Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

mercoledì 24 dicembre 2014

In diretta dal divano della Gcasa

con i piedi sul tavolino ikea, un ritocco fresco dello smalto, sigaretta, il Ggatto sul tiragraffi a fianco e la Gigghi sul suo cuscino di vimini sul mobile più alto. Ego sta arrivando dall'ufficio dove non doveva andare il giorno della vigilia ma è naturalmente andato.
Natale è iniziato ieri, prima di una lunga serie di sedute interminabili a ciarlare e mangiare, con le calze che ti comprimono, il freddo umido tipico dei ristornati mal coambientati, la palpebra calante e lo scazzo incombente. Fatica. Infilarmi un tubino stretto, mettermi su un paio di tacchi, guidare nella nebbia e sentire ancora la voce del capo per una lunga cena aziendale. alla mezza ci portavano il sorbetto al lime, eppure io sembravo l'unica pronta ad afferrare il cappotto. perchè la verità è che il collegame finge asocialità perchè fa stile ma poi in queste situazione ci sguazza dentro con gioia. io invece sono sociopatica davvero, ma mi confondo nella massa e va bene così. Stamattina appena aperto un occhio e aver realizzato che è la Vigilia di Natale sono stata anche un po' contenta ma mi è passato subito. Sono sempre stanca, anche se il pensiero di lunghe giornate vuote di vita casalinga lontana dall'ufficio mi fa sentire già un po' meglio. non sono poche, contando che oggi e domani io avrei preferito lavorare ancora, da giovedì a martedì prossimo - giorno in cui partiremo per Barcellona - sono ben cinque giorni, cinque, e la perfezione si raggiunge con il fatto che lunedì Ego lavorerà e io potrò pulirmi per bene casa senza di lui in mezzo ai piedi. non che la cosa mi entusiasmi ma lo devo fare perchè verrà l'amica gattara D. a vedere i pelosi nei tre giorni in cui noi non ci saremo.
Ce la posso fare, devo solo resistere al cenone dai suoceri di questa sera senza iniziare a dire andiamo? andiamo? andiamo? a mezzanotte e un minuto - e al pranzo di domani  + visita Cuginavrotica and family che conta un altissimo tasso di individui tra quelli che più odio a questo mondo senza accendere risse con nessuno o rapire le mie nipoti per non riconsegnarle mai più.
Vi lascio con il mio regalo handmade di quest'anno di cui vado terribilmente orgogliosa - del risultato estetico mentre di quello del contenuto non mi esprimo ma non credo che saranno in molti ad assaggiarlo quandi pazienza.



La stoffa è l'unica cosa che ho comprato, 3 euro, i barattolini li ho conservati durante l'anno e fatti bollire mezz'ora per sterilizzarli. La mia collega mi ha imprestato le forbici a zig zag per tagliare la stoffa perchè, ho imparato, questo tipo di taglio riduce al minimo la possibilità che la stoffa si sfilacci. I nastrini li avevo, ne ho una scatola piena perchè li conservo da sempre, il pezzo di stoffa è fissato con dei pezzetti di bioadesivo al tappo dei barattoli. Lo sbaglio che ho fatto è stato stamapare in rosso su carta adesiva, il colore viene via solo a guardarlo, infatti tutti i bordi delle etichette sono sbeccati dal movimenti delle dita necessario a staccare l'etichetta. Il Dulce de Leche conta solo un igrediente che è però molto caro ovvero il latte condensato a € 2,45 al barattolino. Ho calcolato di aver speso una media di € 2,80 a persona per 8 barattolini e non mi pare niente male.

Buon Natale a chi passa di qui, il mio augurio pragamatico e poco elegante è resistete, che poi c'è santo stefano.

