Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

mercoledì 19 ottobre 2016

Rientro a gamba tesa

perché non ho time, appunto, nemmeno per i classici preamboli doverosi dopo la mancanza.
Sono davvero in altre faccende affaccendata come non mai e, forse per la prima volta, lo dichiaro senza il minimo senso di colpa. Scrivo altrove, leggo molto, qui e voi mancate assai e fino ad oggi non sono riuscita ad incastrarlo ma pazienza, si fa quel che si può, basta che si faccia.
In barba alle mezze stagioni che si dice annichiliscano, sono così piena di energie che potrei venderne a terzi. 
E questa è cosa buona perché con ieri ho dato il via a due settimane di fuoco tanto temute - il viaggio da farsi il 4 ottobre è stato annullato causa broncopolmonite del capo e si farà la settimana prossima con l'aggiunta di un giorno... da lunedì mattina a giovedì sera cambiando quattro nazioni, due voli e un hotel al giorno. 
Vedo venerdì 28 ottobre e il conseguente ponte dei santi all'orizzonte come trofei da conquistarmi correndo.
Dalla seconda metà di settembre alla ricorrenza di Halloween è sempre un periodo di corse folli da ormai parecchi anni eppure ogni anno mi faccio cogliere impreparata.
Venerdì e sabato ho tirato come una pazza svegliandomi presto al mattino e senza fermarmi mai, l'obiettivo era il cambio di stagione delle scarpe + valigia per miniweekend ed era già un obiettivo ambizioso perché arricchito dalla presenza dell'amico A, ospite da noi per due notti, che imponeva preparazione di un certo tipo per pranzo e cena, e manutenzione continua di ordine e pulizie... A mezzogiorno di venerdì mattina avevo già finito il cambio stagione delle scarpe e sabato sera avevo ultimato anche cassettiera dell'intimo e t-shirt e metà esatta dell'armadio.
Anche i coinquilini con più pelo erano sconvolti.
Poi io e Ego siamo partiti domenica mattina per Lenno, sul lago di Como, dove siamo rimasti fino a lunedì in tardo pomeriggio per "festeggiare" il compleanno di Ego che è oggi, utilizzando un smartbox che ammuffiva dallo scorso Natale. Ieri quindi ho corso per rimettere tutto in sesto e sono anche riuscita ad andare a farmi una lampada e lavarmi i capelli entro le ventuno quando c'è stata la prima lezione del corso avanzato di fotografia.
Oggi mi attendono posta e vigili per il pagamento di una multa in pausa pranzo, rassetto casa avvantaggiata da quel che ho fatto stamattina mentre aspettavo che Ego fosse pronto per uscire insieme a colazione. Dopo l'ufficio invece, dovrò andare a ritirare un pacco all'Ups point e in pasticceria a prendere una tortina giusto per noi due, dovrò essere a casa entro le diciotto perché arriverà l'antennista e spero anche di riuscire ad accoglierlo con un pavimento non troppo lurido. Alle venti verrà a prendermi Ego e andremo a mangiare una pizza.
Da incastrare ci sono una montagna di panni che fa ridere da lavare e altrettanti da stirare, un'altra lampada da fare perché sono di nuovo in esplosione acneica da trascuratezza e sciatteria nell'alimentazione e non vorrei passare la settimana prossima a farmi orrendi mascheroni di correttore/fondotinta, risposte da dare alla mia avvocata che mi stressa da reperire stressando a mia volta la commercialista, l'amica B. da vedere che se la rimbalzo ancora una volta mi manda a quel paese, una spesa da fare - nel frigo ci sono solo più uova, latte e pane per tramezzini ed è quello che ho mangiato ieri a pranzo... oggi uguale ma almeno ieri nel latte ci ho messo le gocciole che ora sono finite.
Se tra oggi e domani riesco a lavare e stendere qualche lavatrice domani sera potrei stirare mentre offro l'aperitivo alla B. unendo così l'utile al dilettevole. Venerdì devo andarmi a fare le unghie dalla collega D. alle tredici, se quando rientro riesco a svuotare e pulire la parte di armadio che mi manca, sabato non mi rimane che da prepararmi la valigia e scambiare i giubbotti di mezza stagione con quelli invernali nell'armadio locato nell'androne delle scale, rimettermi in sesto ed uscire a cena con gli amici per festeggiare un po' Ego... ed è fatta, domenica di relax prima di partire per quattro giorni infernali con il capo.
Se questa pera di energia permane, ce la posso fare.

E strano perché non è solo una questione fisica - finché non mi fermo non sento la stanchezza e il fatto che appena mi fermo svengo per me è un bene perché non fatico ad addormentarmi - anche mentalmente è come se avessi un estensione celebrale... forse i duri mesi del matrimonio in cui ho necessariamente dovuto ampliare la funzione multitasking mi hanno definitivamente aperto le porte alla funzione plus. 
E ci piace.

martedì 27 settembre 2016

Ieri non ho fatto in tempo

a finire di stilare il mio bel programmino della settimana che mi si è sputtanato tutto quanto. 
Ecco perché qualche tempo fa avevo deciso che non avrei più fatto programmi oltre le ventiquattro ore, me ne ero dimenticata.
Alla fine questa sarà una settimana di quelle da cardiopalma, sopratutto oggi e domani. 
Oggi parto con un bonus perché sono straordinariamente sveglia dalle sette e ho già rigovernato buona parte della casa, mi ero impegnata a farlo pensando di andare a farmi cerettare il baffo in pausa pranzo ma purtroppo l'estetista mi ha appena dato picche per cui avrò la pausa pranzo intera e va bene anche così. 
Sono un mostro tra la frangia lunghissima che si apre in due stile scolaretta e il baffo in evidenza, macosacivogliamofare.
La Gcasa deve essere apposto per quando alle diciassette arriverò direttamente dall'ufficio con l'elettricista - padre della S., marito della Matre della S. notissima pettegola sempre aggiornata, dal marito appunto, sul livello di polvere e ordine delle case altrui - che forse non mi entrerà nemmeno in casa perché in realtà deve verificare l'antenna sul tetto. Poi lo accompagnerò dall'inquilina del primo piano che ha problemi con il citofono e, anche se non avesse finito, per le diciotto e quindici al massimo li mollerò per l'aperitivo con la B. con prima un passaggio dal macellaio - ieri era chiuso, continuo a non memorizzare gli orari di apertura e chiusura dei negozi del paese dove vivo dalla nascita.
Poi stasera si cucina, voglio già fare anche la parmigiana stasera in modo da essere più tranquilla domani quando andrò anche appunto dall'estetista,  e attenderò le cotture studiando.
Ieri sera ho finito tutto il diario di bordo del matrimonio e fatto tante altre cose, alla mezza ero a letto ma è arrivato Ego appena mi stavo addormentando facendo il suo solito baccano. Quando lui si è finalmente sdraiato, i mici hanno iniziato a fare lotta greco-romana con annessi urli spaventosi, non so quante volte Ego si è alzato a dividerli e alla fine penso di essermi addormentata non prima delle tre... spero di recuperare stasera anche se sarà difficile, se Ego mangia alle undici bisogna almeno dargli il tempo di digerire.

Lo scorso weekend ho fatto due tristi scoperte nel mio armadio. 
La prima riguarda il piumino sintetico ikea comprato l'anno scorso - con sacco da utilizzare "da brutto" lavando via i peli dei mici quando mi pare, ricorderete una decina di post a riguardo. Io e Ego siamo delicatini, che nel caso specifico significa freddolosi, per cui la settimana scorsa avevamo deciso che nel weekend avremmo tirato fuori il piumone in barba al calendario che ci segnalava ancora in settembre. Domenica quindi ci siamo adoperati e dopo aver fatto aprire ad Ego tutte le scatole ordinet sull'armadio e tutte quelle dentro l'armadio - da notare quanto Ego da dopo il matrimonio sia sempre molto disponibile nelle operazioni casalinghe, strano ma vero - e dopo aver verificato in ogni posto dove poteva potenzialmente essere, la verità mi ha colpito come un epifania improvvisa: il piumone giace in lavanderia, quella da sette euro e novanta della Coop vicino a casa dei miei suoceri, da una cosa tipo inizio maggio. 
Insieme al flash di dov'è la ricevuta mi è venuto anche quello del cartello sulla porta della lavanderia: non si risponde dei capi non ritirati entro 90 giorni dalla consegna. Chissà. Se rivedrò il mio piumone o no. Sopratutto perché per altri giorni non riuscirò ad avvicinarmi al luogo dove viene trattenuto.
L'altra triste scoperta riguarda il mio giubbotto di eco pelle nero di Zara, a cui ho scoperto un inizio di spelacchiamento nel colletto esattamente come successo a quello beige buttato la scorsa stagione, con la differenza che quest'ultimo era una roba di simil cartone marchiato Pinkie e pagato tipo venticinque euro mentre quello di Zara avrebbe dovuto essere di altra fattura.
Le scuse per comprare qualcosa di nuovo giovedì pomeriggio lievitano.
 
Mi sento una schifezza, pelosa e grassa. sono ingrassata da dopo il matrimonio, non saprei di quanto ma azzarderei un tre kg tutti, i jeans continuano comunque a chiudersi eppure io mi sento una balena... ciclo, vieni a me, so che sei lì dietro l'angolo.. Non venire con me in Croazia e in Romania con un pantalone nero strettissimo e il mio capo che non sta zitto un attimo, ti prego...
 

