Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

lunedì 26 ottobre 2015

Dichiariamo

pure senza pudore alcuno, che stamattina sono in ufficio solo per scrivere qui. 
Perchè tra tre ore uscirò di qui e non ci tornerò nel pomeriggio, perchè oggi è un giorno speciale.

Ora vi racconterò una breve storia, la storia di come anche un polso troppo allentato possa essere nocivo per la crescita di un figlio, forse tanto quanto uno troppo saldo.
C'era una bambina di anni nove, leggermente sovrappeso, con la frangetta e le fossette, che invece di camminare piroettava in piena esplosione d'amore verso la danza classica incurante dei rotoli di ciccia nascosti sotto al tulle.
C'era una "zia", che si virgolettava così in ogni biglietto di compleanno, non riconoscendosi un merito che - lei non lo sapeva - si sarebbe rivelata l'unica ad avere in tutta la famiglia. una zia di quelle fighe, che dice e fa sempre la cosa giusta, che ti spinge ad essere te stessa, anticonformista, estrosa. quella zia che secondo me ogni nipote dovrebbe avere perchè aggiunge sapore laddove le mancanze dei genitori rendono la vita insipida. Miazia mi ha proposto i buchi alle orecchie, e per me quello che proponeva mia zia, fosse pure un salto dalla finestra sul cemento del cortile, era cosa da fare immediatamente.
così quel giorno ho piagnucolato finchè mia madre non mi ha portato dall'orefice di paese, con lo scazzo di una ragazzina che mostrava gelosia verso chi riusciva a farsi ammirare dalla figlia come un adoloscente in crisi ormonale. due buchi veloci, urla e pianti, con infantile compiacimento di mia madre teloavevodettoiochefacevamalebentista
Io ero come sono adesso, una cagasotto. L'avevo fatto senza avere minimamente idea di quel che era e da quel momento non ho più voluto che mi si toccassero i lobi per nessun motivo... e come tutti saprete oltre a disinfittare spesso dopo una decina di giorni bisogna iniziare a far girare l'orecchino sparato, per poi toglierlo quando il buco è rimarginato.
Io mi sono opposta e nessuno ha insistito più di tanto, ricordo che mi tenevano in tre per bagnarmi di disinfettante la prima settimana e poi una scena ai limiti del film horror per togliermi quegli orecchini parecchi mesi dopo. Ed è stato così che i fori hanno fatto infezione, un infezione durata fino ai vent'anni, anni in cui ricordo ancora che trovavo i lobi bagnaticci e doloranti. nonostante questo io ho però sempre portato orecchini, spesso anche pesanti, dall'adolescenza quando ho imparato a metterli e toglierli da sola, consumando ben benino la carne. Il risultato è che ad anni trenta mi ritrovo con i buchi alle orecchie di una ottantenne, lunghi 25mm, in procinto di arrivare al limite del lobo. 
Oggi è il grande giorno in cui dopo anni a pensarci, visita dal chirurgo estetico di questa primavera, altri mesi a pensarci, mi sottoporrò a questo piccolo intervento. Incideranno, cuciranno gli strappi, toglierò i punti tra quindici giorni e poi dopo un mese potrò rifare i buchi.
Oggi alle quattro tocca a me, con quattrocento euri che dovrebbero pagare i miei genitori se esistesse una legge universale. perchè mi dai una padellata in testa piuttosto, ma non puoi lasciare il libero arbitrio a una bambina di dieci anni per una cosa così ma poi decidere tu come cavolo si deve vestire a carnevale.
E me la sto facendo sotto.
La cosa strana è che ho paura nella mia testa, ma fisicamente lo sento poco. non ho il classico mal di stomaco, la tremeralla, la lacrima incombente, di quando ho paura di qualcosa. 
E' sicuramente perchè il chiururgo mi ha detto che le punture dell'anestesia sono come quelle del dentista dopodichè non sentirò più nulla. ma io razionalmente so che ci sono un sacco di se e di ma, spesso anche con l'anestesia dal dentista senti dolore, e poi i punti non li toglieremo con l'aenstesia, e poi i buchi sono da rifare.
Ma sono anni che guardo gli orecchini pendenti con la bava alla bocca, sogno di indossarne un paio con la coda di cavallo, di poter mettere i brillanti minuscoli che mi hanno regalato ai diciottoanni senza rischiare di perderli perchè passano attraverso al buco, e sopratutto al matrimonio voglio indossare le perle con i capelli legati e il tema del matrimonio non sarà lo splatter.
Per cui oggi, dalle quattro alle cinque, se mi volete bene pensatemi un po'.  

