Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

giovedì 7 maggio 2015

Come

quando non ho il tempo per ritirare i panni asciutti ma se non lo faccio non ho spazio per stendere quelli bagnati e se non stendo quelli bagnati domattina non avrò un asciugamano con cui asciugarmi la faccia, così finisce che tolgo due magliette, le lancio a cazzo nella cesta delle cose da stirare, e stendo i due asciugamano che ci stanno, lasciando gli altri lì bagnati in attesa nel catino a macerare e prepararsi quell'odorino di lavatrice dimenticata che è tutto un perchè. ecco, il fatto che scrivo ma non commento voi e non rispondo ai vostri commenti, è la stessa storia. ma vi leggo eh, vi leggo un po' a pezzi ma vi leggo. in seduta al wc, in coda al supermenrcato che poi il tamarro dietro mi fischia - si, mi fischia... ma che sono? un cavallo? - per intimarmi di fare due passi avanti che il tipo in cima alla fila ha raccolto la sua spesa, al semaforo fino al suono del clackson.
Son settimane così, che potrei arricchire il titolo con no time to despair... or to pee.

Comunque ieri la strada non l'ho sbagliata, so' che eravate in trepida attesa di saperlo. 
C'è mancato poco perchè la M. continuava a urlarmi in un orecchio al telefono con non so chi, ma ho preso l'uscita autostradale giusta e in mezz'oretta eravamo all'ospedale.
A. è stato trasferito pochi giorni fa nel reparto di urologia di un altro ospedale, tra l'altro ha avuto un gran culo perchè il reparto è nuovo di zecca e puzza ancora di vernice fresca, tutto nuovo pulito e colorato, inaugurato la settimana scorsa. non ci sono ancora le indicazioni per cui prima di arrivarci ci siamo fatte una di quelle belle passeggiate da Molinette che io conosco bene, corridoi interminabili con una valigiona da venti kg più bagaglio a mano di sette che ci alternavamo. 
Il karma avverso non dorme mai, e altro che avere metà pomeriggio a disposizione, il volo della M. ha tardato di due ore ed è atterrata alle h 15.50, sono arrivata a casa alle 19.00, due ore dopo rispetto al mio solito orario di reintro e per di più distrutta perchè ieri ha fatto il primo vero caldo dell'anno, mentre io viaggiavo per un ora in autostrada sull'asfalto bollente e con il condizionatore scarico che mi buttava aria calda in faccia - sono entrata in areoporto e sono andata dritta a farmi dare una bustina di zucchero prima di svenire davanti al cartello degli arrivi... e cinque euro di parcheggio perchè dove me la mettevo se volevo scendere, ofcourse. 
Però, devo dire che la reazione di A. quando ci ha visto entrare dalla porta, mi ha ripagata di tutta la fatica. Ero sudata da strizzare, con il trucco colato, il mal di testa che tuonava e una sete da deserto, e questo è scoppiato in lacrime appena ha visto la M. come un bambino a cui non compri il palloncino, ed io all'improvviso non ho più sentito niente, il caldo, la sete, il mal di testa, la sensazione di non lavarmi da sei mesi. avrei voluto unirmi a loro in quell'abbraccio di goia, in quei baci bagnati di lacrime, in quei come stai amo'? stai bene amo'? nonsense occhi negli occhi. sono rimasta cinque minuti d'orologio perchè desideravo proprio lasciarli da soli a vivere la loro felicità di ritrovarsi - e perchè ne avevo due balle così - e me ne sono andata con un sorriso gonfio di vittoria in faccia, fino alla porta del reparto. quando mi sono trovata nel corridoio principale, di fronte al solito bar dove prendevo il tramezzino cotto e maionese a papà, dove andavo a sedermi per telefonare ai parenti e aggiornarli durante le operazioni, ho sentito prima un pizzichio lieve dietro lo stomaco... l'impeto di iniziare a corrrere, prendere l'ascenziore, fermarmi al quarto piano nefrologia, stanza 17, letto 7.. e vedere se papà fosse lì, ad aspettarmi. poi, un macigno sulla schiena, enorme, pesantissimo, che mi sono trascinata quasi fino a casa finchè alla radio non è passata la nuova di Mika Good guys e mi ha liberato con qualche lacrima. 
Avevo assolutamente sottovalutato la giornata di ieri, pesante tanto quanto il giorno prima se non di più. sono due sere che sono una merdaccia in bilico tra l'aneurisma celebrale e il collasso, che se Ego che non si accorge mai di nulla mi dice sei stanca oggi? - no, oggi no, citando Zelig - vuol dire che è grave.
e non mi potevo fisicamente permettere altre due giornate così per cui dopo scapocciamenti vari ho concluso che la stirata della settimana salta e amen, stirerò qualche camicia di Ego nei buchi di tempo (?) e poi a comando, se mi serve qualcosa lo stiro. quindi oggi depilazione fraudolenta dopo l'ufficio, così da poter eventualmente morire a cuor leggero come dice la Manu - e pure io voglio i tacchi eh, e pure il rossetto rosso - e puntatina dal macellaio, non in quest'ordine magari. domani invece piega in pausa pranzo perchè forse domani sera si mangia una pizza con la M. e gli altri e la mia frangia è troppo lunga per essere mostrata in pubblico, dopo l'ufficio lampada - inizio la preparazione per Formentera con una lampada a settimana escludendo la settimana dell'epilazione con il laser che è assolutamente vietata - e poi avrò da gestire il marasma della Gcasa saltato in pausa pranzo e sarà ora di uscire/preparare cena. 
questo ovviamente se si lavora, perchè ad oggi non sappiamo se domani pomeriggio si lavorerà o no e nessuno chiede dato che gli insulti volano già così senza chiamarli. 
eh no, dello stipendio neanche l'ombra. eh si, non ci pagano e ci insultano.
e sempre nell'ambito delle belle cose, Ego sabato sera deve presenziare a una mostra per cui sarò sola - secondo me questo è sempre il karma, per aver mentito alla M. sulla giornata - ma poco male, farò le grandi pulizie della Gcasa letteralmente dal mattino alla sera e se proprio avanzerò del tempo sarò sicuramente troppo stanca per preoccuparmene. 
Perchè restisto? per domenica, sole e moto in gita non si ancora dove con panini al salame nello zaino. 
e se domenica diluvia? 

3 commenti:

  1. Dai goditi il tuo sabato sera di riposo! Così godrai ancora meglio del giro in moto di Domenica...Che gola i panini al salame!!
    Leggendo di tuo padre mi sono venuti i brividi ti abbraccio!

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  2. Certo che sei pessimista però eh??? Anche se ci metti le sbarrette la frase la leggiamo lo stesso... Dai non tirarti la sfiga addosso!!!
    Comunque io già sono stanca di mio, a leggere delle tue peripezie mi sento ancora più stanca...

    Maira

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  3. Ho sentito forte dentro di me un brivido mentre ti immaginavo lì all'ospedale sopraffatta dai tuoi ricordi.
    Queste sì che sono cose toste, e come direbbe il Maestro, 'al culo tutto il resto' (tranne un po' lo stipendio, ecco>__<).

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Io sono per l'insulto libero quindi, dai, che è gratis.. e non c'è neanche il codice captcha!