante settimane e me la sono legata in vita andando in giro per gli uffici con questa simpatica mise da teenager, ma non potevo di certo andare in quelle condizioni dall'estetista. sono passata da casa a cambiarmi, uscita nuovamente di casa ho trovato l'estetica dove vado solitamente a fare quelle tre lamapade all'anno chiusa, apnea celebrale. dopo due giri del paese in stato confusionale e altri due intorno a casa mia per cercare parcheggio, ho deciso di andare al centro estetico a fianco che ho sempre snobbato ...e si, la macchina avrei potuto metterla in cortile e andare a piedi ma ci tenevo a far passare la mezz'ora. sorpresa, la loro lampada dura venti minuti. venti. sono arrivata a casa a cinquanta minuti dall'orario di ritrovo con le amiche di miacuginanevrotica, ho lanciato la pappa alla pelosa, mi sono fiondata sotto la doccia e non ho respirato finchè finalmente non sono arrivata sotto casa di mia cugina. Oggi quindi il delirio continua, in pausa pranzo sono andata in lavanderia a ritirare la giacca di Ego che indosserà domani al matrimonio e a comprare due cazzo di posaceneri per la fiera, che mi dovrò mettere in valigia dato che me ne ero totalmente scordata e la merce è già partita. posaceneri uguali non ce n'erano così ho preso due coppettine da salsa in ceramica alla bellezza di otto euro l'una - di cui non chiederò rimborso perchè mi vergogno. partite pure con l'insulto libero - quando tra due ore uscirò di qui dovrò di nuovo passare al bancomat perchè gli sposi vogliono anche il regalo, passare al supermercato a comprare qualcosa x cibarci, darmi alla depilazione fraudolenta e minuziosa, alla manicure e alla pedicure, prepare tutte le cose per domani sia per me che per Ego che dopo cena obbligherò a controllare con tanto di lente d'ingrandimento ogni angolo, asola, cerniera e gli farò firmare una dichiarazione di conformità in triplice copia onde evitare cche si ripeta ciò che successe a maggio per la comunione di mia nipote - che se ve lo siete perse è questo post qui - stirare ancora due o tre cose per pura questione di spazio dato che poi per i prossimi dieci giorni nessuno stirerà, e magari anche preparare cena e mangiarla. Tutto ciò che concerne il matrimonio deve essere fatto oggi perchè domani temo che a malapena riuscirò ad essere in chiesa in tempo, alla peggio con tutta la gente che ci sarà là dentro, perchè loro hanno davvero molti molti amici, nessuno si accorgerà della mia assenza. l'importante è che ci sia al lancio del riso e per le foto di rito sulla scalinata... che è lì che inizi a renderti conto che c'è Tizio e manca Caio. 
Ansia, mal di pancia, mal di schiena, sonno che ho fatto le due, senso di inadeguatezza e dubbi delle 24oreprima sul mio vestito - non chiedetevi quando mi sposo io che faccio, lo si festeggerà in rianimazione alle Molinette e via - ma sopratutto grande grandissimo senso di colpa verso la pelosa che questa settimana sto trascurando da morire, e se penso che la prossima sarà sola da giovedì a domenica perchè tanto Ego prima delle ventuno non è mai a casa, mi sento una grossa merdaccia immeritevole.     

Dato che come si puo ben intuire oggi non sto facendo una mazzaccia al lavoro, credo che domenica passato il caos matrimoniale mi arriverà una tranvata di consapevolezza sulla testa e che lunedì, martedì e mercoledì in ufficio li passerò con la lingua di fuori... quindi, se non riuscirò più a passare di qui prima di partire, a risentirci dopo il 21 con un gran sospiro di sollievo.