giovedì 22 ottobre 2015

Mi girano come eliche.

perchè Ego è tornato dalla Germania dove ha alloggiato in un albergo cinque stelle e non mi ha rubato i campioncini della camera.
Ma sopratutto per il mio vestito.
Venerdì la mia gonna non c'era, ce n'era un altra che loro volevano spacciarmi come la stessa gonna e ho lottato le intere tre ore di permanenza perchè capissero la lampante differenza. Sono uscita da lì dentro stremata e incazzata, mi sentivo presa in giro, per me la diversità dei due modelli era chiara come il sole, per loro no. In poche ore la SuperF. ha mosso i monti e magicamente non solo è stato universalmente riconosciuto che fossero due cose diverse ma la gonna è stata anche magicamente trovata. e indovinate un po' dove sarò domani? lì, ancora, a fare nuovamente il manichino.
Potrei essere felice a questo punto, perchè la soluzione comunque esiste, perchè potrei avere quel vestito rosa e vedere realizzato il mio sogno, ma si tratta di Micol per cui è un tantino più complicato di così. Questa è si la gonna che in ultimo avevo dichiarato essere la mia prima scelta, ma è anche praticamente l'unica possibilità che mi è stata offerta da poter trasformare in rosa... o meglio, il tulle lo è, eliminate organza e seta, e questo è l'unico gioco di tulle che a me piace.
eh si sa che io debbo poter scegliere, anche se io volevo lei da prima di saperlo, ora mi sembra una scelta obbligata. E come se questo non fosse abbastanza, ieri la SuperF. mi informa che questo modello qui sfora di 500,00€ il budget che ci eravamo imposte, al quale sarebbero poi da aggiungere ovviamente le scarpe - che in questo caso non potrei nemmeno arrangiarmi da me con un modello non da sposa come avevo pensato... dovrei trovarle rosa, dello stesso rosa.
Mainagioia insomma. e per la prima volta ieri la SuperF. dopo tutti i vari soliti stai calma goia c'è tempo, pensaci con calma, stai tranquilla mi ha detto però stellina entro fine novembre il vestito va deciso.
poca ansia signori.
Il piano di battaglia è il seguente: venerdì cerco di andare li priva di retroconcetti, di concentrarmi su quello che proverò indossando quella gonna e immaginandomela con il mio corpetto nel mio rosa. ci confermeranno il prezzo e a quel punto mi prenderò qualche giorno per decidere se fermarmi e cacciare fuori i milaeuri o mettere definitivamente via il mio sogno rosa e andare avanti nella ricerca mirando un vestito bianco, fatto e finito, tra i pochissimi che mi piacciono. Ipotesi che ormai si sta quasi trasformando in un sollievo.
Alle amiche che mi hanno chiesto di vedere rispondo che certochesì, non vedo l'ora, aspettavo il disegno che a questo punto non so se avrò mai per cui credo che la prossima settimana mi metterò a fare un orripilante copia incolla io e con la collaborazione di tanta vostra immaginazione vi mostrerò il vestito dei miei sogni.

