Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

martedì 27 settembre 2016

Ieri non ho fatto in tempo

a finire di stilare il mio bel programmino della settimana che mi si è sputtanato tutto quanto. 
Ecco perché qualche tempo fa avevo deciso che non avrei più fatto programmi oltre le ventiquattro ore, me ne ero dimenticata.
Alla fine questa sarà una settimana di quelle da cardiopalma, sopratutto oggi e domani. 
Oggi parto con un bonus perché sono straordinariamente sveglia dalle sette e ho già rigovernato buona parte della casa, mi ero impegnata a farlo pensando di andare a farmi cerettare il baffo in pausa pranzo ma purtroppo l'estetista mi ha appena dato picche per cui avrò la pausa pranzo intera e va bene anche così. 
Sono un mostro tra la frangia lunghissima che si apre in due stile scolaretta e il baffo in evidenza, macosacivogliamofare.
La Gcasa deve essere apposto per quando alle diciassette arriverò direttamente dall'ufficio con l'elettricista - padre della S., marito della Matre della S. notissima pettegola sempre aggiornata, dal marito appunto, sul livello di polvere e ordine delle case altrui - che forse non mi entrerà nemmeno in casa perché in realtà deve verificare l'antenna sul tetto. Poi lo accompagnerò dall'inquilina del primo piano che ha problemi con il citofono e, anche se non avesse finito, per le diciotto e quindici al massimo li mollerò per l'aperitivo con la B. con prima un passaggio dal macellaio - ieri era chiuso, continuo a non memorizzare gli orari di apertura e chiusura dei negozi del paese dove vivo dalla nascita.
Poi stasera si cucina, voglio già fare anche la parmigiana stasera in modo da essere più tranquilla domani quando andrò anche appunto dall'estetista,  e attenderò le cotture studiando.
Ieri sera ho finito tutto il diario di bordo del matrimonio e fatto tante altre cose, alla mezza ero a letto ma è arrivato Ego appena mi stavo addormentando facendo il suo solito baccano. Quando lui si è finalmente sdraiato, i mici hanno iniziato a fare lotta greco-romana con annessi urli spaventosi, non so quante volte Ego si è alzato a dividerli e alla fine penso di essermi addormentata non prima delle tre... spero di recuperare stasera anche se sarà difficile, se Ego mangia alle undici bisogna almeno dargli il tempo di digerire.

Lo scorso weekend ho fatto due tristi scoperte nel mio armadio. 
La prima riguarda il piumino sintetico ikea comprato l'anno scorso - con sacco da utilizzare "da brutto" lavando via i peli dei mici quando mi pare, ricorderete una decina di post a riguardo. Io e Ego siamo delicatini, che nel caso specifico significa freddolosi, per cui la settimana scorsa avevamo deciso che nel weekend avremmo tirato fuori il piumone in barba al calendario che ci segnalava ancora in settembre. Domenica quindi ci siamo adoperati e dopo aver fatto aprire ad Ego tutte le scatole ordinet sull'armadio e tutte quelle dentro l'armadio - da notare quanto Ego da dopo il matrimonio sia sempre molto disponibile nelle operazioni casalinghe, strano ma vero - e dopo aver verificato in ogni posto dove poteva potenzialmente essere, la verità mi ha colpito come un epifania improvvisa: il piumone giace in lavanderia, quella da sette euro e novanta della Coop vicino a casa dei miei suoceri, da una cosa tipo inizio maggio. 
Insieme al flash di dov'è la ricevuta mi è venuto anche quello del cartello sulla porta della lavanderia: non si risponde dei capi non ritirati entro 90 giorni dalla consegna. Chissà. Se rivedrò il mio piumone o no. Sopratutto perché per altri giorni non riuscirò ad avvicinarmi al luogo dove viene trattenuto.
L'altra triste scoperta riguarda il mio giubbotto di eco pelle nero di Zara, a cui ho scoperto un inizio di spelacchiamento nel colletto esattamente come successo a quello beige buttato la scorsa stagione, con la differenza che quest'ultimo era una roba di simil cartone marchiato Pinkie e pagato tipo venticinque euro mentre quello di Zara avrebbe dovuto essere di altra fattura.
Le scuse per comprare qualcosa di nuovo giovedì pomeriggio lievitano.
 
Mi sento una schifezza, pelosa e grassa. sono ingrassata da dopo il matrimonio, non saprei di quanto ma azzarderei un tre kg tutti, i jeans continuano comunque a chiudersi eppure io mi sento una balena... ciclo, vieni a me, so che sei lì dietro l'angolo.. Non venire con me in Croazia e in Romania con un pantalone nero strettissimo e il mio capo che non sta zitto un attimo, ti prego...
 

