Informazioni personali

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Ufficialmente sono un'impiegata commerciale e tento di vendere qualcosa all'estero in un orario part-time che di part-time ha solo il nome. Nell'altra parte del "time", quella immaginaria, sono una casalinga disperata. Vivo da sei anni nella Gcasa con un megalomane egocentrico spesso in preda a deliri di onnipotenza che qui chiamo amorevolemente Ego e recentemente pare sia diventato mio marito, una Ggatta convinta di essere la padrona di casa e un Ggatto suo sottoposto. Sono sociofobica, germofobica e un altro paio di cose che finiscono con "obica". Sono silenziosa, amo le parole ma uso scriverle piuttosto che buttarle al vento. Dico sempre esattamente quello che penso ma solo se interpellata - quando apro bocca o ho fame o sono incazzata. Maniaca dell'ordine, del pulito e in generale della perfezione ma non a casa mia. Sono una tormentata, per motivi non ancora chiari, ma non ho tempo per disperarmene perchè ho da correre alla ricerca della perfezione di cui sopra. Per i pregi purtroppo non c'è più spazio. Ballerina mancata, nella prossima vita vorrei fare l'ereditiera depressa, scrittrice nel tempo libero. Sogni nel cassetto: pubblicare un libro e girare il mondo.

martedì 31 luglio 2012

Meno tre giorni lavorativi alle ferie,

escludendo ormai oggi. chissà se questo post lo publicherò o rimarrà nelle bozze insieme agli altri duecentosettantacinque. Avere il mio capo a pochi metri rende davvero difficile concentrarmi, a volte sto scrivendo qualcosa di sensato poi arriva lui e il castello di pensieri crolla, come se lui avesse i superpoteri e dalla sua scrivania potesse vedere cosa c'è sulla schermata del mio pc. 
Mi sembra incredibile che luglio sia finito, l'estate ha superato la sua metà, le ferie passseranno velocissime e in un batter d'occhio sarà settembre, con tutte le sue novità. Mi accorgo delle stagioni che passano e finiscono attraverso l'uso dei miei vestiti, quando la stagione è quasi finita io dovrei aver usato quasi tutti i miei vestiti di quella stagione e invece ora per esempio ne ho usati appena la metà... per non parlare delle scarpe. sarò io ad avere troppi vestiti o l'estate passa troppo in fretta rsipetto all'inverno? 
Quest'anno l'ho davvero apprezzata, nonostante i capelli attaccati al collo, la circolazione a ramengo, i piedi gonfi, le saune in macchina. Avevo davvero bisogno del sole, del caldo, di colori vivi e diversi attorno a me. di avere intorno qualcosa che non mi ricordasse ogni momento la paura di febbraio, i viaggi con nebbia e neve fino all'ospedale... il freddo che penetra dentro, passa attraverso la pelle e arriva a trafiggerti il cuore. Stare in casa con le finestre aperte mi da un senso di libertà, il cielo azzurro e tutto illuminato da questo giallo confortante, accogliente... i vestiti leggeri, lo smalto colorato, pomodoro e mozzarella, il mio compleanno. vorrei che quest'estate durasse ancora, con i suoi progressi, la sua pace, il suo come sta papà? bene bene! vorrei che non finisse più, non finisse mai.
Questo è un post di fine settembre, ma si sa... io mi porto sempre avanti.

venerdì 27 luglio 2012

L'ho mai scritto un post da ubriaca?