giovedì 11 settembre 2014

Continuo a

magnarmi gelatine Leone, come non ci fosse un domani. 
come se stamattina non avessi avuto un principio di ictus nell'apprendere che (anche) questi pantaloni faticano parecchio a chiudersi.
sta lavatrice che mi rimpicciolisce tutto.
Lunedì urgeva la necessità di litigare violentemente con il coinquilino dalle h 17.10 circa alle h 20.00 inoltrate, questo ha quindi reso impossibile rispettare i miei piani con rovinose conseguenze sulle future tre settimane.
Lo avevo detto che io averlo a casa non era per niente cosa buona. 
Ieri non ho pranzato, ho messo al suo posto cose sparse random sgranocchiando pringles e un gelato mars senza guardare, e quando è stata ora me ne sono tornata in ufficio con mezzo letto fatto, mezza lavattrice stesa, mezzo bagno in ordine, che nel frattempo mi ha anche telefonato la S e non c'ho più capito niente. Martedì siamo riusciti solo a pulire, abbiamo pulito tutti e due che la prima cosa che gli ho detto finita la competizione ad insulto libero è stata sappi che io oggi avevo di meglio da fare quindi domani facciamo in due, ma non ce l'abbiamo fatta comunque a rimettere tutto al suo posto. Ieri sera con una mano ho stirato, con l'altra ho messo in ordine qualcosa, con un piede ho fatto la lavastoviglie. Ovviamente poi la lavastoviglie non l'ho fatta partire, ho stirato solo metà di quello che c'era da stirare e i soprammobili sono in parte apposto ma in parte ancora accatastati. non so davvero come uscirne, ed è tutta colpa del coinquilino guerrafondaio. 
ma non preoccupatevi... la sera dopo, sulle note del Liga, eravamo già tutto un  bacio e un abbraccio.
Il nostro solito culo ha fatto si che martedì sera abbia buttato giù acqua a secchiate ininterrottamente per ore. Ci ha dato il tempo di finire di pulire sudando come cammelli, farci una doccia e vestirci da spiaggia, come direbbe mia nonna, bermuda e t-shirt, e partire di casa con un sole che spaccava le pietre per iniziare a tuonare appena imboccata l'autostrada. Avevo portato i ki-way ma non ci siamo comunque avventurati sotto al palco, io l'avrei anche fatto, tanto ormai eravamo fradici dalla coda per entrare, ma Ego se la fa sotto quando il cielo è così - da bambino un fulmine gli è caduto molto vicino e da lì è fobico, cosa che in estate, sopratutto negli ultimi anni che usa fare un temporale tutti i giorni, crea non pochi problemi - quindi ci siamo fermati all'entrata del prato, al coperto, insieme a tanti altri furboni come noi, con l'intenzione di avvicinarci poi non appena avrebbe smesso. Personalmente vedere un concerto così a me fa schifo, trovo assurdo spendere cento euro per tenere Ligabue all'orizzonte tra l'anulare e il dito medio. per me ha senso andare nel prato se ti accampi lì ore prima, fai di quelle corse disumane che se mai inciampi ti calpestano e ti accaparri il miglior posto con transenna nello stomaco. altrimenti te ne vai in un anello, comodo comodo, ma stare dietro nel prato con un milione di teste davanti lo trovo assurdo.
Comunque è stata una bella serata lo stesso - sto sviluppando alta capacità di adattamento a colpi di anniversari - anche se ha smesso di piovere solo alla terzultima canzone. il concerto è stato bello, paragonabile a quello di Jovanotti dell'anno scorso, anche il Liga ha avuto una scenografia/coreografia veramente ben fatta. temevo di non conoscere molte canzoni che avrebbe fatto, che il fan vero tra i due è Ego, invece il novanta per cento delle cazoni in scaletta ho potuto cantarle a squarciagola con grande soddisfazione. L'unica cosa che mi ha lasciato perplessa è stato lui, proprio lui, che ho trovato molto freddo, sopratutto all'inizio. ha parlato poco e quando l'ha fatto l'ha fatto da politico "grazie per essere venuti"... poi man mano si è molto sciolto ma me lo aspettavo diverso, grande abuso di parolacce ogni volta che ha aperto bocca puttanate, cazzo, minkia, trombatore, stronzi... Va bene sdrammatizzare ma l'ho trovato un po' eccessivo. Una cosa che mi è piaciuta tantissimo è che prima di alcune canzoni ne ha spiegato il significato, cosa esprimono e come è nata quell'idea, è una cosa che non ho visto fare a nessun'altro e che mi piacerebbe facesse la mia amata Elisa dato che ad ogni nuovo album passo molto tempo ad arrovellarmi il cervello per capire ogni brano e alla fine mi invento la mia personale interpretazione - e la spaccio anche in giro per ufficiale.

La corsa di oggi consiste nel riuscire a finire di mettere in ordine la casa in pausa pranzo, nel pomeriggio dopo l'ufficio passare finalmente a prelevare che mi sto facendo offrire caffè dal collegame da una settimana, andare a farmi una lampada, una volta a casa docciarmi, incremarmi, tagliare due capelli qua e là dalla frangia che non ci vedo più e fino a sabato che andrò a farmela tagliare per il matrimonio mi devo arrangiare, andare a casa di miacuginanverotica e dare il regalo di compleanno - che era domenica scorsa - a mio nipote neoseienne, recuperare la madre, andare al ritrovo con le sue amiche e poi all'apericena di addio al nubilato che mi auguro finisca molto presto e sia indolore. 
Domani invece... ci penso domani.  

