Informazioni personali

La mia foto
Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

mercoledì 25 novembre 2015

Questa è una di quelle settimane

che puo' essere superata soltanto con una buona dose di alcool quotidiana.
Non che abbia intenzione di viaggiare ubriaca ma a fine giornata, per digerire quella passata e sopportare l'ansia per quella successiva, un mezzo bicchiere di gin ci sta. In fondo perchè se lo fanno i medici del GreySloanMemorialHospital dandoci di shortini da Joe tutte le sere è figo, e se lo faccio io è alcolismo?!
Lunedì avvocato, dopo quasi un anno senza incontri, mi ero dimenticata la sensazione destabilizzante che mi lascia addosso fare parole per due ore del determinato argomento con perfetti estranei.
Ieri sera prima assemblea di condominio, solo per i proprietari, con concreta minaccia di presenza di mia madre - che poi non è venuta - nella stessa stanza con me, miacuginanevrotica e l'amministratrice che ho mandato a quel paese meno di una settimana fa.
Stasera incontro con un terzo fotografo in ufficio dalla Super F., ore 21.30, Ego dovrà mangiare qualcosa mentre guida e so già che sarà stanco, nervosissimo e scazzato e di conseguenza lo sarò anche io.
Domani devo stirare ma sarà il giorno più rilassante, tirerò per le lunghe che tanto Ego non arriverà prima delle ventidue da allenamento e poi live di X-Factor se non sveniamo sul divano.
Venerdì sono di riposo e dato che alla sera ho promesso alla B. di uscire, ne approfitterei per andare a fare un giro all'ikea nel pomeriggio con l'excollegamica C. e poi starmene a casa tutta la giornata di sabato senza mettere il becco fuori.
Salto le pulizie questo weekend, e per pulizie intendo la polvere, è da un po' di mesi che faccio un weekend si e uno no, e funziona abbastanza... a patto che nel weekend no dia comunque una pulita agli specchi e una lavata ai pavimenti e che in settimana passi regolarmente l'aspirapolvere e pulisca i sanitari. Ovviamente di polvere ce n'è a quintali, ma chissenefrega... farle tutti i fine settimana a me fa sentire in gabbia.
Sto iniziando ad avere fortemente voglia di Natale, di musichetta natalizia, guanti e cappello con pon pon, vetrine luminose, ma sopratutto casa e calma. da qui a Natale so che i ritmi non rallenteranno e mi rendo conto che avrei potuto fare di più in questi mesi dalle vacanze estive ad oggi, ...tipo leggere, fare quelle due o tre visite che ho nella to do list, ecc... ma siamo alle solite.
In ufficio ho ripreso una routine umana che se persiste dovrebbe permettermi anche di scrivere e leggere con regolarità oltre a lavorare decetemente, che ad un certo punto ho concluso che con o senza stipendio, se voglio rimanere qua dentro devo sentirmi apposto con la coscienza perchè io a lavorare male me la vivo male, sono fatta così. Ego invece è nel pieno del caos per gli obbiettivi di fine anno, in tutta una giornata a volte non mi chiama neanche una volta e alla sera non arriva mai prima delle ventuno distrutto.  
Ho una pasentezza d'animo quasi tangibile, e l'unica cosa che pare darmi sollievo è l'acquisto compulsivo.
Voglio andare all'ikea in vista delle cose nataline, che ogni anno ci andiamo pochi giorni prima del natale e non c'è più nulla, e prima di andarci farò una cernita tra carte, sacchetti e borsette per capire cosa mi serve... quello che comprerò sicuramente sono le etichette che utilizzerò per i miei regali handmade, delle scatole di plastica da inserire nell'armadio per mettere in protezione tutte le mie borse più delicate che piano piano la Gigghi mi sta distuggendo a unghiate, e sono quasi convinta di prendere un piumone per il letto con annesso sacco, anche se non sarebbe affatto il momento giusto per spendere soldi, ma è anche vero che se aspetto che lo sia l'inverno sarà passato. Il piumone bello si sta rovinando ogni giorno di più nonostante lo tenga al contrario, i mici con le loro lotte ogni giorni tirano un filo, in più la quantità di peli sopra è indecente e questo è un piumone di vera piuma d'oca con un peso specifico non indefferente che non posso lavare in lavatrice - e anche potessi, è l'unico che ho, quindi dovremmo dormire senza mentre asciuga - Prendendone uno a sacco potrei lavare il sacco ogni volta che ritengo opportuno e tenere questo bello intonso da sostituire quando vengono ospiti - che non vengono mai. 
Poi mi piacerebbe tanto anche prendere i lettini per le bambole, per i mici... sono anni che li guardo con l'aggravante che ora la collega che cuce si è offerta di cucirmi dei trapuntini con i loro nomi e a me vengono gli occhi a cuoricino solo a pensarci... ma non credo sarà fattibile neanche questa volta perchè me ne farei per duecento euro. Oggi ho anche visto due o tre maglie di Tezenis di cui credo di avere imminente bisogno... e se continuo ad assecondarmi così, i regali di Natale quest'anno saltano!   

martedì 24 novembre 2015

E così,

venerdì 13 novembre 2015 - notare la data - ho comprato l'abito da sposa.
Comprato si fa per dire, diciamo che l'ho commissionato firmando il contratto e sborsando cinquecento euri di acconto.
Avere un abito su misura significa sì, avere un abito che è il tuo e nessuno mai avrà uguale, ma anche comprare qualcosa a scatola chiusa sperando che venga come lo immagini e dover attendere mesi per scoprirlo.
Dovrebbe essere pronto i primi di marzo e io ho già iniziato ad avere gli incubi più fantasiosi... arrivare lì e scoprire che è viola e non rosa, con le commesse che mi fanno vedere il foglio da me firmato con su scritto viola, la gonna che sembra una cinesata di tulli mal stirati, io enorme e il corpetto che non si chiude...
Inoltre non avrò nulla su cui crogiolarmi in questi lunghi mesi... confidavo nel disegno ma non sarà così. 
La stilista in persona, il cui nome se interessate ve lo scriverò in privato, mi ha realizzato il disegno e me lo ha fatto trovare in una curata cartellina il giorno della conferma... è un bellissimo disegno per carità, ma non rende l'idea dei dettagli come lo farebbe una foto. Non lo posso mettere qui perchè ultra brandizzato in tutti gli angoli del foglio e con il terrorismo del silenzio che mi hanno fatto durante le lunghe sedute in atelier, temo che se lo publiccassi se pur in forma anonima, iniziarebbero a suonare sirene sparse... ma tanto per farvi vedere qualcosa non sarebbe stato esaustivo.
Vi mostro queste foto, e dovrete usare molto l'iimaginazione.

Questo corpetto mi era grosso, una taglia in più, immaginatelo nel rosa del vestito sotto e della misura giusta.
Il pizzo che verrà utilizzato è sempre simile a quello del vestito rosa qui sotto, la trasparenza della parte superiore continua anche dietro andando giù nella schiena a V, dietro ci saranno soltanto bottoncini.
A dirla poprio tutta io desideravo il pizzo che saliva in un peso più leggero piuttosto che il tulle con pizzo applicato ma mi è stato spiegato che nel rosa i pizzi disponibili erano tutti molto fitti...


Questa foto è ritagliata per inquadrare solo la parte superiore di una gonna che dovrebbe poi essere tutta come da immagine qui sotto, nel solito rosa. La gonna è la parte che mi spaventa di più perchè ci abbiamo messo quattro pomeriggi eterni a capire quello che volevo e mi auguro che sopratutto loro l'abbiano capito.
L'ampiezza è già di quelle piuttosto importanti mentre lo strascico dietro è di media misura.
Non ho voluti fiori applicati che vedo un po in tutti i vestiti ma a me non piacciono proprio.


Questo è quanto, questo è quello che desideravo... o almeno quello che ho in testa.
Sento che nei mesi questo leggero timore si trasformerà in vero terrore ma ci ho riflettuto su tanto e alla fine ne ho concluso che volevo il mio abito e questa era l'unica soluzione.

Non metterò nient'altro, velo o guanti, sto meditando su un coprispalle o simili - sto meditando se spendere altri soldi o meno, perchè sulla necessità non ho dubbi... io sono molto freddolosa ed essendo di sera sono certa che ad una certa ora avrò freddo.

Ci saranno poi le scarpe a cui pensare, che quasi sicuramente mi farò fare sempre da loro nello stesso rosa. Mi hanno già fatto vedere i modelli che è possibile foderare e ce n'è almeno un paio che posso fare al caso mio che non voglio niente di particolare ma solo una decolleté semplice o un sandalo e rigorosamente con plateau. 

Sono contenta a giorni alterni, un giorno mi sveglio pensando di aver fatto una grande cavolata e aver buttato dei soldi, che potevo accontentarmi di un vestito già pronto bianco e via, altri sogno il mio vestito esattamente come lo immagino e sono soddisfatta per aver trovato il modo di averlo. la decisione l'ho presa in pochi minuti, al telefono con la SuperF., decidendo d'emblée di cancellare i due appuntamenti in altri atelier che sarebbero serviti come prova del nove perchè congestionata dai postumi dell'intervento alle orecchie e incapace di incastrare gli impegni, ed è questo probabilmente a farmi tintinnare... ma è anche vero che dentro l'avevo già scelto da un pezzo.
... speriamo che tutto vada come deve! 

martedì 17 novembre 2015

Che belle giornate.

attentati, inizio di una guerra non dichiarata, e terremoto. 
Terremeto magnitudo 3.1 con epicentro in provincia di Cuneo, molto lontano da noi ma non abbastanza da non avvertirlo.
io non avevo mai sentito un terremoto e ne avrei fatto volentieri a meno.
ero seduta al tavolo che aggiornavo il nostro diario di matrimonio, Ego era poco più in là che giocava alla play station... alla prima scossa, per una strana associazione di idee, ho creduto che il joypad della playstation mi fosse molto vicino e stesse vibrando violentemente, immediatamente dopo mi sono resa conto che per sentirlo così avrei dovuto averlo come minimo infilato in un orifizio qualasiasi... io e Ego ci siamo guardati e via con l'altra scossa, seguita poi da secondi di silenzio a fissare l'acqua nella bottiglia che continuava a muoversi. mi ha stupito molto la reazione dei mici, la Gigghi mangiava i croccantini e ha continuato incorunte, il Gigatto stava scorazzando con pinoiltopino in bocca e si è fermato un attimo solo alla seconda scossa per poi ripartire con nonchalance qualche secondo dopo.
E niente, son belle giornate.
Di grandi esami di coscienza, dibattiti interiori, ma anche discussioni da bar con tasso di ignoranza al 90%, in cui inbattersi è un attimo ed uscirne incolumi difficilissimo.
e per assurdo sono anche giornate in cui si avrebbe solo voglia di leggerezza, di risate, di non pensarci, che finchè il culo che brucia non è il nostro ci basta la foto profilo di facebook francesizzata a pulire la coscienza.
Io sono per la pace, sempre e comunque, pace contro la violenza, pace contro l'ignoranza, pace contro la follia. con i suoi limiti, è ovvio. ma che si sappia anche qui, e che il tuttologo medio dal facile "buttiamogli sopra due bombe e chi si è visto si è visto" si tenga alla larga - che come dice Mika aaaargh ovvero, mordo.