lunedì 26 settembre 2016

Come accade ormai tutti i lunedì

sono distrutta. 
Nel senso che ho tosse cavernosa, raffreddore e indolenzimento sparso, ma anche nel senso che ho sonno e me ne sarei rimasta volentieri a letto.
Ieri sera ci siamo messi sotto le lenzuola alle due ma tanto anche quando andiamo a dormire presto io fatico ad addormentarmi la domenica perchè dormiamo troppo al mattino.
Questa sarà una settimana pesante nella quale io e Ego ci vedremo pochissimo per cui ieri sera ci siamo concessi una cena da American Graffiti - passata a rievocare entusiasmati colori e nomi dei cibi mangiati durante il nostro viaggio di nozze che poi purtroppo non hanno soddisfatto le aspettative perchè molto diversi nei sapori - e un film al cinema - Trafficanti, carinissimo.
In realtà stiamo uscendo spesso, questo è il periodo delle sagre di paese nella nostra zona e ogni weekend andiamo in giro a mangiare e bere, però siamo sempre con amici, mai da soli.
Per me sarà una settimana pesante anche in ufficio e proprio per scherno intendo passare ogni attimo libero a mandare curriculum nell'etere... oggi il viaggio della prossima settimana si sta ancora formando in tutti i suoi dettagli ma da domani dovrò preparare tutto il materiale per le varie riunioni.
Stasera Ego sarà a cena con l'amico napoletano di passaggio al nord senza l'amica M., ospite da un altro amico che è uno dei due testimoni di nozze di Ego, e io e la M. abbiamo premuto perchè si mangiassero una pizza tra uomini che ci sembra cosa buona e giusta.
Io farò un veloce passaggio in macelleria e al pet -shop dopodichè mi dedicherò tutta la sera al completamento della parte di diario - e quindi da scrivere a mano, in silenzio e con calma - del nostro weeding book, che è ormai diventato un faldone spesso quasi dieci cm. Sarà poi solo da portare a foderare,  avevo provato con i fogli pretagliati che si comprano in cartoleria ma è fuori misura per cui la cartolaia mi ha detto che se glielo lascio un giorno ci pensano loro.
Domani invece farò un aperitivo veloce con la B. a cui devo restituire una chiavetta usb in cui le ho messo foto varie dei nostri matrimoni e una marea di foto e video che ho ritrovato facendo il lavoro di archiviazione delle scorse settimane, primi tra tutti i video della nostra vacanza post-maturità ad Ibizia che non le ho mai dato e mi rinfaccia da dieci anni.. sarà una bella sorpresa. Per le otto sarò a casa, Ego arriverà non prima delle unidici dall'allenamento e svolte due o tre mansioni casalinghe potrò scegliere di iniziare a studiarmi il manuale di fotografia che sto stampando a pezzetti goni volta che i capi non ci sono o di continuare a scrivere.
L'importante novità del weekend è che ho iniziato a scrivere. Iniziato a scrivere il libro mi pare troppo come affermazione, non oserei pronunciarla con la voce, ...diciamo che ho iniziato a scrivere della roba in un file word, per il libro. Al momento più che scrivere dovrei fare delle ricerche di alcuni testi, trovarli nella libreria del kobo e mettermi a leggerli, ma battere sulla tastiera è molto più esaltante e mi conosco abbastanza da sapere che mi fermerò solo quando avrò esaurito le idee e sarò obbligata a sbattere il muso contro la realtà di dati che mancano. Ma non mi preoccupo, non mi corre dietro nessuno e ho sempre saputo che iniziare non era che, appunto, l'inizio. Aver aperto un nuovo file word e aver trasformato diverse note dell'i phone in qualche pagina scirtta è già un grandissimo passo che andava fatto da tempo.
Sono felice di questo e anche del piano di battaglia che ho verso la fotografia. 
Sono felice solo di questo, si potrebbe dire, dipende da che lato la si guarda.
Mercoledì avrò a cena il cognato vecchio e sono molto tranquilla a riguardo... preparerò il ragù per gli agnolotti domani sera e martedì dopo l'ufficio avrò il tempo di fare la parmigiana di papate e una carne di cottura veloce che devo ancora scegliere. La Gcasa sempre più o meno apposto e sempre più o meno pulita sta iniziando a dare i suoi frutti, sulla mia psiche ma anche nella pratica.
Giovedì pomeriggio sarò in permesso, passerò a prendere la S. a mezzogiorno e andremo a Torino. Pranzetto dei nostri , alle 14.30 il parrucchiere per entrambe e poi fino alle 19,00-19,30 ce ne andremo a zonzo per negozi premaman e non, a fare un po' di shopping. Le proporrò di continuare con un cinema, magari anche cenando a casa e uscendo di nuovo dopo, perchè il giorno dopo lei riparitrà e la rivedrò solo sotto natale con un grande pancione ma mi rendo conto che la giornata sarà già molto stancante così per cui sono pronta a ricevere un no e farmi una altra serata di studio/scrittura con Ego ad allenamento.
Inizierò a pensare a che cavolo mettermi nei tre giorni di workout della prossima settimana solo dopo giovedì perchè spero di comprarmi qualcosina in giro anche se non voglio spendere granchè sopratutto per cose prettamente da ufficio... Venerdì o sabato li passerò a fare un po' il punto dei vestiti di mezza stagione/invernali che ho perchè tanto ormai qui fa un freddo cane mattina e sera, poi di conseguenza farò la valigia... è anche il caso che metta mani nei tre cassetti più cestina sul comò delle gioie - come le chiama mia nonna ma che nel mio caso sono quasi tutte di plasticona - sopratutto riguardo agli orecchini... potrei azzardare a mettere il primo paio di pendenti da quando ho fatto i buchi? o il primo paio di bigiotteria? Sulla seconda ipotesi ho molte più remore e sono arrivata a pensare di buttare in blocco tutti gli orecchini che possiedo che non siano almeno d'argento... poi però vedo le farfalle al luncinetto comprate a Santa Margherita Ligure da quell'amabile signora con la bancharella al porto, le ciliegie rosse prese dall'etnico vicino alla coop a poco più di vent'anni, chinchaglierie varie regalatomi dalle amiche di rotorno da viaggi importanti... e inizio a chiedermi se privarmene non essendo allergica ma solo paranoica non sia stupido.
Vi lascio con un referendum: il nuovo Harry Potter sì, il nuovo Harry Potter no? Devo scaricarmi un libro per i sei voli che prenderò la prossima settimana + prevedibilissima insonnia in hotel, escludo le letture che dovrei citate sopra perchè sarà già abbastanza pesante quello che avrò intorno a me e voglio qualcosa che mi rapisca, e lui è uscito... il punto è, sarà il solito brodo allungato di chi non sa accettare la fine e rimettersi in gioco con una nuova storia? tutti quei soldini ne varranno la pena? Le recensione sono così disparate e contrastanti che fare una media è impossibile, qui bisogna andare a sentimento. 