lunedì 26 settembre 2016

Come accade ormai tutti i lunedì

sono distrutta. 
Nel senso che ho tosse cavernosa, raffreddore e indolenzimento sparso, ma anche nel senso che ho sonno e me ne sarei rimasta volentieri a letto.
Ieri sera ci siamo messi sotto le lenzuola alle due ma tanto anche quando andiamo a dormire presto io fatico ad addormentarmi la domenica perchè dormiamo troppo al mattino.
Questa sarà una settimana pesante nella quale io e Ego ci vedremo pochissimo per cui ieri sera ci siamo concessi una cena da American Graffiti - passata a rievocare entusiasmati colori e nomi dei cibi mangiati durante il nostro viaggio di nozze che poi purtroppo non hanno soddisfatto le aspettative perchè molto diversi nei sapori - e un film al cinema - Trafficanti, carinissimo.
In realtà stiamo uscendo spesso, questo è il periodo delle sagre di paese nella nostra zona e ogni weekend andiamo in giro a mangiare e bere, però siamo sempre con amici, mai da soli.
Per me sarà una settimana pesante anche in ufficio e proprio per scherno intendo passare ogni attimo libero a mandare curriculum nell'etere... oggi il viaggio della prossima settimana si sta ancora formando in tutti i suoi dettagli ma da domani dovrò preparare tutto il materiale per le varie riunioni.
Stasera Ego sarà a cena con l'amico napoletano di passaggio al nord senza l'amica M., ospite da un altro amico che è uno dei due testimoni di nozze di Ego, e io e la M. abbiamo premuto perchè si mangiassero una pizza tra uomini che ci sembra cosa buona e giusta.
Io farò un veloce passaggio in macelleria e al pet -shop dopodichè mi dedicherò tutta la sera al completamento della parte di diario - e quindi da scrivere a mano, in silenzio e con calma - del nostro weeding book, che è ormai diventato un faldone spesso quasi dieci cm. Sarà poi solo da portare a foderare,  avevo provato con i fogli pretagliati che si comprano in cartoleria ma è fuori misura per cui la cartolaia mi ha detto che se glielo lascio un giorno ci pensano loro.
Domani invece farò un aperitivo veloce con la B. a cui devo restituire una chiavetta usb in cui le ho messo foto varie dei nostri matrimoni e una marea di foto e video che ho ritrovato facendo il lavoro di archiviazione delle scorse settimane, primi tra tutti i video della nostra vacanza post-maturità ad Ibizia che non le ho mai dato e mi rinfaccia da dieci anni.. sarà una bella sorpresa. Per le otto sarò a casa, Ego arriverà non prima delle unidici dall'allenamento e svolte due o tre mansioni casalinghe potrò scegliere di iniziare a studiarmi il manuale di fotografia che sto stampando a pezzetti goni volta che i capi non ci sono o di continuare a scrivere.
L'importante novità del weekend è che ho iniziato a scrivere. Iniziato a scrivere il libro mi pare troppo come affermazione, non oserei pronunciarla con la voce, ...diciamo che ho iniziato a scrivere della roba in un file word, per il libro. Al momento più che scrivere dovrei fare delle ricerche di alcuni testi, trovarli nella libreria del kobo e mettermi a leggerli, ma battere sulla tastiera è molto più esaltante e mi conosco abbastanza da sapere che mi fermerò solo quando avrò esaurito le idee e sarò obbligata a sbattere il muso contro la realtà di dati che mancano. Ma non mi preoccupo, non mi corre dietro nessuno e ho sempre saputo che iniziare non era che, appunto, l'inizio. Aver aperto un nuovo file word e aver trasformato diverse note dell'i phone in qualche pagina scirtta è già un grandissimo passo che andava fatto da tempo.
Sono felice di questo e anche del piano di battaglia che ho verso la fotografia. 
Sono felice solo di questo, si potrebbe dire, dipende da che lato la si guarda.
Mercoledì avrò a cena il cognato vecchio e sono molto tranquilla a riguardo... preparerò il ragù per gli agnolotti domani sera e martedì dopo l'ufficio avrò il tempo di fare la parmigiana di papate e una carne di cottura veloce che devo ancora scegliere. La Gcasa sempre più o meno apposto e sempre più o meno pulita sta iniziando a dare i suoi frutti, sulla mia psiche ma anche nella pratica.
Giovedì pomeriggio sarò in permesso, passerò a prendere la S. a mezzogiorno e andremo a Torino. Pranzetto dei nostri , alle 14.30 il parrucchiere per entrambe e poi fino alle 19,00-19,30 ce ne andremo a zonzo per negozi premaman e non, a fare un po' di shopping. Le proporrò di continuare con un cinema, magari anche cenando a casa e uscendo di nuovo dopo, perchè il giorno dopo lei riparitrà e la rivedrò solo sotto natale con un grande pancione ma mi rendo conto che la giornata sarà già molto stancante così per cui sono pronta a ricevere un no e farmi una altra serata di studio/scrittura con Ego ad allenamento.
Inizierò a pensare a che cavolo mettermi nei tre giorni di workout della prossima settimana solo dopo giovedì perchè spero di comprarmi qualcosina in giro anche se non voglio spendere granchè sopratutto per cose prettamente da ufficio... Venerdì o sabato li passerò a fare un po' il punto dei vestiti di mezza stagione/invernali che ho perchè tanto ormai qui fa un freddo cane mattina e sera, poi di conseguenza farò la valigia... è anche il caso che metta mani nei tre cassetti più cestina sul comò delle gioie - come le chiama mia nonna ma che nel mio caso sono quasi tutte di plasticona - sopratutto riguardo agli orecchini... potrei azzardare a mettere il primo paio di pendenti da quando ho fatto i buchi? o il primo paio di bigiotteria? Sulla seconda ipotesi ho molte più remore e sono arrivata a pensare di buttare in blocco tutti gli orecchini che possiedo che non siano almeno d'argento... poi però vedo le farfalle al luncinetto comprate a Santa Margherita Ligure da quell'amabile signora con la bancharella al porto, le ciliegie rosse prese dall'etnico vicino alla coop a poco più di vent'anni, chinchaglierie varie regalatomi dalle amiche di rotorno da viaggi importanti... e inizio a chiedermi se privarmene non essendo allergica ma solo paranoica non sia stupido.
Vi lascio con un referendum: il nuovo Harry Potter sì, il nuovo Harry Potter no? Devo scaricarmi un libro per i sei voli che prenderò la prossima settimana + prevedibilissima insonnia in hotel, escludo le letture che dovrei citate sopra perchè sarà già abbastanza pesante quello che avrò intorno a me e voglio qualcosa che mi rapisca, e lui è uscito... il punto è, sarà il solito brodo allungato di chi non sa accettare la fine e rimettersi in gioco con una nuova storia? tutti quei soldini ne varranno la pena? Le recensione sono così disparate e contrastanti che fare una media è impossibile, qui bisogna andare a sentimento. 

giovedì 22 settembre 2016

Da quando

ho prenotato la visita dall'otorino per il 10 di ottobre, mi sento una malata cronica che attende le cure. 
Mi soffio il naso ogni mattina per almeno le prime due ore da anni ormai, certi giorni di più e certi di meno, eppure mi mortifico per lo strombettare del mio naso in ufficio, tossisco anche un po' e impreco, come se fosse una cosa nuova. Guardo il calendario e conto i giorni smaniando per una cura risolutiva che spero la dottoressa mi darà, quando fino alla scorsa settimana erano almeno quattro anni che dicevo "devo chiamare l'otorino". 
E' incredibile quello che fa la nostra mente.
Al momento sto disperatamente cercando di scaricare Dropbox con la stupida speranza che essere iscritta trasformi per magia un documento fatto di merda e impossibile da stampare se non perdendoci una giornata ad una pagina per volta, in un bel pdf pronto alla stampa in un solo click.
Voglio farmi un ripassone delle basi di fotografia e approfondire cose che nel corso base sono state trattate velocemente, prima che inizi il corso avanzato, tra circa un mese, e vorrei farlo con il manuale che mi ha mandato mio cognato di circa 240 pagine con molte illustrazioni e davvero ben spiegato. Il problema è che questo è in realtà un e-book e non un normale documento in pdf, e lo so che me lo potrei mettere sul kobo - potrei? si puo fare? fino ad ora ho sempre comprato i libri, regolato la luce e al massimo connesso nuovi wi-fi - ma io voglio la carta... un malloppo pesante da mettermi sulle gambe, pagine da sporcare, evidenziare, sottolineare, aggiungere note a margine con la matita... si può fare anche con l'e-reader, ma non è la stessa cosa.
Alla fine temo che mi comprerò un libro vero su amazon e rinuncierò all'impresa, dopo un pomeriggio e una mattinata sprecate a smanettare senza risultato.
Vorrei fare troppe cose, ed è un po' il problema del momento.
Fin ora sono stata affaccendata con i postumi del matrimonio e di una casa lasciata allo sbando per mesi, ma ho anche sistemato tutte le foto che possediamo in un archivio scrupoloso copiato su pc e hardisk e che voglio mettermi su dropbox ora che ne conosco l'efficiente esistenza e acquisito una routine casalinga che mi permette di avere una Gcasa sempre piuttosto decente e di non ammazzarmi di pulizie nei weekend , tutto questo mi ha tenuto anche lontana da qui. 
Stasera finirò il libro che sto leggendo e sono determinata a non iniziarne altri almeno per una decina di giorni, nel weekend pulirò a fondo il bagno e velocemente il resto, e dalla prossima settimana dovrei aver toccato il punto zero e iniziare davvero a fare qualcosa. Questa è l'idea, la realtà è che il punto zero davvero non lo si raggiunge mai perchè la quotidianità è una ruota che gira ma spesso non va da nessuna parte... non faccio in tempo a pagare le bollette e archiviarle che ne arrivano già delle altre, per fare l'esempio più banale. 
Ed è così per tutti, ma non tutti sono maniaci del controllo e dell'ordine come la sottoscritta.
Vorrei dedicarmi per bene alla fotografia, studiando ma anche esercitandomi e dedicando del tempo al consulto di siti a tema, pagine fb dedicate, siti e pagine instagram di fotografi che mi piacciono... coltivare la passione e non eseguire compitini velocemente come ho fatto fin ora. 
Vorrei dedicarmi alla scrittura sul serio, iniziare finalmente a buttare giù qualcosa che possa avere un futuro, ma anche leggere di più, approfondire certi argomenti di cui poi vorrei scrivere, e poi ho scoperto Wattpad e tante altre cose che mi emozionano solo a pensarci.
Ci proverò ma ottobre sarà un mese difficile... mi sono ormai dovuta rassegnare a fare il mio lavoro ancora per un po', quindi la prima settimana sarò tre giorni in Croazia e due in Romania con il mio capo, l'ultima ci saranno qui in visita i nostri fornitori più importanti, le due settimane di mezzo, che a quattro giorni a settimana/sei ore al giorno passano in uno schiocco di dita, saranno impegnate nel post viaggio da clienti e nella preparazione all'accoglienza dei fornitori. Intanto inizierà il corso di fotografia, ci sarà il compleanno di Ego da organizzare e il cambio stagione armadi da farsi...
Non sarà un bel mese, sarò quasi sempre di pessimo umore e non so quanto tempo riuscirò a ritagliarmi per queste cose, ma ci proverò. 
Magari per consolazione riuscirò a prenotarmi un weekendino lungo per il ponte dei santi... chissà!

mercoledì 14 settembre 2016

Ego ha preso a dormirmi addosso

e pare che questa sia la soluzione alla mia insonnia, molto più efficace dello xanas, dell'alcool, degli esercizi di extracorporea e persino della lettura ad oltranza finché la luce del kobo non mi impone di chiudere gli occhi. L'ho scoperto casualmente qualche sera fa, si è appisolato sul divano, io ho spento tutte le luci più invadenti, copertina sulle ginocchia e ho continuato a leggere incurante dell'ora. Quando si è svegliato mi ha chiesto di andare a letto, gli ho risposto che preferivo stare lì, di andarci lui, mi ha risposto che non voleva lasciarmi sola se non avevo sonno e si è praticamente sdraiato su di me, usando la mia spalla e il mio avambraccio come cuscino. La tachicardia che ho di solito dopo le ventitré e che mi impedisce di rilassarmi anche per ore si è lentamente acquietata, mi sono addormentata così. Il giorno dopo nessuno dei due camminava per i dolori alla schiena, ma così ho scoperto che quando mi si preannuncia una notte insonne mentre lui sta per addormentarsi, se si addormenta addosso a me, in meno di un ora in cui leggo tranquilla mi addormento anche io. Nel sonno poi mi divincolo e mi scopro sempre a dormire a pancia sotto, come i neonati, culo a papera e gambe a ranocchia... la mia schiena è conciata sempre peggio, pasteggio a voltaren e acqua minerale, ma almeno dormo... che dal ritorno dagli Usa stava diventando un utopia.
Il respiro di Ego mi calma, mi ricorda chi sono, e sopratutto perché - che è la w che mi tiene sveglia, fondamentalmente. Ora mi piacerebbe anche smettere di fare incubi terribili in cui insetti di ogni genere mi mangiano o mio padre sta continuamente male, si va continuamente in ospedale, si guida ripetutamente nell'isolato delle Molinette con il rosso del permesso per il parcheggio che si riflette sul parabrezza ferma al semaforo.
Ci sono giorni come oggi in cui sento un flusso di calma che mi accompagna e mi pare che tutto giri a ritmo, faccio le stesse cose di quando non c'è, ma mi costano meno fatica. Sarebbe bello capire da dove arriva per riuscire a crearlo quando non c'è... ma non lo capisco, non trovo un senso. A volte spunta nelle giornate peggiori in cui tutto mi fa schifo e ce l'ho con il mondo, a volte non c'è quando sono di buon umore.