Essendo già andati fin troppo in profondità per la media dei miei post, colpisco duro affrontando un argomento che mi sta molto a cuore: i miei capelli. Dato che più di uno di voi si è convinto che io abbia i capelli rossi, devo smentire giustificandomi con una luce molto intensa nel bagno al momento dello scatto che non so bene come, fa sembrare i miei capelli del colore del fuoco pur essendo invece loro biondo scuro. nulla contro i capelli rossi, anzi, ma porto con orgoglio l'onere di non aver mai toccato il mio colore naturale e quindi è bene che voi sappiate che ho i capelli lunghi più o meno fino al sedere, castano chiaro o biondo scuro, come preferite, con naturali sfumature più chiare che sottoposte al sole tendono anche un po' al ramato, di natura mossi mosci ma ora che sono così lunghi più lisci che mossi. 
E sono sicurissima che ora tutti dormirete più sereni. Mi interrogo sempre sul se sia meglio rispondere ai vostri commenti tardi o non farlo proprio perchè tanto non li leggerete, e alla fine non rispondo mai, ma di recente ho scoperto che forse forse si sono degnati di aggiornare l'apertura dei blog da Safari nell' i-phone, e forse forse potrei riuscire finalmente a rispondere a tutti i commenti mentre sono in coda al supermercato, mentre il capo dall'altra parte della scrivania blatera, in seduta alla toilette.
Vi darò comunque prova della veridicità delle mie parole nel prossimo post, dove sto preparando un accozzaglia di immagini per mostrarvi un idea del vestito da sposa, e in un immagine è stata catturata la parte finale della mia treccia... anche lì modificata da una luce improbabile ma che dimostra senza ombra di dubbio che non sono rossi. 
Abbiate pazienza e dedicategli la stessa attenzione che in questi giorni dedichiamo ai tg, che c'è bisogno di frivolezza per sopravvivere.        

mercoledì 11 novembre 2015

Chiedo

umilmente venia a chiunque si sia disperato per la mia assenza in queste due lunghe settimane. chi non mi segue su facebook potrebbe aver pensato che sia rimasta sotto ai ferri del chirurgo mentre mi incideva i lobi, e invece no, sono soltanto stata risucchiata dall'ennesimo vortice vitale.
Diciamo che avevo molto sottovalutato la cosa, mi ero organizzata la vita nei giorni seguenti all'intervento ignorando totalmente il dato, in totale fiducia verso la presentazione del medico - e ai medici non bisogna mai credere, queste è la verità.
Innanzitutto subito dopo l'intervento prevedevo di avere dolore ma non così tanto, il giorno seguente me ne sono stata a casa perchè oltre al male - come avere un accendino puntato sotto all'orecchio, e il mio medico quando l'ho chiamato per la mutua mi ha detto e che ti crredevi? ti ha tagliato e ricucito! - avevo anche una medicazione degna di Orlando Bloom nella trilogia dell'anello - non esattamente due cerottini come aveva detto lui. La sera mi sono rifatta da me una medicazione più discreta in barba alle loro raccomandazioni di non toccare fino al venerdì, giorno in cui avrei dvouto andare lì in studio per controllo e medicazione. sono riuscita a non andarci facendo una telefonata telegrammatica in cui dichiaravo che la ferita era bellissima, io stavo benissimo, e sarei andata direttamente a togliere i punti il lunedì. Intanto mi ero portata dietro tutta la settimana dolore decrescente e stanchezza pazzesca a causa anche dell'antibiotico che ho preso per cinque giorni dopo l'operazione e avevo fatto così slittare tutti gli impegni presi. Il lunedì successivo ero convinta di chiuderla togliendo i punti ma ho dovuto rivedere tutto quando una volta lì mi hanno detto che era troppo presto e sarei dovuta ritornare a toglierli il venerdì. così ho praticamente buttato un altra settimana, che era tra l'altro da urlo, con continue riunioni e pranzi di lavoro, visita ad un atelier per l'abito che ho rimandato, e ennesima piega dalla parrucchiera perchè non potevo ancora bagnare le orecchie. Poi venerdì mi hanno finalmente tolto i punti e messo dei cerottini che ho tolto ieri ed ora sono qui con i miei lobi cuciti al vento, di cui vi allego foto.
questo è l'orecchio sinistro, già completamente rimarginato, nel destro invece c'è ancora qualche crosticina, sono rimasta comunque molto sorpresa dalla cicatrice che ad oggi è già molto poco visibile e il chirurgo mi ha detto sparirà nell'arco dei prossimi sei mesi. credevo che all'inizio sarebbe stata scura e molto evidente, invece quasi non si nota. E aldidà dei vari scompensi nella mia routine quotidiana, che avrei tanto voluto poter evitare organizzandomi con dati un po' più realisitici, sono contenta e orgogliosa di me stessa. Naturalmente l'intervento non è stato indolore, l'anestesia è finita dopo poco e me ne ha fatta dell'altra più volte ma nel frattempoo ho sentito parecchie manovre... non dolori atroci ma comunque non piacevoli. e come temevo togliere i punti è stato anche peggio, si erano ben fissati e l'infermiera ha faticato abbastanza a sfilarli, con miei conseguenti urli da gallina. c'era anche un fatto che non avevo considerato, essendo l'orecchio il punto in questione, si sentono tutti i rumori di tutto e quindi anche se non senti dolore, senti i movimenti e i rumori e capisci esattamente cosa sta succedendo... ad esempio quando ha tagliato io non ho sentito male ma ho sentito tutti i movimenti della forbice al punto da percepire in maniera esatta quando mi ha tagliato la carne, e non è proprio il massimo ecco... E' andata anche questa comunque, ora non resta che attendere per l'ultimo step, rifare il buco. anzi, i buchi, perchè la mia intenzione sarebbe quella di farne direttamente due da entrambe le parti... ma me la faccio sotto solo a pensarci per cui si vedrà..
 Questa settimana è iniziata bene così, con la soddifsazione di aver affrontato e superato questa cosa, che è tantissimo per una che se la fa sotto a fare un prelievo di sangue. è iniziata però in maniera tosta con un intera giornata con fornitori stranieri, pranzo e cena, con una pausa di 50 minuti dalle diciannove e dieci alle venti in cui mi sono soltanto lavata i denti e infilata un tubino, e conseguente giornata di ieri passata a contenere il caos del non fatto lunedì. Il risultato è che al momento sono stanchissima, con un principio di raffreddore, tantissime idee in testa, tanta energia da sfogare che alla fine va a finire nel lavoro e si esaurisce trasformandosi in sonno nelle ore in cui potrei finalmente dedicarmi ai cavoli miei.
Continuo a non iniziare la dieta e a non chiamare idraulico e tecnico della lavastoviglie semplicemente perchè non trovo un giorno in cui posso stare a casa ad aspettarli dopo il lavoro, e per assurdo trovo più comodo lavari i piatti alle dieci di sera.

E questa domenica mi piacerebbe fare qualcosa di diverso, qualcosa di bello... chissà che Ego non mi stupisca, non siamo in condizioni economiche per strafare, ma mi basterebbe proprio poco...   

lunedì 26 ottobre 2015

Dichiariamo

pure senza pudore alcuno, che stamattina sono in ufficio solo per scrivere qui. 
Perchè tra tre ore uscirò di qui e non ci tornerò nel pomeriggio, perchè oggi è un giorno speciale.

Ora vi racconterò una breve storia, la storia di come anche un polso troppo allentato possa essere nocivo per la crescita di un figlio, forse tanto quanto uno troppo saldo.
C'era una bambina di anni nove, leggermente sovrappeso, con la frangetta e le fossette, che invece di camminare piroettava in piena esplosione d'amore verso la danza classica incurante dei rotoli di ciccia nascosti sotto al tulle.
C'era una "zia", che si virgolettava così in ogni biglietto di compleanno, non riconoscendosi un merito che - lei non lo sapeva - si sarebbe rivelata l'unica ad avere in tutta la famiglia. una zia di quelle fighe, che dice e fa sempre la cosa giusta, che ti spinge ad essere te stessa, anticonformista, estrosa. quella zia che secondo me ogni nipote dovrebbe avere perchè aggiunge sapore laddove le mancanze dei genitori rendono la vita insipida. Miazia mi ha proposto i buchi alle orecchie, e per me quello che proponeva mia zia, fosse pure un salto dalla finestra sul cemento del cortile, era cosa da fare immediatamente.
così quel giorno ho piagnucolato finchè mia madre non mi ha portato dall'orefice di paese, con lo scazzo di una ragazzina che mostrava gelosia verso chi riusciva a farsi ammirare dalla figlia come un adoloscente in crisi ormonale. due buchi veloci, urla e pianti, con infantile compiacimento di mia madre teloavevodettoiochefacevamalebentista
Io ero come sono adesso, una cagasotto. L'avevo fatto senza avere minimamente idea di quel che era e da quel momento non ho più voluto che mi si toccassero i lobi per nessun motivo... e come tutti saprete oltre a disinfittare spesso dopo una decina di giorni bisogna iniziare a far girare l'orecchino sparato, per poi toglierlo quando il buco è rimarginato.
Io mi sono opposta e nessuno ha insistito più di tanto, ricordo che mi tenevano in tre per bagnarmi di disinfettante la prima settimana e poi una scena ai limiti del film horror per togliermi quegli orecchini parecchi mesi dopo. Ed è stato così che i fori hanno fatto infezione, un infezione durata fino ai vent'anni, anni in cui ricordo ancora che trovavo i lobi bagnaticci e doloranti. nonostante questo io ho però sempre portato orecchini, spesso anche pesanti, dall'adolescenza quando ho imparato a metterli e toglierli da sola, consumando ben benino la carne. Il risultato è che ad anni trenta mi ritrovo con i buchi alle orecchie di una ottantenne, lunghi 25mm, in procinto di arrivare al limite del lobo. 
Oggi è il grande giorno in cui dopo anni a pensarci, visita dal chirurgo estetico di questa primavera, altri mesi a pensarci, mi sottoporrò a questo piccolo intervento. Incideranno, cuciranno gli strappi, toglierò i punti tra quindici giorni e poi dopo un mese potrò rifare i buchi.
Oggi alle quattro tocca a me, con quattrocento euri che dovrebbero pagare i miei genitori se esistesse una legge universale. perchè mi dai una padellata in testa piuttosto, ma non puoi lasciare il libero arbitrio a una bambina di dieci anni per una cosa così ma poi decidere tu come cavolo si deve vestire a carnevale.
E me la sto facendo sotto.
La cosa strana è che ho paura nella mia testa, ma fisicamente lo sento poco. non ho il classico mal di stomaco, la tremeralla, la lacrima incombente, di quando ho paura di qualcosa. 
E' sicuramente perchè il chiururgo mi ha detto che le punture dell'anestesia sono come quelle del dentista dopodichè non sentirò più nulla. ma io razionalmente so che ci sono un sacco di se e di ma, spesso anche con l'anestesia dal dentista senti dolore, e poi i punti non li toglieremo con l'aenstesia, e poi i buchi sono da rifare.
Ma sono anni che guardo gli orecchini pendenti con la bava alla bocca, sogno di indossarne un paio con la coda di cavallo, di poter mettere i brillanti minuscoli che mi hanno regalato ai diciottoanni senza rischiare di perderli perchè passano attraverso al buco, e sopratutto al matrimonio voglio indossare le perle con i capelli legati e il tema del matrimonio non sarà lo splatter.
Per cui oggi, dalle quattro alle cinque, se mi volete bene pensatemi un po'.  

giovedì 22 ottobre 2015

Mi girano come eliche.