mercoledì 17 dicembre 2014

Non potendo

scrivere l'ennesimo post a tema sono stanca/ sono stanca/ sono stanca, mi diletterò nella condivisione di altre scelte di un certo spessore.
Erano anni che ci pensavo, praticamente da quando ho lasciato la casa di mammà e mi sono trasferita nella Gcasa. un pensiero timido ma ben definito, che non osavo trasformare in parola se non quando, di rado, sentivo qualcuno che lo aveva fatto davvero e un briciolo di coraggio si faceva largo. Ogni tot mesi il pensiero si faceva più insistente, accompagnato da una buona dose di sensi di colpa, ma mai avevo trovato il coraggio di metterlo in atto. Qualche sabato fa ho passato una giornata di shopping in centro con l'ex collegaamica C., nota come casalinga perfetta, maniaca del pulito, precisa a livelli patologici. Lei lo fa per davvero e me lo ha detto così, senza mezzi termini, senza vergogna, mentre sfrecciavamo in autostrada che per poco non mi stampo contro un camion. Queste sono decisioni che vanno ponderate, prese con calma, valutandone tutti gli aspetti, magari dopo un periodo di prova. E invece l'ho deciso lì, così. e l'ho fatto, e sono già tre settimane: io non stiro più. non stiro più pigiami, tute e magliette da casa, strofinacci della cucina, legghins, magliette che staranno sotto vestiti o maglioni. Non li stiro più. li stendo con ancora più cura di prima e quando sono asciutti semplicemente li piego al meglio che si riesce e li metto al loro posto. e ciao bale, come si dice dalle mie parti.
Come mi sento? Strana, quasi stordita - sarà anche il vino del pranzo con il capo.
La prima settimana ero mossa da un esagerata quantità di adrenalina, sentivo la trasgressione scorrermi nelle vene e provavo un brivido di eccitazione ogni volta che passavo davanti allo stendino.
La seconda settimana sono iniziati i dubbi e le paure, sono stata tentata di andare avanti a stirare una volta stirato l'indispensabile ma poi la fine dell'acqua nella caldaietta mi ha fatto riflettere e non ho desistito.
Ora pare si sia trovato un equilibrio e mi sento abbastanza serena, ieri ho piegato e riposto tutto l'intimo, domani stirerò quello che va stirato e riporrò il non stirabile.
Se mi è cambiata la vita? per adesso no, queste settimane fanno talmente schifo e la schiena mi fa talmente male che probabilmente non me la cambierebbe nemmeno avere una governante dodici ore al giorno. Ma dovrebbe cambiarmela, in una routine vivibile, dovrei avanzar tempo, soldi di elettricità, spreco di acqua.
Ed ora che ci penso se questo per le persone normali è stato il mese dei luccichi, dei maglioni a collo alto con le renne, dei tazzoni di ciobar, di all I want for Christmas, di cene di Natale con amici, colleghi di lavoro, colleghi di hobby, colleghi alcoolisti anonimi, ...per me è stato decisamente il mese del bucato. La lavatrice mi ha fatto passare quarant'otto ore di terrore puro a lampeggiare come un ossessa, poi è finita bene perchè era solo l'ingranaggio che fa aprire l'oblò e ce la siam cavata con settanta euro ma la paura non la scorderemo facilmente. per me sarebbe proprio opportuna quell'immaginetta che gira in rete a cosa pensi quando vedi  spuntare un raggio di sole alto nel cielo? a poter fare finalmente il bucato!  