giovedì 22 settembre 2016

Da quando

ho prenotato la visita dall'otorino per il 10 di ottobre, mi sento una malata cronica che attende le cure. 
Mi soffio il naso ogni mattina per almeno le prime due ore da anni ormai, certi giorni di più e certi di meno, eppure mi mortifico per lo strombettare del mio naso in ufficio, tossisco anche un po' e impreco, come se fosse una cosa nuova. Guardo il calendario e conto i giorni smaniando per una cura risolutiva che spero la dottoressa mi darà, quando fino alla scorsa settimana erano almeno quattro anni che dicevo "devo chiamare l'otorino". 
E' incredibile quello che fa la nostra mente.
Al momento sto disperatamente cercando di scaricare Dropbox con la stupida speranza che essere iscritta trasformi per magia un documento fatto di merda e impossibile da stampare se non perdendoci una giornata ad una pagina per volta, in un bel pdf pronto alla stampa in un solo click.
Voglio farmi un ripassone delle basi di fotografia e approfondire cose che nel corso base sono state trattate velocemente, prima che inizi il corso avanzato, tra circa un mese, e vorrei farlo con il manuale che mi ha mandato mio cognato di circa 240 pagine con molte illustrazioni e davvero ben spiegato. Il problema è che questo è in realtà un e-book e non un normale documento in pdf, e lo so che me lo potrei mettere sul kobo - potrei? si puo fare? fino ad ora ho sempre comprato i libri, regolato la luce e al massimo connesso nuovi wi-fi - ma io voglio la carta... un malloppo pesante da mettermi sulle gambe, pagine da sporcare, evidenziare, sottolineare, aggiungere note a margine con la matita... si può fare anche con l'e-reader, ma non è la stessa cosa.
Alla fine temo che mi comprerò un libro vero su amazon e rinuncierò all'impresa, dopo un pomeriggio e una mattinata sprecate a smanettare senza risultato.
Vorrei fare troppe cose, ed è un po' il problema del momento.
Fin ora sono stata affaccendata con i postumi del matrimonio e di una casa lasciata allo sbando per mesi, ma ho anche sistemato tutte le foto che possediamo in un archivio scrupoloso copiato su pc e hardisk e che voglio mettermi su dropbox ora che ne conosco l'efficiente esistenza e acquisito una routine casalinga che mi permette di avere una Gcasa sempre piuttosto decente e di non ammazzarmi di pulizie nei weekend , tutto questo mi ha tenuto anche lontana da qui. 
Stasera finirò il libro che sto leggendo e sono determinata a non iniziarne altri almeno per una decina di giorni, nel weekend pulirò a fondo il bagno e velocemente il resto, e dalla prossima settimana dovrei aver toccato il punto zero e iniziare davvero a fare qualcosa. Questa è l'idea, la realtà è che il punto zero davvero non lo si raggiunge mai perchè la quotidianità è una ruota che gira ma spesso non va da nessuna parte... non faccio in tempo a pagare le bollette e archiviarle che ne arrivano già delle altre, per fare l'esempio più banale. 
Ed è così per tutti, ma non tutti sono maniaci del controllo e dell'ordine come la sottoscritta.
Vorrei dedicarmi per bene alla fotografia, studiando ma anche esercitandomi e dedicando del tempo al consulto di siti a tema, pagine fb dedicate, siti e pagine instagram di fotografi che mi piacciono... coltivare la passione e non eseguire compitini velocemente come ho fatto fin ora. 
Vorrei dedicarmi alla scrittura sul serio, iniziare finalmente a buttare giù qualcosa che possa avere un futuro, ma anche leggere di più, approfondire certi argomenti di cui poi vorrei scrivere, e poi ho scoperto Wattpad e tante altre cose che mi emozionano solo a pensarci.
Ci proverò ma ottobre sarà un mese difficile... mi sono ormai dovuta rassegnare a fare il mio lavoro ancora per un po', quindi la prima settimana sarò tre giorni in Croazia e due in Romania con il mio capo, l'ultima ci saranno qui in visita i nostri fornitori più importanti, le due settimane di mezzo, che a quattro giorni a settimana/sei ore al giorno passano in uno schiocco di dita, saranno impegnate nel post viaggio da clienti e nella preparazione all'accoglienza dei fornitori. Intanto inizierà il corso di fotografia, ci sarà il compleanno di Ego da organizzare e il cambio stagione armadi da farsi...
Non sarà un bel mese, sarò quasi sempre di pessimo umore e non so quanto tempo riuscirò a ritagliarmi per queste cose, ma ci proverò. 
Magari per consolazione riuscirò a prenotarmi un weekendino lungo per il ponte dei santi... chissà!