lunedì 8 settembre 2014

Il mio delirio settembrino

ha avuto ufficialmente inizio con questo weekend.
Dopo almeno due anni che era da fare, due anni che tentavo di racimolare i soldi per farlo e poi ogni volta spuntava qualcosa di più urgente, due anni che rinfacciavo a Ego di non occuparsi della sua casa, abbiamo finalmente ritoccato i muri. a quattro anni di distanza è normale che ci sia da dare una rinfrescata ma dato che il nostro palazzo è piuttosto vecchio avevamo anche qualche angolo qui e là crollato da stuccare, stavo iniziando a non invitare più nessuno a casa per vergogna e a innervosirmi ogni volta che mi guardavo attorno. La scorsa settimana ero contenta ma agitatissima perchè purtroppo mi sono scelta un uomo che non è portato per i lavori manuali, non ama prendersi cura della sua casa, non farebbe nulla in prima persona se non lo obbligassi e pagarebbe qualcuno anche solo per cambiare una lampadina... in generale non ama sudare, per esser più precisi. un gran lavoratore, ma non a casa sua. dico sempre che se gli facessi trovare una grossa cacca di vitello sullo zerbino di casa, lui la scavalcarebbe per entrare e non mi chiederebbe alcuna spiegazione. Ha anche tanti pregi eh, ma ve li racconto un'altra volta. Temevo quindi di dover passare due giorni a litigare, discutere, sentire lui borbottare e lamentarsi in continuazione e sopratutto dovermi accontentare perchè lui avrebbe fatto, come al solito, il minimo indispensabile senza darmi la soddisfazione di vedere tutto fatto come da mie richieste una buona volta. Temevo anche di avere poi una epopea da gestire, di sporco da pulire e mobili da spostare. Invece è andato tutto sorprendentemente bene perchè mio cognato, quello quarantenne, si è offerto di venire a darci una mano, si è fermato tre giorni da noi e si sono dati un gran da fare. Hanno fatto un bel lavoro, molto più pulito di come pensavo e sopratutto hanno poi sbaraccato tutto, mi hanno dato una mano a pulire e hanno rimesso i mobili al loro posto. Abbiamo mantenuto gli stessi colori ma l'entrata e il bagno, che sono fuxia, erano proprio da rifare completamente e sono venuti benissimo, molto meglio di quattro anni fa. In realtà ai tempi avevamo sbagliato colore, lo volevamo più chiaro e una volta steso si è rivelato essere un viola più che un fuxia, colore che ha reso il corridoio senza punti luce un luogo piuttosto tenerboso. questa volta naturalmente abbiamo ripreso lo stesso codice colore eppure è venuto più chiaro, è venuto davvero fuxia! Il resto invece, che è il verde, non lo abbiamo dato completamente eccetto una parete della camera dove d'inverno spunta sempre della muffa, abbiamo fatto ritocchi qua e là ma per ora non sembra che sia venuto molto bene... si vedono i tacun - le pezze, come si dice dalle mie parti - spero ancora che asciughi ma la vedo grigia e in ogni caso la lasceremo così, non voglio più toccare quei muri finchè non cambiamo casa. Sono entusiasta, ora c'è molto da fare ma ne è valsa la pena. ieri abbiamo pulito grossolanamente, tra oggi e domani mi metterò lì stanza per stanza a curare i dettagli, vetri delle finestre compresi che ho tolto quelle tende e non ci volevo credere a quanto facessero schifo - effettivamente da quando a giugno la sig.ra mi ha abbandonato non li ho mai fatti, e di mezzo c'è stata anche la posa delle zanzariere che ha fatto la sua polvere, screanzata che sono. Domani pomeriggio sarò in ferie perchè alla sera abbiamo il concerto di Ligabue, mi ero organizzata in questo modo per riuscire a finire di pulire tutto e magari organizzarmi le cose comprate sabato all'Ikea per ultimare il mio lavoro di declutternig documenti/cancelleria/cavi organizzando tutti meglio... peccato che avrò Ego in mezzo ai piedi, notizia fresca di stamattina.
Oggi doveva essere il suo primo giorno di lavoro in una nuova azienda, stanotte era agitato come un bambino la notte prima della gita e ha dormito ben poco, alle sei e mezza si è alzato come un grillo, ha accompagnato suo fratello a prendere il treno e alle 8.10 era già davanti all'azienda... per sentirsi dire che loro avevano capito che avrebbe iniziato mercoledì e oggi non c'era praticamente nessuno (?)... così se n'è tornato a casa. Tempismo perfetto, di norma già non sopporto rientrare dal lavoro e trovarlo sul divano, non ci sono abituata e le poche volte che in questi anni ha avuto un influenza ho viaggiato con i capelli dritti finchè non rientrava al lavoro. averlo sulle croste proprio oggi e domani che ho un sacco di cose da fare è una sfiga inaudita. spero che almeno mi sorprenda e mia dia una mano, o che alla peggio si metta a giocare alla playstation fermo e muto facendomi dimenticare che è in casa.  
Da domani poi le cose proseguiranno più o meno così: mercoledì sessione di stiro, giovedì addio al nubilato di miacuginanevrotica, venerdì pomeriggio lavoro ancora in forse (...) - in caso negativo continuo o, spererei, finale lavori di decluttering - in ogni caso capatina veloce da calzedonia perchè necessito di almeno altre due paia di calze per la fiera, depilazione/smaltata, preparazione vestiti e varie per il matrimonio, sabato parrucchiere a Torino al mattino e alla sera matrimonio, domenica imbastirò la valigia e poi a seconda di come saremo messi o un po' di relax o l'ennesimo giro al Self perchè ci manca il materiale per sistemare ancora due o tre cose. Dopodichè avrò solo più lunedì, martedì e mercoledì per finire la valigia, farmi un altra piega, magari anche una lampada, e lasciare casa decente e le cose necessarie alla pelosa per la sopravvivenza senza di me... e giovedì mattina si parte. Non vedo l'ora che sia lunedì 22 settembre. l'anno scorso a pochi giorni dalla fiera mi dicevo che una volta rientrata a casa avrei pianto un urlo di trionfo che mi avrebbero sentito dall'altra parte del paese, perchè era andata, finita, superata. Quest'anno direi che tirerò un sospirò di sollievo, seguito al massimo da un fanculo tra i denti, perchè non me ne frega assolutamente niente, ma proprio niente, voglio solo iniziare il mio post-vacanze vero e iniziare il mio anno in serenità, curando nuovi progetti di vita e godendomi il mio tempo un giorno per volta e non a bocconi di settimane. 