martedì 16 dicembre 2014

C'era da aspettarselo

perchè ormai le cose vanno così da un tot. sono andate così a pasqua, sono andate così per i vari ponti dell'anno, sono andate così persino ad agosto. Stamattina era scontato, ovvio, sottointeso, che lunedì e martedì prossimo si lavorerà. fino a ieri era altrettanto scontato, ovvio, sottointeso che si sarebbe lavorato fino al 19 e a chiedere conferma venivi persino guardato storto. ovviamente, come tutte le volte, clienti e fornitori allertati anzitempo - con autorizzazione del capo - quindi nessuno ci cagherà di striscio pensando che siamo chiusi. Veniamo a far niente, veniamo a fargli la corte, a limargli le carte di credito. Ma poi, vogliamo parlare di gente che non sa dove piazzare i bambini a casa da scuola cinque giorni prima? dopo che ha liquidato babysitter e mandato in settimana bianca i nonni da due mesi? vogliamo parlare di chi ha fatto prendere a moglie o marito i giorni di ferie in base a quelli che dovevano essere i suoi per passare quei pochi giorni all'anno in famiglia tutti insieme? E' il rispetto umano a mancare, alla base di tutto. Sappiamo che questo è il loro modus operandi, sappiamo che considerano l'umanità tutta ad esclusione di loro stessi e parenti più stretti, alla stregua di loro strumenti ma ogni volta la naturalezza dei loro gesti è spiazzante come la prima. Se qualcuno non avesse casualmente menzionato la chiusura aziendale imminente, forse venerdì alle 16.45 nel salutarci ci avrebbero detto "a lunedì". Questa volta non sono stata capace di nascondere l'incazzaura e il mio capo ha pensato di tamponare dicendomi di prendere ferie se volevo, cosa che farò per il 29 e il 30 - anch'essi considerati lavorativi soltanto da oggi - con il buon motivo di essere a Barcellona. poi in realtà parto il 30, ma son dettagli. Per lunedì e martedì prossimo non mi sento di farlo, anche se le ferie le ho e verrò in ufficio a farmi il plnanning dei giorni a Barcellona, le colleghe verranno e non mi va di essere sempre la cocca del capo che fa il cazzo che vuole.
Ma mi pesa come se mi avessero levato la tredicesima, sostituito la sedia dell'ufficio con uno sbabello di vimini a spunzoni, vietato di fumare alla scrivania. Sono stanca, è stato un anno lavorativamente estenuante, ho fatto il giocoliere tutto il giorno, tutti i giorni, tutte le settimane, ho saltato pause pranzo e serate personali per rispondere a e-mail di clienti, whastappate assurde del capo, telefonate di fornitori con fuso orario inverso. Ho bisogno di riposarmi, ho bisogno di non vedere questo cazzo di posto per qualche giorno di seguito, di scaricarmi il cervello per affrontare un nuovo anno lavorativo che si prospetta ancora più tosto di questo. Grazie al cazzo delle feste comandate, che uno si passa in giro tra parenti, le ferie vere non sono quei giorni lì. E non ho Ego a casa, altrimenti questa volta gli avrei davvero ribaltato la scrivania addosso.  
va bene fare il lavoro di due/tre persone da sola in sei ore senza punti di riferimento brancolando nel buio, prendendomi le colpe ma mai i meriti con uno stipendio da impiegata sempilce e un orario di merda. 
ma io ogni tanto devo andarmene affanculo qualche giorno o prima o poi uccido tutti, e non ne faccio segreto.
Questa è un altra settimana per nulla rilassante, devo ultimare i regalini handmade, impacchettare il resto, gestire un wc che perde acqua e dei pelosi che ci zampettano dentro e se ne vanno in giro a fare impronte, stolkerare l'idraulico perchè venga prima che la Gcasa si trasformi in un acquario, uscire con la B. domani sera,  accompagnare mia madre nella scelta di un orologio per Ego a seguito di insistenti implorazioni. Sapere che da lunedì ero a casa e potevo eventualmente fare quello che non ero riuscita a fare prima o semplicemente rilassarmi, era un altra cosa. Correrò come una disperata fino alla vigilia e forse riuscirò a tirare un sospiro di sollievo un giorno intero prima di partire, ma probabilmente no perchè verrà fuori qualcosa di nuovo. E oggi gli spunto nel caffè. per citare Mara Maionchi, orca mignotta.