Poco fa ho saputo che la S. sta covando una femmina, avremo una femmina, un'altra donna povera crista a cui proveremo a non far commettere i nostri errori. Il nome che le daranno mi piace tantissimo, sono entusiasta in mezzo a tutti gli altri sentimenti che provo per questa cosa, entusiasta perché me la vedo già alta, formosa come sua madre, con occhi sveglissimi e un aura attorno tipo quella che vedo a mia nipote LaGrande... un involucro invisibile creato da chi ti ama da lontano e ti pensa ogni mezz'ora di ogni giorno anche se tu non lo sai.
Ho voglia di scrivere della S. incinta ma poi mi agito appena ci provo, per ora mi limito a farle cucire la qualunque dalla excollegamicaM. cucitrice di professione e fantasticare con sua madre su tutte le schifezze che le farò mangiare alla faccia sua ogni volta che ne avrò l'occasione.
Intanto le pance intorno a me si moltiplicano, la mia leva in particolare sta dando il meglio ma in generale nel mio paese pare ci sia stata un impollinazione generale.. io mi tengo ben stretta il mio doloroso ciclo e il mio vortice di desideri e paure che prima o poi sarà anche da affrontare. 


giovedì 8 settembre 2016

Tutti a casa interi.

E oggi sono distrutta, stanca come se mi fosse passato sopra un camion, ho un sonno pazzesco e l'emicrania. All'una e diciassette ero nel letto, molto prima di quanto avevo ipotizzato... deve avermi stancato la tensione - o iniziare la settimana con un lunedì sera alcolico alla festa di paese non è stata una grande idea e mi sto trascinando il bisogno di riposo.
Un concerto indolore, durato due ore appena, cinque canzoni a testa, incluso il quarto d'ora perso per un problema audio appena Fedez ha iniziato a cantare. Siamo riuscite ad essere anche abbastanza vicine nonostante quando siamo andate a prendere posto fossero ormai le otto.
Io ho passato la serata tesa come una corda di violino sotto gli occhi divertiti dalla B., che è insegnante e anche adesso che non sta lavorando passa comunque molte ore con ragazzini per le ripetizioni e ci è abituata. Messa al mio confronto è come se lei non li vedesse nemmeno, è sempre tranquilla e non si fa toccare dalle loro richieste insistenti quasi non li sentisse, poi però quando apre bocca come per magia loro la sentono... mentre a me guardano con quelle facce da lontra a cui seguono sbuffi e sussurrati checagacazzotuamadrina. Tuttavia quando ho capito l'antifona ho lasciato che fosse la B. a ripetergli di non allontanarsi, smetterla di dare l'asta da selfie in testa a quelli davanti e varie ed eventuali ed è tutto andato molto bene, nessuna scena tragica per mancati autografi come è accaduto l'anno scorso quando io Ego l'avevamo portata insieme a mia cognata e fidanzato.
La mia perplessità riguardo i genitori della ragazzina compagna di LaGrande, è stata confermata prima da miacuginadeficiente che mi ha accolto in casa dicendomi che i genitori di questa glie l'avevano mollata al portone del palazzo e non si erano fatti vivi nemmeno per dire se gradivano riaverla a casa o se la sarebbero venuti a prendere - io e miacuginadeficiente abbiamo dovuto insistere con la ragazzina che sosteneva che la madre si sarebbe fatta viva, per farci dare il numero, e ce l' ha poi dato solo sotto minaccia di non riuscire più a vedere il concerto perché si stava facendo tardi - e dopo, quando a mezzanotte, non avendo ricevuto direttive da nessuno dei sei genitori, ho poi chiamato questa signora che mi ha risposto che loro pensavano sarebbe finito più tardi quindi adesso non erano a casa... di lasciarla da mia cugina che poi se la andava a prendere quando arrivava.. - che tanto, voglio dire... tutti svegli ad aspettare te all'una di notte.
Questa realtà mi cozzerà davanti agli occhi per giorni, nel riflesso dello specchio ci sono io sulla terrazza del Mac Donald, la voce di Fedez che esplode in un saluto e una prova di qualche secondo, la folla del Mac Donald che si precipita nel punto più esposto della terrazza a guardare, tutti che guardano giustamente lui, come di norma farei anche io, io che guardo mia nipote appoggiata alla ringhiera... la B. che mi lancia in un orecchio un qualche commento spinto sui pettorali di Federico Lucia e io che mi ripeto nella testa LaGrande non ti sporgere, non ti sporgere, non ti sporgere. O quando siamo saliti in macchina e mi è tremato un attimo il cuore nel constatare che si era messa nel sedile di mezzo perché in un nano secondo la mia testa aveva immaginato un incidente e avevo pensato che se proprio qualcuno si doveva sbrindellare sul parabrezza che almeno non fosse la mia.  
Da quando so che la S. è incinta, in me si è scatenata una guerra emozionale a tema. Ogni giorno la scimmia urlatrice e l'Ominodelcervello discutono di maternità, genitorialità, panza, nomi, vecchiaia senza figli, mutuo, cuscinoni da allattamento, cd da ascoltare in gravidanza, viaggi intorno al mondo senza figli.  
E ahimè, ha tutta l'aria di essere uno di quei fuochi destinati a durare, che per spegnersi devono trovare un loro sbocco in cui incanalarsi.

La giornata di oggi mi pare ancora lunghissima, ho fatto un po' di spesa in pausa pranzo ma mi sono dilungata in chiacchere con la tipa del banco salumi quindi poi non sono riuscita a rassettare tutta casa. uscita di qui andrò a farmi una lampada trifacciale perché sto notando un tentativo di ritorno alle origini da parte del mio viso a cui non voglio cedere, poi mi ficcherò sotto la doccia comprensiva di capelli e mi metterò a stirare un po' di roba in compagnia della S. su facetime che è sola con la sua pancia abitata causa trasferta del suo penedotato. Alle diciannove e trenta arriverà Ego a prendersi la borsa dell'allenamento - perchè gli uomini la borsa non se la portano dal mattino? gliel'ho anche chiesto più volte ma, poverino, la domanda lo manda in confusione - e per quell'ora spero di aver finito di stirare, avere solo più da riporre negli armadi. 
Preparerò ancora l'impasto dei pancacke che voglio poi preparare domattina a colazione - il venerdì dato che sono a casa, gioco alla brava mogliettina che prepara succulente colazioni... peccato non sia mai prima delle nove e mezza - poi teoricamente dovrei aspettarlo per cena alle 21.30 e c'è una buona probabilità che mi addormenti sul divano. O che mi addormenti adesso se non vado a procurarmi un caffè.

mercoledì 7 settembre 2016

Arrivare a casa

in pausa pranzo e seguire su per le scale la scia del profumo di tuo marito.
Entrare in casa inebriata pensando di trovartelo davanti... era uscito da poco, o aveva un tantino esagerato con gli spruzzi.
Sono nervosa, ho la palpebra sinistra che da giorni non smette di tremare.
Una punta dell'ansia di oggi la devo sicuramente a stasera, porterò la nipote La Grande e due ragazzini amici suoi al concerto gratuito di Fedez e J-Ax nello spiazzo di un centro commerciale qui vicino.
Ho l'ansia del parcheggio, di perderli nella folla, che li schiaccino, che li rapiscano, che sia tardi e non vedano nulla perché siamo troppo indietro, che faccia freddo, che faccia caldo, che debbano fare pipì o abbiano sete. Mi passerò una serata di merda ma LaGrande ha chiesto e laziadimmerda  non può dire di no alla seconda richiesta in dodici anni - la prima a otto anni, una ricarica da dieci euro al cellulare.
Verrà anche la B. con noi, se fossi stata da sola avrei gentilmente chiesto di non associarci altri ragazzini oltre la mia.
L'organizzazione, pressoché inesistente, di questa serata mi ha fatto a lungo riflettere condividendone con la S. - futura madre - su come possa un genitore affidare la propria creatura dodicenne a una tizia mai vista in faccia e mai sentita parlare. Li preleverò alle diciotto e non so a che ora li riconsegnerò, sicuramente non prima di mezzanotte dato che il concerto inizierà alle ventidue, il viaggio in macchina dura un ora e mezza tra andata e ritorno. Non sanno come guido, se ho le cinture nei sedili dietro, che tipo di persona sono.. potrei essere una poco di buono, una che beve e poi guida, potrei mollarli lì da soli e andarmi a fare i fatti miei. o potrei essere una brava persona ma potrebbe succedere qualsiasi cosa, questi non hanno neanche preso il mio numero di telefono da miacuginadeficiente giusto per sentire come parlo e farsi un'idea.
I miei genitori avrebbero avuto bisogno di un preavviso di un mese come minimo, per rifletterci su, avrebbero analizzato tutte le varie catastrofiche ipotesi, statistiche di attacchi terroristici comprese, avrebbero studiato l'accompagnatrice in più colloqui, mio padre le avrebbe controllato la pressione degli pneumatici e alla fine non mi avrebbero lasciato andare.
I miei erano dei pazzi smidollati e non predisposti alla procreazione - di base, a mio avviso, se non ti fidi degli altri, sconosciuti sopratutto, ok... ma ti metti un paio di scarpe da ginnastica e ce lo porti tu tuo figlio, non è che il figlio deve stare sempre a casa perché tu non hai voglia di certe rotture/non facevi figli - ma che questi lo siano comunque altrattanto per i motivi opposti e che di base ci sia sempre una non voglia di sbattersi che è per me imperdonabile.
Mi auguro di riportarli tutti vivi, quantomeno. E che la B. sia magnanima quando dovrò restituirle il favore.

martedì 6 settembre 2016

Il "segreto"

lavorativo menzionato qualche post fa era il licenziamento con giusta causa, che speravo sarei riuscita a mettere in atto questo mese.
Il consulente mi aveva confermato che dalla terza mensilità arretrata mi avrebbero concesso la giusta causa con la quale si può richiedere il sussidio di disoccupazione.
Quindi ho sperato che Madame non ci pagasse nulla fino al 16 settembre... e giovedì scorso è arrivata con la busta paga di luglio, bonifico fatto.
Breve storia triste.
Il mio sogno di gloria prevedeva che in questi due anni - lasso di tempo nel quale avrei percepito il sussidio secondo la stima dei sindacati - qualcosa si sarebbe mosso, l'azienda di Ego avrebbe preso piede e avrebbe potuto aver bisogno di una "segretaria" part-time (che nel caso si sarebbe fatta un corso di contabilità espressa) e nel frattempo avrei finalmente provato a scrivere e chissà, magari anche a fare un po' di foto non più per scherzo.
Quando mi ha dato la busta l'ho presa sul ridere, perché effettivamente ora che siamo in pochi le è più facile pagare gli stipendi e non recuperando gli arretrati sta riuscendo quasi sempre a cadere ogni trenta giorni... giorno più, giorno meno.
Era prevedibile, ma speravo di avere una botta di culo.
E' stato bello sperarci, crogiolarmi nell'illusione di poter finalmente fuggire da qui portandomi dietro un po' di giustizia, immaginarmi a raccogliere le mie tre cavolate sulla scrivania e dire addio a questi luoghi umidi facendo il salutodellaregina a manina tesa.
...stiamo organizzando un viaggio di lavoro per la prima settimana di ottobre e io non me ne sono curata affatto che tanto, nella mia testa, non ci sarei più stata - dopo natale, l'anno prossimo, la prossima volta.. niente che più mi riguardasse. 
E ora devo tornare con i piedi a terra, realizzare che sono sempre inchiodata qui finché la sorte non mi regalerà altro o semplicemente io prenderò decisioni diverse.
Io mi licenzierei lo stesso, lo dichiaro onestamente, consapevole di quanto sia irrispettoso anche solo pensarlo in questo momento in cui un posto fisso è considerato fantascientifico. 
Credo che ogni storia debba aver voce, ogni esperienza non possa essere confusa con un'altra. 
Credo che chi fa le pulizie in case altrui al mattino, e al pomeriggio da ripetizioni a bambini delle elementari, possa stare meglio di chi sta nel pulito in un ufficio sentendosi da anni violentata psicologicamente, usata, presa in giro e di conseguenza denigrata e schernita.
Credo che non si possa generalizzare, credo che un conto sia accettare adesso, da zero, un nuovo lavoro sei ore al giorno/quattro giorni a settimana, con mansioni abbastanza importanti ma uno stipendio sotto i mille euro... perché i tempi sono quelli che sono e allora va bene così, ci si adatta, ma un altro conto sia essere alla fine di una discesa travestita da scalata, unta, svilente, che ti obbliga ogni giorno a fare buon viso a cattivo gioco con chi ti cerca di farti fessa da più di dieci anni, combattendo battaglie interiori indecisa se far predominare il tuo senso del dovere o la tua dignità. 
Mi licenzierei e basta, farei lavoretti che trovo, di qualsiasi tipo, tirerei la cinghia il più possibile cercando di far bastare quel poco che entra dagli affitti che percepisco e spererei ogni giorno per il meglio, senza sussidi, senza certezze, saltando nel vuoto con un paracadute di piombo che è il rispetto per me stessa. 
Lo farei, e non è detto che non lo faccia.
Non ho nessuna intenzione di andare una settimana all'estero gratis, con un rimborso spese ridicolo che percepirò forse tre mesi dopo, lasciando a casa figli pelosi e marito e ritrovandomi poi tutto il da farsi nel weekend, dovermi magari anche comprare qualche nuovo pezzo di vestiario per l'occasione...per avere in cambio niente - se non ti piace lì c'è la porta.
Il tempo di giocare a Il Diavolo veste Prada è bellechefinito.
Mi trattiene Ego, che ha paura di sentirsi addosso il peso di unico sostentamento familiare, e la consapevolezza della concreta possibilità di non trovare mai più un contratto a tempo indeterminato con conseguente timore di non riuscire ad avere un mutuo quando ci decideremo finalmente a comprare casa.
Ma tant'è, che il mio tempo qui è finito... 