Ieri è stata un autentica giornata no time to despair, come tutte le mie giornate fino a qualche mese fa. ero agitata come se a fine giornata qualcuno mi dovesse dare un voto, e mi chiedevo costantemente come ho sempre fatto a gestire giornate con programmi anche più ricchi, nel frattempo però andavo avanti come un mulo e in men che non si dica la giornata è finita e io avevo: lavorato il normale più un ora extra che mi ha fatto uscire alle diciotto, stirato l'essenziale, comprato pane, carne e torta in pasticceria per festeggiare il compleanno di Ego che è stato lunedì mentre era in terra tedesca, preparato cenetta sfiziosa, riordinato casa, passato l'aspirapolvere, fatto il ragù, mandato e ascoltato una grande quantità di messaggi vocali alla S., chiaccherato una buona mezz'ora al telefono con la SuperF., steso una lavatrice, ordinato i costumi di Halloween sul sito di Kiabi, guardato squadraantimafia, lavato ciotole e vassoi delle pappe mici - il tutto non in quest'ordine naturalmente. Quando mi sono sdraiata a letto ero stanca di quella stanchezza sana, mi sentivo viva come non mi sono più sentita per mesi ma sopratutto avevo ben chiaro quale fosse stato l'ingrediente determinante che evidentemente era mancato per tempo, il buon umore. Che poi "buono" è anche una scelta di aggettivi azzardata nel mio caso, ma trattasi sicuramente di buono al confronto di quello avuto fino a ieri. mi sentivo bene, in armonia con me stessa e la mia casa, e la mia famiglia, e il mio percorso di vita del momento. e considerando che non è cambiato assolutamente niente da prima, probabilmente avevo ragione a constatare che si trattava di un periodo inevitabile che prima o poi sarebbe passato e c'era poco da farci. Non canto vittoria, sono solo ventiquattro ore, ma anche riconoscere di sentirmi meglio non mi sembra una cosa sbagliata.
Oggi spesa in pausa a pranzo e nel pomeriggio dopo il lavoro depilazione potente per l'ennesimo spogliarello in atelier di domani, e tra questo e cena+x-factor spero di riuscire a incastrare una pulizia dei coperchi delle scatole del cambio stagione che ieri Ego mi ha tirato giù dall'armadio e sostituzione del contenuto così da fargliele rimettere su prima di andare a letto e avere un pezzo in meno da fare sabato, giornata che dedicherò interamente al cambio stagione.
e non ditemi bentornata gentilmente che non vorrei mai portasse sfiga.

giovedì 15 ottobre 2015

Forse forse oggi è il giorno giusto.

Ripartendo da dove eravamo rimasti, sabato è stato il grande giorno del vestito. Grande giorno che si è rivelato fuffa. O meglio, io mi aspettavo una scrivania e una persona che disegna e mi fa vedere campioni di tessuto, è stato invece molto diverso... l'intenzione della tipa dell'atelier è quella di partire da qualche modello già esistente per modificarlo e quindi ho dovuto provare una decina di abiti, che era proprio quello che non volevo.
E' stato comunque meno traumatico della volta precedente, forse perchè sapevo già come funziona e non mi sono più sconvolta quando la tipa si è chiusa dietro la tenda con me intimandomi di spogliarmi.
C'è da fare una premessa... solo nell'ultima settimana mi ero resa conto di volere una determinata gonna, che è poi uno dei due modelli che avevo provato a fine agosto pur essendo molto più orientata ai tempi sull'altro. stupidamente me lo sono tenuto per me e ho portato le foto sabato, non dando così la possibilità all'atelier di prepararsi. conoscendo a memoria tutti i prodotti delle loro collezioni di quest'anno e dell'anno precedente, e sapendo quindi che quel modello non c'era, ho dato per scontato che non sarebbe servito a nulla parlarne con la SuperF. prima di sabato e invece non avevo capito un ciuffolo, perchè quando lei mi diceva che quella è la casa dell'abito non scherzava per niente e non stava portando acqua al mulino della sua amica stilista.
Mi avevano preparato tutta una serie di abiti in linea con le mia richiesta iniziale, e cucito la bozza di un corpetto come da mia foto... e se solo io avessi parlato mi avrebbero fatto trovare anche quella gonna che, a dire della commessa, forse hanno anche già nel colore rosa. dopo due ore e mezza la cosa si è conclusa con un altro appuntamento, per domani. Il pensiero di rifare tutto da capo, l'ora e venti di viaggio, la bambola davanti allo specchio, i vari convenevoli, mi mettono la nausea... ma bisogna battere il ferro finchè è caldo - e prima che io mi stufi e decida di sposarmi in jeans. Sabato è stato uno sforzo immane perchè al mattino mi sono svegliata con lo stesso dolore dei giorni procedenti e tra guidare e cambiarmi d'abito, quando sono arrivata a casa credevo di morire. avevo però le idee chiare, mentre ora la nebbia sta già tornando... i problemi sono fondamentalmente due: il primo è che le persone mi confondono, che per quanto io sia una che non ascolta mai nessuno, comunque ci sento bene. alla fine poi decido sempre quello che piace a me ma magari ci metto un mese per combattere le voci altrui nella mia testa e se non ci fossero ci metterei mezza giornata. il secondo è che gli abiti da sposa mi piacciono troppo. me ne piacciono pochi ma quei pochi che mi piacciono, mi piacciono tanto e li vorrei tutti - e bisogna anche ammettere che vederseli addosso è magico, quella magia che si provava da bambine a girare in tondo con una gonna a ruota è tutta lì, che evidentemente sgomitava da vent'anni per venire fuori...
Di prezzi ovviamente non si è ancora parlato..

