Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

lunedì 22 giugno 2015

negli ultimi anni

mi pareva di aver avuto uno slancio di migliorie sparse in vari ambiti e ne andavo terribilmente orgogliosa. tematiche personali, caratteriali, in particolare giocava determinazione e rapporti con il prossimo.
ed ora mi sento di nuovo una carcassa che si trascina nei giorni, rivedendo ogni sera a letto ad occhi chiusi tutto quello che quel giorno non ho ancora fatto, che a volte è anche solo pensare a qualcosa. 
mi sono di nuovo fatta rapire dal silenzio, che per me poi è la più grande piaga della vita perchè racchiude in se tutti i mali. immaginatevi una che parla, parla, parla, vive e parla e parla per vivere, quale potrebbe essere il suo peggior nemico? il silenzio. ecco io non parlo, scrivo, e quando arriva il silenzio smetto di respirare, di pensare, di fare. voi forse pensate che quando non srivo faccio altro e invece quando non scrivo vuole dire che non sto facendo assolutamente niente, sto sopravvivendo. 
l'anno più bello della mia vita. deve esserlo, voglio che lo sia. potrebbe mancare più o meno un anno al nostro matrimonio, forse sono ancora oltre ai 365 giorni. perchè poi ho bisogno di queste cazzate per sentirmi apposto? di sapere di non aver sprecato nemeno uno di quei 365 giorni?
probabilmente sono limitata, probabilmente è un limite, come chi non riesce a comprare le cose in numeri dispari, o chi se inizia un ritornello, un proverbio, lo deve finire per forza. una lievissima forma di autismo ristretta ad un campo celebrale.
domani è lunedì, posso promettere qui sul mio divano con le gambe sul tavolino e cremonini che canta su italiauno, che da domani ritorno in me, riprendo le redini della mia vita e ritrovo la serenità? no, non tanto per mancanza di determinazione, che di solito quando lo voglio davvero non mi manca, ma perchè so che la maggior parte delle volte per quanto io sia determinata accade qualcosa che me lo immpedisce. che poi è la cosa che mi ha fatto andare fuori binario l'ultima volta, e anche tutte le altre volte. Non sono più capace di prendere il colpo, stringermi la mani intorno alla testa dolorante e rialzarmi in piedi per continuare a camminare sulla stessa strada consepavole che un altra botta potrebbe arrivare da un momento all'altro. non ci riesco più, cosa ci devo fare? preferisco starmene ferma in un angolino, magari con un cappello, così anche se un colpo arriva io sono già sdraiata. tzè, non mi fai niente, hai visto?
ma non è che ci posso stare tutta la vita. il matrimonio dei sogni non si organizza da solo, una relazione degna di questo nome non si porta avanti per inerzia, un lavoro che va a puttane non si cambia da sè. e io antidepressivi non ne prendo, sopratutto perchè non credo sarebbero una soluzione, prima o poi si smette anche con quelli. un po' di depressione Micol, ma un po' di depressione sticazzi!
tutto dove ti giri si sente parlare di depressione, addirittura depressione per il cambio stagione, titoloni di pagine web e cartacee, speciali dei tg, ospitate di psicologi in tv. va a finire che la depressione, il male del ventunesimo secolo, ce la siamo inventati. siamo dei rompicazzo, pigri e inconludenti di natura, che preferiamo piangerci addosso perchè non abbiamo le palle di vivere quello che abbiamo invece di lamentarci per quel che non abbiamo. che è tanto bello avere uno stronzo che a botta di sessanta euro l'ora ci dice quanto siamo stati sfortunati nella vita, che siamo depressi e con due goccine tutto potrebbe risolversi. 
Non sono depressa, non ho voglia di lottare, perchè so che la vita è una lotta e non diciamoci fregnate, la vita di tutti è una lotta, mica solo la mia. a chi va meglio, a parte la dovuta dose di culo, è perchè probabilmente ha un po' più palle di me e lotta o ha lottato un po di più. magari ha dei genitori stupendi a sostenerlo, un sogno realizzato, un conto in banca che permette di dormire la notte leggeri, fattori casuali, che aiutano certo, ma non sono determinanti. se vogliamo parlare di depressione, ci sono ricchi, belli e bravi, depressi, che si suicidano un bel giorno perchè non ce la fanno più nemmeno a stare nell'angolino col cappello che dopo un po' fa fatica pure quello. 
Io lo so che se voglio da domani torno la Micol stacanovista di fatto e di spirito, raggiungo tutti gli obbiettivi che mi invento, sorrido quanto basta, rido quando mi va, e godo le cose belle che la mia vita mi ha dato, è solo che non ne ho voglia. e non c'è notizia che possa ridarmi questa voglia, botta di culo, prato in fiore. tornerà quando deve tornare, forse quando smetterò di bramarla come l'acqua nel deserto. 

5 commenti:

  1. Sai una cosa? Lo so che probabilmente non serve che qualcuno ti consoli. Ma vorrei stare lì, sul tuo divano, a stringerti forte forte. E a farti sentire che tutto prima o poi passa, soprattutto i momenti bui. E che presto sarai stanca di stare seduta, e lo slancio verrà da se, non potrai farci niente per fermarlo...

    Maira

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  2. Penso che ci sono momenti in cui ognuno debba sentirsi libero di sopravvivere. Di lasciare andare le cose un po' come vengono, di cercare di non preoccuparsi. E' fisiologico direi, specie per chi pensa tanto!

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  3. Periodo buio anche per te....so come ti senti, è un brutto periodo anche per me e dopo tanto lottare anche io sono un pò crollata e mi sono arresa per qualche istante, non starò qui a dirti che è inutile arrendersi e piangersi addosso, che così non si risolve nulla, bla bla bla...tanto queste cose le sai già...ti dirò invece che quando si arriva a questo punto vuol dire che si ha bisogni di una pausa, che si ha bisogno di piangersi addosso, di mollare un attimo, di dperarsi e di lasciarsi andare ore sul divano o letto che sia...tutto ciò servirà al tuo corpo e alla tua mente per riprendersi dalla continua battaglia della vita quotidiana e rialzarsi poi quando ci si è ricaricati.
    Quindi disperati, annoiati e quando sarai ricaricata e pronta tialzerai da sola più forte di prima.
    Ti capisco e ti sono vicina virtualmente!!!!!!! un abbraccio forte forte!

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  4. Micol... Take it Easy. Secondo me tutto è meno importante di come lo stai vivendo tu ora. Ci vorrebbe una nuvoletta in cui sdraiarsi con zucchero filato e mashmellows e musica dolce e tante risate. La vita è una sola e, secondo me, va vissuta con poi leggerezza e meno gravità di come stai facendo ora. Pure il matrimonio che poi è solo una festa e un bellissimo rito diventa una paranoia. Take it Easy... è tutto davvero meno importante di come lo vivo tu ora. ... La vita è bella e unica, cerca di sorridere di più.

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  5. Le pause fisiologiche dovremmo imparare ad accettarle come fisiologiche, appunto. Poi verissimo, di depressi veri come dici tu non ci sono cazzi, ci sono i ricchi, quelli con le famiglie stupende e via dicendo. Quindi dovrà pur dire qualcosa
    Ti stringo forte!!

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Io sono per l'insulto libero quindi, dai, che è gratis.. e non c'è neanche il codice captcha!