E' incredibile

come si possa vedere una persona più e più volte e non guardarla.
Non è la prima volta che mi capita. Forse sono una persona che guarda attraverso, forse mi sono persa un sacco di roba.
Così indifferente da non ricordarmi il nome, così poco importante da salutare distrattamente, neanche quel saluto che se posso io lo evito. Il saluto attento di quando ti importa.
L'ho guardato e di colpo l'ho visto, ho visto che ha occhi piccoli, fessure che brillano.
Spalle grandi e rassicuranti, voce che anche quando non canta pare farlo.
Un sorriso bello, che quando non è sincero si vede subito.
Avevo fatto uguale, lo faccio sempre. 
Mi accorgo e mi vergogno al pensiero che loro mi vedevano già prima. E chissà che ho fatto, chissà che ho detto mentre non guardavo. 
 

giovedì 1 settembre 2016

L'insegnante

del corso di fotografia mi ha appena scritto in una mail che tra pochi giorni uscirà il calendario dei nuovi corsi e io sento uno sfarfallio allo stomaco che manco quando siamo andati in gita all'aereoporto di Caselle con la scuola materna.
Il viaggio negli Usa è stato propedeutico ad un sacco di cose, una di queste è sicuramente l'acquisizione della consapevolezza di quanto la fotografia sia roba mia. Metto la reflex al collo, getto l'occhio nell'obbiettivo, e tutto quello che ne rimane fuori perde importanza e realtà, non fa più male.
Non credo proprio che potrà mai derivarne un lavoro ma non mi importa, la passione basta, ed è questo pensiero che mi fa capire che sono sulla strada giusta... così come quando ballavo sapevo che non sarei mai diventata una Carla Fracci ma non mi importava affatto, la danza di per sé bastava come nutrimento per corpo e anima fine a se stesso.
E averlo scoperto proprio quest'anno - vi ricorderete che non volevo iscrivermi perché non mi sembrava l'anno giusto, mi ha praticamente obbligato Ego - mi sembra quasi un dono... come se la passione avesse cercato me, deciso di venirmi a dare un asso nella manica in un momento in cui avevo davvero bisogno di un salvagente.

Pensieri profondi che mal si adattano alla mia faccia di oggi.. quarto giorno lavorativo e prima sveglia ritardata, ho bollato puntuale per il rotto della cuffia ma non mi sono pettinata - questo carré lungo con onde e frangia sbarazzina lo permette abbastanza - e mi sono truccata al vetro specchiato della macchinetta del caffè mentre la stessa me ne partoriva uno, sotto l'occhio divertivo del povero collega maschio che mi ha anche detto che non c'è molta differenza se mi trucco... senza pensare, da buon penedotato, che potrebbe anche non essere esattamente un complimento.
Sono andata a dormire alla stessa ora delle altre sere ma devo aver dormito male a causa della incazzatura che mi sono portata a letto.
Gnoccata della nonnadeficiente a casa di miacuginadeficiente, che adesso che la nonna non ce la fa più significa che la nonna da gli ordine e chi c'è li esegue. 
Come spesso accade quando non frequento il parentamedeficiente per un po', è come se mi dimenticassi chi sono e cosa fanno - razionalmente lo ricordo ma prevale un senso viscerale, una consuetudine inculcatami da bambina che mi spinge a pensar bene e quasi avere piacere di vederli e fare qualcosa con questa gentaccia. Questo per giustificare che ero dispiaciuta di non poter partecipare alla produzione degli gnocchi e riuscire ad arrivare solo per mangiarli... dispiacere svanito in un pochi minuti appena entrata in casa. 
Agitazione palpabile che persino le Barbie di mia nipote LaPiccola stipate tutte nude con solo le scarpe sul letto rigido della loro casa rosa, parevano avere occhi fuori dalle orbite più del solito, come se anche loro fossero esauste dopo un pomeriggio passato tra le urla di bambini, sudando a fare gnocchi sula terrazza con mia nonna che gli ulrava cose nelle orecchie e mia madre che le ulrava di non urlare.
Miacuginadeficiente sembrava avere la febbre, occhio vitreo, pallidissima, non rispondeva alle domande come in uno stato di trance.. preparazione della cena descritta in modo esaustivo dai dodici anni di mia nipote LaGrande "un inferno". Dopo i canonici dieci minuti di caos folle - ma cosa fai, quella pentola è troppo piccola! ma questa pentola è gigante, l'acqua non bollirà mai! si attaccano così, siete delle incapaci. mamma, ma a che ora inizia Dora? sono troppo dolci, qualcuno sali il ragù. mettete i bambini a tavola. Madrina ma secondo te è più bello Rovazzi o Fedez? mezzo kg di arrosto è troppo, sprecate la roba. tu stai zitta che non sai nemmeno come si fa un arrosto, vatti a sedere! Mettete Dora a quella bambina prima che la uccida - si è mangiato e chiaccherato dei soliti argomenti, sopratutto degli assenti. 
Dopo il dolce e il caffè miamadredeficiente, miaziafacciadimerda e mianonnadeficiente hanno dato inizio a un teatrino in salotto, noi altri fuori in terrazza, io seduta a terra con La Piccola impegnate nel fare trecce a Elsa di Frozen e compagnia bella.
Tre pincher spelacchiati che si urlavano addosso con la ferocia di pitbull esagerando al punto di sembrare caricature di loro stesse... urla, morsi, denti scoperti, ringhia feroci. Le guardavo e vedevo tre pincher vecchietti con vuoti di pelo qua e là, che con la bocca aperta diventavano giganti pitbull colanti di bava e appena chiusa tornavano ed essere dei piccoli cagnolini con zampe così corte e deboli che parevano potersi spezzare. La pantomima è andata avanti un ora d'orologio, inutili i tentavi di chi entrava a prendere un bicchiere d'acqua o pisciare di dirgli che non era la sede e che c'erano dei bambini che ascoltavano. La fine sembrava essere arrivata quando miaziafacciadimerda se n'è andata portandosi via sua madre ma, dopo dieci minuti è suonato il campanello. Subito ho pensato che non fosse possibile, questa gente ha sessant'anni dai, avrà dimenticato qualcosa... poi ho lanciato la bambina che mi si era addormentata addosso e sono andata a vedere e, ahimè, davvero c'era il pincher vecchio che abbiava di nuovo senza essere entrato nemmeno in casa, sull'uscio, in mezzo al pianerottolo di un palazzo da venti condomini, e il pincher piccolo, mia madre, che rispondeva mugulando e zampettando da dentro. Sono intervenuta in difesa di mia madre ma sopratutto in ripresa della scena vergognosa in atto e il risultato è stato quello sperato, il pincher vecchio ha salutato con un vaffanculo caloroso e se n'è andata ma soltanto perché il fatto che io parli è qualcosa di così raro da portare sgomento e di norma silenzio nel parentado - ne è immune però la mia genitrice, che una volta chiusa la porta ha riaperto le danze con noi. 
Il problema è qualcosa che ha a che fare con l'assistenza a mia nonna, egoista bugiarda e viziata che vorrebbe che i figli non avessero una vita loro e corressero al suo capezzale ogni volta che schiocca le dita, ma non mi importa una mazza della lite in sé, di chi ha ragione e chi ha torto. Mia madre mi ha fatto pena per il solo fatto che sua sorella possiede una dialettica che le permette di rivoltarla come un calzino anche se ha torto mentre mia madre no e, anzi, quando è agitata per lo più balbetta. Non riuscivo però a darle ragione per più di tre minuti consecutivi così li alternavo con altrettanti nei quali le ricordavo che anche lei è una bugiarda e io lo so bene, che fa la vittima da tempi immemori, che ha un età cognitiva pare ai compagni di classe di mia nipote. Per la prima volta è intervenuto anche Ego nella conversazione, un evento unico.
Appena mi sono resa conto del male che mi stavo facendo sono fuggita, ho salutato tutti e me ne sono andata a casa mia non mancando di sottolineare che ogni volta che li vedo mi ricordo perché non li vedo con conseguente teatrale mal recitato dispiacimento dei proprietari di casa, abituati e quasi divertiti da queste scenette.
Oggi, senza la cena sullo stomaco, la rabbia gonfia e una bambina di cinque anni che mi ripete in loop nell'orecchio destro lascia stare i grandi, vieni a giocare con me ho un vuoto dentro che non sentivo da parecchio. E decido che mai e poi mai mi farò ancora fregare da me stessa prendendo parte a questi loro assurdi momenti di aggregazione. Perché la cosa che più mi lascia vuota è proprio questa, è il fatto che i pincher poi soffrano come cani, appunto. Organizzano queste stronzate per stare tutti insieme, per far felice la nonna poi tutti insieme si scannano, la nonna se la mangiano, si dicono cose orribili, vomitano le cene preparate con cura mai arrivate a digestione, non dormono tutta la notte, soffrono per giorni, meditano vendette infami. poi per magia dimenticano, si uniscono per festeggiare un nuovo nemico e ricominciano tutto da capo, in un loop infinito di dolore e fasulle gioie brevissime. E a me questa cosa corrode, inacidizza l'animo, e anche il colon si direbbe. 
Per cui basta. Natale al massimo, con la pasqua avevo già chiuso. chissenefrega della mia nuova cugina, di questa nuova bambina di tre mesi col quale non instaurerò un rapporto, che mi vedrà come una cugina grande e lontana sfuggente e un po' stronza. 
E se avrò dei figli sopratutto, non permetterò mai che anche loro conoscano il vuoto, che si riescano ad immaginare così bene il dolore di ognuna di queste donne da sole nel suo letto quando i cani hanno smesso di abbaiare e arrivano a morderti per davvero, a mangiarti da dentro. 

mercoledì 31 agosto 2016

Avevo pensato

di iniziare con due frasi senza lettera maiuscola, verbi avere senza le h, accenti come se piovessero, nessun apostrofo e punteggiatura a cazzo di cane. Ma poi mi son detta che il miglior nutrimento per gli webeti - e ringraziamo Mentana per questa versione di gran classe del nostro vecchio "troll"- è l'attenzione, quindi anche no.
E non venitemi a dire che non si tratta di trollate perché il nome c'è... per me se commenti puramente per rompere i coglioni senza identificarti e lasciare modo di risalire anche al tuo di blog o almeno ad un profilo, sei un troll a tutti gli effetti.
Lo so, dopo due mesi di assenza e tutto quello che dovrei aver fatto nel frattempo, vi aspettavate un esordio più soave. Ma io sono una che si prende i suoi tempi di reazione ma, purtroppo, non si dimentica mai nulla.