lunedì 15 dicembre 2014

Scelte importanti,

scrivere all'alba. che son le h 9.32 eh, non è che non lo so, ma per me è l'alba. non dimentichiamo che è anche lunedì e che c'è la nebbia. Una volta scrivevo sempre a quest'ora - che poi era un ora prima, perchè si entrava in ufficio alle otto e mezza e io ero ancora una brava impiegata quindi arrivavo alle otto e quindici e alle otto e trenta ero già lì che scrivevo caffettata e fumata. Mi piace scrivere a quest'ora perchè sì, sono rincoglionita come una foca, ma i pensieri sono puliti, ligi, chiari. sono tutti qui dentro anche se non parlo e vedendomi da fuori pare il nulla che cammina con gli occhi stropicciati, dentro c'è tutto. poi si apre la bocca ed è come se l'oscurità delle parole usate male e dei convenevoli entrasse a fare la consueta confusione. Oggi è un giorno importante perchè senza capo, cosa ormai rarissima. Più invecchia più ci sta in mezzo ai coglioni, una volta non averlo in ufficio almeno un giorno a settimana era consuetudine, ora è il miracolo. attendo giorni come questo come si attende che la lavatrice abbia finito, programmando tutto quello che accenderai in sequenza non appena il più grande consumatore di kw della tua casa andrà a dormire. Programma di oggi: stampare i definitivi delle etichette per i miei regali handmade, pagare l'F24 dell'imu, scrivere qui e scrivere una mail all'avvocatA. poi, se rimane tempo, anche due o tre cosine lavorative che quando c'è lui mi rimane impossibile fare. La busta dell'Imu l'ho dimenticata, ma le recupererò in pausa pranzo e riuscirò comunque a pagarla prima che arrivi lui, perchè tanto ormai lo sanno anche i muri che quando dice "se ci vediamo, ci vediamo in tardo pomeriggio" alle h 15.00 è qui carico come una molla. 
Mi sono svegliata di nuovo con un gran mal di schiena, meno impresso nella parte destra e più generico... lo definirei lombare ma chissà, non me ne intendo. Sto iniziando a pensare che sia il mio materasso, o il mio modo di dormire, o di stare seduta qui in ufficio. sta diventando un dolore cronico e sto iniziando ad agitarmi anche se rimango dell'idea che il piano di reazione giusto sia sempre quello sostenuto con Ego settimana scorsa: io lo ignoro e lui passa. e se non passa, poi ci penso
Non è stato un buon weekend, anche se dal punto di vista della scrivania con panorama statale - nebbia di un lunedì mattina di dicembre col mal di schiena, non sembra poi così pessimo. Altri due giorni insieme, quarantotto ore, probabilmente non accadrà più fino alla prossima primavera. ero così gonfia di aspettative da rimanerne terribilmente delusa, come ogni volta d'altronde. Non ho ancora imparato che se ha un giorno in più per stare a casa, lui si rilassa totalmente, non è che pensa "due giorni per stare insieme invece di uno" come faccio io, pollaccia, ma "oh un bel giorno per dormire e poi la solita domenica per stare insieme". Così sabato l'abbiamo passato nel sonno dormito fino alle 9.30, colazione di quelle casalinghe belle spesse con brioche alla nutella e caffèlatte, poi lui si è riaddormentato sul divano fino alle tredici quando l'ho svegliato con un piattone di capppelletti in brodo e nel frattempo io avevo rassettato casa, fatto una lavtrice, passato l'aspirapolvere e lavato i pavimenti. Dopo pranzo solita pennichella sul divano, impostata di un ora che poi diventano due e resto del pomeriggio in conseguente coma - perchè lui se non ha dormito troppo poco, ha dormito troppo. alla sera siamo usciti con una coppia di Amici che non vedevamo da agosto al mare, la sera prima lui aveva dato la sua festa di laurea alla quale noi non abbiamo partecipato a casua della cena aziendale natalizia di Ego, quindi loro erano due merdacce che stavano in piedi per miracolo, lui in particolare - sono ancora di quelli che si ammazzano di alcool tutti i weekend e dicono il giorno in cui metto la testa apposto... e quest'anno han fatto tutti trent'anni - di conseguenza a mezzanote e mezza eravamo già tutti sotto le coperte e Ego si ri-addormentava come una bambino. Ieri invece avevamo il nostro bel programma di giro in centro per vetrine, acquisti natalizi e pranzo da Eataly. Tutto fatto ma io avevo lo scazzo aberrante, un po' per i dolori del ciclo, un po perchè il riposino del giorno prima lo avevo pagato non prendendo sonno fino alle quattro, un po' per la delusione della giornata precedente che avevo immaginato assai più ricca di cose. ho come al solito alienato la giornata col mio muso e la mia acidità così, ci eravamo comprati da Eataly dei raviolini fonduta e tartufo per la cena, mentre l'acqua bolliva ci siamo scannati per bene e dopo la solita gara di insulto libero ci siamo pure riapacificati ma erano ormai le undici e ce ne siamo andati a letto. 
Cose che capitano. spesso.
Ma va bene anche così, altrimenti poi ci si annoia.
 

mercoledì 10 dicembre 2014

Roba da Gatti: Amore della mamma




Piccolo scalatore di alberi di Natale,
Ladro compulsivo di elastici per i capelli,
Notturno impastatore seriale del mio collo,
Amore della mamma


 