C'è sempre una prima volta.
Sono andata a pranzo con le colleghe. Lo so, lo so. potevo evitare, proprio prima del weekend.... non sarà il massimo come ultimo weekend di luglio diluvi e tempeste di fulmini. ma non avevo scelta, sarebbe stato il quinto no nel giro degli ultimi due mesi, e in più mi ero già giocata tutte le scuse a mia disposizione.
Ho passato la mattinata a maledirmi per non aver inventato una dissenteria dell'ultimo minuto e invece poi è stata un esperienza piacevole. guardare gli altri socializzare è sempre sintomo di grande curiosità per me, se poi c' è del cibo e del vino... Sono arrivata con il suv del capo, con il capo naturalmente. Le facce di cera delle mie colleghe si sono squagliate al sole quando sono scesa con lui. Pensavo di vergognarmi, sentirmi una cretina, e invece no. non mi sono sentita niente, ero tranquilla e salutavo tutti con una faccia del tipo: tze. e non avevo ancora bevuto. Penso di essere la prima dopo molti anni che poggia il culo su quel sedile dopo la Menagerdistacippadi...Lei oggi è già in ferie, sennò col cavolo che sarei stata seduta lì, al massimo dietro. già mi immagino la sua faccia quando le altre galline glielo diranno, per sedere in quel posto si è giocata innumerevoli vacanze e weekend, amicizie e un marito. e io proprio niente. Forse sono una che andrebbe a letto con il capo... ma non per far carriera, per far qualcosa di diverso, e se poi così si tutela anche la carriera ben venga. forse sono così ma ancora non me ne sono resa conto. o forse tutto quel vino bianco associato a san simone e malibù è un po' troppo per un pranzo con 40 gradi sulla testa. Mi ricordo i primi anni che ero qui dentro, quando vedevo arrivare la Menagerdistacippadi... con lui e la guardavo con un misto di terrore e ammirazione, pensavo "chissà com'è, avere quel rapporto con il capo". 
Adesso però li voglio anche io duemila euri al mese.