perchè Ego è tornato dalla Germania dove ha alloggiato in un albergo cinque stelle e non mi ha rubato i campioncini della camera.
Ma sopratutto per il mio vestito.
Venerdì la mia gonna non c'era, ce n'era un altra che loro volevano spacciarmi come la stessa gonna e ho lottato le intere tre ore di permanenza perchè capissero la lampante differenza. Sono uscita da lì dentro stremata e incazzata, mi sentivo presa in giro, per me la diversità dei due modelli era chiara come il sole, per loro no. In poche ore la SuperF. ha mosso i monti e magicamente non solo è stato universalmente riconosciuto che fossero due cose diverse ma la gonna è stata anche magicamente trovata. e indovinate un po' dove sarò domani? lì, ancora, a fare nuovamente il manichino.
Potrei essere felice a questo punto, perchè la soluzione comunque esiste, perchè potrei avere quel vestito rosa e vedere realizzato il mio sogno, ma si tratta di Micol per cui è un tantino più complicato di così. Questa è si la gonna che in ultimo avevo dichiarato essere la mia prima scelta, ma è anche praticamente l'unica possibilità che mi è stata offerta da poter trasformare in rosa... o meglio, il tulle lo è, eliminate organza e seta, e questo è l'unico gioco di tulle che a me piace.
eh si sa che io debbo poter scegliere, anche se io volevo lei da prima di saperlo, ora mi sembra una scelta obbligata. E come se questo non fosse abbastanza, ieri la SuperF. mi informa che questo modello qui sfora di 500,00€ il budget che ci eravamo imposte, al quale sarebbero poi da aggiungere ovviamente le scarpe - che in questo caso non potrei nemmeno arrangiarmi da me con un modello non da sposa come avevo pensato... dovrei trovarle rosa, dello stesso rosa.
Mainagioia insomma. e per la prima volta ieri la SuperF. dopo tutti i vari soliti stai calma goia c'è tempo, pensaci con calma, stai tranquilla mi ha detto però stellina entro fine novembre il vestito va deciso.
poca ansia signori.
Il piano di battaglia è il seguente: venerdì cerco di andare li priva di retroconcetti, di concentrarmi su quello che proverò indossando quella gonna e immaginandomela con il mio corpetto nel mio rosa. ci confermeranno il prezzo e a quel punto mi prenderò qualche giorno per decidere se fermarmi e cacciare fuori i milaeuri o mettere definitivamente via il mio sogno rosa e andare avanti nella ricerca mirando un vestito bianco, fatto e finito, tra i pochissimi che mi piacciono. Ipotesi che ormai si sta quasi trasformando in un sollievo.
Alle amiche che mi hanno chiesto di vedere rispondo che certochesì, non vedo l'ora, aspettavo il disegno che a questo punto non so se avrò mai per cui credo che la prossima settimana mi metterò a fare un orripilante copia incolla io e con la collaborazione di tanta vostra immaginazione vi mostrerò il vestito dei miei sogni.

Ieri è stata un autentica giornata no time to despair, come tutte le mie giornate fino a qualche mese fa. ero agitata come se a fine giornata qualcuno mi dovesse dare un voto, e mi chiedevo costantemente come ho sempre fatto a gestire giornate con programmi anche più ricchi, nel frattempo però andavo avanti come un mulo e in men che non si dica la giornata è finita e io avevo: lavorato il normale più un ora extra che mi ha fatto uscire alle diciotto, stirato l'essenziale, comprato pane, carne e torta in pasticceria per festeggiare il compleanno di Ego che è stato lunedì mentre era in terra tedesca, preparato cenetta sfiziosa, riordinato casa, passato l'aspirapolvere, fatto il ragù, mandato e ascoltato una grande quantità di messaggi vocali alla S., chiaccherato una buona mezz'ora al telefono con la SuperF., steso una lavatrice, ordinato i costumi di Halloween sul sito di Kiabi, guardato squadraantimafia, lavato ciotole e vassoi delle pappe mici - il tutto non in quest'ordine naturalmente. Quando mi sono sdraiata a letto ero stanca di quella stanchezza sana, mi sentivo viva come non mi sono più sentita per mesi ma sopratutto avevo ben chiaro quale fosse stato l'ingrediente determinante che evidentemente era mancato per tempo, il buon umore. Che poi "buono" è anche una scelta di aggettivi azzardata nel mio caso, ma trattasi sicuramente di buono al confronto di quello avuto fino a ieri. mi sentivo bene, in armonia con me stessa e la mia casa, e la mia famiglia, e il mio percorso di vita del momento. e considerando che non è cambiato assolutamente niente da prima, probabilmente avevo ragione a constatare che si trattava di un periodo inevitabile che prima o poi sarebbe passato e c'era poco da farci. Non canto vittoria, sono solo ventiquattro ore, ma anche riconoscere di sentirmi meglio non mi sembra una cosa sbagliata.
Oggi spesa in pausa a pranzo e nel pomeriggio dopo il lavoro depilazione potente per l'ennesimo spogliarello in atelier di domani, e tra questo e cena+x-factor spero di riuscire a incastrare una pulizia dei coperchi delle scatole del cambio stagione che ieri Ego mi ha tirato giù dall'armadio e sostituzione del contenuto così da fargliele rimettere su prima di andare a letto e avere un pezzo in meno da fare sabato, giornata che dedicherò interamente al cambio stagione.
e non ditemi bentornata gentilmente che non vorrei mai portasse sfiga.

giovedì 15 ottobre 2015

Forse forse oggi è il giorno giusto.

Ripartendo da dove eravamo rimasti, sabato è stato il grande giorno del vestito. Grande giorno che si è rivelato fuffa. O meglio, io mi aspettavo una scrivania e una persona che disegna e mi fa vedere campioni di tessuto, è stato invece molto diverso... l'intenzione della tipa dell'atelier è quella di partire da qualche modello già esistente per modificarlo e quindi ho dovuto provare una decina di abiti, che era proprio quello che non volevo.
E' stato comunque meno traumatico della volta precedente, forse perchè sapevo già come funziona e non mi sono più sconvolta quando la tipa si è chiusa dietro la tenda con me intimandomi di spogliarmi.
C'è da fare una premessa... solo nell'ultima settimana mi ero resa conto di volere una determinata gonna, che è poi uno dei due modelli che avevo provato a fine agosto pur essendo molto più orientata ai tempi sull'altro. stupidamente me lo sono tenuto per me e ho portato le foto sabato, non dando così la possibilità all'atelier di prepararsi. conoscendo a memoria tutti i prodotti delle loro collezioni di quest'anno e dell'anno precedente, e sapendo quindi che quel modello non c'era, ho dato per scontato che non sarebbe servito a nulla parlarne con la SuperF. prima di sabato e invece non avevo capito un ciuffolo, perchè quando lei mi diceva che quella è la casa dell'abito non scherzava per niente e non stava portando acqua al mulino della sua amica stilista.
Mi avevano preparato tutta una serie di abiti in linea con le mia richiesta iniziale, e cucito la bozza di un corpetto come da mia foto... e se solo io avessi parlato mi avrebbero fatto trovare anche quella gonna che, a dire della commessa, forse hanno anche già nel colore rosa. dopo due ore e mezza la cosa si è conclusa con un altro appuntamento, per domani. Il pensiero di rifare tutto da capo, l'ora e venti di viaggio, la bambola davanti allo specchio, i vari convenevoli, mi mettono la nausea... ma bisogna battere il ferro finchè è caldo - e prima che io mi stufi e decida di sposarmi in jeans. Sabato è stato uno sforzo immane perchè al mattino mi sono svegliata con lo stesso dolore dei giorni procedenti e tra guidare e cambiarmi d'abito, quando sono arrivata a casa credevo di morire. avevo però le idee chiare, mentre ora la nebbia sta già tornando... i problemi sono fondamentalmente due: il primo è che le persone mi confondono, che per quanto io sia una che non ascolta mai nessuno, comunque ci sento bene. alla fine poi decido sempre quello che piace a me ma magari ci metto un mese per combattere le voci altrui nella mia testa e se non ci fossero ci metterei mezza giornata. il secondo è che gli abiti da sposa mi piacciono troppo. me ne piacciono pochi ma quei pochi che mi piacciono, mi piacciono tanto e li vorrei tutti - e bisogna anche ammettere che vederseli addosso è magico, quella magia che si provava da bambine a girare in tondo con una gonna a ruota è tutta lì, che evidentemente sgomitava da vent'anni per venire fuori...
Di prezzi ovviamente non si è ancora parlato..

Annunci fatti. magari aprirò un capitolo a parte sulle varie reazioni ma comunque tutti quelli che dovevano saperlo ora lo sanno e gli iniviti ufficiali arriveranno dopo pasqua 2016, così ha sentenziato la SuperF.

La location, bloccata a luglio, è stata confermata con il bonifico d'anticipo e non mi ricordo più quando sarà da saldare... ma se lo ricorderà la SuperF., altrimenti che la pago a fare?
I primi di settembre ci sono tornata con lei e l'amica V., sopraluogo per definire bene gli spazi. Ho stravolto tutti quelli che erano stati i programmi iniziali scegliendo di non fare il rito sotto il salice di cui sono innamorata, destinandolo invece all'aperitivo, e farlo nel prato all'inglese alla sua destra. ho anche scelto di orientarlo con alle spalle il B&B in modo da avere sullo sfondo una siepe ben tagliata e non il brutto palo della luce alla sua destra. stravolta anche la cena, abbiamo deciso di farla alla sinistra della piscina e andare con il dopo cena alla destra, il taglio della torta invece sarà sulla parte pavimentata della piscina, come ci si poteva aspettare.
Rivedendolo mi sono convinta ancora di più, e poi portare con me la V. è stato un colpo di culo perchè il suo entusiasmo mi ha dato una gran carica. Io so che quello è il posto perfetto per me e Ego ma so anche che tanta gente potrebbe non capirlo, chiedersi perchè non abbiamo scelto un ristorante o una location più tradizionale... vedere negli occhi di una terza persona la stessa chiave di lettura del luogo in cui eravamo mi serviva davvero anche se non lo sapevo, difatti se non si fosse offerta lei non le avrei mai chiesto di venire con me, a lei come a nessun altro.

Abemus Sindaco, cosa in cui ormai non speravo più. La Super F. era riuscita a convincermi che pagare un cerimoniere sarebbe stata la cosa migliore per avere la possibilità di personalizzare la cerimonia il più possibile. e invece il nostro sindaco mi ha detto di si, che lo fa volentieri e probabilmente si fermerà anche a cena con noi. E' un ragazzo poco più vecchio di noi, molto ben inserito in paese, fino a qualche anno fa aveva un bar in centro paese... i miei invitati lo conoscono tutti, chi più e chi meno, per cui non sarà un problema inserirlo nel tavolo giusto. a me non sta simpaticissimo, o meglio, non riesco molto ad inquadrarlo, trovo che sia un personaggio enigmatico, non sul piano personale perchè non lo conosco abbastanza, ma a livello proprio di dialettica... fatico a scambiarci più di due parole, non c'è empatia. Con Ego c'è decisamente più feeling e ovviamente non ci costerà nulla se non l'acquisto di una spilletta con la bandiera italiana come da sua richiesta - che mi ha lasciato piuttosto perplessa - quindi va bene così.

Trucco parrucco e manicure. La SuperF. mi aveva chiesto di muovermi su questo fronte a selezionare un parrucchiere mio chidendogli disponibilità e preventivo da confrontare eventualmente con un suo di fiducia. Sabato scorso sono stata dal "mio" a Torino con la S. e ho affrontato l'argomento, lui mi ha subito dato disponibilità anche perchè ti fa pagare il kilometraggio per cui se vuoi viene anche in calabria ad addobbarti... Il trucco fa € 60,00, da togliere eventualmente, il parrucco € 500,00 - di cui 150,00 € per il kilometraggio - e mi "regalerebbe" la manicure con smalto semipermanente nel pacchetto. Lì per lì sono rimasta shoccata ma poi tutti mi hanno detto che il prezzo è nella media se si considera la base da cui parte escludendo i km... Ora lo confronterò con il preventivo di quello della SuperF. ma a meno che non si tratti di una differenza consistente penso che prenoterò lui con il quale ho già un po' di confidenza da incrementare in questi mesi, sopratutto per il trucco che per me è un tasto piuttosto dolente.