giovedì 4 settembre 2014

Ho un diavolo per capello,

espressione che non ho mai usato ma c'è sempre una prima volta.
Mi pare renda bene l'idea perchè da quando ho smesso di starnazzare come un oca in corridoio mi brucia la testa, non nel senso che ho mal di testa, mi brucia proprio la testa, la cute.. come se mi avessero tirato violentemente i capelli. 
come quando dopo le prove generali, il saggio, il rinfresco e i saluti ti scioglievi finalmente lo chignon lì piazzato da dodici ore. 
Oggi è il 4 di settembre e non vi è ancora non solo traccia ma nemmeno intenzione del nostro stipendio di luglio che sarebbe dovuto arrivare il 30 agosto in base alle nuove abitudini, e, quando Berta filava, il 15.
Madame ci ha salutato pochi minuti fa, solerte, dicendo che andava a fare commissioni e di oggi non sarebbe rientrata, dicendo ci vediamo lunedì alla mia collega che domani non c'è... non specificando quindi se lei domani ci sarà o non ci sarà. Ergo, potrebbe pure rientrare lunedì che sarà l'8 e comunque non significa che li farebbe subito. Appena ha messo il tacco pericolante fuori dalla porta qui si è alzato un boato. Chi vorrebbe piangere, chi la prende a ridere, chi come me è incazzato come una biscia. Non è solo una questione di soldi, che grazie al cielo con quelli ereditati da mio padre nella peggiore delle ipotesi ho di che fare la spesa, è la mancanza di rispetto. è' il non prendersi il disturbo di avvertirci, avvisarci, è il continuare ad arrivare con il sorriso tutte le mattine come se non viaggiassero con i nostri soldi in tasca. 
E' la nonchalance con cui lei dice alla mia collega con un mutuo e tre figli signora bella, mi spiace ma neanche questa settimana riesco a disporre i salari, come bastasse non parlare come mangia per dimostrare buona fede. 
E' la sua zozza coscienza che la porta a dire palle più grosse di lei senza che nessuno gliele abbia chieste è che questo mese gli stipendi sono troppo alti perchè ci sono i rimborsi dei 730.
E' la faccia tosta di lui che ci saluta il giovedì sera e ricompare il martedì mattina non nascondendo di continuare a farsi i suoi 4 giorni in barca mentre noi non usciamo di casa il weekend per pagare le bollette. 
E' il suo coraggio di dirmi di andare pure a fare la spesa della roba da portare infiera, comprensiva di macchinetta del caffè da centocinquanta euro, e poi portare lo scontrino che me le rimborsano. 

Tra quindici giorni siamo in fiera, mi sono comprata dei vestiti, andrò a fare una piega, mi alzerò alle cinque del mattino, lavorerò tredici ore al giorno per quattro giorni, tralascerò casa, compagno e figlia pelosa per andare a fare una cosa inutile per un business che non si muove di un azienda che è un corpo morto che si trascina lentamente verso la fosse. Tra pochi anni sarò a spasso con la disoccupazione in tasca e nessuno mi ridarà indietro un briciolo dell'impegno che ci ho messo, degli sforzi, del mio tempo.

Vorrei avere così tanti soldi da potermi permettere di fargliela pagare. 
Vorrei mettermi in mutua da domani a data da destinarsi, scusarmi e tenerlo in caldo fino a un giorno prima della partenza e a quel punto dirgli di arrangiarsi e andarci lui a esporre ai suoi prodotti di merda.
Vorrei che il mondo fosse un posto più giusto, che paga chi lo merita.
Vorrei che due pezzi di merda come loro fossero rimasti gli stronzi che erano, receptionista sottopagata in divisa blu lei, imbianchino lui, a dormire in due in un letto singolo a diciannove anni con una neonata senza culla in un monolocale. che la vita gli avesse dato ciò che meritano... il brivido di avere il frigo vuoto, di aprire il sollecito dell'Enel, di rifiutare inviti a cena con gli amici. 
E' cosa brutta, di quelle che non si dicono, ma sono troppo incazzata quindi la ripesco dal cesto delle cose brutte che non si dicono 
che ve li spendeste tutti quanti in medicine, bastardi. 