mercoledì 14 settembre 2016

Ego ha preso a dormirmi addosso

e pare che questa sia la soluzione alla mia insonnia, molto più efficace dello xanas, dell'alcool, degli esercizi di extracorporea e persino della lettura ad oltranza finché la luce del kobo non mi impone di chiudere gli occhi. L'ho scoperto casualmente qualche sera fa, si è appisolato sul divano, io ho spento tutte le luci più invadenti, copertina sulle ginocchia e ho continuato a leggere incurante dell'ora. Quando si è svegliato mi ha chiesto di andare a letto, gli ho risposto che preferivo stare lì, di andarci lui, mi ha risposto che non voleva lasciarmi sola se non avevo sonno e si è praticamente sdraiato su di me, usando la mia spalla e il mio avambraccio come cuscino. La tachicardia che ho di solito dopo le ventitré e che mi impedisce di rilassarmi anche per ore si è lentamente acquietata, mi sono addormentata così. Il giorno dopo nessuno dei due camminava per i dolori alla schiena, ma così ho scoperto che quando mi si preannuncia una notte insonne mentre lui sta per addormentarsi, se si addormenta addosso a me, in meno di un ora in cui leggo tranquilla mi addormento anche io. Nel sonno poi mi divincolo e mi scopro sempre a dormire a pancia sotto, come i neonati, culo a papera e gambe a ranocchia... la mia schiena è conciata sempre peggio, pasteggio a voltaren e acqua minerale, ma almeno dormo... che dal ritorno dagli Usa stava diventando un utopia.
Il respiro di Ego mi calma, mi ricorda chi sono, e sopratutto perché - che è la w che mi tiene sveglia, fondamentalmente. Ora mi piacerebbe anche smettere di fare incubi terribili in cui insetti di ogni genere mi mangiano o mio padre sta continuamente male, si va continuamente in ospedale, si guida ripetutamente nell'isolato delle Molinette con il rosso del permesso per il parcheggio che si riflette sul parabrezza ferma al semaforo.
Ci sono giorni come oggi in cui sento un flusso di calma che mi accompagna e mi pare che tutto giri a ritmo, faccio le stesse cose di quando non c'è, ma mi costano meno fatica. Sarebbe bello capire da dove arriva per riuscire a crearlo quando non c'è... ma non lo capisco, non trovo un senso. A volte spunta nelle giornate peggiori in cui tutto mi fa schifo e ce l'ho con il mondo, a volte non c'è quando sono di buon umore.

Poco fa ho saputo che la S. sta covando una femmina, avremo una femmina, un'altra donna povera crista a cui proveremo a non far commettere i nostri errori. Il nome che le daranno mi piace tantissimo, sono entusiasta in mezzo a tutti gli altri sentimenti che provo per questa cosa, entusiasta perché me la vedo già alta, formosa come sua madre, con occhi sveglissimi e un aura attorno tipo quella che vedo a mia nipote LaGrande... un involucro invisibile creato da chi ti ama da lontano e ti pensa ogni mezz'ora di ogni giorno anche se tu non lo sai.
Ho voglia di scrivere della S. incinta ma poi mi agito appena ci provo, per ora mi limito a farle cucire la qualunque dalla excollegamicaM. cucitrice di professione e fantasticare con sua madre su tutte le schifezze che le farò mangiare alla faccia sua ogni volta che ne avrò l'occasione.
Intanto le pance intorno a me si moltiplicano, la mia leva in particolare sta dando il meglio ma in generale nel mio paese pare ci sia stata un impollinazione generale.. io mi tengo ben stretta il mio doloroso ciclo e il mio vortice di desideri e paure che prima o poi sarà anche da affrontare. 


giovedì 8 settembre 2016

Tutti a casa interi.