Annunci fatti. magari aprirò un capitolo a parte sulle varie reazioni ma comunque tutti quelli che dovevano saperlo ora lo sanno e gli iniviti ufficiali arriveranno dopo pasqua 2016, così ha sentenziato la SuperF.

La location, bloccata a luglio, è stata confermata con il bonifico d'anticipo e non mi ricordo più quando sarà da saldare... ma se lo ricorderà la SuperF., altrimenti che la pago a fare?
I primi di settembre ci sono tornata con lei e l'amica V., sopraluogo per definire bene gli spazi. Ho stravolto tutti quelli che erano stati i programmi iniziali scegliendo di non fare il rito sotto il salice di cui sono innamorata, destinandolo invece all'aperitivo, e farlo nel prato all'inglese alla sua destra. ho anche scelto di orientarlo con alle spalle il B&B in modo da avere sullo sfondo una siepe ben tagliata e non il brutto palo della luce alla sua destra. stravolta anche la cena, abbiamo deciso di farla alla sinistra della piscina e andare con il dopo cena alla destra, il taglio della torta invece sarà sulla parte pavimentata della piscina, come ci si poteva aspettare.
Rivedendolo mi sono convinta ancora di più, e poi portare con me la V. è stato un colpo di culo perchè il suo entusiasmo mi ha dato una gran carica. Io so che quello è il posto perfetto per me e Ego ma so anche che tanta gente potrebbe non capirlo, chiedersi perchè non abbiamo scelto un ristorante o una location più tradizionale... vedere negli occhi di una terza persona la stessa chiave di lettura del luogo in cui eravamo mi serviva davvero anche se non lo sapevo, difatti se non si fosse offerta lei non le avrei mai chiesto di venire con me, a lei come a nessun altro.

Abemus Sindaco, cosa in cui ormai non speravo più. La Super F. era riuscita a convincermi che pagare un cerimoniere sarebbe stata la cosa migliore per avere la possibilità di personalizzare la cerimonia il più possibile. e invece il nostro sindaco mi ha detto di si, che lo fa volentieri e probabilmente si fermerà anche a cena con noi. E' un ragazzo poco più vecchio di noi, molto ben inserito in paese, fino a qualche anno fa aveva un bar in centro paese... i miei invitati lo conoscono tutti, chi più e chi meno, per cui non sarà un problema inserirlo nel tavolo giusto. a me non sta simpaticissimo, o meglio, non riesco molto ad inquadrarlo, trovo che sia un personaggio enigmatico, non sul piano personale perchè non lo conosco abbastanza, ma a livello proprio di dialettica... fatico a scambiarci più di due parole, non c'è empatia. Con Ego c'è decisamente più feeling e ovviamente non ci costerà nulla se non l'acquisto di una spilletta con la bandiera italiana come da sua richiesta - che mi ha lasciato piuttosto perplessa - quindi va bene così.

Trucco parrucco e manicure. La SuperF. mi aveva chiesto di muovermi su questo fronte a selezionare un parrucchiere mio chidendogli disponibilità e preventivo da confrontare eventualmente con un suo di fiducia. Sabato scorso sono stata dal "mio" a Torino con la S. e ho affrontato l'argomento, lui mi ha subito dato disponibilità anche perchè ti fa pagare il kilometraggio per cui se vuoi viene anche in calabria ad addobbarti... Il trucco fa € 60,00, da togliere eventualmente, il parrucco € 500,00 - di cui 150,00 € per il kilometraggio - e mi "regalerebbe" la manicure con smalto semipermanente nel pacchetto. Lì per lì sono rimasta shoccata ma poi tutti mi hanno detto che il prezzo è nella media se si considera la base da cui parte escludendo i km... Ora lo confronterò con il preventivo di quello della SuperF. ma a meno che non si tratti di una differenza consistente penso che prenoterò lui con il quale ho già un po' di confidenza da incrementare in questi mesi, sopratutto per il trucco che per me è un tasto piuttosto dolente.