martedì 2 settembre 2014

Roba da Gatti: Vacanze Feline

Rieccoci con un nuovo appuntamento della Rubrica Felina, assenteista da troppo tempo. 
Torniamo con le vacanze della Gigghi, o meglio quelle che per noi sono state vacanze e per lei torture.
In realtà non erano iniziate male, la prima settimana di agosto ero in ferie solo io così ce ne siamo state insieme io e lei tutta la settimana. Io ho fatto tutta una serie di lavori di decluttering che è una delle sue preferite tra le mie mansioni perchè le permette di trovare nuove scatole, contenitori e ripiani di mobili, di rotolarsi nella polvere, lottare contro fogli e cartelline in pvc fino a ridurli in poltiglia. poi abbiamo preparato le valigie, anch'esse amate come comodo luogo di pisolini pomeridiani, fatto un sacco di lavatrici, di stenditura panni e stiratura. Il supplizio è iniziato il venerdì. L'ho dovuta spostare con trasportino, pappa, acqua e lettiera nell'alloggio sotto il mio che fortunatamente è vuoto e mi serve a gestire queste situazioni, perchè sono finalmente venuti a montarmi le zanzariere. zanzariere nuove, ma sopratutto tutte, senza eccezzione di alcuna finestra, che stanno chiuse davvero e prive di buchi rattoppati con silicone. L'ho fatto principalmente per lei, perchè possa prendere il sole in sicurezza, fare i suoi pisolini al sole e sopratutto respirare dell'aria buona, lì per lì lei però non ha apprezzato il gesto e si è incazzata come un leone. non ha aiutato il fatto che l'ho trasportata in maniera abbastanza traumatica, il tipo delle zanzariere è arrivato con un anticipo di mezz'ora, io avevo già portato di sotto il vassoio con le ciotole ma non ancora nè lei nè la lettiera, intenzionata a farlo dieci minuti prima dell'ora prevista. così quando lui ha suonato il campanello - suono che oltretutto la infastidisce tantissimo - l'ho dovuta afferrare senza grazia, chiuderla nel trasportino, e mollarla di sotto alla velocità della luce. Quando sono andata a recuperarla tre ore dopo era nascosta sotto l'unico mobile dell'appartamento, offesa e piena di polvere si rifiutava di uscire. Una volta rientrate a casa però, è memorabile come si sia avvicinata cauta alla porta finestra - che non aveva mai visto aperta - si sia messa a scrutare ogni angolo del balcone con occhi sognanti e poi finalmente sdraiata a farsi una dormita al sole. Il giorno dopo si partiva, Tirrenia ci ha avverito delle due ore di ritardo della nostra nave - che poi sono diventate cinque - così ce ne siamo stati seduti a terra a giocare con lei con l'aria di chi sta andando al patibolo fino al momento dei saluti forzati. Io ho iniziato a piangere mentre mi mettevo le scarpe e non ho praticamente più smesso fino al porto di Genova. Lei ovviamente non sapeva cosa la aspettava e ci guardava come a dire ma che cazz quanti baci e quanti abbracci e scrollatevi che c'ho da farmi le unghie. La mia amicaexcollegaD. è andata subito il mattino successivo alle nove a vederla e darle colazione, il mio terrore più grande era che non mangiasse e invece la maialina tuttalamamma non si è smentita e ha mangiato di gusto tutta la settimana. purtroppo invece non si è mai lasciata avvicinare, mai fatta fare una carezza, eppure la D. l'aveva già vista più volte e le prime volte da cucciola si era fatta fare tantissime coccole. Solo gli ultimi giorni ha iniziato ad uscire da sotto al divano o al letto per andarle incontro e aspettare il cibo ma se mentre mangiava la D. provava a farle una carezza, lei si girava e la apostrofava in gattese seccata spostandosi. Ecco un esempio delle foto che ogni giorno la D. mi mandava sdraiandosi sotto a reti varie di casa mia. 


Io respirando iodio soffrivo come una bestia perchè le vedevo negli occhi tutta la disperazione di non sapere chi cazzo sia questa, dove sono mamma e papà, torneranno mai, e che ho fatto di male che mi hanno mollato qui tutta sola. ovviamente questo è quello che io immagino, magari lei pensava solo ho detto NO FOTO!
Pensavamo che sarebbe stata incazzata nera con noi, offesissima, che non si sarebbe lasciata avvecinare, io addirittura temevo che l'esperienza avesse dato il colpo di grazia al suo carattere già di per se poco socievole e invece con nostra grande gioia e sorpresa appena abbiamo aperto la porta di casa è arrivata miagolando a più non posso e ha iniziato a darci le tipiche testate con fusa, si è sdraiata a terra e lasciata accarezzare ed è stata in braccio a Ego sul divano mezz'ora. Il resto della giornata l'ha passato appiccicata a noi, vicino vicino, cercando sempre il nostro sguardo. Era visibilmente felice di vederci, non la smetteva di chiaccherare, fino alla sera quando il suo supplizio è ricominciato. siamo ripartiti per la volta ligure e questa si è rivelata una scelta da veri incoscienti. Pensavamo di aver fatto la furbata del secolo partendo di sera - l'unica volta che avevamo viaggiato di sera, a Pasqua, aveva dormito tutto il tempo - in più avevo comprato feliway e l'ho spruzzato nel trasportino due ore prima - mai soldi furono spesi peggio, prodotto del tutto inutile - come da istruzioni. Evidentemente troppo scombussolamento in un solo giorno, ha fatto l' indemoniata per i primi dieci minuti e appena entrati in autostrada è riuscita a sfondare con la testa la porta del trasportino - penserete che siamo due cretini che usavano un trasportino delle balle, e non è che penserete tanto male. questo trasportino ha le chiusure solo nelle parti superiori della porta, in quelle inferiori una è chiusa perchè crea la cerniera dell'angolo l'altra invece non ha nulla ma il margine di apertura inizialmente era veramente pari a zero, figuriamoci sennò se una ansiosa come me l'avrebbe usato. a forza di testate la pelosa è riuscita a rompere un pezzo di ringhiera in plastica e questo le ha permesso di infilarci la testa e da lì, essendo magrina, è stato un attimo. Il resto del viaggio l'ha fatto in braccio a me tremando e con la tachicardia sia io che lei, lei cercava di dormire nascondendo la testa nella mia felpa ma si muoveva di continuo, io incitavo Ego ad andare ai quattrocento allora per arrivare prima. L'ennesimo viaggio terribile, fatta anche la pipì e grazie al cielo non la cacca, che ha poi fatto solo trentasei ore dopo facendoci spaventare non poco. La cosa peggiore è stata che questa volta non si è calmata nemmeno una volta arrivati a casa, ha continuato a lamentarsi e ad avere la coda gonfia per quattro giorni, praticamente si è ambientata alla valigia del ritorno a casa. L'unica nota positiva della sua vacanza è stata che in quei giorni ha fatto un po' di esercizio, in questa casa molto più grossa e piena di spunti stratigici a differenza della nostra... non l'avevamo mai vista tanto ginnica e felina. e schizzata poveretta, ma questo è un altro discorso. eccone un esempio, sulla vecchia cucina della casa al mare