E oggi sono distrutta, stanca come se mi fosse passato sopra un camion, ho un sonno pazzesco e l'emicrania. All'una e diciassette ero nel letto, molto prima di quanto avevo ipotizzato... deve avermi stancato la tensione - o iniziare la settimana con un lunedì sera alcolico alla festa di paese non è stata una grande idea e mi sto trascinando il bisogno di riposo.
Un concerto indolore, durato due ore appena, cinque canzoni a testa, incluso il quarto d'ora perso per un problema audio appena Fedez ha iniziato a cantare. Siamo riuscite ad essere anche abbastanza vicine nonostante quando siamo andate a prendere posto fossero ormai le otto.
Io ho passato la serata tesa come una corda di violino sotto gli occhi divertiti dalla B., che è insegnante e anche adesso che non sta lavorando passa comunque molte ore con ragazzini per le ripetizioni e ci è abituata. Messa al mio confronto è come se lei non li vedesse nemmeno, è sempre tranquilla e non si fa toccare dalle loro richieste insistenti quasi non li sentisse, poi però quando apre bocca come per magia loro la sentono... mentre a me guardano con quelle facce da lontra a cui seguono sbuffi e sussurrati checagacazzotuamadrina. Tuttavia quando ho capito l'antifona ho lasciato che fosse la B. a ripetergli di non allontanarsi, smetterla di dare l'asta da selfie in testa a quelli davanti e varie ed eventuali ed è tutto andato molto bene, nessuna scena tragica per mancati autografi come è accaduto l'anno scorso quando io Ego l'avevamo portata insieme a mia cognata e fidanzato.
La mia perplessità riguardo i genitori della ragazzina compagna di LaGrande, è stata confermata prima da miacuginadeficiente che mi ha accolto in casa dicendomi che i genitori di questa glie l'avevano mollata al portone del palazzo e non si erano fatti vivi nemmeno per dire se gradivano riaverla a casa o se la sarebbero venuti a prendere - io e miacuginadeficiente abbiamo dovuto insistere con la ragazzina che sosteneva che la madre si sarebbe fatta viva, per farci dare il numero, e ce l' ha poi dato solo sotto minaccia di non riuscire più a vedere il concerto perché si stava facendo tardi - e dopo, quando a mezzanotte, non avendo ricevuto direttive da nessuno dei sei genitori, ho poi chiamato questa signora che mi ha risposto che loro pensavano sarebbe finito più tardi quindi adesso non erano a casa... di lasciarla da mia cugina che poi se la andava a prendere quando arrivava.. - che tanto, voglio dire... tutti svegli ad aspettare te all'una di notte.
Questa realtà mi cozzerà davanti agli occhi per giorni, nel riflesso dello specchio ci sono io sulla terrazza del Mac Donald, la voce di Fedez che esplode in un saluto e una prova di qualche secondo, la folla del Mac Donald che si precipita nel punto più esposto della terrazza a guardare, tutti che guardano giustamente lui, come di norma farei anche io, io che guardo mia nipote appoggiata alla ringhiera... la B. che mi lancia in un orecchio un qualche commento spinto sui pettorali di Federico Lucia e io che mi ripeto nella testa LaGrande non ti sporgere, non ti sporgere, non ti sporgere. O quando siamo saliti in macchina e mi è tremato un attimo il cuore nel constatare che si era messa nel sedile di mezzo perché in un nano secondo la mia testa aveva immaginato un incidente e avevo pensato che se proprio qualcuno si doveva sbrindellare sul parabrezza che almeno non fosse la mia.  
Da quando so che la S. è incinta, in me si è scatenata una guerra emozionale a tema. Ogni giorno la scimmia urlatrice e l'Ominodelcervello discutono di maternità, genitorialità, panza, nomi, vecchiaia senza figli, mutuo, cuscinoni da allattamento, cd da ascoltare in gravidanza, viaggi intorno al mondo senza figli.  
E ahimè, ha tutta l'aria di essere uno di quei fuochi destinati a durare, che per spegnersi devono trovare un loro sbocco in cui incanalarsi.

La giornata di oggi mi pare ancora lunghissima, ho fatto un po' di spesa in pausa pranzo ma mi sono dilungata in chiacchere con la tipa del banco salumi quindi poi non sono riuscita a rassettare tutta casa. uscita di qui andrò a farmi una lampada trifacciale perché sto notando un tentativo di ritorno alle origini da parte del mio viso a cui non voglio cedere, poi mi ficcherò sotto la doccia comprensiva di capelli e mi metterò a stirare un po' di roba in compagnia della S. su facetime che è sola con la sua pancia abitata causa trasferta del suo penedotato. Alle diciannove e trenta arriverà Ego a prendersi la borsa dell'allenamento - perchè gli uomini la borsa non se la portano dal mattino? gliel'ho anche chiesto più volte ma, poverino, la domanda lo manda in confusione - e per quell'ora spero di aver finito di stirare, avere solo più da riporre negli armadi. 
Preparerò ancora l'impasto dei pancacke che voglio poi preparare domattina a colazione - il venerdì dato che sono a casa, gioco alla brava mogliettina che prepara succulente colazioni... peccato non sia mai prima delle nove e mezza - poi teoricamente dovrei aspettarlo per cena alle 21.30 e c'è una buona probabilità che mi addormenti sul divano. O che mi addormenti adesso se non vado a procurarmi un caffè.