Questo è quanto, e i prossimi step sono sabato 21 novembre la scelta del fotografo con una full imersion dell'intera giornata nell'ufficio della SuperF. dove conosceremo quattro diversi fotografi a ritmo di due ore ciascuno, e la scelta del catering con due cene di prova sempre a fine novembre ma di cui ancora non abbiamo le date e spero vivamente che riusciremo ad incastrare con gli impegni lavorativi di Ego.
Mi piace vedere la matassa che si sbroglia perchè per predisposizione mentale adoro vedere argomenti chiudersi e archiviarsi, ma allo stesso tempo cerco di vivermi ogni cosa mentre ce ne occupiamo ricordandomi che non tornerà.
Ci riesco per tutto tranne che per il vestito e qualcosa mi dice che sarà così anche per trucco e parrucco... penso di aver capito che non piacendomi io, non mi piace nulla che riguardi la mia estetica. Normalmente non è che non piaccio, mi agghindo al mio meglio e mi sono accettata ormai parecchio tempo fa, mi porto in giro dignitosamente e sto bene. questo è diverso però, mi pare che la mise da sposa metta in risalto tutto il mio non essere abbastanza bella... la mia pelle troppo bianca e lentigginosa, il mio seno troppo piccolo, il mio viso pieno di cicatrici. 
Spero di doverlo fare una volta sola perlomeno. 

venerdì 9 ottobre 2015

E' bello fare nuove esperienze.

se non fosse che le mie nuove esperienze sono sempre cose tragiche, tipo ieri che quasi fatto apposta nel trentesimo anno di vita come a dire hei, sei mica più una ragazzina mi ha fatto visita l'infiammazione della cervicale. non avevo mai avuto l'onore e anzi, avevo sempre guardato a sfottò i colleghi più vecchi con i mattoni sotto gli schermi dei pc, la sedia bassa e la schiena ben diritta.
Ed ecco che da oggi un pila di cataloghi troneggia sulla mia scrivania sotto lo schermo e sticazzi se stona con il mio vaso di fiori finti ikea e tutta la mia cancelleria fucsia, potrei morire. Ieri mattina alle sette, Ego mi salutava per alzarsi dal letto e io svegliandomi mi accorgevo di non riuscire a muovere collo spalla e braccio del lato sinistro, scosse elettriche che partivano dal centro del cranio, un dolore da svenire. ho pianto come una bambina e solo alle unidici dopo due compresse di Voltaren sono stata in grado di muovere il braccio per lavarmi la faccia e pettinarmi i capelli. Ora il dolore è continuto ma c'è, insieme a ondate di nausea, e sono in ufficio solo perchè è il mio venerdì altrimenti mi sarei messa in mutua. Son belle cose, è stata una settimana piena di belle cose, c'è anche la lavastiviglioe di nuovo fuori uso - e ieri in queste condizioni mi sono lavata una valanga di piatti. Stasera c'è l'Oktoberfest a Torino e tutti i nostri amici ci vanno, volevamo andare anche noi ma data la mia forma fisica e il fatto che domattina devo alzarmi all'alba per recarmi in Inculandia per il vestito, ho detto a Ego che non era il caso ma se tu vuoi andare vai pure - non ti dispiace? mi faceva piacere andare. Cioè... quest'uomo vuole morire. ora spero seriamente che ci vada perchè di averlo intorno proprio non lo potrei sopportare. io son qui tutta rotta che mi trascino, domattina devo guidare un ora in autostrada con solo mezzo collo a disposione per il cazzo di vestito per sposare te, ma tu vai pure a farti due birre in allegria, salvo poi essere magari una merda stanco post-sbronza domani sera.
Oggi credevo di darmi a un post di aggiornamento globale a tema wedding ma gira così.
Una volta ero io a decidere se sarebbe stata una giornata produttiva o meno, ora gli eventi decidono per me.