 

Prima di ripartire eravamo angosciatissimi, abbiamo comprato un trasportino da quaranta euri, enorme, di tessuto, con cerniere, bottoni, sicure e lucchetti. Non è cambiato nulla, se non che questa volta non ho nemmeno provato a lasciarla lì e vedere se smetteva di piangere e l'ho fatta subito uscire, così ci siamo fatte il viaggio in braccio tra coccole e carezze, che andrebbe anche bene se non fosse che trema, respira male con la lingua di fuori e il cuore le batte all'impazzata. Non so se la farò mai viaggiare ancora e se lo farò valuterò di darle prima qualcosa parlandone al veterinario, ora non ci voglio nemmeno pensare.
In conclusione, venti giorni di merda per la Gigghi, a causa dell'egoismo umano. E, anche se lei non lo sa, l'abbiamo pagata cara con il dolore e il tormento sia quando non era con noi che quando c'era ma ci dimostrava in ogni modo il suo disiagio. Genitori screanzati, e poi ci chiedono perchè non facciamo figli.

Se anche tu hai scritto per Roba da Gatti di questa settimana, vieni ad aggiungere il tuo post qui sotto e ricorda di riportare il logo della rubrica anche da te...!


http://notimetodespair.blogspot.it/2014/04/roba-da-gatti.html

lunedì 1 settembre 2014

Sono state vacanze

diverse.
Agosto è l'unico mese dell'anno nel quale riesco a leggere un libro come piace a me, ovvero nel tempo che richiede e non in sei mesi a botte di due pagine al giorno. ogni anno scelgo il libro delle vacanze accuratamente e me lo mangio sotto il sole bruciandomi spalle e coppino senza ritegno. Le genti normali sotto l'ombrellone vogliono leggerezza e leggono la Kinsella guardando me con Lo Hobbit in lingua originale come avessi in testa lunghe antenne verdi - naturalmente non è vero, non leggerei mai Lo Hobbit, ho desiderato la morte alla decima pagina di uno della trilogia dell'anello. Quest'anno siamo partiti stanchissimi e Ego in spiagge sarde, sopratutto i primi giorni, non ha fatto altro che dormire dandomi così la possibilità di tuffarmi completamente, non nelle acque cristalline ma nel mio libro - a dire il veromentre lui dorme potrei pure tuffarmi tra le braccia del bagnino per quanto lo riguarda. e ho letto con un trasporto sorprendente, senza fermarmi nemmemo quando rasentavo la disidratazione. il libro scelto con tanta cura è finito dopo soli quattro giorni e ne ho comprato un altro, e poi ancora un altro, e alla fine delle due settimane avevo letto tre libri e mi ero bruciata all'attaccatura dei capelli, schiena nerissima e faccia bianco latte con punta del naso fuxia. Io amo leggere con i piedi nell'acqua, seduta in riva, gobba sul libro e se sfortuna vuole che arriva un onda anomala alzo le braccia per salvare il libro e mal che vada affogo. Quelle due settimane di lettura intensiva mi hanno lasciato addosso una voglia di leggere sconsiderata, che mi sta facendo andare a dormire a ore proibitive tutte le sere. Se penso alla Sardegna quindi, la prima cosa che mi viene in mente è questa, prima del mare paradisiaco e degli gnocchetti sardi con salsiccia... i libri che ho letto.
Non siamo stati nel posto giusto, il collegaamico di Ego che ci ha consigliato la zona in cui alloggiare secondo me ci ha preso per il culo perchè lui stesso, abbiamo poi scoperto dopo grazie al suo profilo fb, che lì ha una casa, quando scende ad agosto venti giorni si sposta e rimane a dormire da amici. Non che fossimo in un brutto posto, non penso ce ne siano in Sardegna, almeno non sulla costa, ma per una settimana di vacanza avremmo potuto scegliere posizioni decisamente migliori. Non avevamo minimamente idea di come fossero lì le strade, tutto un tornante, poco illuminate e con guidatori scoordinati e lumaconi, distanze enormi, sfiancanti, km e km in mezzo al nulla senza neppure il mare a fianco. Il primo giorno ci siamo spinti fino a Santa Teresa di Gallura, che è poi rimasto il posto più in alto che siamo riusciti a raggiungere, due ore e un quarto all'andata e altrettante al ritorno. pieni di sale, accaldati e stanchi dopo una giornata di mare non è il massimo, sopratutto se dopo sei obbligato a uscire di nuovo per cenare. Per l'escursione nell'arcipelago della Maddalena di nuovo due ore fino a Palau... dopo i primi giorni ci siamo fatti furbi e siamo andati scalando sempre più vicino ma poco soddisfatti perchè effettivamente più si saliva