Eccomi qui, alla solita scrivania, con una voglia di scrivere che mi scappa dalle mani.
E di scrivere proprio qui, che sembrerebbe un dettaglio di poco conto ma non lo è affatto, perché ho scritto molto... sopratutto in viaggio, appunti di cose che ho poi scritto o scriverò ma che spero siano lo scheletro di qualcos'altro e non post di questo blog, ed è proprio scrivere qui che mi mancava.
Mi sono sposata - che lo so che qualcuno di voi ha pure giustamente pensato che alla fine fossi espatriata in Brasile o Ego se la fosse data a gambe, o avessi usato l'uscita sul retro a qualche minuto dalla cerimonia, ma no.. ci siamo sposati, siamo partiti per gli Usa, ne siamo tornati, siamo andati qualche giorno in Liguria, siamo rientrati, ed eccomi qui... al terzo giorno di lavoro.
Sono naturalmente tentata dalla mia maniacale testolina, di riprendere passo passo e raccontare tutto per poter poi proseguire ma ignorerò l'ominodelcervello perché l'esperienza qualcosa insegna e andrò avanti a muzzum come fanno le persone normali raccontando quando ne ho voglia!
Intanto, per chi lo desidera, sulla pagina facebook c'è qualche foto di me ed Ego da sposi vestiti - sopratutto di me - che cancellerò al più tardi domani sera.

Vi lascio con una carrellata di informazioni sparse fornite in maniera asettica ed impersonale, giusto per aggiornarvi sullo stato attuale delle cose di cui sproloquierò d'ora innanzi.
I mici sono dignitosamente sopravvissuti alla nostra assenza, nel senso che LaGigghi ha addirittura preso 1 kilogrammo di peso, cosa che cercavo disperatamente di farle fare io da un anno, e mi mandava video tramite l'amicaD. mentre si sbaffava gran quantità di tonno dell'atlantico con zucca e ribes e mi diceva di trattenerci quanto volevamo, che loro stavano benissimo.
Ho fatto n. 3344 foto in viaggio di nozze, ca va sans dire che le avrò selezionate per natale, nella migliore delle ipotesi.
L'aziendina di Ego dopo importanti novità sulla sorte del suo, ora a tutti gli effetti, "socio", sta decollando velocemente con grande soddisfazione sua e della qui presente moglie.
La S. è incinta.
Mi sono rasata i capelli, come promesso. ora dimostro si e no anni sedici e avrei le sembianze di una tipa naziskin o di una punk se non fosse per l'abbigliamento da principessa del Galles, nella realtà sembro solo un' idiota che esce di casa sempre e soltanto vestita in shorts, t-shirt e converse - e da qui ci si spiega anche gli anni sedici.
Sono finalmente andata ai sindacati ad informarmi sulle possibilità della mia precaria situazione lavorativa ed ora conservo in me un segreto di speranza che manterrò almeno fino alla seconda metà del mese gelosamente. 
I fori alle orecchie si sono ormai del tutto risanati al punto che cambio orecchini con grande disinvoltura e medito di fare i secondi entro quest'anno.
Mia madre non ha ucciso nessuno al mio matrimonio, non ci ha neanche provato e, che io sappia, non ha nemmeno offeso verbalmente niuno.
L'abbronzatura presa per il matrimonio mi ha risanato la pelle del viso in una maniera che pare permanere e mi impegnerò nel fare in modo che sia così, ogni giorno mi metto quindi soltanto un velo di cipria di una tonalità per me scura ,con grande giubilio.
La fede mi sta figherrimamente bene al dito abbronzato, così come l'anello di fidanzamento si è adattato benissimo nell'altra mano.
Sto straordinariamente mantenendo l'organizzazione impostami dal mese antecedente al matrimonio e la Gcasa pare più o meno un regno fatato.
L'aspirapolvere è spirato.

mercoledì 6 luglio 2016

Come è mai possibile

che un aspirante scrittrice, abbia così serie difficoltà nello scrivere le sue promesse di matrimonio?
E' che non si promette sul serio... si promettesse soltanto, sarebbe facile.
Ti prometto che continuerò a non darti cartoni in faccia ad ogni tuo "non ci ho pensato" "mi sono dimenticato" "lo faccio domani""cinque minuti e parto".
Ti prometto che ricaccierò giù il rigurgito di rancore ogni volta che una piccola scintilla basterà a riaccendere il fuoco di dolore.
Ti prometto che continuerò a smacchiare inutilmente ascielle di camicie raccontandomi che la smetterai di mettere tutto quel deodorante e vestirti senza aspettare che asciughi.
Ti prometto che continuerò a raccogliere i calzini a terra ogni giorno in pausa pranzo e a risponderti "ok", ogni volta che mi dirai "scusa, da stasera li metto io nel cestone" pur sapendo che non lo farai.

Continuano a venirmi in mente soltanto cose sullo stile di ti amo e ti adoro come la salsa al pomodoro, il meglio deve ancora venire, l'uomo non osi separare ciò che dio ha unito, sole cuore amore.
E' difficile ridurre a qualche frase quello che significa per me sposare Ego e sopratutto farlo in maniera socialmente corretta, che i cacchi nostri mica li devono sapere tutti.
Mi ritroverò la sera prima con penna e tacquino come nei film americani?

Al momento sono calma, pacifica, serafica. mi sembra quasi di sentire musica zen nelle orecchie.
Tra due ore potrei star urlando, piangendo, insultando qualcuno. va così, e possiamo anche colpevolizzare gli ormoni perchè sì, signori, il ciclo è arrivato ieri e quindi sono salva... nessuna macchia splatter sull'abito da sposa. ora le mie paure si possono concentrare tutte intorno alle condizioni climatiche e ai brufoli dell'ultimo minuto.
E' che sono felice, e inizio man mano che i giorni passano a pensare che andrà bene in ogni caso, che andrà bene e basta, che tanto gli sposi non si accorgono di un cazzo e menomale.
Che il cammino è stato lunghissimo e che in realtà, purtroppo, per gli sposi il giorno è più la meta che l'obbiettivo.
Ego ha l'ansia notturna, non dorme nonostante lo xanas e le birre con cui ci droghiamo ogni sera.
Io dormo come se mi avessero dato un colpo in testa, mi addormento di schianto, mi sveglio stanchissima e poi ho l'ansia di giorno al punto di sentirmi la lingua gonfia e il respiro che manca.
Ma va tutto bene, andrà tutto bene, ce l'han fatta tutti e ce la faremo anche noi.. oggi gira così e infatti oggi sono riuscita a scrivere mentre gli altri giorni il solo pensiero di aprire la scatola mi faceva star male.

Non credo che riuscirò a scrivere ancora ma per scaramanzia non faccio pronostici.. ci si legge presto. e basta.

mercoledì 8 giugno 2016

Ci siamo.