Questo è quanto, e i prossimi step sono sabato 21 novembre la scelta del fotografo con una full imersion dell'intera giornata nell'ufficio della SuperF. dove conosceremo quattro diversi fotografi a ritmo di due ore ciascuno, e la scelta del catering con due cene di prova sempre a fine novembre ma di cui ancora non abbiamo le date e spero vivamente che riusciremo ad incastrare con gli impegni lavorativi di Ego.
Mi piace vedere la matassa che si sbroglia perchè per predisposizione mentale adoro vedere argomenti chiudersi e archiviarsi, ma allo stesso tempo cerco di vivermi ogni cosa mentre ce ne occupiamo ricordandomi che non tornerà.
Ci riesco per tutto tranne che per il vestito e qualcosa mi dice che sarà così anche per trucco e parrucco... penso di aver capito che non piacendomi io, non mi piace nulla che riguardi la mia estetica. Normalmente non è che non piaccio, mi agghindo al mio meglio e mi sono accettata ormai parecchio tempo fa, mi porto in giro dignitosamente e sto bene. questo è diverso però, mi pare che la mise da sposa metta in risalto tutto il mio non essere abbastanza bella... la mia pelle troppo bianca e lentigginosa, il mio seno troppo piccolo, il mio viso pieno di cicatrici. 
Spero di doverlo fare una volta sola perlomeno. 

venerdì 9 ottobre 2015

E' bello fare nuove esperienze.

se non fosse che le mie nuove esperienze sono sempre cose tragiche, tipo ieri che quasi fatto apposta nel trentesimo anno di vita come a dire hei, sei mica più una ragazzina mi ha fatto visita l'infiammazione della cervicale. non avevo mai avuto l'onore e anzi, avevo sempre guardato a sfottò i colleghi più vecchi con i mattoni sotto gli schermi dei pc, la sedia bassa e la schiena ben diritta.
Ed ecco che da oggi un pila di cataloghi troneggia sulla mia scrivania sotto lo schermo e sticazzi se stona con il mio vaso di fiori finti ikea e tutta la mia cancelleria fucsia, potrei morire. Ieri mattina alle sette, Ego mi salutava per alzarsi dal letto e io svegliandomi mi accorgevo di non riuscire a muovere collo spalla e braccio del lato sinistro, scosse elettriche che partivano dal centro del cranio, un dolore da svenire. ho pianto come una bambina e solo alle unidici dopo due compresse di Voltaren sono stata in grado di muovere il braccio per lavarmi la faccia e pettinarmi i capelli. Ora il dolore è continuto ma c'è, insieme a ondate di nausea, e sono in ufficio solo perchè è il mio venerdì altrimenti mi sarei messa in mutua. Son belle cose, è stata una settimana piena di belle cose, c'è anche la lavastiviglioe di nuovo fuori uso - e ieri in queste condizioni mi sono lavata una valanga di piatti. Stasera c'è l'Oktoberfest a Torino e tutti i nostri amici ci vanno, volevamo andare anche noi ma data la mia forma fisica e il fatto che domattina devo alzarmi all'alba per recarmi in Inculandia per il vestito, ho detto a Ego che non era il caso ma se tu vuoi andare vai pure - non ti dispiace? mi faceva piacere andare. Cioè... quest'uomo vuole morire. ora spero seriamente che ci vada perchè di averlo intorno proprio non lo potrei sopportare. io son qui tutta rotta che mi trascino, domattina devo guidare un ora in autostrada con solo mezzo collo a disposione per il cazzo di vestito per sposare te, ma tu vai pure a farti due birre in allegria, salvo poi essere magari una merda stanco post-sbronza domani sera.
Oggi credevo di darmi a un post di aggiornamento globale a tema wedding ma gira così.
Una volta ero io a decidere se sarebbe stata una giornata produttiva o meno, ora gli eventi decidono per me.

mercoledì 7 ottobre 2015

E' arrivato il momento di dare il giusto spazio a lui,

Il mio vestito.
Io faccio parte di quella categoria di donne che fin da bambina sognavano il matrimonio. e non per il marito, particolare avvolto da una candida nebbia sullo sfondo dei miei sogni puerili, o per il ruolo di moglie/madre chioccia a cui non ho mai aspirato particolarmente. per lui, per il vestito. e al massimo la casa, che era sempre super figa con l'ascensore interno - colpa della Mattel e le sue case della Barbie - e la macchina che era sempre un enorme jippone.
Il vestito, che non è mai dovuto essere necessariamente bianco, probabilmente per la mia indole poco conformista in generale, ma è sempre dovuto essere per forza di cose grosso. grasso. largo. ampio. principesco. 
Sono molto belli gli abiti lunghi con la coda, quelli a sirena, quelli con cadenza sensuale pieni di dettagli in pizzo effetto vedononvedo, stile Galia Lahav che è il must del momento. forse in un altra vita, in questa devo coronare il sogno bambino e voglio il cerchio sopra al sottogonna con il cerchio. 
Partendo da questo presupposto ho sicuramente scremato il settanta per cento degli abiti attualmente in commercio, ma il restante trenta per cento è comunque una gran porzione di mare.
Il colore, mai sognato l'abito bianco. Fino a qualche anno fa i miei folli pensieri andavano dal fucsia al giallo limone, con tanto di pensierino su improbabili cotonature aiutate dal sussidio di extension stile Amy Winehouse.
Grazie al cielo nessuno mi ha sposato fino ai trenta, verrebbe da dire.
Negli ultimi anni mi sono raffinata parecchio nei gusti, e non solo nei modi - perchè poi tra il dire e il fare, ...non so se neanche a ventitre anni alla fine mi sarei sposata in fucsia - e il mio matrimonio lo sto scegliendo in stile country/shabby chic, ma sopratutto chic - che non cadere nel banale è difficilissimo ma ce la metterò tutta. In realtà il desiderio di un determinato colore non è neanche arrivato da una cernita di questo tipo ma da una vera e propria ispirazione partita dagli allestimenti delle location dopo aver spulciato immagini e immagini su Pinterest. 
Rosa cipria il vestito, rosa cipria e grigio il tema del matrimonio. è ormai un anno che sono convinta di volere il vestito rosa. e non c'è stato verso, neanche quando mi sono vista addosso l'abito bianco, cosa che secondo i pochi che lo sapevano mi avrebbe illuminato verso il bianco, di farmi cambiare idea. è stato emozionante, molto bello, ma che ce n'avete uno rosa cortesemente?
L'abito che ho provato è l'abito che voglio, con i se e con i ma che una maniaca del dettaglio come me non riesce proprio ad evitarsi. mi avrebbero tolto la cintura che io non voglio e sarebbe stato perfetto, a parte il fatto che è bianco. 
Così è iniziata la folle ricerca compiuta non in solitaria, ma con l'ausilio della SuperF. e della S. e di Miacuginanevrotica che tutti i giorni mi mandano link e immagini attraverso ogni canale social e telefonico. 
E il risultato di questi ormai tre mesi di ricerca è che io provo bruciore alla bocca dello stomaco ogni volta che vedo un whatsapp a tema bridal, ringhio mentre scorro le immagini di una collezzione che non ho mai vista eppure potrei cantare a memoria, ho la nausea al solo pensiero di vedere/indossare un vestito da sposa, e non ho trovato una mazza di niente. A stento trovo una tantum un vestito che sia come lo voglio io ed ovviamente non è mai rosa, quel poco di rosa che c'è è sempre un modello completamente diverso da quelli che sono i miei gusti. 
Il vestito è lui, il primo che mi ha fatto dire sei tu, sei lui! qualche mese prima che Ego arrivasse con l'anello, ed è rimasto l'unico. perchè forse la storia che è il vestito che trova te e non il contrario è proprio vera. c'è solo un problemino quando la sposa è una maniaca del controllo e quindi nonostante abbia già scelto ha bisogno di vedere tutto per essere certa di non poter avere di meglio. 
Scendendo nei dettagli più dettagliosi è poi venuto alla luce che il vestito che proprio vorrei non esiste nemmeno bianco ma solo nella mia testa. è un insieme di almeno due vestiti bianchi della collezione 2015 di Rosa Clarà, ma questo l'ho fatto venire fuori solo nel momento in cui si è fatta concreta l'ipotesi che il mio vestito verrà disegnato e creato e non lo troverà appeso in qualche elegante atelier.  
Sabato andrò nell'atelier ufficiale di una nota stilista - le cui collezioni a me non piacciono affatto - amica della SuperF. a capire cosa mi costrebbe farmelo fare da lei. questo posto è ad un ora e mezza da casa mia e sono agitata come se dovessi sostenere un esame da una parte, dall'altra non vedo l'ora perchè sarà un appuntamento decisivo. Se la cosa sarà fattibile ad un prezzo abbordabile quasi sicuramente partirò con il progetto e saluterò con la manina tutte le collezioni spose duemilasedici con buona pace della mia anima. Se invece l'esito sarà negativo dovrò mettermi definitivamente in testa che il mio abito sarà bianco e a quel punto credo che riconsidererò tutto il colore del matrimonio, esagerando nei colori per compensare il mio bianco. 
A me il bianco non piace in nessun contesto, nella Gcasa non c'è nulla di bianco neanche per sbaglio, neanche uno strofinaccio, neanche un asciugamano, mi vesto raramente di bianco d'estate ma poi ci vado pesante con i colori degli accessori.
Se c'è una cosa che ho capito è che matrimonio uguale bianco è una fissa principalmente europea, ed avendo sempre fantasticato su film americani di matromi con archetto e damigelle in lilla, si fa presto a capire dove stia il problema. un altra cosa che ora mi è chiara è che la sposa per antonomasia deve avere il corpetto, altro elemento che io aborro con disgusto, anche solo per il fatto che la mia prima scarsa non lo valorizza, otto vestiti su dieci della stessa collezzione hanno il corpetto. 
Non voglio il velo, non tanto perchè non mi piaccia come elemento, ce ne sono molti di bellissimi, ma perchè secondo me non è adatto ad un matrimonio di sera alla'aperto con rito civile. mi sarebbe piaciuto tantissimo un cappello o una veletta ma ho rinunciato quasi subito all'idea perchè mi dicono che il galateo non approvi cappelli per le ceremonie serali e va bene così. 
Insomma io le idee ce le ho più che chiare, ora bisogna solo che qualcuno si inventi il mio vestito.
  

giovedì 1 ottobre 2015

E' un casino.