più il mare era uno spettacolo. Alla sera il problema era lo stesso, nella nostra zona non c'era praticamente niente ed era impensabile macinare di nuovo km così alcuni giorni ci siamo portati dietro un cambio dal mattino e siamo rimasti dove avevamo passato la giornata andando in giro alla sera poco contenti e sporchi, altre ci siamo adattati e dopo aver cenato in paesini lì intorno ce ne siamo andati a dormire pacifici. Una coppia di amici era a San Teodoro, a venti minuti da noi, ed era già tutto molto diverso, la sera tutta la via principale si riempiva di bancarelle che attirvano tantissima gente, negozi e localini aperti per bere qualcosa. da noi, il deserto interotto da chiacchericci sparci di anziani sardi con le sedie fuori casa, qualche triste gelateria aperta, nessuna rivendita di sigarette dopo le diciannove e sopratutto, con nostro grande sgomento, neanche uno sportello bancomat nel raggio di dieci km. L'abbiamo scoperto ritrovandoci la sera di ferragosto alle ventidue senza contanti e cena - nessuno aveva il pos per pagare - e siamo dovuti partire e andare a Orosei città a fare mezz'ora di coda all'unico bancomat nel raggio di parecchi km.  
Avremmo dovuto organizzarla meglio, informarci anche attraverso qualcun'altro oltre al collegaOracolo - inutile dire che io lo avevo detto - avremmo così alloggiato in un posizione più funzionale. poi avremmo girato lo stesso perchè a noi piace così,  ma senza spennarci di gasolio, stancarci e stressarci così tanto.
Non è stata una brutta vacanza, ma non l'ho adorata, sarà anche perchè a me l'Italia da fastidio. se mi trovo in situazioni disagevoli di disorganizzazione o negligenza e sono all'estero penso può capitare, se sono in Italia mi incazzo come una bestia e inizio a barbottare concetti qualunuquisti su quanto gli italiani siano un popolo di ignoranti e tutto il repertorio.
Anche andare prima a fare "la vacanza" e poi in Liguria, forse quest'anno non è stata una grande idea. Ego non fa molto testo perchè a sentir lui si dichiara sempre stanco, pure alle otto del mattino, io invece ero davvero stanca, mentalmente e fisicamente, più di quanto me ne rendessi conto e arrivati lì, io che sono sempre quella sul pezzo della situazione, che vuole fare tutto, vedere tutto, fotografare tutto e scassa le palle al prossimo, avevo soltanto voglia di leggere e di dormire e non me ne fregava molto del resto. Già oggi, passate due settimane, ci ripenso con quel senso di malinconia amara, di quando sai che avevi una cosa bella e non l'hai usato come meritava. Questa è l'ennesima conferma che sono io il motore della coppia, se Ego vede che io non sono sul pezzo in extremis prende in mano la situazione e arrangia le cose come riesce, come riesce a fare un uomo che all'alba dei trenta ancora non è in grado di non mettere quelle tre t-shirt che si vuole portare in vacanza nei tre giorni precedenti alla partenza, come non ne avesse altre nel cassetto. Chissà come sarebbe essersi scelta uno di quegli uomini che vivono in prima linea e si occupano personalmente di tutto, che vanno in giro con lo zaino da tracking, la cartina in mano perchè dei navigatori non si fidano e quel coso al polso che misura i passi e i battati cardiaci. ne ho visto uno così a Punta Coda Cavallo, che camminava a passo svelto e impartiva coordinate sul da farsi alla fidanzata... che orrore. 
Torneremo in Sardegna prima o poi, c'è tanto da vedere. Porto Rotondo mi è piaciuta tantissimo, un posto di classe che mantiene le sue origini di luogo di mare, di villeggiatura estiva seppure molto chic, molto meglio di Porto Cervo, finto dal primo cartello stradale che incontri arrivandoci all'ultimo zigomo della soubrette del momento al Caffè Nonricordocomesichiama - dove tra l'altro abbiamo bevuto un cappuccino e una cocacola e abbiamo speso nove euro, la metà di quello che spendemmo anni fa per due caffè al Caffè San Carlo di  Torino. Tutto in Sardegna non è poi così caro come luoghi comuni raccontano, covviamente dipende da dove vai ma con un minimo di raziocinio spendi quanto una settimana in Liguria. Quello che assolutamente non mi è piaciuto è il clima, colpa del Maestrale - c'han detto i sardi. Un ventaccio terribile, alcuni giorni davvero insopportabile, che a me ha impedito di fare il bagno più di una volta, perchè sono pita come mi