secondo e terzo, pompatissimo, ricchissimo, gonfiatissimo, save the date... andati.
Provo ancora un brivido di adrenalina al pensiero, anche se domani sarà già trascorsa una settimana - oggi la settimana scorsa boccheggiavo, bisogna ricordarsele le cose per far si che non si ripetano.
Mi sarebbe tanto piaciuto poter scrivere che è andato tutto perfettamente, ma è una di quelle cose che non succede a me. accontentiamoci di un è andato come è andato l'importante è che sia finito, che non era mica il mio di matrimonio - cazzarola.
Partendo dall'addio al nubilato... che è sicuramente la cosa andata meno bene. all'aperitivo c'era un afa che ero incredula e continuavo a guardare il cielo chiedendo se qualcuno mi stesse prendendo per il culo... avevo messo il vestitino giallo alla fine, convintissima che mi sarebbe arrivato il ciclo in serata - e invece era solo l'ansia - e menomale perchè con i jeans non sarei sopravvissuta. sono riuscita a non bere fino a mezz'ora prima che arrivassero tutte ma alla fine ho ceduto con uno spritz che a stomaco vuoto mi ha dato esattamente quel senso di rincoglionimento che non volevo e alle presentazioni con le invitate ero rigida come uno stoccafisso. appena ordinata la cena sono andata in bagno a farmi un mantra di rigenerazione con l'amica V. che mi pettinava i capelli incollati al collo dal sudore. da lì è andata decisamente meglio, la B. era felice, rideva, stava con tutte le invitate e fare le foto è stato facile ma come da previsioni sono arrivata alla fine della passeggiata post cena distrutta... Avevo già i piedi in fiamme, collo e spalle fuoriuso da fotocamera e borsa, e le borsone con la roba che ovviamente nessuno si è offerto di tenere, che mi avevano tagliato i polsi. Ho preso la decisione più saggia e ho rimesso i sandalini bassi prima di andare in discoteca e ringrazio tuttiisanti di averlo fatto. In discoteca tutto è andato esattamente come nei miei peggiori incubi... il pr con cui avevo preso contatti non c'era, mi ha dirottato ad un altro che ha esordito davanti a tutte sparando prezzi molto più bassi di quelli faticosamente concordati con le ragazze per avere il numero minimo sindacale di bottiglie. Il tavolo faceva schifo e ce lo hanno cambiato ma dopo poco è arrivato un energumero che voleva cacciarci, chiamavo il tipo ripetutamente e non rispondeva... dopo due ore sono iniziati anche i problemi con i pass di uscita che mi aveva dato, alcune ragazze riuscivano ad uscire ed altre no.. ho pagato io quello che serviva e alla fine questa serata mi deve essere costata almeno duecento euro ma ho volutamente deciso di non mettermi a fare i conti per non incazzarmi.
Per finire in bellezza, la B., ciucca come un cavallo, mi fa una scenata alle quattro perchè vuole andare a casa... dicendomi che ha la tosse e che se al suo matrimonio ha quaranta di febbre è colpa mia. me la levano dalle mani prima che possa prenderla e catapultarla direttamente nel Po' ma intanto la cosa mi ha annientato... dopo poco ha riprende a fare la cretina in giro, si diverte e si dimentica, e quando alle sette la scarico a casa mi abbraccia e mi ringrazia... Sicuramente rimarrà una di quelle cose che lei fingerà di non ricordare causa alcool e io terrò in canna ed essendo una signora non tirerò mai fuori ma ricorderò.
Mercoledì, il pre serenata è stato come da previsioni da incubo... la pettinatrice ci ha messo ancor più del solito a farmi i capelli volendo essere certa che mi stessero per il giorno dopo e quindi ho fatto le corse dei pazzi per essere pronta alle diciannove e trenta, peccato che Ego non fosse pronto... Siamo arrivati alle otto, trafelati, e io ero talmente in ansia di non riuscire a montare il cavalletto e impostare il video prima che arrivasse lei e partisse la serenata che non ho salutato nessuno, e la maggior parte della gente non la conoscevo per cui ho fatto la figura della pazza e della maleducata... Ho cercato di rimediare presentandomi un po' in giro più tardi quando mi sono rilassata, sopratutto con i testimoni dello sposo, ma intanto le facce di certe mogli non lasciavano molto all'immaginazione... A mezzanotte io e Ego attaccavamo i cartelloni nella via degli sposi e all'una ero sotto la doccia che riepilogavo mentalmente di aver preparato tutto il necessario per il giorno seguente quando la sveglia è suonata alle sette e mezza. All'apericena ho fatto l'errore di mangiare tutto quello che mi garbava in una botta di fame chimica post stress e ho così reso inutili tutti gli sforzi di dieta delle ultime settimane, il giorno dopo avevo un bel pancino gonfio dentro al tubino che temevo qualcuno mi avrebbe chiesto di quanti mesi ero... I capelli non hanno tenuto... facevano abbastanza schifo sopratutto perchè con tutta la lacca che mi avevano messo sembravo mora. Indossate le scarpe mi è preso un colpo, i piedi scivolavano... se non mi fosse venuta ad un certo punto l'idea di strappare via la soletta interna che evidentemente era di un materiale che mi faceva sudare, non so sinceramente come avrei passato la giornata senza sembrare una papera. Come nei miei peggiori incubi alle noveeventicinque Ego si rilavava i capelli perchè non gli piaceva come erano venuti... sono arrivata alle nove e quarantacinque a casa della sposa che grazie al cielo non se n'è neanche accorta perchè c'era chi aveva fatto peggio di me, ovvero l'altra testimone... che, signori, mi ha lasciato sfangare di brutto, alla fine, crollando miseramente e oserei dire finalmente. La ragazza sostiene di aver avuto la febbre a trentanove tutta la notte, a causa di una mastite improvvisa al seno sinistro. a giudicare dal colorito ben roseo e dalla sua figaggine per niente scalfita, più di una persona ha avuto forti dubbi a riguardo... questo le ha inizialmente giustificato il ritardo e poi la giacca con sopra la stola che ha tenuto durante tutta la cerimonia. poi anche la sparizione per più di un ora appena usciti dalla chiesa e le altre ripetute durante gli antipasti. al primo dei primi è riapparso il marito con il lord al seguito dicendo che la Princess si era addormentata in macchina dopo aver allattato il pupo e che sarebbe andato a svegliarla di lì a poco, che la febbre le era di nuovo salita parecchio. Al secondo primo è sparito anche lui e tra i primi e i secondi la Princess mi ha mandato un whastapp per avvertirmi del fatto che se ne erano andati perchè lei stava troppo male e poi comunque dovevano ancora fare le valige per la notturna partenza per FoVmenteVa - che vi pregherei di pronunciare con la R del marito dentista - e di salutarle tanto la B. che non aveva potuto venire a salutare perchè in quel momento diluviava. 
Ripeto, nel caso non fosse chiarissimo, ...che questa se n'è andata dal matrimonio durante i primi senza nemmeno salutare. che la testimone d'onore, quella figa che menomale che c'è lei e che ha regalato diadema, bracciale di diamanti, intimo di chanel, super abbronzante di dior e album ricordi per la sposa - che che minchia è poi l'album ricordi della sposa bene non lo so - e che la chiama mio mur tivigoliotantobene se n'è andata dal matrimonio durante il primo dei primi, signori. insomma.. salutate la capolista.
In loro favore si puo spezzare soltanto una lancia che comunque non li giustifica.. la B. si è dimenticata di segnalare che sono vegetariani per cui loro non potevano mangiare praticamente nulla se non due gamberetti e le patate del contorno.. è una cosa gravissima ma io comunque, essendo pure la testimone, sarei rimasta lì a costo di mangiare pagnotte di pane e grissimi per non svenire.
La faccia della B. quando le ho fatto leggere il messaggio non me la dimenticherò mai.. e non vedo l'ora che rientri dal viaggio di nozze per vedere se mi dirà qualcosa a riguardo o ne avrà ben donde.
Il tempo lì ha graziati, le previsioni erano davvero pessime e invece al mattino durante i rinfreschi c'è stato un sole che spaccava le pietre e si è annuvolato soltanto mentre eravamo in chiesa - la cerimonia è durata un ora e quarantacinque, volevo spararmi... alla fine in chiesa non c'era più nessuno - e ha piovvoginato soltanto quando eravamo ormai dentro al castello. Gli ha guastato soltanto il taglio della torta che era programmato a bordo piscina, piscina peraltro vuota.. ci sarebbero tantissime cose da dire riguardo al posto scelto e sopratutto al catering ma credo che la piscina vuota con lattina di cocacola al fondo tra i detriri renda abbastanza l'idea - o forse ancor meglio savoidardi e amaretti tolti dalle confezioni e messi in piatti d'alluminio davanti ai commensali in quello che loro definivivano nel menù buffet dei dolci?!
Gli sposi erano felici e credo che non si siano accorti proprio di niente.
Non si saranno accorti di quanto fosse scabroso il mago ingaggiato per intrattenere gli ospiti che più che intrattenerli li importunava, di quanto freddo facesse nel castello e che la gente andava fuori per scaldarsi, di quanto noi amici fossimo stanchi e sfatti e volessimo solo andarcene a casa alle ventuno quando loro continuavano a metterci in mano delle birre.
La B. era felice come non l'avevo mai vsta. da quando le abbiamo chiuso il vestito ha iniziato a correre di qua e di là come una bambina salutando tutti incurante dello strascico. quel velo di merda ha raccolto ogni granello di polvere che passava e arrivati in chiesa era già nero...uscita dalla chiesa mi ha detto guardami la scarpa destra dove la giarrettiera si era accomodata sulla caviglia... io l'ho presa e me la sono nascosta in borsa - robe che a me farebbero venire i capelli dritti mentre lei era talmente felice che non glie ne fregava una mazza di quello che accadeva.
Ora gli sposini sono alle Bahamas con buona pace di molta gente e a pensarli lì che se la spassano provo una sensazione di beatissima libertà, salvo ricordarmi un secondo dopo che ora a noi mancano quaranta giorni....!  

I tre giorni di ponte alla fine non sono stati esattamente di relax, tra rigenerare una casa che giaceva abbandonata a se stessa da settimane, occuparmi di bollette e assicurazioni e l'inaspettata nascita di mia cugina - ebbene si, proprio una cugina vera, di primo grado! - di cui racconterò nel prossimo post, ma sopratutto tediati dal mio preciclo e da una sensazione di inadeguatezza che questi giorni matrimoniali mi hanno lasciato addosso... ho ripreso in mano le redini soltanto da lunedì anche se questa settimana tra il ciclo e la stanchezza accumulata sta procedendo abbastanza fiacca... penso che quando vedremo il 15 sul calendario e ci renderemo conto che manca un mese... si salvi chi può!

mercoledì 1 giugno 2016

Sono stanca stanca stanca.

indipendentemente dalle ore di sonno che riesco a farmi, sto dormendo davvero male. sono agitata, stufa e stanca e non vedo l'ora che sia lunedì prossimo o almeno venerdì e che questo masso di matrimonio sia passato. In realtà venerdì, sabato e domenica, dovrebbero essere belle giornate rilassanti a confronto di tutte quelle dell'ultimo mese - non ho avuto il tempo di organizzare un bel niente quindi decideremo il da farsi sul momento - ma non avrei neanche voglia di staccare la spina, soltanto di andare avanti per la mia strada e senza questi impicci che mi hanno già succhiato via troppa energia.
Ieri è stata tosta, ero tornata alle due dalla bevuta con le compagne di corso lunedì sera, in pausa pranzo sono passata a ritirare in lavanderia la camicia di Ego che indosserà al matrimonio della B., in farmacia a comprarmi un doposole e al supermercato a fare un po' di spesa, arrivata a casa ho mangiato alla velocità della luce e lavato i denti per poi poter rimanere al telefono fino all'ultimo minuto con la Super F. con gli auricolari rassettando casa. alle diciasssette sono passata al pet shop per comprare le pappe ai pelosi e mi sono presa l'acquazzone in testa per trovarlo chiuso con le luci accese.. sono andata a casa mettermi una gonna e recuperare superabbronzante, salviette struccanti e cerchietto per capelli, sono ripassata al negozio che era finalmente aperto e poi a fare la lampada. A casa doccia, finito di rassettare tutto quello che non eo riuscita a fare a pranzo, preparato cena velocemente che Ego doveva cenare presto per andare a giocare a calcetto alle nove, stirato il mio vestito per il matrimonio, i suoi pantaloni per il matrimonio e altre due cose che erano asciutte dato che questa settimana non stirerò oltre. alle unidici scrivevo i cartelloni da attaccare nella via di casa della B. stasera, ennesimo check degli outfit miei e di Ego sia per il matrimonio che per stasera - ma per stasera deciderò all'ultimo in base al tempo perchè vorrei mettere il vestitino usato per sposarmi ma danno tempesta e fulmini e in caso mi metterò un jeans con un tacco che avrei voluto evitare dovendo io muovermi molto per fare le foto tutta la sera. Alle unidici e trenta ero a letto, avevo steso una lavatrice, ne avevo attaccata un altra e impostato la partenza ritardata alla lavastoviglie. 
Dovrei aver fatto tutto per il matrimonio, oggi non avrò molto tempo. uscita di qui andrò a prelevare e a comprarmi il tabacco, a fare l'ultima lampada, a casa a docciarmi e mangiare e alle tre debbo essere dalla parrucchiera che in media ci mette due ore a farmi la piega... alle sette e mezza dobbiamo essere alla location della seranata e dovrò ridocciarmi, decidere cosa mettermi e risistemarmi il trucco. potrei scommettere che stanotte verso l'una sarò lì che mi controllo i peli delle gambe e allineo pochette, stola, scarpe nello sgabuzzino, che non chiuderò occhio e che domattina sarà una corsa contro il tempo.
A coronare il tutto, ieri sera Ego mi annuncia che le previsioni sono cambiate e per domani sono previste abbondanti piogge, fulmini e tuoni. Ho pianto io come una bambina mentre stiravo perchè mi dispiace per lei, non oso immaginare come si senta lei... stamattina le ho soltanto chiesto se ha un grosso ombrello in caso dovesse servire e mi ha risposto di sì. anche per me non sarò una passeggiata se pioverà, morirò di freddo - e quando ho freddo con la pelle d'oca mi si vedono pure tutte le vene nelle gambe, tutte queste lampade si riveleranno inutili - dovrò correrle dietro cercando di farle sporcare il meno possibile quei due metri e venti di velo che ha e mi bagnerò come un pulcino. 
Anche i cartelloni che le ho preparato, se stanotte pioverà a secchiate così, domattina saranno delle schifezze sciolte... 
Ma ci si può far poco, quindi... gambe in spalla, vado a sposare la B. e torno.
 