Questo doveva essere uno degli anni più belli della mia vita e invece da quando abbiamo fissato la data del nostro matrimonio pare che i pochi nodi saldi della nostra vita si stiano allentando verso un vero e proprio scioglimento.
La mia situazione lavorativa sta toccando fondi inesplorati, oggi pare che ci sia stato pagato lo stipendio di luglio. stipendio che ormai vede soltanto più tre cifre che ogni mattina mi rimbalzano davanti agli occhi appena li apro e mi fanno scegliere un maglione al posto di una giacca e le ballerine al posto di un paio di decoltè, perchè non ha più senso giocare al ildiavolovesteprada per avere in cambio caramelle.
Ego non è soddisfatto di quanto fa e ora si è messo di mezzo anche il problemino gas dei quei crucchi coglioni a rinegoziare ancora una volta le provvigioni dei venditori.
Tra noi c'è tensione costante. secondo lui io dovrei licenziarmi, secondo me lui dovrebbe aprire gli occhi e rendersi conto che il mio stipendio anche se piccolo, ci serve. c'è la nostracasa con mutuo a seguito nella testa di entrambi, viaggi vari e forse, chissà, figli... tutte cose che temiamo di non arrivare mai a poterci permettere.
Niente si muove sul fronte familiare, che nel mio caso è per lo più un bene, ma non si muove nemmeno quel poco di positivo che potrebbe portare benefici. non sento mia madre da luglio e non mi sono mai sentita così disintossicata dalla sua presenza da due anni a questa parte, sensazione che però ovviamente si porta dietro una scia dolorosa.
Io sto male. quando c'è da star male io mi sento morire, quando c'è da star normali io sto male, quando c'è da stare bene io sto male. Sto pensando sempre più spesso e seriamente di cedere e provare un antidepressivo, poi rimando e per un po' non ci penso più.
La cosa che più mi crea problemi è non riuscire a fare quello che voglio. oltre al recarmi al lavoro, prendermi cura della casa, dei pelosi, dei pasti e del mio corpo, non farei niente d'altro. quel poco che faccio mi impogno di farlo e quando ci riesco mi sembra di compiere uno sforzo sovraumano. fatico a concentrarmi, a ricordarmi le cose, ad avere lo spirito per farle. vorrei un sacco di cose nella mia testa, poi dopo un paio d'ore che sono sola parto in mood dissociativo ed arriva la nebbia.
Ringrazio la buona stella che mi ha fatto scegliere di avere la wedding planner per il matrimonio perchè se non avessi lei che tira il carretto non so davvero come andrebbe a finire. peccato non si possa avere una tizia che ti chiama e ti sprona e ti prende gli appuntamenti in altri ambiti di vita. 
O magari esiste, ma sicuramente non me la posso permettere. 

martedì 22 settembre 2015

Le sfighe casuali

sono cosa brutta e c'è poco dire a riguardo. ma a me fanno incazzare di più quelle piccole, quelle sciocche, quelle che sembrano preparate da qualche infamone a doc per sputtanare i tuoi programmi. Dimenticare l'astuccio del tabacco uscendo di casa la mattina nell'unico giorno della settimana in cui non andrai a casa a pranzo perchè in parola per un pranzo dalla nonna, che vai a trovare tre volte l'anno. sbatterti per fare tutte le commissioni un giorno per averne un altro libero e dimenticare un singolo elemento fondamentale che ti costringe a ripetere la commissione. fare la spesa intelligente seguendo le offerte prima nel supermercato figo e poi al discount e non trovare al discount una banalità che c'è in tutti i discount a cartoni in pedane in tre file.  Ma io non glela dò la soddisfazione, non ci vado a casa a prendermi il tabacco, mi fermo dal tabacchino e compro un pacchetto di camel da dieci e chesifottailsistema.

Rieccomi in ufficio, sana e salva. e non era così scontato. ho concluso i quattro gironi di trasferta con una scossa da duecentoventivolt entrata dal mio pollice sinistro e uscita dal gomito. E' stata una bella esperienza. ho tentato di togliere il carica batteria del mio telefono dalla tedesca senza guardare, questo mi ha dato la scossa, si è aperto, mi ha trattenuto il dito e si è sciolto. il salvavita non è scattato, io ho sentito come se qualcuno mi desse una botta in testa da dietro e poi dieci minuti di nebbia. sessanta persone ammassate su di me e tutta l'attenzione del nostro padiglione sul nostro stand, paramedici tedeschi che mi hanno portato via con l'enfasi di una ferita da fuoco, un personaggio che ad oggi non ho capito se fosse maschio o femmina che in centoventisecondi mi ha lasciato in mutande e reggiseno e mi rigirato come un salame ripetendo la stessa domanda in tedesco e prendendomi contemporaneamente battiti cardiaci e pressione. Io gli continuavo a dire in inglese che non conosco il tedesco e non potevo capirla, lei se ne fotteva e continuava a parlare, intanto sentivo il mio capo fuori che minacciava denuncie perchè il salvavita non aveva fatto il suo lavoro. Io non stavo male, il dito e il gomito bruciavano come tutte le volte che mi sono bruciata con ferro da stiro o forno, avevo tachicardia, nausea e mi girava la testa ma ero sicura che fosse la situazione e lo spavento. appena ho potuto mi sono rivestita e sono sgusciata fuori dove finalmente è spuntato un paramedico che parlava inglese che però appena ha capito che volevo tornarmene al mio posto anche perchè dopo mezz'ora avevamo il taxi per l'aereoporto, mi ha fisicamente trattenuto facendomi sedere e tenendomi per le braccia fino all'arrivo di un altro gruppo di persone. dopo mezz'ora eravamo ancora tutti lì a discutere perchè secondo questi io avrei dovuto perdere il volo e aspettare almeno fino al giorno dopo per partire, alla fine mi hanno fatto firmare un foglio per lo scarico delle responsabilità e dopo poco eravamo in taxi verso Dusseldorf. Lì ho iniziato a star male sul serio, nausea pazzesca, testa pesante, dito che pulsava e bruciava. finchè non sono stata nel mio letto a casa mia non mi sono rimessa in forma ma secondo me gran ruolo ha avuto lo spavento... non avevo mai preso una scossa e non ci avevo neanche mai pensato in vita mia, tipo quelle cose che sai che possono succedere ma non ci credi davvero che esistono. Fino a ieri non ho più toccato prese della corrente, Ego è a Verona per cui ieri sera non ho avuto alternative per caricare i cellulari, quel che è certo è che non sarà mai più un gesto fatto in scioltezza e che non ne sottovaluterò mai più il pericolo. qualcosa da aggiungere al curriculum. 
La settimana scorsa qui scrivevo che speravo sarebbe stato tutto un fallimento ma devo essere stata poco precisa nell'esprimere il mio desiderio. è stata un susseguirsi di sfighe ma per noi quattro, non per la produttività della fiera. Il volo di andata ha ritardato un ora, il taxi che ci ha portato da Dusseldorf a destinazione, viaggio che dura in media dai quaranticinque minuti a una ora, è durato due ore è un quarto perchè ha incontrato un incidente e due strade chiuse oltre a trafficio sparso causato da un immimente partita di calcio importante. arrivati a destinazione non trovavamo l'albergo, pareva che al suo numero civico non ci fosse nulla, campi d'erba. eravamo in albergo alle diciannove, orario in cui solitamente rientravamo con la fiera allestita. abbiamo lanciato le valige in camera e siamo corsi in fiera dove abbiamo fatto poco niente e alle ventuno ci davamo mezz'ora per una doccia e andare a cena.      
Domenica, io ero folgorata dalla giornata elettrizzante - che temo rimarrà il tormentone aziendale fino a Natale - e il volo ha ritardato due ore, siamo arrivati a casa alla mezza quando era previsto alle dieci.
Ego ho l'ho visto mezz'ora, mentre lui moriva di sonno sul divano, io mi lavavo e riabbracciavo i miei pelosi e poi tutti a dormire che lui si è poi alzato alle 4.30 per essere a Verona alle 8.30 al corso.
Ieri ero distrutta, dolore alle spalle, al collo, alle braccia e avevo un sonno inebriante che mi ha schiantato sul divanno alle diciasette e dieci ma è magicamente scompraso quasi subito e alle diciotto ero lì che passavo l'aspirapolvere in tutta casa e non ho poi praticamente smesso fino alle ventidue e venti fermandomi solo per mangiare un panino. sono contenta, perchè la casa è apposto e la valigia contiene solo più le scarpe che riporrò stasera insieme a una rassettata alla cucina e qualche lavatrice, e la mia settimana potrà proseguire in maniera umana nonostante l'arrivo di Ego questa sera con un altra valigia. Devo riconoscere che anche lui di anno in anno migliora a botte di mie trasferte tedesche... la casa era tutto sommato in ottime condizioni, ha fatto due lavatrici e deve averci messo tipo tre tappi di deterisivo per ognuna dato che quando sono partita era nuovo ed ora ora è quasi finito, e ha steso le camice sulle barre dello stendibiancheria tipo arrotolate, ma le ha fatte e ritirato quel che era asciutto. 
Vado a fottere il sistema comprandomi le sigarette, al prossimo con le cose belle della trasferta, che ci sono state anche quelle. 

mercoledì 16 settembre 2015

Contrariamente

ad ogni previsione, a poche ore dalla partenza ho finito tutto. Tutto è stampato e cartellinato da portrami via alle diciasette e inserire in valigia, e tutto quello che potrebbe succedere in ufficio durante la mia assenza è organizzato. Stamattina ho scoperto di aver completamente dimenticato cutter e nastro da pacchi, che quindi verranno con me in valigia, che può far ridere ma quando devi allestire uno stand e non hai gli strumenti per aprire e chiudere i cartoni di merce... non c'è un cazzo da ridere.
Me ne andrei volentieri a casa che quest'ora e mezza di buono in più mi farebbe proprio comodo perchè a casa non è tutto così pronto. Non credo che riuscirò a dare una pulita al gas e alle piastrelle dietro di lui, cosa che mi potrebbe interessare nel caso Ego invitasse qualche amichetto a giocare alla play, così come non credo che riuscirò a passare un po' di tempo in beatitudine con i pelosi e a guardarmi squadra antimafia tranquilla sul divano.
Ero abbastanza ben organizzata ma ieri sera mi sono accorta di non avere neanche più un misero rotolo di spazzola adesiva toglipeli, fondamentale alla sopravvivenza dignitosa del binomio vestiti scuri/due figli pelosi che amano dormire in valigia, e sono quindi dovuta passare di nuovo al supermercato in pausa pranzo. poi una volta a casa ho appreso anche che stanotte la lavastoviglie non ha fatto il suo lavoro e mi ha così sputtanato tutto il programmino che prevedeva di svuotarla e ricaricarla per poi aggiungerci solo i due piatti delle pizze surgelate di stasera e farla partire, cosa che mi porterà via tempo che avevo dedicato ad altro e così via in un concatenarsi di eventi che mannaggialamiseria. Uscita di qui andrò dalla parrucchiera, arrivata a casa mi fionderò sotto la doccia dopodichè mi metterò a piegare e mettere in valigia tutte le cose che si stropicciano e ho aspettato a mettere fino ad oggi, preparerò le borse bagaglio a mano e farò il punto della situazione mentre le pizze cuoceranno. e molto probabilmente mi alzerò ad ogni pubblicita di squadra antimafia per fare tutto il resto e domattina sarò un cadavere.
L'inquietudine per la partenza si sta trasformando in rabbia e scazzo, la sensazione è quella di dovermi scrollare di dosso una gran quantità di polvere. il problema è che nella mia testa da lunedì ad oggi è già passato molto più di una settimana, il che mi fa pensare che saranno quattro lungherrime giornate.
Io e Ego di fatto ci daremo il cambio, ci vedremo domenica sera al mio rientro verso le 22.00 e la mattina partirà lui per Verona fino a mercoledì sera. non sto a specificare quanto serio sia il suo problema di vestiario/valigia perchè personalmente ho fatto del mio meglio stirando tutto lo stirabile la settimana scorsa e lavando tutto quanto in questi giorni. ora buona parte delle sue camicie giace stesa già asciutta e a lui non resterà altro che inforcare il ferro da stiro e mettersi all'opera, l'alternativa è la lavanderia vicino al suo ufficio dove con un euro gliele stirano. probabilmente se fossi una mogliettina di quelle perfette starei sveglia fino alle due a stirargliele stanotte, ma non lo sono per cui amen.
Negli anni comunque mi sto sensibilazzando e lo sto facendo senza sollecito alcuno da parte sua, cosa che un po' mi spiazza. i primi anni di convivenza mi facevo gli affaracci miei senza timore alcuno, l'anno scorso mi ero preoccupata parecchio delle casa e dei suoi vestiti e quest'anno pure del suo cibario. in realtà Ego sa cucinare benissimo se vuole ma io so bene che quando è solo non ne ha voglia e finisce per aggiustarsi con cose da asporto o pronte, come anche io d'altronde se lui non c'è non mi metto di certo a fare gli arrosti. e quindi gli ho preparato delle lasagnine, degli arrostini con patate, degli spezzatini monoporzioni congelati in freezer solo da scaldare? ma ovviamente no. gli ho comprato una pizza e una focaccia cameo, lasagne buitoni, qualche vaschetta di affettati e vitello tonnato, pane e grissini, cocacole, cornetti e nutella. ho speso sessanta euro di surgelati vergognandomi come una ladra agli occhi inquisitori della cassiera, ma è comunque un passo avanti, magari per il prossimo anno mi adopererò verso qualcosa di più sano.