diceva mia nonna in piemontese, e se fuori c'è l'aria io non mi immergo terrorizzata dal dopo quando uscirò tutta bagnata. La sera un freddo terribile, sopratutto quella in cui ci siamo incontrati con la B. e il Fidanzatocornuto, cena a Palau e serata a Porto Cervo, si batteva i denti manco fosse novembre, tutti infatti erano in giro con giubottini di mezza stagione, eravamo noi a non essere preparati. Il sottofondo della vacanza è stato un dolore sordo, perenne, quello di aver lasciato la Gigghi a casa. Partiti per andare a prendere la nave a Genova, ho pianto quasi tutto il tempo balbettando cose come lei ha bisogno di me, penserà che l'abbiamo abbandonata, siamo persone orribili tanto che ad un certo punto Ego mi ha detto se vuoi prendo quest'uscita e torniamo a casa, fanculo alle ferie. Le prime sere mi sono dovuta imbottire di xanas per riuscire a chiudere occhio dopo un anno tremendo in cui ero riuscita a non toccare mai quel botticino, Ego invece cercava di darsi pace fermandosi ad accarazzare ogni gatto che incrociavamo e chiedendomi in continuazione di far mandare foto dalla collegaamicaD. La Gigghi comunque è stata bene, e domani arriverà anche il racconto delle sue di ferie.
Non ero ben predisposta, ero troppo stanca, l'anno passato è stato troppo tosto per smaltirne la fatica in una settimana... fattostà che la vera vacanza per me sono stati i pochi giorni dopo in Liguria, contro ogni previsione. Uscire a piedi la mattina con le infradito e il sonno incalzante, che tanto la strada la sai a memoria, nessuna decisione che potrebbe cambiare le sorti della tua vacanza da prendere a colazione con guida alla mano. colazione anche in silenzio con intorno gli odori e i rumori di sempre... l'arrotino che passa urlando, sempre lui credo - da quando nel 90' mia nonna comprò quella casa, il panettiere con qualche dito sempre fasciato ogni anno che parla ad un volume altissimo, quell'odore che c'è in quell'angolo dove si gira prima delle spiegge libere dove avevo il divieto di andare a giocare perchè c'è la gentaccia e i drogati e ti pianti una siringa in un piede e prendi le verruche un odore che non è una puzza ma non è nemmeno buono e che arriva probabilmente dalla cucina di qualche albergo. Siamo stati in spiaggia soltanto tre giorni perchè il primo l'abbiamo volutamente dedicato a oziare uscendo solo per la colazione e la spesa e l'ultimo l'abbiamo passato a pulire casa. Nella solita spiaggia, non quella dove andavo con i miei ma quella dove andiamo io e Ego, perchè Ego ha fatto amicizia con il proprietario che ci fa sempre un buon prezzo, perchè è verde e tranquilla e ci piace. sdraiati su un lettino, con un ombrellone che non inizia volare verso il mare al primo soffio di Maestrale. Siamo reintrati la domenica mattina per tenerci il resto della giornata di buono e riprendere il lavoro il giorno dopo senza frenesia, una cosa saggia che non avevamo mai fatto e che mi ha fatto pensare al fatto che stiamo invecchiando. che alla nostra età pare eccessivo ma in fondo è vero, sentiamo certi pesi che prima non sentivamo, ci stressiamo in situazioni che prima ci divertivano e siamo capaci di rinunciare a qualcosa che ci diverterebbe ma innescherebbe ore o giorni di lavoro, stanchezza e stress. e prima? prima non me lo ricordo più. Non è che prima non ci fossero i panni da lavare e stirare svuotate le valige, non ci fosse il frigo vuoto e quella sensazione di non-stop tra il rientro in casa abbronzato e il caos dell'ufficio. c'erano le stesse cose e si affrontavano, ma poi si dimenticava. la memoria era più a breve termine, si ricordava razionalmente ma non se ne ricordava la fatica per cui si continuava a fare. 
Mi piacerebbe trarne una conclusione. non so se sono state vacanze diverse perchè è stato un anno pesante, perchè noi siamo cambiati/invecchiati o perchè sono io che sono diversa. e se sono io che sono diversa, perchè lo sono? è un caso? sono invecchiata? è un caso che sono invecchiata proprio quest'anno? oppure è quello che nella mia vita è cambiato che mi ha segnato e cambiato? Domande che probabilmente rimarranno senza risposta, domande le cui origini saranno fondamenti delle prossime decisioni vacanziare, questo è certo.   

* il sistema mi ha cambiato l'ordine degli ultimi tre post e pare non ci sia modo di porvi rimedio, chiedo venia.