mercoledì 7 ottobre 2015

E' arrivato il momento di dare il giusto spazio a lui,

Il mio vestito.
Io faccio parte di quella categoria di donne che fin da bambina sognavano il matrimonio. e non per il marito, particolare avvolto da una candida nebbia sullo sfondo dei miei sogni puerili, o per il ruolo di moglie/madre chioccia a cui non ho mai aspirato particolarmente. per lui, per il vestito. e al massimo la casa, che era sempre super figa con l'ascensore interno - colpa della Mattel e le sue case della Barbie - e la macchina che era sempre un enorme jippone.
Il vestito, che non è mai dovuto essere necessariamente bianco, probabilmente per la mia indole poco conformista in generale, ma è sempre dovuto essere per forza di cose grosso. grasso. largo. ampio. principesco. 
Sono molto belli gli abiti lunghi con la coda, quelli a sirena, quelli con cadenza sensuale pieni di dettagli in pizzo effetto vedononvedo, stile Galia Lahav che è il must del momento. forse in un altra vita, in questa devo coronare il sogno bambino e voglio il cerchio sopra al sottogonna con il cerchio. 
Partendo da questo presupposto ho sicuramente scremato il settanta per cento degli abiti attualmente in commercio, ma il restante trenta per cento è comunque una gran porzione di mare.
Il colore, mai sognato l'abito bianco. Fino a qualche anno fa i miei folli pensieri andavano dal fucsia al giallo limone, con tanto di pensierino su improbabili cotonature aiutate dal sussidio di extension stile Amy Winehouse.
Grazie al cielo nessuno mi ha sposato fino ai trenta, verrebbe da dire.
Negli ultimi anni mi sono raffinata parecchio nei gusti, e non solo nei modi - perchè poi tra il dire e il fare, ...non so se neanche a ventitre anni alla fine mi sarei sposata in fucsia - e il mio matrimonio lo sto scegliendo in stile country/shabby chic, ma sopratutto chic - che non cadere nel banale è difficilissimo ma ce la metterò tutta. In realtà il desiderio di un determinato colore non è neanche arrivato da una cernita di questo tipo ma da una vera e propria ispirazione partita dagli allestimenti delle location dopo aver spulciato immagini e immagini su Pinterest. 
Rosa cipria il vestito, rosa cipria e grigio il tema del matrimonio. è ormai un anno che sono convinta di volere il vestito rosa. e non c'è stato verso, neanche quando mi sono vista addosso l'abito bianco, cosa che secondo i pochi che lo sapevano mi avrebbe illuminato verso il bianco, di farmi cambiare idea. è stato emozionante, molto bello, ma che ce n'avete uno rosa cortesemente?
L'abito che ho provato è l'abito che voglio, con i se e con i ma che una maniaca del dettaglio come me non riesce proprio ad evitarsi. mi avrebbero tolto la cintura che io non voglio e sarebbe stato perfetto, a parte il fatto che è bianco. 
Così è iniziata la folle ricerca compiuta non in solitaria, ma con l'ausilio della SuperF. e della S. e di Miacuginanevrotica che tutti i giorni mi mandano link e immagini attraverso ogni canale social e telefonico. 
E il risultato di questi ormai tre mesi di ricerca è che io provo bruciore alla bocca dello stomaco ogni volta che vedo un whatsapp a tema bridal, ringhio mentre scorro le immagini di una collezzione che non ho mai vista eppure potrei cantare a memoria, ho la nausea al solo pensiero di vedere/indossare un vestito da sposa, e non ho trovato una mazza di niente. A stento trovo una tantum un vestito che sia come lo voglio io ed ovviamente non è mai rosa, quel poco di rosa che c'è è sempre un modello completamente diverso da quelli che sono i miei gusti. 
Il vestito è lui, il primo che mi ha fatto dire sei tu, sei lui! qualche mese prima che Ego arrivasse con l'anello, ed è rimasto l'unico. perchè forse la storia che è il vestito che trova te e non il contrario è proprio vera. c'è solo un problemino quando la sposa è una maniaca del controllo e quindi nonostante abbia già scelto ha bisogno di vedere tutto per essere certa di non poter avere di meglio. 
Scendendo nei dettagli più dettagliosi è poi venuto alla luce che il vestito che proprio vorrei non esiste nemmeno bianco ma solo nella mia testa. è un insieme di almeno due vestiti bianchi della collezione 2015 di Rosa Clarà, ma questo l'ho fatto venire fuori solo nel momento in cui si è fatta concreta l'ipotesi che il mio vestito verrà disegnato e creato e non lo troverà appeso in qualche elegante atelier.  
Sabato andrò nell'atelier ufficiale di una nota stilista - le cui collezioni a me non piacciono affatto - amica della SuperF. a capire cosa mi costrebbe farmelo fare da lei. questo posto è ad un ora e mezza da casa mia e sono agitata come se dovessi sostenere un esame da una parte, dall'altra non vedo l'ora perchè sarà un appuntamento decisivo. Se la cosa sarà fattibile ad un prezzo abbordabile quasi sicuramente partirò con il progetto e saluterò con la manina tutte le collezioni spose duemilasedici con buona pace della mia anima. Se invece l'esito sarà negativo dovrò mettermi definitivamente in testa che il mio abito sarà bianco e a quel punto credo che riconsidererò tutto il colore del matrimonio, esagerando nei colori per compensare il mio bianco. 
A me il bianco non piace in nessun contesto, nella Gcasa non c'è nulla di bianco neanche per sbaglio, neanche uno strofinaccio, neanche un asciugamano, mi vesto raramente di bianco d'estate ma poi ci vado pesante con i colori degli accessori.
Se c'è una cosa che ho capito è che matrimonio uguale bianco è una fissa principalmente europea, ed avendo sempre fantasticato su film americani di matromi con archetto e damigelle in lilla, si fa presto a capire dove stia il problema. un altra cosa che ora mi è chiara è che la sposa per antonomasia deve avere il corpetto, altro elemento che io aborro con disgusto, anche solo per il fatto che la mia prima scarsa non lo valorizza, otto vestiti su dieci della stessa collezzione hanno il corpetto. 
Non voglio il velo, non tanto perchè non mi piaccia come elemento, ce ne sono molti di bellissimi, ma perchè secondo me non è adatto ad un matrimonio di sera alla'aperto con rito civile. mi sarebbe piaciuto tantissimo un cappello o una veletta ma ho rinunciato quasi subito all'idea perchè mi dicono che il galateo non approvi cappelli per le ceremonie serali e va bene così. 
Insomma io le idee ce le ho più che chiare, ora bisogna solo che qualcuno si inventi il mio vestito.
  