Ed è incredibile come a volte ci scanniamo anche per venti giorni di seguito e poi al pensiero di stare sette giorni separai ci viene l'occhio da triglia a entrambi...  

lunedì 14 settembre 2015

Il lunedì

non è una festa già di suo, da un po' di tempo almeno, ma oggi è Il Lunedì dei Lunedì.
Meno tre giorni alla partenza - che se si trattasse di una vacanza ne conterei due, toglierei già oggi - e la repulsione si fa sentire potente. Mi sento come se mi si stesse facendo una violenza, come se qualcuno mi stesse prendendo di forza con mani ossute dal mio letto caldo per buttarmi nella cella frigorifera di un camion diretto lontano. sono arrivata a pensare che mi potrebbe venire l'appendicite, non potrei partire se mi dovessero operare. e se un minimo mi conoscete sapete che me la faccio sotto per fare un prelievo di sangue e capite la gravità della questione.
Tra oggi e domani debbo fare un po' di spesa di cibarie non impegnative da lasciare a Ego, di medicinali da portarmi dietro perchè qualcosa mi dice che i dolori psicosomatici non mancheranno, di pappe per i pelosi. devo passare in banca, in posta, a farmi scorta di tabacco. devo fare la valigia. anzi, devo ancora farla resuscitare dal garage, darle una spolverata e metterla in casa. Di norma sarebbe sul pavimento della camera da letto da almeno una settimana. non ci riesco, il solo pensiero mi provoca la nausea.
Non so se sono mai stata grigia come oggi, perchè non sono totalmente triste e neanche totalmente incazzata, sono grigia.
burbera, ombrosa, non riesco neanche ad annegare nel solito sarcasmo.
La delusione di una carriera che non è mai esistita, la precarietà economica e la mancanza di soddisfazioni mi stanno consumando.
Stamattina sceglievo i vestiti da indossare con l'orecchio teso dalla finestra della camera dove tutti gli anni il primo giorno di scuola posso sentire nitidamente la voce del preside che fa il solito discorso inaugurale ai ragazzi delle scuole medie e poi inizia a chiamarli uno per uno per classe.
Ogni anno la cosa mi fa sorridere perchè torno con la mente al mio di giorno, le dita incrociate perchè chiamassero me e la S. nella stassa classe, e perchè non ci fosse MG con noi.
la S. c'era, e la MG no, e chissà come sarebbe stata la mia vita se fosse stato diverso da così. 
Ma quest'anno è stato diverso, per la prima volta non ho pensato a tutto questo perchè quest'anno è diverso, quest'anno in mezzo a quella folla di ragazzini spauriti con le dita incrociate per l'amica del cuore c'è LaGrande, mia nipote, che un amica del cuore neanche ce l'ha. la mia bambina, che ho amato da quando era solo una pancia sotto una maglia tamarra, che inizia la scuola media, che si avvicina pericolosamente al mondo degli adulti, che non basterà più un gioco cretino a ridarle il sorriso.
E subito dopo ho pensato a me adesso e alla me laggiù, a come pensavo che sarei stata oggi. 
A quell'età lì ero ancora convinta che la danza sarebbe stata la mia strada, scrivevo già come un ossessa eppure non pensavo di scrivere... pensavo di ballare, pensavo che a trent'anni sarei stata insegnante di danza, era il massimo che la mia mente di unidici anni potesse sognare. prima ballerina di una compagnia è venuto dopo, étoile, è venuto dopo. 
Ma sopratutto a quell'età lì pensavo che un bel giorno mi sarei risolta. mi sarei capita, mi sarei voluta bene e mi sarei tenuta a bada. pensavo che non mi sarei più alzata la mattina con un senso di disordine addosso, che non sarei più stata tutto il giorno a cercare di sbrogliare matasse per poi andarmene a dormire con la matassa sempre lì, sul petto.
D'altronde, come si potrebbe dire la verità a questi ragazzini con questi zaini  pesanti sulle spalle e pensieri così leggeri in testa? Come avrei potuto passare tre bellissimi anni sapendo che a trent'anni sarei stata così grigia e ombrosa? che avrei passato nottate con un bicchiere di gin in mano a rivedere per la terza volta la stessa puntata di grey's anatomy sperando mica nel ritrovamento del sacro graal, nella pace nel mondo, nella cura del cancro, ma semplicemente nell'arrivo di un cazzo di briciolo di sonno?
che quelle robe lì, quelle paure, quel senso di inettitudine, di dolore dietro lo stomaco, non sarebbe mai passato?
O forse sarebbe stato più semplice invece. forse se non vivessimo un'infanzia e un'adoloscenza così pieni di aspettative, forse se sapessimo che la vita è tutta così, che aumentano le candeline e le responsabilità ma quel giorno in cui ti senti apposto non arriverà mai, forse saremmo tutti adulti più felici. 
forse risolversi non è altro che accettare che la vita è ora e noi siamo quelli che siamo.
Forse dovrei smetterla di bere la notte per dormire che anche se poi dormo, tre ore non bastano a far sparire la sbronza e magari non me ne rendo conto ma la mattina sono sobria fuori e urbiaca dentro ed ecco perchè mi escono certi pipponi melodrammatici.

vai in Germania Micol, mica al patibolo.

giovedì 10 settembre 2015

Ripreso

un ritmo sonno/veglia dignitoso e una conseguente routine post lavoro, mi sto facendo risucchiare da vortici vari ed eventuali e va bene così, vuol dire che sono nel pieno delle mie facoltà.
Fino a ieri ero ostaggio della questione fiera, da oggi respiro e mi sono regalata una mattinata di full immersion nelle nuove collezioni sposa 2016. E' strano il rapporto che ho con i siti di abiti da sposa... deve esssere il giorno giusto e devo vederne solo un tot, se mi sforzo mi innervosisco, ucciderei tutte queste modelle magre dall'occhio liquido e il labbro spesso truccato nude e distruggerei a sprangate quei pianoforti e quelle confezioni di fiori sullo sfondo, tutte bianche, tutte uguali. Non l'avrei mai detto, credevo che la ricerca dell'abito da sposa sarebbe stata uno degli aspetti più divertenti.... ma approfondiremo l'argomento non appena riuscirò a scrivere un aggiornamento a tema wedding.
La fiera, dicevamo. ebbene sì, è di nuovo ora, per la terza volta. Ricordo perfettamente cosa scrivevo l'anno scorso di questi tempi: che a differenza dell'anno prima non me ne fregava una mazza e volevo solo che passasse in fretta... ecco quest'anno non saprei definire i miei sentimenti senza usare parolacce. non solo non me frega una mazza e voglio che passi in fretta, mi viene anche da ridere, mi disgusta e spero pure che vada male, malissimo, che sia una figura di merda dietro l'altra, un umiliazione. non per me naturalmente, per l'azienda, per il capo. della me in fiera non mi importa una cippa, tant'è che a una settimana dalla partenza non ho ancora deciso cosa mi metterò, inutile specificare che questa volta non mi sono comprata assolutamente niente. mi sono soltanto prenotata una taglio frangia e piega per il giorno prima, perchè pure fosse una misfatta, il capello apposto ci vuole sempre. metterò quello che ho, in caso riutilizzerò pure un outfit già sfoggiato l'anno scorso o quello prima, e sarò rigorosamente in pantalone e scarpa bassa, per mettergli un ulteriore dito in culo al capo che ci vorrebbe sempre con tubino e taccazzo e certe cose le vive come veri affronti alla sua persona.
Lo so che purtroppo sicuramente una misfatta non sarà, sarà la solita pagliacciata che aimè ci riesce bene, abbastanza da far credere a clienti e fornitori da ogni parte del mondo di essere una società degna di rispetto quando in realtà siamo senza telefoni aziendali perchè non paghiamo la bolletta... per fare un esempio tra i tanti.
Da quando ho visto la cifra a tre numeri del nuovo stipendio per il nuovo orario, non c'è più stata una sola cellula del mio corpo a cui è fregato qualcosa. Ho preparato tutto per la fiera sforzandomi di rimanere concentrata ma con evidenti difficoltà e un atteggiamento easy che lavorativamente non mi è mai appartenuto, perchè poi, a doverla dire proprio tutta, pure della mia figura professionale in questo ambiente me ne potrei fregare bellamente... non c'è alcuna possibilità che io rimanga nel settore e non ne ho alcuna intenzione.
Se penso al primo anno, a quanta ansia ed emozione ho provato nei giorni prima della partenza, e nei mesi prima di preparativi folli, vorrei dare un calcio nel culo a quella cretina che sono stata, ma poi anche farle una carezza. Ci ho provato, incapace di vedere la realtà che mi ballava luminosa davanti agli occhi, a credere di poter fare la differenza con le mie idee del cazzo e sopratutto a credere che per me sarebbe stato diverso, che i miei sforzi sarebbero stati ripagati. Ed è pensando alla me del 2013 che ce l'ha messa tutta, ammaccata com'ero per gli eventi di quei mesi della mia vita personale tra l'altro, ma anche alla me dell'anno scorso che nonostante le mazzate ricevute nell'anno a testa bassa procedeva pur vedendo il tracollo all'orizzonte, che in mezzo alla rabbia trovo anche spazio per il dispiacere.
Perchè ci sarebbero anche tante cose belle, ci sono tante cose belle, sporcate dal contorno. ricordi, esperienze, professionali ma anche personali, che mi porterò dietro quando passerò surgelati sul lettore di barcode in cassa alla Coop. il mio cliente musulmano che smette di parlare all'improvviso, non mi guarda più negli occhi e mi dice che non puo parlare con me se son così, e cosa significhi così io lo capisco solo dopo qualche secondo... che mi sono tolta la giacca perchè con i faretti alogeni dello stand ci sono 48 gradi e mi sto sciogliendo, e allora mi rimetto la giacca e resisto fino alla fine e quando finalmente se ne va sono da buttare, ho il trucco fino sotto il collo e la giacca bagnata. 
i personaggi con cui ho parlato per anni via mail, arrivando a scambiarci foto dei rispettivi fidanzati/mariti/mogli/figli/cani/gatti, che finalmente hanno preso un volto e una voce e i cinesi un inchino e un sorriso imabrazzato, e gli spagnoli un abbraccio stretto come tra vecchi amici.
Noi quattro, un gruppo assurdo, mal assortito, io, il capo, la Managerdistacip, e il buonanima del Managerdistacip, che dieci anni fa chi ci avrebbe creduto, sdraiati tutto sullo stesso letto a fissare il soffito, distrutti in attesa della chiamata per il taxi, così vicini da sentire il respiro dell'altro dopo anni a darsi del lei.
Conoscere il presidente di aziende leader nel nostro settore e presentarmi in francese mentre me la faccio sotto e lui che mi sorride francese sia.
E la vietnamita carinissima con dei baffi così lunghi e così spessi da non poter non essere fissati e i colpi di tosse per soffocare le risate che avrà pensato che fossimo un gruppo di appestati.
Sarebbe potuto essere tutto molto bello.
 