mercoledì 7 settembre 2016

Arrivare a casa

in pausa pranzo e seguire su per le scale la scia del profumo di tuo marito.
Entrare in casa inebriata pensando di trovartelo davanti... era uscito da poco, o aveva un tantino esagerato con gli spruzzi.
Sono nervosa, ho la palpebra sinistra che da giorni non smette di tremare.
Una punta dell'ansia di oggi la devo sicuramente a stasera, porterò la nipote La Grande e due ragazzini amici suoi al concerto gratuito di Fedez e J-Ax nello spiazzo di un centro commerciale qui vicino.
Ho l'ansia del parcheggio, di perderli nella folla, che li schiaccino, che li rapiscano, che sia tardi e non vedano nulla perché siamo troppo indietro, che faccia freddo, che faccia caldo, che debbano fare pipì o abbiano sete. Mi passerò una serata di merda ma LaGrande ha chiesto e laziadimmerda  non può dire di no alla seconda richiesta in dodici anni - la prima a otto anni, una ricarica da dieci euro al cellulare.
Verrà anche la B. con noi, se fossi stata da sola avrei gentilmente chiesto di non associarci altri ragazzini oltre la mia.
L'organizzazione, pressoché inesistente, di questa serata mi ha fatto a lungo riflettere condividendone con la S. - futura madre - su come possa un genitore affidare la propria creatura dodicenne a una tizia mai vista in faccia e mai sentita parlare. Li preleverò alle diciotto e non so a che ora li riconsegnerò, sicuramente non prima di mezzanotte dato che il concerto inizierà alle ventidue, il viaggio in macchina dura un ora e mezza tra andata e ritorno. Non sanno come guido, se ho le cinture nei sedili dietro, che tipo di persona sono.. potrei essere una poco di buono, una che beve e poi guida, potrei mollarli lì da soli e andarmi a fare i fatti miei. o potrei essere una brava persona ma potrebbe succedere qualsiasi cosa, questi non hanno neanche preso il mio numero di telefono da miacuginadeficiente giusto per sentire come parlo e farsi un'idea.
I miei genitori avrebbero avuto bisogno di un preavviso di un mese come minimo, per rifletterci su, avrebbero analizzato tutte le varie catastrofiche ipotesi, statistiche di attacchi terroristici comprese, avrebbero studiato l'accompagnatrice in più colloqui, mio padre le avrebbe controllato la pressione degli pneumatici e alla fine non mi avrebbero lasciato andare.
I miei erano dei pazzi smidollati e non predisposti alla procreazione - di base, a mio avviso, se non ti fidi degli altri, sconosciuti sopratutto, ok... ma ti metti un paio di scarpe da ginnastica e ce lo porti tu tuo figlio, non è che il figlio deve stare sempre a casa perché tu non hai voglia di certe rotture/non facevi figli - ma che questi lo siano comunque altrattanto per i motivi opposti e che di base ci sia sempre una non voglia di sbattersi che è per me imperdonabile.
Mi auguro di riportarli tutti vivi, quantomeno. E che la B. sia magnanima quando dovrò restituirle il favore.

martedì 6 settembre 2016

Il "segreto"

lavorativo menzionato qualche post fa era il licenziamento con giusta causa, che speravo sarei riuscita a mettere in atto questo mese.
Il consulente mi aveva confermato che dalla terza mensilità arretrata mi avrebbero concesso la giusta causa con la quale si può richiedere il sussidio di disoccupazione.
Quindi ho sperato che Madame non ci pagasse nulla fino al 16 settembre... e giovedì scorso è arrivata con la busta paga di luglio, bonifico fatto.
Breve storia triste.
Il mio sogno di gloria prevedeva che in questi due anni - lasso di tempo nel quale avrei percepito il sussidio secondo la stima dei sindacati - qualcosa si sarebbe mosso, l'azienda di Ego avrebbe preso piede e avrebbe potuto aver bisogno di una "segretaria" part-time (che nel caso si sarebbe fatta un corso di contabilità espressa) e nel frattempo avrei finalmente provato a scrivere e chissà, magari anche a fare un po' di foto non più per scherzo.
Quando mi ha dato la busta l'ho presa sul ridere, perché effettivamente ora che siamo in pochi le è più facile pagare gli stipendi e non recuperando gli arretrati sta riuscendo quasi sempre a cadere ogni trenta giorni... giorno più, giorno meno.
Era prevedibile, ma speravo di avere una botta di culo.
E' stato bello sperarci, crogiolarmi nell'illusione di poter finalmente fuggire da qui portandomi dietro un po' di giustizia, immaginarmi a raccogliere le mie tre cavolate sulla scrivania e dire addio a questi luoghi umidi facendo il salutodellaregina a manina tesa.
...stiamo organizzando un viaggio di lavoro per la prima settimana di ottobre e io non me ne sono curata affatto che tanto, nella mia testa, non ci sarei più stata - dopo natale, l'anno prossimo, la prossima volta.. niente che più mi riguardasse. 
E ora devo tornare con i piedi a terra, realizzare che sono sempre inchiodata qui finché la sorte non mi regalerà altro o semplicemente io prenderò decisioni diverse.
Io mi licenzierei lo stesso, lo dichiaro onestamente, consapevole di quanto sia irrispettoso anche solo pensarlo in questo momento in cui un posto fisso è considerato fantascientifico. 
Credo che ogni storia debba aver voce, ogni esperienza non possa essere confusa con un'altra. 
Credo che chi fa le pulizie in case altrui al mattino, e al pomeriggio da ripetizioni a bambini delle elementari, possa stare meglio di chi sta nel pulito in un ufficio sentendosi da anni violentata psicologicamente, usata, presa in giro e di conseguenza denigrata e schernita.
Credo che non si possa generalizzare, credo che un conto sia accettare adesso, da zero, un nuovo lavoro sei ore al giorno/quattro giorni a settimana, con mansioni abbastanza importanti ma uno stipendio sotto i mille euro... perché i tempi sono quelli che sono e allora va bene così, ci si adatta, ma un altro conto sia essere alla fine di una discesa travestita da scalata, unta, svilente, che ti obbliga ogni giorno a fare buon viso a cattivo gioco con chi ti cerca di farti fessa da più di dieci anni, combattendo battaglie interiori indecisa se far predominare il tuo senso del dovere o la tua dignità. 
Mi licenzierei e basta, farei lavoretti che trovo, di qualsiasi tipo, tirerei la cinghia il più possibile cercando di far bastare quel poco che entra dagli affitti che percepisco e spererei ogni giorno per il meglio, senza sussidi, senza certezze, saltando nel vuoto con un paracadute di piombo che è il rispetto per me stessa. 
Lo farei, e non è detto che non lo faccia.
Non ho nessuna intenzione di andare una settimana all'estero gratis, con un rimborso spese ridicolo che percepirò forse tre mesi dopo, lasciando a casa figli pelosi e marito e ritrovandomi poi tutto il da farsi nel weekend, dovermi magari anche comprare qualche nuovo pezzo di vestiario per l'occasione...per avere in cambio niente - se non ti piace lì c'è la porta.
Il tempo di giocare a Il Diavolo veste Prada è bellechefinito.
Mi trattiene Ego, che ha paura di sentirsi addosso il peso di unico sostentamento familiare, e la consapevolezza della concreta possibilità di non trovare mai più un contratto a tempo indeterminato con conseguente timore di non riuscire ad avere un mutuo quando ci decideremo finalmente a comprare casa.
Ma tant'è, che il mio tempo qui è finito... 