Ora anche tu vieni definito tale, ora anche tu ti senti ripetere che sono la tua mamma. abbiamo fatto grandissimi progressi.
Tu lo hai capito che per me eri un intruso. quello che sporca, che non sta mai fermo, che fa spidercat sulle zanzariere, che bisogna controllare a vista. e con grande dignità ne hai preso atto, hai continuato a rincorrere palline e prenderti le coccole quando arrivavano cercando di disturbare il meno possibile.
Tu sei molto diverso dalla Gigghi, lei alla tua età era pretenziosa da morire. chiedeva coccole, attenzioni, cibo, e guai a non assecondarla.
Tu sei l'opposto di lei, non chiedi mai nulla e se ti viene dato ringrazi con quegli occhioni grandi che esistono soltanto da tre mesi ma portano dentro tante cose.
Tu l'hai capito che sei stato fortunato. l'hai capito che la tua prima mamma ti ha salvato a pochi giorni di vita. L'hai capito che il tuo primo mese in quel bagno di pochi metri con i tuoi fratellini era un privilegio in confronto al parcheggio di quell'aereoporto dove la tua mamma vera non sarebbe più tornata. Quando hai visto per la prima volta il papà gli sei andato subito incontro, ti sei fidato di lui, hai capito, e anche se arrivando hai trovato una mamma nervosa e una sorella per niente felice di conoscerti, tu hai capito che eri a casa.
Sei bellissimo per noi anche se in questo momento stai crescendo tantissimo e sei tutto sproporzionato. noi ti chiamiamo il pipistrello, perchè adesso hai orecchie grandissime ma il faccino ancora piccolo piccolo. 
Con quegli occhioni grandi guardi il mondo con l'entusiasmo di un bambino e l'umiltà di chi sa già stare al mondo.
Sei l'amore della mamma, anche se a volte si comporta come se tu e tuo padre foste il male nel mondo, quelli che sporcano e disordinano dove lei pulisce e riordina in un giro di boa senza fine - un po' come te quando tenti di afferrarti la coda. 
La mamma non vede l'ora di arrivare a casa la sera e affondare il naso in quel tuo pelo argento, anche se la prima cosa che fa quando apre la porta è urlarti di stare indietro perchè tu cerchi di uscire sul pianerottolo in tutti i modi. anche se vi lascia zampettare per giorni su una stuola di capelli, polvere e sabbietta di lettiera e le vostre ciotole non sono sempre pulite, perchè sei piccolo e fai macelli e la mamma a volte non gliela fa'.
Passerei ore a guardarti mentre segui La Gigghi e la imiti in tutto quello che fa. quando sale nel punto più alto dove tu non sai ancora arrivare e tu ti metti seduto e la guardi con l'ammirazione di chi sogna davvero, quando sale sulla cucina a reclamare la cena e allora ci sali anche tu ma non ti osi a chiedere e rimani lì a guardarci curioso.
 Non ti ho voluto ma sei esattamente come ti avrei desiderato se ti avessi voluto.
Amore della mamma, questa è la tua casa.
 

giovedì 4 dicembre 2014

Sono ufficialmente

entrata nel mood natalizio. nel mio caso sarebbe più corretto definirlo stato d'ansia, ma mood è sicuramente più stiloso. Ieri con il mio giro di commissioni ho risolto più del previsto, sono andata alla coop con l'intento di prendere qualcosa di pronto per la cena dato che si erano fatte le diciannove passate e sono stata accolta da un'immensa area dedicata ai giocattoli, come era prevedibile. A quel punto mi sono scazzata, senza pensarci due volte ho chiamato miacuginanevrotica e le ho chiesto se sapesse dirmi cosa prendere a LaPiccola. Portato così a casa cavallo di