Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

venerdì 22 aprile 2016

Stanca

di una stanchezza nuova. una giornata piena di cose, come prima, ma fatte da una nuova me, che per la prima volta in trent'anni... si piace. 
Ora mi piace di più scrivere a casa verso quest'ora della sera, alla mia scrivania, con il pigiama e sopra la felpona di Ego... una tazza fumante o una birra, dipende un po' da come gira. Anhe in casa mi sento di nuovo a casa mia, grazie a un lavandino nuovo - alla stella giusta - e infatti ho ricominciato ad occuparmene... domani e dopodomani saranno dedicati al cambio stagione delle scarpe, inizio di quello dei vestiti e preparazione antipasti e dolce per una cena dalla B. sabato sera. Tutto sempre intervallato da messaggi audio con le amiche, telefonate varie che finiscono in post it attaccati in ogni dove, scarabocchi sul calendario, avvisi inquietanti appaccicati al frigo. una carezza alla Gigghi, un lancio della pallina al Gigatto, un caffè mentre mi guardo il nuovo articolo sulle pettinature sposa. 
E' come se all'improvviso mi avessero dato le MIE scarpe. giuste, comode, belle, perfette. 
Bisogna perdersi per ritrovarsi.. mecojoni, negli aforismi ci andrebbe l'asterisco piccolino con didascalia sotto che spiega cosa vuol dire realmente perdersi, toccare il fondo, riempirti i polmoni di dolore e qualche dettaglio su come sarà poi fino al giorno in cui riuscirai finalmente a far entrare dell'aria pulita.
Quello che intendevo dire nel post precedente è che ho smesso di soffrire.
Per lui, per Ego, per la me schiacciata da tutto questo, per le mazzate ripetute che la vita mi ha dato negli ultimi anni. Anche questa me la dicevano, un giorno smetti di soffrire e basta... ed è vero. prima passi dall'inferno e ne conosci tutti i suoi angoli più nascosti ma poi smetti di soffire... se smettere di soffrire è quello che vuoi. E io lo volevo perchè fondamentalmente il mio problema era il non riuscire a portare avanti la mia scelta perchè ratio e sentimenti erano in continua lotta e il tempo scorreva e vedevo la vita passarmi davanti incapace di muovermi. 
Una mattina mi sono alzata e ho ricominciato a tenere la mia testa dov'era il mio corpo, una mattina ci sono riuscita dopo tante mattine in cui ci avevo provato invano. poi un pomeriggio, poi una sera, poi un giorno intero. 
Mi sento diversa, mi sento sola, o meglio so di esser sola mentre prima non lo sapevo. E sola vado, faccio, disfo. 
Ego non è più quello di prima ma è sempre l'uomo con cui condivido la vita e che sposerò legalmente lunedì 9 maggio... magari gli cambierò soprannome. 
Lui non è più lui ma un concentrato dei miei limiti, il disegno del mio egoismo, della cattiveria di cui siamo capaci, il mio istinto di sopravvivenza, il mio scheletro nell'armadio. 
La mia vita è più chira, più vera, più umile, più povera ma è quella che voglio tradotta in realtà. 
Va tutto bene. e non lo scrivo per autoconvincermene o per convincere voi ma perchè è vero e quando l'ho realizzato ho pianto dalla gioia pensando a quanto invece se un solo tassello non fosse andato al suo posto qualche mese fa, potrebbe non andare affatto tutto bene. 
Sono felice di sposarmi. non vedo l'ora che sia quel giorno, non vedo l'ora di avere la fede al dito, di gurdare Ego negli occhi, di vedere le foto del mio matrimonio. 
Sono una sposa cazzo, sono una sposa a tre mesi dal matrimonio e sono felice perchè sogno di sposarmi da quando sono bambina e sogno di sposare Ego dalla prima sera che siamo usciti. 
Sono felice e va tutto bene, devo solo accettarlo e farci l'abitudine.

4 commenti:

  1. e ALLORA W LA NUOVA TE!!
    PER LE FOTO DOVRAI AVERE TAAAANTA PAZIENZA I PRIMI GIORNI SPULCERAI I VARI PROFILI DELLE PERSONE CHE ERANO AL MATRIMONIO, HANNO FATTO LE FOTO E LE HANNO PUBBLICATE E TI INCANTERAI A GUARDARLE!

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  2. Una si può raccontare una storia, farsela piacere e crederci anche. Ti va bene così? Perfetto!!! Auguri e figli maschi.
    Lella

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  3. Lella hai perfettamente ragione... Che tristezza Micol... Che grande tristezza...

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  4. Ciao bella Micol, ho letto due mesi di post arretrati e ho provato ad entrare nello schermo e abbracciarti, chissà se arrivano gli abbracci virtuali degli sconosciuti. Quel giorno, il giorno del matrimonio vorrei essere lì a guardarti di nascosto e ad essere orgogliosa di te, perchè stai affrontando il dolore, perchè affronti te stessa e questo lo possono fare solo le persone veramente intelligenti. Non ti preoccupare tutto andrà per il meglio. Si cambia, e cambierete ancora tu ed Ego, state camminando mano nella mano e già questo è bellissimo.

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