martedì 31 maggio 2016

E' come se

la vita continuasse a farsi beffa di me.
Potremmo pensare che voglia mettermi alla prova oppure più semplicemente che mi prenda per il culo.
Forse è la mia punizione per tutte le volte che mi sono sentita arrivata, le volte in cui ho azzardato uno sguardo di compassione verso le amiche single per le quali il matrimonio è un utopia, quelle in cui mi sono addirittura permessa di pensare che forse dopo un padre morto, una madre matta e una famiglia stronza, almeno almeno meritavo un matrimonio felice, una mia di famiglia che non fosse matta o stronza o morta.
Non bastava evidentemente la crisi di Ego di novembre e la rottura di tutti gli equilibri, l'arrivo di uomo che sembrava fatto su misura per me ad offrirmi una via di fuga. ora che sono serena e convinta delle mie decisioni, ma sopratutto legalmente e - pare - felicemente sposata, ad un mese e mezza dal matrimonio "di vetrina" mi si palesa una situazione che ho sognato e desiderato per circa quindici anni.
I pochi di voi che mi seguono dal primissimo blog potrebbero ricordarsi di quello che chiamavo l'ex-storico - che passati dieci anni, storico non lo è per niente - con cui non ci siamo mai più rivolti la parola da quando ci siamo lasciati a sedici anni io e diciassette lui.
Quello che è rimasto lì, che quando in tutti questi anni l'ho incrociato al supermercato, alla festa del paese, nel parcheggio delle poste, mi ha fatto quell'effetto lì. per rendere l'idea, l'ultima volta era natale dell'anno scorso... dovevo andare a pagare il bollo in autoscuola, sono scesa dalla macchina, l'ho visto davanti alla porta dell'agenzia e me ne sono tornata in macchina a testa bassa come una ladra... gambe che tremavano e farfalle nello stomaco.
L'unico essere maschile con cui ho avuto un qualcosa che ha sempre avuto il peso di quelli con cui non ho avuto qualcosa.. non so se mi spiego. gli altri sono c''è stato quello che c'è stato e poi è finito, lui è non mi ha voluto abbastanza e non ci è stato quello che ci poteva essere.
L'unico che ho sempre pensato potesse avere una chance contro il mio Ego.
Mi si palesa suo fratello, che ai tempi aveva una decina d'anni e adesso è un venticinquenne figo da paura. mi chiede perchè mangio crecker alle quattro e mezza di sabato notte in una discoteca, gli rispondo perchè asciuga e lui rilancia dicendomi che sotto c'è suo fratello e potrei andare a salutarlo. gli rispondo che con il fratello non ci si è mai salutati e lui se ne va. dopo una quindicina di minuti mentre ci mettiamo in coda per uscire me li vedo arrivare insieme, e l'ex-storico con cui il saluto non c'è mai stato mi bacia e mi abbraccia come se fossi sua sorella. Iniziamo un discorso che finirà alle 8.30 del mattino daavanti a un caffè in autogrill. un discorso di quelli tutto un ma ti ricordi? ma ce l'hai ancora la mia maglietta? come si chiamava quello lì?! aspetta, aspetta, non dirmelo che indovino.
mi annusa tipo segugio e dichiara che la mia pelle ha lo stesso profumo di quindici anni fa. mi si infila in macchina.
Io muoio di sonno e gioco con i capelli per non svenire, lui parla e parla e parla. mi racconta della lontananza con lei e della sua sofferenza. 
Sostiene che: in tutti questi anni non ha mai smesso di pensarmi e avrebbe sempre voluto cercare un contatto. di aver avuto un sacco di problemi con lei  a causa mia nei primi anni, così come io ne avevo con il Topo. si mangia le mani per non aver saputo quando mi sono lasciata col Topo prima che mi mettessi con Ego. di ricordarsi ogni volta che in questi anni ci siamo guardati dritto in faccia senza salutarci - data, luogo e com'ero vestita. - e, gran finale, che se ci siamo incontrati proprio adesso un motivo c'è e che se io voglio lui è pronto a lasciare baracche e burattini e frequantarci. 
così. 
senza mezzi termini. 
senza patemi d'animo verso la tipa con cui sta da un anno dopo essersi lasciato con me, col quale però pare sia in rotta dato che lei vive da due anni a londra senza intenzione di tornare e lui non ha alcuna intenzione di trasferirsi. 

Va considerato che, cose come queste dette da lui, io me le sono sognate la notte ad un ritmo di una volta a settimana fino ai venticinqueanni circa... fino a Ego.
Perchè tra me e lui è stata una storiella ma mica neanche tanto. Ora la vedo con gli occhi di un adulto ma capisco che come prima esperienza di entrambi non sia stato qualcosa che si dimentica e forse, prendendo per vero almeno la meà delle cose che mi ha detto, sono stata stupida in tutti questi anni a pensare che sia stato così solo per me.
Tra tutti i tira e molla siamo stati insieme quasi tre anni. prime esperienze sessuali, prime uscite pubbliche accompagnati, primi coinvolgimenti dei genitori. per me primi dolori, primi malatissimi modi di misurare l'amore verso me stessa attraverso gli occhi di un uomo. per lui prime delusioni, quando per vendetta ho limonato con suo cugino, e con il suo amico, e con l'altro suo amico. 
Queste cose, tre anni di queste cose, avrebbero un valore anche oggi, come potrebbero non averle a quell'età lì? Forse anche io in qualche modo l'ho segnato seppur in maniera differente.
Lui è stato il mio primo argomento di discussione in terapia, stavo con gli Occhiazzurri eppure continuavo a non sentirmi degna di nulla perchè non c'era più lui ad apprezzarmi ed era un po' come se il suo dirmi non vai bene bastasse a farmi pensare che non sarei andata bene mai e per nessuno. era come se mi avesse lasciata lui mentre ero io che ero scappata a gambe levate da un giorno all'altro senza alcun preavviso non facendomi mai più nè vedere nè sentire. All'inizio vevo troppa paura che tornando indietro non avrei trovato niente di diverso, poi di un rifiuto da quando è subentrata lei.
Quella sensazione lì, quella di non essere amata abbastanza, di avere un occhio perennemente critico e blaterante di disapprovazione puntato addosso, se mi concentro riesco ancora a sentirla. 
Esco tranquilla per il mio paese da pochissimi anni e solo grazie a mio padre e Ego che al ritmo di colazione e aperitivo al bar mi hanno fatto scoprire che il mio è sì un paese piccolo, ma oltre all'ex-storico ci sono più o meno altre 6.900 persone che lo abitano secondo l'ultimo istat. 
La mia terapeuta sostiene che io sia stata cresciuta senza insegnamenti verso un patrimonio di autostima e fiducia in me stessa e che quel poco che ognuno di noi ha naturalmente in dotazione mi sia stato distrutto da quel ragazzo che avevo in adolescenza, che è lui.

Lo guardavo, a pochi centimetri da me, constatavo che ha dei bruttissimi denti adesso ma che se si esclude quello è diventato un gran bel ragazzo, cosa che quando eravamo ragazzini non era affatto. i miei gusti per l'uomo non bello erano già quelli da bambina e lui mi faceva letteralmente impazzire mentre ora, ad averlo così vicino da sentirne il profumo, non ho sentito niente. sarà stato anche il sonno, mi è sembrato di vivere un film. Mi sono sentita dire delle cose che avrei pagato per sentire, mi sono presa delle soddisfazioni enormi... gli ho detto che la sua fidanzata è un cesso - perdonatemi, lo so che non si fa - che pure lui pensavo sarebbe cresciuto meglio, che era un ragazzino psicopatico e che adesso gli stava bene che si mangiasse le mani perchè se solo si fosse sforzato ai tempi di farmi sentire un po' più al sicuro, un po' più apprezzata, probabilmente non lo avrei mai lasciato. Siamo riusciti a discutere un ora abbondante di situazioni verificatesi quindicianni fa tra adolescenti sotto un viale alberato con l'ombelico di fuori e gli zaini invicta. Ci siamo fatti un sacco di risate. mi ha ripetuto il suo numero di telefono una decina di volte perchè gli ho detto di non ricordarlo più e non volerlo salvare, ma la realtà è che me lo ricordavo eccome ...mi ricordo pure quello di casa sua qua e quello della casa al mare in Campania. mi ha fatto promettere che gli avrei mandato le foto della scatola che ho dichiarato di avere nell'armadio di casa dei miei dentro cui ci sono i pochi bigliettini che mi aveva scritto, l'unico regalo che mi aveva fatto e la sua boccietta di profumo vuota.
Questa scatola in realtà ce l'ho a casa mia, me la sono portata quando mi sono trasferita li con Ego a mo di cimelio. Per ora non gli ho mandato un bel niente e spero di riuscire a resistere. ho guardato la sua foto  profilo di whatsapp e la frequenza con cui accede.
La tentazione ce l'avrei, per riaprire quella scatola, per fare ancora due risate, ma ho paura di riannegare in un mare infinito di merda e ritrovarmi, di nuovo, tra tre mesi a chiedermi come è potuto accadere e come si fa ad uscirne.   

Se sto buona e brava è la chiusura di un cerchio, l'ultimo della mia vita rimasto aperto sul quale nutrivo pochissime speranze di recupero. devo solo stare brava e buona.
Ci sentiamo Michi, si divorzia anche.

giovedì 26 maggio 2016

Per non dimenticare - matrimonio della B.