tale "Mia" per quaranta euri - quaranta di equino con chioma bionda. e no, la bambola insieme non c'è, cavallo e basta. cavallo in plastica esattamente come quello che tutte noi abbiamo avuto della barbie. e chi cazzo è sta "Mia" che c'ha il cavallo da ottantamilalire? ho preso informazioni, e pare essere l'ennesima copia della barbie ma con pelle olivastra, occhi a palla e stile street tamarro. Non contenta oggi ho acquistato al discount anche una valigetta di pongo e attrezzi sempre marchiato sta tipa, ma a dieci euro che mi pare ragionevole,  che darò alla piccola per la Befana. Ancora non ho avuto indicazioni per LaGrande ma con i giocattoli anche per questo Natale dovrei aver finito. Da Bottega Verde ho preso una cosa per LadyD - fidanzata del cognato - e per le amiche M. e B., come da programma, ma non quello che avevo ipotizzato perchè come ogni anno i furboni del marketing di BV fanno pubblicità ultraingannevole con il catalogo di Natale ovvero mettono nel catalogo i prezzi già scontati senza specificarlo. tu non puoi quindi utilizzare i tuoi sconti, o meglio puoi utilizzarli partendo dal prezzo di listino, che tradotto in volgare è fuffa. Ho usato lo sconto del 50% su una confezione che era scontata al 41% ma ce n'è davvero poche che non sono già al 50% o al 60%. In sostanza non ho preso nulla solo al fidanzato della cognata perchè i pacchetti uomo economici erano davvero ridicoli da regalare a un ragazzino di diciotto anni. Domenica 14, data addirittura fissata, procederemo con lui, cognati e cognata. per la S. e la B. vado di Amazon e per la M. aspetto che al mio discount adorato arrivino gli elettrodomistici mignon (li trovo adorabili!) di ogni anno, l'anno scorso gli avevo preso la macchinetta per i pop corn, quest'anno vediamo un po' cosa mi propone. E' ora che mi metta sotto con i vari incartamenti e le prove del mio regalo hand made che quest'anno dovrebbe essere il dulce de leche, scopiazzato dalla collega che ce lo ha fatto assaggiare l'anno scorso ed è stato subito amore. La prossima settimana ne farò un po di prova ma mi sento positiva, niente di paragonabile ai biscotti dell'anno scorso... farina ovunque per un mese, colleghi e amici costretti a mangiare biscotti duri come il marmo e sopratutto giornata della vigilia allucinante a impastare e infornare tutto il giorno. avevo dichiarato che non avrei mai più fatto i biscotti? ebbene, non li ho mai più fatti e non ne ho assolutamente l'intenzione, a dirla tutta non mi ispirano neanche più da mangiare. 
Finalmente è arrivato il weekend lungo che vedrà me e Ego insieme quarantotto ore. Questo è il primo anno in cui entrambi non vediamo l'ora di fare l'albero di Natale ed è una cosa molto molto strana. io ho sempre avuto più entusiasmo di lui ma niente di significativo, a lui invece non è mai fregata una mazza mentre ieri mi ha detto ma lo sai che non vedo l'ora? In effetti sono giornate di cose strane tra noi, stamattina per esempio mentre lui mi mandava un immagine simpatica di un gatto come sms, io pubblicavo la stessa immagine su facebook. I primi anni accadevano molto spesso questi tipo di coincidenze, poi non è mai più successo, ed ora... chissà. Sabato me lo passerò a pulire da sola, tanto per cambiare, domenica probabilmente ce ne staremo in panciolle e usciremo al massimo per un pasto dai suoceri e lunedì a fare l'albero - con due pelosi quest'anno ci sarà proprio da ridere.    