mercoledì 2 settembre 2015

Mi promuovo

a pieni voti per il primo giorno di ritrovata routine.
Pensavo che alla fine sarei schiantata sul divano dopo l'ufficio, schiacciata dal peso della mega spesa, delle poche ore di sonno e del dolore alla mano, e invece ho tirato dignitosamente fino ale 23.30.
In pausa pranzo avevo rassettato casa per bene quindi dopo l'ufficio mi sono data a una spesa violenta al discount e al simply aggiudicandomi tre bustone piene e due casse d'acqua, arrivata a casa prima di sistemarla ho approfittato dei ripiani della dispensa praticamente vuoti per dargli una pulita profondqa prima di riempirli... non contenta sono poi passata a un pensile della cucina e poi ai ripiani interni dello mobiletto a speccio del bagno. se mi fossi fermata probabilmente mi sarei addormentata quindi ho continuato, svuotato e riempito la lastoviglie, preparato cena mentre andavano due lavatrici. inutile dire che  quando mi sono seduta a tavola pareva uscirmi il fumo dalla mano. dopo lo speciale anteeprima di X-Factor 2015 - trovato per caso, ma si fa così? si fa senza avvertire? senza una pubblicità?? - ce ne siamo andati a dormire e per la prima volta dopo un mese ci ho messo dieci minuti scarsi a prender sonno. oggi mi sento rigeneratica ed energica, se non fosse per questo cazzo di male alla mano che purtroppo non è passato. Sto iniziando a preoccuparmi per davvero... anche perchè lì per lì non ci avevo pensato ma non può essere nulla di correllato all'usura dei giorni passati perchè parliamo della mano sinistra e io non sono mancina. non è un male lancinante, è un fastidio intenso, ma aumenta a seconda di quanto la utilizzo quindi se si trattasse della destra sarebbe davvero un problema. da pranzo proverò a stare coperta di voltaren fino a domani e se domani dopo l'ufficio non sarà ancora passato mi recherò dal medico. tanto lo so che mi manderà a fare una lastra, non è che mi guarda nelle pupille degli occhi e sa cos'ho... per questo vorrei evitare ma non posso nemmeno rimanere così. Diversamente vorrei andare a fare due commissioni in un paese vicino in tutta calma dato che Ego non ci sarà a cena perchè andrà direttamente alla riunione del fantacalcio, cenare con qualche schifezza e attaccarmi al ferro da stiro tutta la sera con le puntate finalo della terza stagione di Mistresses al pc. 
Diciamo pure che i rintocchi della mia abitudinaria routine mi fanno sentire al sicuro e mi sento già molto più serena rispetto a quando ero in ferie. un ammissione di fallimento a mio parere, la dimostrazione che sparata nello spazio senza scadenze, orari e doveri non so stare al mondo.. ma grazie al cielo ho anche imparato a rendermi conto che si, non sarò il massimo, ma c'è anche molto molto di peggio per cui amen. 
Tra poco andrò in paese dal macellaio e al pet-shop a racimolare un po' di pappa per i pelosi e con questo dovrei aver definitivamente rigenerato le scorte mangerecce della Gcasa che fino a ieri davvero il frigo piangeva, frigo che necessita anch'esso di una dovuta disinfettazione che conto di fare venerdì che sarò di riposo a casa. voglio sbrinare il freezer, che è più o meno messo così 


- non l'ho mai fatto in cinque anni, vergognosa che sono - e mentre lui si sbrina pulire il frigo. Stasera invece dopo il lavoro ho l'appuntamento dall'estetista per baffetti e epilazione permanente, che in ferie mi ha dato grandi soddisfazioni... ho passato il rasoio il giorno prima di partire e ad oggi ho due peli due, di numero... una pacchia, posso sopportare quei centottanta minuti di pizzichio per avere in cambio questo ed era il mese giusto per mostrarsi perchè stavo iniziando a pensare di gettare la spugna non vedendo significativi risultati...
dopo la ceretta al baffo io devo correre dritto a casa perchè sono uno spettacolo, tutta truccata con solo la lunotta sulle labbra senza trucco, solitamente di un fucsia accesso per l'irritazione della cera, con eventuali tracce di mascara sparso sotto gli occhi per la lacrimazione da cera calda. mi metterò quindi a sistemare la montagna di scartofie che ho accumulato in queste mese nel quale a volte non ho nemmeno aperto la posta che tanto i soldi per pagare le bollette non li avevo ma ora è anche ora di pagarne qualcuna.
Si ricomincia anche con questo, con i conti che non tornano mai e l'austerity e la rabbia verso chi possiede quasi tre stipendi che ti spettano - di cui uno comprensivo di rimborso della dichiarazione dei redditi che quest'anno è di seicento euro e mi farebbero tanto comodo. 

martedì 1 settembre 2015

Ho male

alle articolazioni della mano sinistra al punto di far fatica a chiudere ed aprire il pugno.
E' vero che ho pacioccato parecchio negli ultimi giorni, tra ritoccare tutte le porte e finestre di casa con lo smalto ad acqua, pulizie varie e lunghe sedute stiro, ma è anche vero che c'ho trent'anni e non settanta.
inutile dire che sto già pensando ad artitrite prematura e malattie neurodegenerative.
Le tre ore di sonno sicuramente non influenzano positivamente la mia situazione fisica odierna... ma era prevedibile che sarebbe andata così e va bene. stasera sarò distrutta e dal risveglio di domani tutto tornerà alla normalità - anche perchè un altra notte così io non la supero, mi bevo l'idraulico liquido.
forse male così non lo era mai stata... io volevo dormire, lo volevo con tutta me stessa, ma il sonno non c'era, neanche la parvenza, neanche alle 4.20 dopo una camomilla, dieci gocce di xanas, innumerevoli sigarette e bicchieri d'acqua, un pacchetto di fonzie, una barretta di cioccolato e vari spostamenti divano/letto, letto/divano... e alla fine ha vinto il letto nonostante la cosa che vi era già adagiata sopra, ma non so che ora fosse, sicuramente erano passate le 5. Ego mi diventa la cosa quando non riesco a dormire. in quei momenti lo odio, lo disprezzo, ne farei polpette. respira, si muove, invade la mia parte di letto, ma sopratutto dorme - incurante dei mali del mondo che gli girano intorno schizzandomi fuori dagli occhi. lui dorme così profondamente, fa esattamente quello che io desidero con tutta me stessa fare, e io lo guardo con gli occhi della rapina... come se il mio sonno fosse lui a rubarmelo. che poi in tante occasioni non è neanche errato, ma non è l'aspettto della questione che considero. Che poi, se si trattasse di insonnia, quella vera, sarebbe tutta un'altra cosa. 
L'insonnia è dormire poco, semplicemente. chi soffre d'insonnia non dorme più di tot ore a notte ed è apposto così, non sta male il giorno dopo, non muore di sonno dopo pranzo. Io non riesco ad addormentarmi, che è molto diverso, e quelle ore che perdo mi servono come l'aria, il giorno dopo non sto in piedi. Non oggi, ma solo perchè ho fatto il carico da novanta per un mese consecutivo. 
Mi ha sempre affascinato tantissimo l'insonnia, quella vera.
Mi sono sempre immaginata insonne da un certo punto in poi, adulta e abbastanza risolta da alzarmi presto la mattina spontaneamente e magari scirvere con una tazza di caffè all'alba assonnata ma riposata.
L'iconografia della donna un po' sfatta in tenuta da casa, l'occhialone, una sigretta tra le dite, una luce leggera o soltanto quella dello schermo del pc, che a notte inoltrata scrive serenamente. Ormai sono sicura che non lo sarò mai, sarò di quei rari casi di cinquantenni/sessantenni che se li lasci dormire ti tirano ancora fino a mezzogiorno tranquillamente.
Poi li senti quei loschi figuri che tutte le mattine aprono gli occhi alle 7 come grilli che ti dicono ma cosa dici? ma magari io riuscissi a dormire, a non alzarmi tutte le mattine alle 7 pure se sono andato a dormire alle 5! ma perchè? perchè se non hai un mostro che ti trattiene con la forza a letto? perchè sprecare tempo così? la vita è bella, la vita è una sola, la vita si alza prima di tutti. 
Se sommo le ore che ho passato a dormire la mattina nella mia vita, ci ricavo quasi un'altra infanzia, un'altra adolescenza.
forse se non avessi dormito ora sei laureata, avrei conseguito la licenza di insegnante di danza, avrei un fisico da urlo, avrei l 'amante, avrei una casa che brilla, avrei letto una marei di libri, avrei fatto un corso di fotografia. 

In ufficio, dopo i trentun giorni, e - lo so che lo dicevo anche cinque anni fa, sette, nove ma perdonatela perchè non sapeva quel che diceva - ne ho già piene le palle quanto prima. non si puo più scappare dalla realtà, è giunta l'ora di affrontarla.

INFO DI SERVIZIO PER DIAMOGLILEBRIOCHES non riesco più ad accedere al tuo blog. se desideri, trovi la mia mail qui a fianco. 