giovedì 1 ottobre 2015

E' un casino.

Questo doveva essere uno degli anni più belli della mia vita e invece da quando abbiamo fissato la data del nostro matrimonio pare che i pochi nodi saldi della nostra vita si stiano allentando verso un vero e proprio scioglimento.
La mia situazione lavorativa sta toccando fondi inesplorati, oggi pare che ci sia stato pagato lo stipendio di luglio. stipendio che ormai vede soltanto più tre cifre che ogni mattina mi rimbalzano davanti agli occhi appena li apro e mi fanno scegliere un maglione al posto di una giacca e le ballerine al posto di un paio di decoltè, perchè non ha più senso giocare al ildiavolovesteprada per avere in cambio caramelle.
Ego non è soddisfatto di quanto fa e ora si è messo di mezzo anche il problemino gas dei quei crucchi coglioni a rinegoziare ancora una volta le provvigioni dei venditori.
Tra noi c'è tensione costante. secondo lui io dovrei licenziarmi, secondo me lui dovrebbe aprire gli occhi e rendersi conto che il mio stipendio anche se piccolo, ci serve. c'è la nostracasa con mutuo a seguito nella testa di entrambi, viaggi vari e forse, chissà, figli... tutte cose che temiamo di non arrivare mai a poterci permettere.
Niente si muove sul fronte familiare, che nel mio caso è per lo più un bene, ma non si muove nemmeno quel poco di positivo che potrebbe portare benefici. non sento mia madre da luglio e non mi sono mai sentita così disintossicata dalla sua presenza da due anni a questa parte, sensazione che però ovviamente si porta dietro una scia dolorosa.
Io sto male. quando c'è da star male io mi sento morire, quando c'è da star normali io sto male, quando c'è da stare bene io sto male. Sto pensando sempre più spesso e seriamente di cedere e provare un antidepressivo, poi rimando e per un po' non ci penso più.
La cosa che più mi crea problemi è non riuscire a fare quello che voglio. oltre al recarmi al lavoro, prendermi cura della casa, dei pelosi, dei pasti e del mio corpo, non farei niente d'altro. quel poco che faccio mi impogno di farlo e quando ci riesco mi sembra di compiere uno sforzo sovraumano. fatico a concentrarmi, a ricordarmi le cose, ad avere lo spirito per farle. vorrei un sacco di cose nella mia testa, poi dopo un paio d'ore che sono sola parto in mood dissociativo ed arriva la nebbia.
Ringrazio la buona stella che mi ha fatto scegliere di avere la wedding planner per il matrimonio perchè se non avessi lei che tira il carretto non so davvero come andrebbe a finire. peccato non si possa avere una tizia che ti chiama e ti sprona e ti prende gli appuntamenti in altri ambiti di vita. 
O magari esiste, ma sicuramente non me la posso permettere.