martedì 2 dicembre 2014

Per oggi avevo

in testa una bel post felino, degno di un martedì di pioggia. 
arrivata in ufficio dopo la pausa pranzo scopro di aver dimenticato il cellulare personale a casa, cellulare contenente le preziose foto per il post.
Egnente, tutto rimandato al prossimo martedì. 
che poi diciamocelo, ho un gran voglia di scrivere a vanvera e senza tema.
Pare, che nel mio outlook troneggi nelle mail contrassegnate il numero 0.
Pare, che tutti i campioni di ciarpame nel mio ufficio siano stati catalogati/custoditi/buttati.
Pare, che i fogli che stavao qui a prender polvere riguardanti la fiera del 20 settembre scorso, siano nei loro posti con le loro clips, cartelline, etichette.
Pare, che ci sia il punto e a capo lavorativo che bramavo da prima dell'estate.
Così pare.
Poi. ho da metter su il listino per l'anno nuovo, dare direttive ai grafici per l'immagine di buon natale 2014 e altre cose sui generis che vengono sempre posticipate dalle urgenze e che andrebbero fatte proprio in momenti come questo. ma farò un altra volta.
Non mi prodigherò per l'ennesima post nella dettagliata specifica di cosa mi manca per arrivare a quel limbo di nullafacenza che mi sogno la notte, tanto pare che più sembra vicino più in reltà si allontana all'orizzonte. Più che altro il fatto è che siamo ormai giunti al secondo giorno di dicembre quindi nella migliore delle ipotesi quando avrò finalmente finito sarà ora di iniziare a pensare al Natale - e pure di corsa.
Stamattina mentre mi crogiolavo in questo spazio magicamente pulito e vuoto, con il capo assente, ho buttato giù la solita listina di nomi che ogni anno pare accorciarsi con buona pace del portafoglio e un po' meno della mia coscenza sociale. Ne ho concluso che per quanto riguarda gli acquisti, sono già a buon punto senza aver mosso un dito. L'unica cosa che ho fatto è stata passare al negozio di giocattoli del mio paese e bloccare il treno dei dinosauri con annessa locomotiva e un indovina chi elettronico .- ma che davvero?? la cosa più figa era buttare giù le teste con un colpo di dita preciso! - per i nipoti maschi, come da consiglio di Miacuginanevrotica che, molto più efficente dell'altra, oltre a dirmi cosa mi dice anche dove lo trovo e quanto spenderò. lo step successivo sarebbe darle i soldi e dirle incartateli. Questo significa che come bimbi, che sono poi i regali "importanti", mi manca solo LaPiccola quando sua madre si degnerà di darmi direttive. LaGrande ormai so già che non necessiterà di nessun acquisto ma si tratterà di qualcos altro come è stato gli ultimi compleanni e natale scorso - giri di shopping, weekend a Miramilandia e simili. In realtà mi piacerebbe tanto portarla a vedere il concetto di Fedez per cui entrambe sbaviamo senza pudore - questa poi ve la dovò spiegare, lo so - ma se non aggiunge al tour 2015 la tappa di Torino, la vedo un impresa infattibile andare fino a Milano io e lei da sole, più che altro per il viaggio di ritorno che sarebbe verso l'una di notte.
Ai parenti "adulti" faccio il mio regalo handmade, gli unici acquisti quindi saranno per cognati e cognate, e per le amiche S., B. e M. Con Ego abbiamo già deciso di inglobare il tutto in una bella giornata in centro insieme, pranzo fuori e Via Roma addobbanata a festa. Io però intendo fare un pezzetto già domani, devo andare a fare il mio solito giro mensile da Bottega Verde con il mio mazzetto di sconti e vorrei aggiustare così fidanzata del cognato e fidanzato della cognata - unici ai quali non ancora regalato nulla della suddetta marca, me li gioco quest'anno, amica B. che mi ha detto espressamente volere un determinato profumo e amica M. con un pensierino a cui abbinerò il regalo per la casa che esiterà (forse) da gennaio. Poi farò dei giri in ultimo per carte, sacchetti, fiocchetti, borsine e altre bazzechole sui generis ma questo è un altro discorso perchè è una cosa che mi piace un molto fare e mi esalto solo all'idea. Sarà un Natale light, il primo forse non tanto per esigenza quanto per intenzione, il che personalmente mi riempe di orgoglio. la differenza la farà il fatto che quest'anno nessuna paranoia mi farà compagnia durante la consegna dei regali. l'anno scorso mi sono riempite di pippe per poi scoprire che proprio le persone verso le quali mi facevo più problemi, il regalo non ce lo avevano fatto proprio giustificandosi con la mancanza di soldi e io, che forse soldi ne avevo pure meno di loro, ho fatto un figurone con i miei regalini hadmade super lowcost. Il discorso del decluttering mi si è radicato in testa in maniera seria, è eveidente, perchè nel pensare agli ipotetici regali che potrei ricevere la prima cosa che mi viene in mente è che entreranno in casa cose. nessuna emozione, nessuna gioia del nuovo, nessun sentimento positivo. vecchia che sto diventando, non mi riconosco più. certo - se potessi sceglierli io i regali sarebbe tutta un'altra storia, è ovvio. In realtà uno che posso scegliermi c'è, quello dei miei suoceri, come ogni anno, superpilotando Ego. negli anni passati mi sono fatta il ferro da stiro, la piastra per capelli, una collana di ops, un bracialetto di swaroski e il mini aspiretto della whirpol compagno fedelissimo di briociole. è una scelta importante quindi che quest'anno mi coglie davvero imprerata. la piastra per capelli che fa le onde forse? ma poi sarei capace di farle? la userei o rimarrebbe l'ennesimo cimelio inutilizzato? bisogna che ci faccia una pensata, son cose serie queste.   