venerdì 28 agosto 2015

h 4.05

Sono ormai parecchie notti che attendo che Ego si addormenti, che il suo respiro si faccia  grosso, per sgattaiolare via dal letto come un ladro e mi avventarmi sul pc. ho scritto lunghissimi post, uno più bello dell'altro. nella mia mente. Stasera mi sono alzata davvero, sarà che ho esaurito i video su youtube da guardare, i profili su fb da spiare e i libri da leggere.
non è andata proprio sempre così, avevo iniziato a scrivere e poi la connessione di casa, mai successo in cinque anni, ha dato forfè a metà della mia prima settimana di vacanza e ciao. anzi, ciaone, dato che ridendo e scherzando è passato un mese. ecco perchè ne scrivo come se fosse un lasso di tempo lunghissimo, perchè la verità è che trentun giorni di ferie sono troppi, che forse in trent'anni non c'ero mai stata trentun giorni consecutivi senza puntare la sveglia e ora sono in preda ad un jetleg infernale. non riesco ad addormentarmi prima delle quattro e ad alzarmi prima di mezzogiorno, e non lo dico a nesssuno, il che è frustrante. mi vergogno, perciò se Ego mi chiama alle 11.30 non gli rispondo, vado a lavrmi la faccia, mi schiarisco la voce e lo richiamo. basterebbe impormi di alzarmi una mattina alle 9 a qualsiasi costo, la sera crollerei e dal giorno dopo sarebbe tutto finito, lo so. ma chi c'ha voglia? si sta così bene nel letto, con la copertina che ormai al nord l'estate è andata, con i mici stravaccati uno a destra e uno a sisnistra, che tanto cosa devo fare? chi se ne accorge? è un po' come la storia delle calorie che se le mangi e non lo dici a nessuno, non fanno somma nella dieta. martedì, quando dovrò presentarmi alle nove in ufficio, ci sarà da ridere... da sbellicarsi.
Sono state vacanze di merda. ma proprio dimmerda. non è successo niente, ed è proprio questo il punto. la settimana al mare è volata, considerando anche che tre giorni su sette c'è stato brutto tempo e l'ultimo giorno l'abbiamo passato a pulire la casa e rifare le valige. il resto delle settimane sono volate nel senso che ora, che ho solo più due giorni da sola + il weekend con Ego, mi accorgo che non mi basteranno per fare tutto quel che vorrei fare e che, ovviamente, potevo fare prima, ma in realtà mi sembra passata una vita dall'ultimo giorno di lavoro, vedo l'ufficio e tutti i suoi componenti come una cosa lontana e sfocata.
Ego respira forte mentre dorme, sembra uno di quei cani con la faccia simpatica di cui non ricordo mai il nome. sono sul divano con la lavastoviglie in pieno risciaquo nell'orecchio e posso lo stesso sentire il suo respiro fortissimo dalla camera da letto come se mi fosse a fianco. lui non ha il setto nasale deviato né particolari problemi di rinite/raffreddori. avrebbe senso se lo facessi io quel rumore, che mi sveglio sempre boccheggiando e soffio il naso quelle quindici volte al giorno standard. Qunado ha inziato a respirare così? è una di quelle cose di cui ti accorgi quando inizi a dormire con un uomo, per cui non deve essere una cosa che ha sempre fatto. chissà se lui se ne accorge, prima o poi glielo chiederò. 
Ultimamente penso sempre più spesso ad avere un figlio. e lo penso in quel moto di egoismo che ho sempre rivisto negli occhi delle mamme, ci penso quando non trovo un motivo per alzarmi dal letto o per andare a dormire se non ho sonno e penso che un figlio sarebbe sicuramente un ottimo motivo così come lo sarebbe per una marea di altre cose. un figlio mi regolarizzerebbe la vita, mi costringerebbe ad alzarmi presto la mattina, a mangiare quando è ora, a stare zitta quando è opportuno farlo ma io parlo lo stesso. non pensavo che mi sarei abbassata anche io a pensieri tanto loschi un giorno, e menomale che riesco ancora a vederli come tali e scacciarli. anche se poi a volte mi chiedo: e se non ci fosse dell'altro? e se fosse questo quel famoso istinto di maternità di cui sembro essere sprovvista? se fossero semplicemente questi i motivi che spingono a fare un figlio? in fondo, quante volte ho guardato negli occhi qualcuno e gli ho chiesto perchè hai voluto diventare madre/padre? e poi, chi lo ammetterebbe se nessuno lo dice? 
Tutti questi giorni pieni di casa, di fusa, di miagolii, di coccole in silenzio, di caldo, di casa sporca perchè prima pulisco poi in ferie che ho tempo e dopo macolcazzo che pulisco, sono in ferie di pasti improvvisati, di pelle abbronzata, mi hanno fatto pensare ad un marea di cose, diciamo a tutte quelle a cui probabilmente non ho avuto tempo di pensare durante l'anno. e soffrire un sacco, naturalmente. potrei buttarne giù una lista random, quelle che mi vengono in mente... ma anche no. 
ho anche capito una cosa, ma non ho ancora capito se gioirne o piangerne, e cioè che io non sono affatto depressa. sono così. adesso, sono così. la nuova Micol, la Micol trentenne, che si sposa, che ha perso un padre, che ha rotto con sua madre, che ha due gatti, che esce di casa con i capelli bagnati raccolti da una treccia e senza matita nera negli occhi, è così. come vogliamo definirla? un anima tormentata? un irrisolta? una disillusa? vorrei coniare una definizione carina, ironica come riesco quasi sempre a fare, ci sto lavorando. da una parte questo significa che no ho nessun mostro da combattere per riprendermi la felicità perduta, dall'altra che non essendo una cosa momentanea dovrò nuovamente cercare di starmi simptica. perchè statisticamente parlando io non credo sinceramente che ci saranno margini di miglioramento ma che anzi, dovrò imparare a gestirmi, a contenermi, a vivere il malessere quando c'è tutto in una volta per lasciare un po' di spazio alla serenità quando viene, perchè non sarò mai quella di prima, non mi sentirò mai più come prima.
Sono stata presuntuosa. se questo fosse un post di quelli simpatici dove equilibro bene verità e scinismo, direi che è il karma e che me lo sono meritato tutto.
sono stata presuntosa e stupida. per anni ho guardato miacuginanevrotica con gli occhi della compassione, elevandomi alla saccente del benessere interiore di staminkia. la guardavo e pensavo, poraccia... sono passati anni e non si è mai ripresa dalla morte di sua madre. soffre che il dolore pare uscirle da ogni poro ad ogni passo che fa, ad ogni sguardo che lancia. è incazzata come una bestia con tutti per il solo fatto che sono vivi e sani, invidia, odia, non riesce a smettere. non vuole curarsi, se ne va in giro con questo masso nero sulle schiena e figlia come un coniglio per avere sempre le mani occupate da un culo da pulire, un ginocchio da medicare, sentirsi utile, pensare meno. inquina i suoi bambini con il suo dolore palpabile infatti uno sta crescendo con seri problemi di gestione della rabbia e a sette anni le lascia i lividi addosso se prova a negarle un gioco e l'altro è sociopatico e accetta solo lei come essere umano, non va in braccio neanche al padre. tutte cose verissime, ma sono stata una presuntuosa a credere di essere tanto meglio. di esserne già uscita, anzi... di non esserci mai entrata, di essere un fiore sereno e risoluto che ha incassato il colpo e decomprime piano piano sorridendo alla vita. La verità è che anche io sono piena di dolore che se non faccio attenzione mi esce da tutte le parti, che anche io sono incazzata con tutti perchè mi pare che tutti stiano un pochino meglio e nessuno se lo meriti, che anche io allo stato brado vivrei come lei, o forse anche peggio. io sono orgogliosa, riservata, e ho un seno del pudore e della dignità molto diverso dal suo, e queste sono tutte cose che contribuiscono a mantenere anche una certa razionalità la maggior parte delle volte. La verità è che sono percorsi lenti, tortuosi, pieni di inganni che pensi di essere a metà strada e ti ritrovi al principio, che ci vuole tempo, a ognuno il suo. è tutto un tenerti in piedi dopo la botta, reggerti diritta diventa lo scopo della tua vita. certi giorni lo fai senza pensarci, altri ti sembra di cadere ogni tre passi. bisogna avere le palle dure, il pelo sullo stomaco, le spalle grosse, ditela come volete. ma anche la fortuna non guasta. un uomo che ti ama magari, amici intelligenti, una madre che è una donna e una moglie e una madre degne di questo nome, per esempio.
Nelle mie notti insonni non si sprecano anche i buoni propositi per l'anno nuovo naturalmente. settembre. anche qui, sono diventata talmente poco ben diposta verso la vita, verso il fare, che pure i miei propositi non sono pù cose concrete ma balle rindondanti in stile zen. voglio raggiungere il giusto equilibrio tra mente e corpo. voglio entrare in completa armonia con la mia casa. voglio raggiungere la perfetta sintonia tra quello che gli altri mi possono dare e quello che io vorrei da loro.

Se io perdessi il lavoro ragazzi, se l'azienda chiudesse... dopo novanta giorni verrete e trovarmi in Tibet e mi troverete vestita di juta che mungo animali, mi nutro di semi e alghe e sforno bambini matti.

mercoledì 5 agosto 2015

un aspetto delle ferie

che avevo dimenticato è l'insonnia. evidentemente io ho bisogno di stancarmi oltre una certa soglia per essere abbastanza stanca da dormire e quando sono in ferie non la raggiungo. il problema è che poi io non sono una che si addormenta tardi e pazienza, io devo dormire almeno un tot di ore per cui se come stanotte mi addormento alle 4 dopo ore su forum di PrettyLittleLiars a leggere teorie secondo le quali dietro A ci sarebbero i massoni, firmate da quindicenni con la testa mezza rasata, poi mi sveglio alle 12.16 solo perchè qualcuno ha la decenza di mandarmi un sms. ed è un casino.
Continuo a interrogarmi su come gestire pulizie, valige, depilazione violenta, stiraggio e commissioni tra oggi, domani e dopodomani. ed è assurdo perchè se avessi lavorato ancora questa settimana sarei riuscita a fare tutto lo stesso e con più scioltezza... è il troppo tempo a disposzione che mi manda in pappa le sinapsi. per ora sono sul divano e dovrò prendere una decisione prima che si faccia sera.
Ieri siamo andati a mangiare un hamburgher con gli Amici, i quali ci hanno lasciato senza parole chiedendoci divenire con noi da subito al mare venerdì sera. dicono che ripartiranno al massimo lunedì mattina ma secondo me alla fine rimarranno qualche giorno in più... non che non fosse preventivato, glielo abbiamo chiesto noi mesi fa di venire con noi ma poi negli ultimi tempi avevano sempre detto di no dato che lui ha ancora catetere e ferri a tibia e perone per cui non ce lo aspettavamo. A me fa anche piacere che vengano ma temo che lui non sia in condizione, non tanto per le ovvie condizioni fisiche ma per quelle mentali... dopo un po' che sta in un posto deve andare a casa, dopo un po' che sta seduto si deve alzare perchè gli viene il nervoso alle gambe... e sia io che Ego avremmo davvero bisogno di farci un po di giornate tranquilli, senza fonti di stress. Io sopratutto, dato che il weekend al mare "del mio compleanno" è poi saltato.
Le cose brutte, non sono ancora del tutto sveglia per cui ce la posso fare.

Negli ultimi tempi la situazione dei randagini qui sotto era sfuggita di mano. Alice, la gatta che era sparita e poi è tornata con il pancione, era di recente sparita di nuovo e tornata con due cuccioline meravigliose. ci siamo subito innamorati naturalmente e mentre spargevamo la voce in giro sperando di trovargli una famiglia, ce ne prendevamo cura al meglio delle nostre possibilità. dopo pochissimo la tigratina non si è più vista ed è rimasta la bianca, che Ego ha chiamato Neve. una dolcezza incredibile, tre mesi circa, vivace e chiaccherina. con Ego era amore vero. tutte le sere lui passava almeno un ora in cortile con lei, le puliva gi occhietti con cotone imbevuto nella camomilla ele stavamo dando l'antibiotico perchè sembrava avere un po di raffreddore ma il veteriario ci aveva detto che stavamo facendo un buon lavoro perchè era ben idratata e in forma.
Quel sabato Ego è arrivato a casa tardissimo per pranzo, le ha fatto una carezza e le ha detto che sarebbe sceso dopo a darle la pappa ma quando è sceso per la prima volta Neve non c'era. E' salito in casa e mentre chiudevamo le valige mi ha detto che aveva un brutto presentimento, abbiamo chiuso casa e siamo scesi giù, abbiamo caricato la macchina e ci siamo messi a cercarla e chiamarla per tutto il cortile. E l'abbiamo trovata... nell'orto del vicino, morta. Io non avevo mai visto un gatto morto, una gattina di tre mesi bianca come la neve sporca di morte e di vuoto. Vi risparmierò i dettagli ma pare che qualcuno qui l'abbia avvelenata, l'alternativa sarebbe solo una botta in testa perchè non aveva alcun segno, era perfetta. E' stato uno shock dal quale non ci siamo ancora ripresi, Ego in maniera più profonda perchè il loro rapporto era profondo davvero, io perchè è stato un trauma, non mi dimenticherò mai quelle immagini, una macchietta bianca nell'angolo, Ego che corre e poi urla. e le sue lacrime disperate che l'ho visto stare male così solo per mio padre da quando lo conosco. 
La rabbia, il dolore, l'incredulità. Tutti i giorni quando arrivo in cortile con la macchina ho un colpo al cuore perchè lei tutti i giorni era lì ad aspettarmi, mi salutava e si prendeva due coccole. e io mi sento una merda perchè non ho mai passato del tempo con lei, sempre con la mia fretta di merda, le davo la pappa per pulirmi la coscienza e mentre lei mangiava andavo via. e così ho fatto quella mattina, sono scesa a portare una cosa a mio cognato che è venuto sotto casa, le ho fatto una carezza e le ho dato la pappa, poi sono tornata indetro a buttare la bustina e quando sono ripassata davanti a lei ci siamo guardate dritto negli occhi, l'ltima volta che l'ho vista viva, uno scricciolo più piccolo della ciotola dentro cui era intenta a mangiare e mi ha guardata con quel solito sguardo della serie ah vai già via? Avrei potuto fermarmi un po' lì con lei, farle qualche coccola, giocare, ma non l'ho fatto.
E' difficile comprendere come in un mese scarso lei ci possa essere entrata così nel cuore, è difficile persino per me. eppure è un lutto, è dolore vero, ve lo posso assicurare.
Ciao piccola Neve.