E' incredibile

come si possa vedere una persona più e più volte e non guardarla.
Non è la prima volta che mi capita. Forse sono una persona che guarda attraverso, forse mi sono persa un sacco di roba.
Così indifferente da non ricordarmi il nome, così poco importante da salutare distrattamente, neanche quel saluto che se posso io lo evito. Il saluto attento di quando ti importa.
L'ho guardato e di colpo l'ho visto, ho visto che ha occhi piccoli, fessure che brillano.
Spalle grandi e rassicuranti, voce che anche quando non canta pare farlo.
Un sorriso bello, che quando non è sincero si vede subito.
Avevo fatto uguale, lo faccio sempre. 
Mi accorgo e mi vergogno al pensiero che loro mi vedevano già prima. E chissà che ho fatto, chissà che ho detto mentre non guardavo. 
 

giovedì 1 settembre 2016

L'insegnante

del corso di fotografia mi ha appena scritto in una mail che tra pochi giorni uscirà il calendario dei nuovi corsi e io sento uno sfarfallio allo stomaco che manco quando siamo andati in gita all'aereoporto di Caselle con la scuola materna.
Il viaggio negli Usa è stato propedeutico ad un sacco di cose, una di queste è sicuramente l'acquisizione della consapevolezza di quanto la fotografia sia roba mia. Metto la reflex al collo, getto l'occhio nell'obbiettivo, e tutto quello che ne rimane fuori perde importanza e realtà, non fa più male.
Non credo proprio che potrà mai derivarne un lavoro ma non mi importa, la passione basta, ed è questo pensiero che mi fa capire che sono sulla strada giusta... così come quando ballavo sapevo che non sarei mai diventata una Carla Fracci ma non mi importava affatto, la danza di per sé bastava come nutrimento per corpo e anima fine a se stesso.
E averlo scoperto proprio quest'anno - vi ricorderete che non volevo iscrivermi perché non mi sembrava l'anno giusto, mi ha praticamente obbligato Ego - mi sembra quasi un dono... come se la passione avesse cercato me, deciso di venirmi a dare un asso nella manica in un momento in cui avevo davvero bisogno di un salvagente.