Abbiamo iniziato con l'assurda - a mio parere - richiesta, di avere me e l'altra testimone vestite identiche come se fossimo delle damigelle - è una cosa che posso capire in matrimoni di un certo tipo, non nel suo che è un matrimonio di paese, con ripetto parlando, in una parrocchia di mille anime. lo trovo quasi ridicolo. 
Con l'altra testimone ci si conosce perchè eravamo tutte e tre al liceo insieme, i primi anni abbiamo avuto anche una certa confidenza poi ognuno ha preso a far parte del suo gruppetto e lei e la B. non erano nello stesso di cui facevo parte io. Con la B. ci siamo poi riavvicinate nel periodo della leva essendo dello stesso paese, con l'altra testimone non ci siamo mai più frequentate ma fortunatamente è una persona con cui non ho mai avuto niente da ridire, anzi... lei ha un negozio di articoli per la casa con la mamma e negli anni sono spesso passata a comprare qualcosa e a salutarla con piacere.
Questa è una gran figa... alta, fisico mozzafiato, occhi azzurri e i soldi di famiglia per avere anche un gran stile.
Ha avuto un bambino di recente e come tutte le fighe non si è sformata di un cm, anzi è se possibile migliorata perchè allattare le ha gonfiato un po' il seno che prima era mancante.
Io a fianco a sta gnocca, vestite uguali. e vestite uguali... attenzione, attenzione... di rosso.
di rosso a giugno, perchè la B. e il futuro marito hanno scelto bianco e rosso come colori del matrimonio.
Glisso sui commenti perchè fortunatamente io non sono nè un tavogliolo nè la torta e quindi non mi riguarda.
La mia gastrite è iniziata quando ci ha riunito in una colazione a casa sua mesi fa dove, con il bambino che urlava come un acquila nelle nostre orecchie, abbiamo concordato che ognuno avrebbe guardato i negozi per i fatti suoi e poi ci saremmo scambiate eventuali idee in un apposito gruppo whatsapp. Neanche a farlo appposta i vestiti quest'anno sembravano fare uno più schifo dell'altro, per non parlare del fatto che di rosso non vi era l'ombra. ad un certo punto abbiamo quindi pensato di fare una giornata tutte insieme in centro torino a bettere negozi ed è in quella occasione che ho iniziato a capire l'andazzo della cosa... quando l'altra testimone ha dichiarato che non sarebbe venuta perchè il gagno nei negozi non sa stare, non le fa provare la roba e strilla come un indemoniato ttuto il tempo e poi il sabato è l'unico giorno in cui c'è suo marito e vanno a fare la spesa... Il mio invece si gratta tutta la settimana per cui figurati, non avevo proprio un cazzo di meglio da fare. Io e la B. abbiamo fatto km, io ho provato le cose più improponibili, fotografate e mandate alla principessa che con i suoi tempi ci rispondeva da casa, ma niente... Un mese fa, ormai disperate, abbiamo preso un tubino rosso di Mango su Zalando, ci siamo riunite a provarlo a casa dalla B., io mi sono dovuta ordinare un taglia in meno - eh no, non è una bella cosa, perchè lei è perfetta... sono io che ho poco culo - e li mi sono cadute le palle quando la principessa ha dichiarato di avere già scarpa e stola da utilizzare e che avendo la borsa dei pannolini del bambino non avrebbe avuto una pochette.
Così ho passato le ultime tre settimane a cercare disperatamente un giacchino e una scarpa beige che si abbinassero con una stola beige che ho utilizzato nel 2011 per il matrimonio di miacuginadeficente e infine la pochette l'ho presa rossa come il vestito perchè trovare la scarpa dello stesso colore della stola è stata un impresa titanica e infatti il bolerino è più scuro - e mi auguro di non doverlo assolutamente usare.
Anche sulla pettinatura alla fine la B. ha ceduto messa di fronte al fatto che tanto la principessa ha i capelli fino alle spalle con riga laterale biondo pannocchia e io li ho lunghi fino al culo, castano chiaro con il frangione e che per quanto avessimo fatto la stessa pettinatura non saremmo mai state uguali.
Io farò una piega boccolosa - come avevo al mio matrimonio in comune - e basta, il che mi permette di lavarmi i capelli la sera prima e andare solo a farli mettere in piega dalla mia parrucchiera che si è resa gentilmente disponibile ad aprirmi il negozio in un giorno di festa, un ora prima di andare a casa della B. che fortunatamente è nella via dopo.
Dopo è arrivata la richiesta di organizzargli l'addio al nubilato. Io, perchè la princess per accordo pre-matrimoniale con il marito non partecipa agli addii e poi comunque lei è troppo impegnata con il piccolo lord urlatore nonostante la tata filippina che vive con loro e quindi non ne avrebbe avuto il tempo. Io invece, che me la gratto da mattino a sera, ho ricevuto l'onere ma da condividere con un altra amica tamarrissima della B. che doveva fare tutto lei e si è rivelata inadeguata dopo dieci minuti d'orologio e ad oggi informo costantemente di che cacchio faccio ricevendo in risposta molti pollici alzati su whatasapp e niente d'altro. Ha iniziato a mandare a cagare gente nel gruppo creato su whatasapp alla prima domanda in più e ho subito capito che se non avessi preso in mano io le redini sarebbe stato un puttanaio. parecchio tempo dopo infatti, il futuro marito della B. mi ha spiegato che questa amica della B. ha qualche problemino... cosa che lei non mi aveva minimamente accennato.
La princess non ha il tempo nemmeno di usare il cellulare che, poverina, sollazzarsi il pupo mentre la filippina le pulisce casa e seguire il marito nelle gare con il cavallo in scuderia è davvero impegnativo, per cui ho curato io i rapporti con il testimene del futuro marito della B. che naturalmente non è una persona normale ma un cacacazzo di prima categoria, secondo me anche un po' mitomane. Siamo partiti da settecento euro di regalo a testa... che io mi ci sono chiamata fuori immediatamente ancor prima di averlo mai visto in faccia. discuti e discuti siamo arrivati a € 350,00 che è decisamente più accettabile, dividendo in 4 le fedi e il Bimby. Poi da lì la qualunque che, per inciso, continua... il biglietto per il bimby. il testo del biglietto per il bimby. i cartelloni fuori dalla chiesa. le colombe da lanciare. il video con le foto. l'orario di rientro dall'addio al celibato. il copripalle per l'addio al celibato che vanno tutti a giocare a paintball e sia mai che qualcuno ci lascia gli zebedei. la copia del documento di identità per il pulman da affittare. 
Si procede con richiesta, pervenuta settimana scorsa, di partecipazione alla serenata che il futuro marito le farà la sera prima del matrimonio... occasione in cui noi testimoni potremo consegnargli questo benedetto bimby. un'oretta sotto casa loro, consegna regalo e tanti saluti dopo la schitarrata che l'indomani siamo tutti svegli all'alba? Ma ovvio che no. Il volpone che si sposerà ha affitato una villetta con piscina a pochi km dal nostro paese dove allestirà un apericena, ha invitato quasi tutti gli invitati giovani del matrimonio e prevede di mangiare e bere dalle diciannove, fare il bagno in piscina e cantare non so quale cazzo di canzone alla B. accompagnato da amici con strumenti. E io, naturalmente, sono quella che dovrà prelevare con una scusa la povera B. a dodici ore dal suo matrimonio e portarla lì. Quando ho fatto presente al volpone che la gente forse c'ha due cose da prepararsi e vorrebbe andare a dormire, che avere mezzi invitati in postumo sbornia il giorno dopo non è il massimo e sopratutto che io dovrei prepararmi tutto e lavarmi i capelli e un altro paio di cose che non sono cazzi suoi, la sua risposta è stata abbi pazienza Mico, prendeti mezza giornata di ferie. 
Ovviamente Princess, lord urlatore e marito dentista non ce la fanno e faranno giusto un salto veloce per la consegna del regalo ma poi subito a casa che l'urlatore deve dormire il giusto. 
Io dovrò pure aspettare che se ne vadano a dormire tutti perchè devo attaccargli dei cartelloni sotto casa, e il mattino seguente dovrò essere a casa sua alle nove e mezza - quindi dalla parrucchiera alle otto e mezza, quindi svegliarmi come minimo alle sette - per aiutarla a vestirsi perchè ha paura che sua madre vada in panico e non le sappia più legare il corpetto, la princess naturalmente arriverà quando riesce perchè sai il bambino. Il corpetto l'ho visto legare mezza volta, dato che ha sempre portato la princess con lei alle prove dell'abito, ha chiesto a me venerdì scorso ma l'omino del cervello in versione malefica mi ha anche detto che non le sarebbe stata di alcuna utilità la princess nel transporto di vestito, velo, scarpe, con il bambino in braccio. 
Penserete che sia finita qui, ed invece no. Siamo chiamati a presenziare anche domenica 3 luglio, ad un pranzo più pomeriggio in piscina in un agriturismo in collina, tutti i testimoni più consorti e prole, che sarebbe il nostro regalo come testimoni. un'idea anche carina se non fosse per il fatto che forse forse la penultima domenica prima del MIO matrimonio avrei avuto qualcosa da fare anche io - poi vogliamo parlare del fatto che devo mettermi in costume a fianco a quella strafiga? no, non parliamone. 
Oggi manca esattamente una settimana e sarei pronta a scommettere che verrà fuori dell'altro. 
Le "fatiche" devono ancora avvenire tra la giornata di sabato e quelle di mercoledì e giovedì prossimo, ma a livello emotivo sono tre mesi che fatico. ho faticato per non mandarli affanculo dandogli degli egoisti egocentrici, per non mandare affanculo la B. facendole notare la disparità tra me e l'altra testimone e di non aver mantenuto il nostro patto iniziale di non darci compiti gravosi l'un l'altra e non metterci in condizioni di dover spendere troppi soldi quando abbiamo appreso che ci saremmo sposati a così poca distanza l'una dall'altra, per non mandare affanculo l'innumerevole quantità di capre con cui ho avuto a che fare durante questi lunghi mesi.
Faticato a stare galla nel mio sentirmi continuamente inadeguata, troppo brutta, troppo poco socevole, troppo grassa, troppo impegnata, troppo poco presente, troppo poco generosa di regali - naturalmente la princess non ha fatto una mazza ma le ha regalato il diadema di diamanti che indosserà sul velo, intimo per il dopo di Chanel, bracciale d'oro. 
Venerdì prossimo sarà una delle giornate migliori della mia vita tutta.

Prossimamente le differenze tra Micole testimone della B./la B. testimone di Micol.

mercoledì 25 maggio 2016

Chissà quanto sto fumando.

ogni giorno penso domani le conto, poi non ne ho il coraggio e rimando. sono convinta di esser ben oltre il classico pacchetto al giorno ed è proprio il fatto di non avere pacchetto a farmelo pensare. qualche notte fa' ho addiruttura sognato di vedere vuoto il pacchetto di tabacco da 40g in poche ore e pensare la situazione mi sta sfuggendo di mano.
A settembre smetto. mi taglio i capelli poco più in su delle spalle con metà testa sotto rasata, mi faccio i secondo buchi alle orecchie e un tatuaggio, inizio il corso avanzato di fotografia, mi alzo tutti i giorni un ora prima per fare il letto, inizio seriamente a cercarmi un altro lavoro e a leggere almeno due libri al mese.
si si si si si crediamoci.
Oggi le batterie sono cariche. la giornata più pesante della settimana potrebbe essere stata ieri - uscita dall'ufficio in pausa pranzo lavanderia, macellaio, banca, bancomat, posta, pranzo in dieci minuti, uscita dall'ufficio al pomeriggio estetista per sbaffamenti e laser, a casa depilazione, doccia e phonata ai capelli il tutto intervellato da girata dell'arrosto e taglio patate un po' in accapatoio, un po' nuda incremata come una triglia, un po' con i capelli che sgocciolavano nell'arrosto. dopo cena mi si chiudevano gli occhi guardando Gomorra che tra l'altro quest'anno trovo di una noia mortale salvo momenti di esagerata cruenza.
Anche domani non si scherza, dopo l'ufficio passerò a farmi tagliare la frangia e poi volerò a casa della Wonderwoman per manicure e pedicure... se va bene arriverò a casa alle h 21.30 e dovrò ancora darmi una sistemata per la prova d'abito di venerdì mattina - che ieri ho finito la crema depilatoria a metà dell'opera quindi ho solo mezze gambe depilate.
Oggi ho di nuovo avuto un pausa pranzo turbolenta, sono passata in paese a farmi aggiungere buchi al sandalo che metterò sabato sera, a fare un po' di spesa al simply e poi dai cinesi a dieci minuti da casa a comprare un paio di antenne falliche e uno stetoscopio dalle medesime forme per la B. Mentre rientravo a casa mi ha chiamato la S. su facetime e ci siamo rimaste finchè non sono partita di casa dopo aver smangiucchiato al volo e rassettato il bagno. quando uscirò avrò un ora per rassettare il resto della casa e rassettarmi me poi andrò a fare aperitivo con la B. e alle sette e un quarto Ego dovrebbe passare a prendermi. ci fermeremo a cenare al macdonanald lungo la strada per l'ufficio del nostro chef che incontreremo alle nove e con il quale temo che passeremo parecchie ore. 
Momento catartico, scelta del menù, di cui ci siamo già fatti un idea domenica sfogliando la lista di portate che ci aveva fornito ma che definiremo bene questa sera.
L'ansia per sabato sera sta aumentando, sopratutto al mattino appena sveglia.. me ne sto sul cesso con la tachicardia a fissare il vetro della porta dove mi si palesano gli immaginari scenari peggiori. Il ristorante che ci dice che ci costa settanta euro a testa e le altre invitate che mi mangiano viva. Un tacco che mi si spezza lungo la strada dal ristorante alla discoteca. Pioggia a secchiate e noi tutte bagnate.
La B. che mi dice che sono un amica di merda.
E come se le diciannove paure che ho a riguardo non bastassero, quel gran rompicazzo del testimone del futuro marito della B. oggi mi ha chiesto se mi sta bene mandargli 50 foto, e ripeto e sottolineo 50, dell'addio nei giorni seguenti, che vorrebbe preparare un video da proiettare durante il matrimonio. 
Così adesso ho l'ansia di non avere abbastanza bei momenti per fare foto, di non fare belle foto, di non avere 50 foto decenti. anche perchè la macchina fotografica la poserò in macchina prima di andare in discoteca ma è probabile che tutti i momenti più carini avvengano da quel momento in poi.
Non riuscirò a preparare niente prima di venerdì pomeriggio, momento che avevo deciso di destinare alla pulizia della Gcasa ma che evidentemente salterà.
Come me le porto tutte quelle cose, borse di carta tipo zingara con tacca dodici e messa in piega, in giro in centro a torino, con una reflex da tre kg e venti al collo?
e sarà saggio mettere i tacchi?
perchè ho comprato un vestito che con i sandalini bassi mi fa sembrare mia nonna?
perchè la B. mi ha fatto questo?
cosa ho fatto di male nella vita? 

Poi mi chiama la commercialista, ma ti sei dimenticata della dichiarazione dei redditi?
non mi sono dimenticata, è che c'ho un addio al nubilato li mortacci.