lunedì 1 dicembre 2014

Diciamo

che ho preso un po' troppo seriamente questa cosa del "riposarmi". Al momento sono in preda a un jet leg personale, con stomaco sotto sopra, emicrania e scazzo potente. Ho iniziato male sabato e da lì è stato un susseguirsi di errori dal quale ora non so come uscire. Per essere dalla terapeuta alle 11.00 ho fatto le corse folli alzata dal letto alle 9.15 con ancora i capelli bagnati dalla sera prima, dopo l'ora di seduta - puttusto serena - sono andata a farmi un giro in un polo commerciali di cinesi più o meno a metà strada tra casa mia e il paese dove riceve la mia psicologa e me ne sono fatta per 35 euri di cose di cui potevo fare sicuramente a meno. arrivata a casa alle 14.00 e trenta con una fame primordiale, mi sono mangiata un po' di tutto quello che trovavo in frigo e, giusto il tempo di fumare una sigaretta, mi sono sdraiata sul divano con la copertina e l'intenzione di fare un riposino. erano le 15.22, ho riaperto gli occhi grazie soltanto allo squillo del cellulare alle 18.41. era Ego che mi diceva tra poco parto per venirmi a prendere e andare a cena con gli Amici straordinariamente al nord per questo weekend. Con un acidità di stomaco e di animo paranormale ho giusto fatto il letto e altre due o tre cose al fine di non rendere evidente come avessi passato il pomeriggio e mi sono fiondata a ridarmi un aspetto accettabile per uscire. Destino ha voluto che all' 01.20 fossimo già a casa, cosa che quando usciamo con loro non succede mai, e questo perchè per la prima volta mi sono rifiutata di decidere io un posto dove andare a bere qualcosa dopo la cena e di conseguenza senza sapere cosa fare ci siamo dati la buonanotte - questo è un altro discorso però. all' 01.30 Ego russsava, io pareva mi fossi appena fatta un iniezione di adrenalina. Ero pronta per cucinare il cenone di capodanno, per una lezione di zumba fitness, per tenere una conferenza sulle cellule staminali. Dopo essermi letta centosessantacinque post del gruppo di gattari pazzi di cui faccio orgogliosamente parte su facebook, ho iniziato a vagare per casa in cerca dei gatti. Tormentavo un po' uno finchè non si addormentava e passava all'altro, poi quando entrambi mi hanno sfanculato andandosene a dormire nei posti più alti possibili per scappare dalle mie coccole indesiderate, mi sono messa a leggere testi, traduzioni e ringraziamenti di ogni copertina di ogni cd di Elisa che possiedo. alle 5.00 ho deciso che potevo provare a mettermi a letto e dopo svariati giri di fianco, di cuscino e di palle ho finalmente preso sonno. Per ieri mattina la sveglia era puntata alle 10.00 per essere in tempo a pranzo dai suoceri. se la Gigghi in preda a una fame incontenibile non mi avesse buttato a terra il porta anelli facendoci svegliare di soprassalto alle 10.20, probabilmente staremmo ancora dormendo. Correndo, tanto per cambiare, abbiamo fatto la nostra solita colazione domenicale con brioche farcita di abbondante nutella e siamo arrivati con un modestissimo ritardi di dieci minuti dai suoceri - che se arrivi in ritardo mio suocero si agita. Ovviamente mia suocera aveva preprarto uno dei suoi soliti pranzi di nozze, noi avevamo la brioche ancora lì in digestione e in più io ero ancora vittima dei succhi gastrici del giorno prima, sostenere primo e secondo è stata davvero dura. Quando mia cognata ha tirato fuori dal frigo i cupcakes al cacao con crema al burro e gocce di cioccolato pensavo di morire. finito il supplizio, al solito, Ego è sparito in camera con suo fratello a fare una partita alla play station - di solito poi finchè io non entro in camera lanciandogli il giubottio e un occhiata gelida, lui non si alza. con mia grande sorpresa ieri dopo soli dieci minuti è arrivato in cucina con la faccia stropicciata dei bambini quando a tarda sera stanno morendo di sonno ma piuttosto di ammeterlo si farebbero gambizzare. andiamo a casa? andiamo a dormire. Arrivati a casa neanche il tempo di dare la pappa ai pelosi che già dormivamo come due merdacce. Alle 17.00 ho ripreso conoscenza e con ormai un tasso di acidità alle stelle ho svegliato lui che, a suo dire, avrebbe volentieri dormito ancora. Inutile dire che dopo le lasagne, che non sono riuscita a mangiare, probabilmente grazie anche al mezzo pacchetto di patatine alle 18.30 nell'estremo tentativo di asciugare l'acidità, e la partita, eravamo di nuovo a letto allo scocchare della mezzanotte, e esattamente come la sera prima io ero carica come una molla. Questa volta ho fatto le 3.00, leggendo di nuovo centosessantacinque post gattari ma altrettanti di due blog meravigliosi appena scoperti. Ora, sono uno zombie con la nausea verso qualsiasi forma di cibo ma anche la fame e me ne sto rintanata in ufficio che il cinguettare delle colleghe oggi lo trovo davvero insostinible. Se fosse un giornata normale non sarebbe un gran problema, faticoso arrivare fino a fine giornata ma finalmente stasera dormirei e da domani riprenderei il giro sonno-veglia corretto. Invece oggi non è un giorno normale dato che sarò in permesso. lo avevo preso per il concerto di Biagio di questa sera, perchè io ai concerti vado sempre ore prima, in realtà invece partiremo alle 19.00 da casa quindi potevo nomalmente lavorare. e cosa credete che farò dopo pranzo? farò un riposino sul divano, mi pare ovvio. lo so, lo so, lo so che non lo devo fare sennò non ne esco più ma so che non ce la faro, che dopo essermi mangiata un pezzo di lasagna a forza inizierò a vedere le stelline e non potrò fare a meno di cadere tra le braccia di Morfeo. 
Non so come uscirne, aiutatemi.