Pensieri profondi che mal si adattano alla mia faccia di oggi.. quarto giorno lavorativo e prima sveglia ritardata, ho bollato puntuale per il rotto della cuffia ma non mi sono pettinata - questo carré lungo con onde e frangia sbarazzina lo permette abbastanza - e mi sono truccata al vetro specchiato della macchinetta del caffè mentre la stessa me ne partoriva uno, sotto l'occhio divertivo del povero collega maschio che mi ha anche detto che non c'è molta differenza se mi trucco... senza pensare, da buon penedotato, che potrebbe anche non essere esattamente un complimento.
Sono andata a dormire alla stessa ora delle altre sere ma devo aver dormito male a causa della incazzatura che mi sono portata a letto.
Gnoccata della nonnadeficiente a casa di miacuginadeficiente, che adesso che la nonna non ce la fa più significa che la nonna da gli ordine e chi c'è li esegue. 
Come spesso accade quando non frequento il parentamedeficiente per un po', è come se mi dimenticassi chi sono e cosa fanno - razionalmente lo ricordo ma prevale un senso viscerale, una consuetudine inculcatami da bambina che mi spinge a pensar bene e quasi avere piacere di vederli e fare qualcosa con questa gentaccia. Questo per giustificare che ero dispiaciuta di non poter partecipare alla produzione degli gnocchi e riuscire ad arrivare solo per mangiarli... dispiacere svanito in un pochi minuti appena entrata in casa. 
Agitazione palpabile che persino le Barbie di mia nipote LaPiccola stipate tutte nude con solo le scarpe sul letto rigido della loro casa rosa, parevano avere occhi fuori dalle orbite più del solito, come se anche loro fossero esauste dopo un pomeriggio passato tra le urla di bambini, sudando a fare gnocchi sula terrazza con mia nonna che gli ulrava cose nelle orecchie e mia madre che le ulrava di non urlare.
Miacuginadeficiente sembrava avere la febbre, occhio vitreo, pallidissima, non rispondeva alle domande come in uno stato di trance.. preparazione della cena descritta in modo esaustivo dai dodici anni di mia nipote LaGrande "un inferno". Dopo i canonici dieci minuti di caos folle - ma cosa fai, quella pentola è troppo piccola! ma questa pentola è gigante, l'acqua non bollirà mai! si attaccano così, siete delle incapaci. mamma, ma a che ora inizia Dora? sono troppo dolci, qualcuno sali il ragù. mettete i bambini a tavola. Madrina ma secondo te è più bello Rovazzi o Fedez? mezzo kg di arrosto è troppo, sprecate la roba. tu stai zitta che non sai nemmeno come si fa un arrosto, vatti a sedere! Mettete Dora a quella bambina prima che la uccida - si è mangiato e chiaccherato dei soliti argomenti, sopratutto degli assenti. 
Dopo il dolce e il caffè miamadredeficiente, miaziafacciadimerda e mianonnadeficiente hanno dato inizio a un teatrino in salotto, noi altri fuori in terrazza, io seduta a terra con La Piccola impegnate nel fare trecce a Elsa di Frozen e compagnia bella.
Tre pincher spelacchiati che si urlavano addosso con la ferocia di pitbull esagerando al punto di sembrare caricature di loro stesse... urla, morsi, denti scoperti, ringhia feroci. Le guardavo e vedevo tre pincher vecchietti con vuoti di pelo qua e là, che con la bocca aperta diventavano giganti pitbull colanti di bava e appena chiusa tornavano ed essere dei piccoli cagnolini con zampe così corte e deboli che parevano potersi spezzare. La pantomima è andata avanti un ora d'orologio, inutili i tentavi di chi entrava a prendere un bicchiere d'acqua o pisciare di dirgli che non era la sede e che c'erano dei bambini che ascoltavano. La fine sembrava essere arrivata quando miaziafacciadimerda se n'è andata portandosi via sua madre ma, dopo dieci minuti è suonato il campanello. Subito ho pensato che non fosse possibile, questa gente ha sessant'anni dai, avrà dimenticato qualcosa... poi ho lanciato la bambina che mi si era addormentata addosso e sono andata a vedere e, ahimè, davvero c'era il pincher vecchio che abbiava di nuovo senza essere entrato nemmeno in casa, sull'uscio, in mezzo al pianerottolo di un palazzo da venti condomini, e il pincher piccolo, mia madre, che rispondeva mugulando e zampettando da dentro. Sono intervenuta in difesa di mia madre ma sopratutto in ripresa della scena vergognosa in atto e il risultato è stato quello sperato, il pincher vecchio ha salutato con un vaffanculo caloroso e se n'è andata ma soltanto perché il fatto che io parli è qualcosa di così raro da portare sgomento e di norma silenzio nel parentado - ne è immune però la mia genitrice, che una volta chiusa la porta ha riaperto le danze con noi. 
Il problema è qualcosa che ha a che fare con l'assistenza a mia nonna, egoista bugiarda e viziata che vorrebbe che i figli non avessero una vita loro e corressero al suo capezzale ogni volta che schiocca le dita, ma non mi importa una mazza della lite in sé, di chi ha ragione e chi ha torto. Mia madre mi ha fatto pena per il solo fatto che sua sorella possiede una dialettica che le permette di rivoltarla come un calzino anche se ha torto mentre mia madre no e, anzi, quando è agitata per lo più balbetta. Non riuscivo però a darle ragione per più di tre minuti consecutivi così li alternavo con altrettanti nei quali le ricordavo che anche lei è una bugiarda e io lo so bene, che fa la vittima da tempi immemori, che ha un età cognitiva pare ai compagni di classe di mia nipote. Per la prima volta è intervenuto anche Ego nella conversazione, un evento unico.
Appena mi sono resa conto del male che mi stavo facendo sono fuggita, ho salutato tutti e me ne sono andata a casa mia non mancando di sottolineare che ogni volta che li vedo mi ricordo perché non li vedo con conseguente teatrale mal recitato dispiacimento dei proprietari di casa, abituati e quasi divertiti da queste scenette.
Oggi, senza la cena sullo stomaco, la rabbia gonfia e una bambina di cinque anni che mi ripete in loop nell'orecchio destro lascia stare i grandi, vieni a giocare con me ho un vuoto dentro che non sentivo da parecchio. E decido che mai e poi mai mi farò ancora fregare da me stessa prendendo parte a questi loro assurdi momenti di aggregazione. Perché la cosa che più mi lascia vuota è proprio questa, è il fatto che i pincher poi soffrano come cani, appunto. Organizzano queste stronzate per stare tutti insieme, per far felice la nonna poi tutti insieme si scannano, la nonna se la mangiano, si dicono cose orribili, vomitano le cene preparate con cura mai arrivate a digestione, non dormono tutta la notte, soffrono per giorni, meditano vendette infami. poi per magia dimenticano, si uniscono per festeggiare un nuovo nemico e ricominciano tutto da capo, in un loop infinito di dolore e fasulle gioie brevissime. E a me questa cosa corrode, inacidizza l'animo, e anche il colon si direbbe. 
Per cui basta. Natale al massimo, con la pasqua avevo già chiuso. chissenefrega della mia nuova cugina, di questa nuova bambina di tre mesi col quale non instaurerò un rapporto, che mi vedrà come una cugina grande e lontana sfuggente e un po' stronza. 
E se avrò dei figli sopratutto, non permetterò mai che anche loro conoscano il vuoto, che si riescano ad immaginare così bene il dolore di ognuna di queste donne da sole nel suo letto quando i cani hanno smesso di abbaiare e arrivano a morderti per davvero, a mangiarti da dentro.