giovedì 26 luglio 2012

A due giorni dalle mie meritatissime ferie,

il capo ha deciso che la prossima settimana l’azienda rimarrà ancora aperta ed ovviamente la sottoscritta dovrà essere presente. Saperlo così, quando hai già metà del corpo immerso nello sciallo vacanziero, è un po’ traumatico. d’altro canto però mi salva dall’essere schiavizzata da miacuginanevrotica e pancia in esplosione ormai imminente. Come già detto, sono entusiasta al pensiero che tra meno di una settimana la famiglia si allargherà e conoscerò il nuovo piccolo, motivo per cui ho evitato di mettere le mani addosso alla madre domenica sera. E’ venuta con compagnotonno e figlio a casa nostra, per festeggiare il mio compleanno. è arrivata scazzata e sbuffante, con la classica camminata del sonounpoincinta con mani dietro la schiena e faccia sofferente e ha trattato tutti di merda tutta la sera per poi alla fine spararla:“hai una festa martedì” parlando del giorno in cui dalle sei del mattino fino a sera inoltrata le avrei tenuto il figlio “Caia, la figlia di Tizia fa la festa di compleanno in tal posto. Inizia alle quattro ma puoi portarlo anche per le cinque” e alla mia domanda  “IlGrande deve andarci per forza?” si è stizzita e ha risposto offesa “tanto cosa vuoi fargli fare? Comunque se non hai voglia non lo portare.”e non ha più proferito parola. Mi presenterò quella mattina con una fetta di culo pronta, così alla bisogna… Mi rendo completamente disponibile a tenerti il bambino, a farti la notte in ospedale, a pulirti il cesso di casa se me lo avessi chiesto… perché non hai la mamma e hai una suocera idiota, perché ti voglio bene. e tu oltre a non mostrare un minimo segno di gratitudine, come se la mia disponibilità fosse scontata,pretendi ancora che io vada a correre dietro a tuo figlio in un prato/rompermi le palle con mamme che non conosco ordinandomelo e ti stupisci se mi permetto di farti notare che il bambino non è obbligato ad andare ai compleanni se i genitori sono a partorire il fratello? Le avrei ribaltato addosso il tavolo di casa se solo la mia coscienza non mi avesse ricordato che dopo una settimana dovrà subire un cesareo e poi avrei dovuto fare i conti con i miei soliti sensi di colpa. Non oso immaginare che giorni infernali avrei passato rimanendo a sua disposizione la settimana intera, dovendo lavorare ho preso martedì pomeriggio di ferie e per il resto si aggiusterà o dovrà chiedermi per favore di prendermi ore di permesso per aiutarla e forse così non si permetterà di avere questo atteggiamento. Mi ha regalato un braccialetto identico a quello che ho già, solo di un altro colore, e prima ancora che lo aprissi mi ha detto “vallo a cambiare”. L’ha preso in un negozio a fianco al bar dove passa le giornate, che vende tantissime altre cose che non ho e che avrebbe pagato anche meno. Praticamente mi ha fatto un buono, non avendo alcuna voglia di sbattersi nemmeno a pensare cosa avrebbe potuto piacermi e non preoccupandosi minimamente di non farmelo capire. Ciliegina sulla torta, quando se ne stava finalmente andando ha chiesto ad Ego quando abbiamo intenzione di darle il regalo che ci ha chiesto per la nascita del nuovo, perchè le serve. E’ figlia di suo padre, i geni sono quelli. Lunatica, bipolare, convinta che tutti debbano essere sempre a sua disposizione, egoista, arrivista, maleducata ed egocentrica.  Imparerò a capire che è feccia esattamente come suo padre e suo nonno? Ogni volta mi faccio fottere. mi lascio impietosire dalla consapevolezza che è circondata da personaggi inutili o immondi, che l’unico punto riferimento della sua vita se n’è andato tre anni fa e che da quel momento lotta ogni giorno con rabbia e dolore, che io sono l’unica parente vicina e “normale “ che ha e che essendo figlie uniche e cresciute vicine siamo un po’ come due sorelle ma mi dimentico che è così solo per me. Mi sbatto ad ogni compleanno e natale per trovarle un regalo che le piaccia, mando a ramengo tutti i miei piani se mi chiede di portarle il bambino all’asilo o farle un qualsiasi favore pensando che lei farebbe lo stesso per me, e poi quando mi rendo conto che non è affatto così rimango delusa, mi incazzo e mi maledico di essermi fatta fregare un’altra volta. Arrivata a questo punto, dopo innumerevoli volte in cui ho avuto la palese conferma che quando sono io ad avere bisogno lei fa finta di non vedere, che quando è stata ora di schierarsi se l’è data a gambe, che l’unica cosa che le interessa in qualsiasi situazione è solo e sempre tutelare i suoi interessi, la eviterei come la peste e me ne preoccuperei a feste comandate e compleanni come il peggiore dei parenti. L’affetto che ormai mi lega ai suoi figli me lo impedirà ma d’ora in poi mi farò furba e che mi venga un attacco violento di coliche renali se non lo faccio davvero. Tanto sono pronta a scommettere che i nostri “ottimi rapporti” non avranno lunga vita e la sua vera natura verrà fuori non appena mio nonno tirerà le cuoia e ci sarà da spartirsi tutto, evento che lei brama da quando è nata.

mercoledì 18 luglio 2012

Primo disegno da un nipote, in otto anni di onorato servizio.

Una mucca a coda lunga che viene morsa da un mostro e un cuore giallo per me.




e dal più improbabile, il maschio (esclusiva dell'articolo determinativo soltanto per i prossimi dodici giorni).
Non ho mai dato soprannomi ai nipoti, hanno personalità ancora troppo mutevoli e poco definite per stuzzicare la mia fantasia. Posso distinguerli con LaGrande, LaPiccola, IlGrande e presto ci sarà anche IlPiccolo. e credo che con quest'ultimo si chiudano i battenti, con gioia del mio portafogli.

Fino a pochi mesi fa lui non mi cagava neanche di striscio se non per chiedermi di dargli il mio iphone, era arrivato al punto di non salutarmi nemmeno e attaccarsi direttamente tipo scimmia alla mia borsa. quando abitavamo nello stesso palazzo mi usava bellamente...veniva a suonarmi per avere dolci o giocare a calcio con Ego. ultimamente invece sembra adorarmi, si interessa a me, mi chiede come sto, cosa faccio e altre domande bizzare che vengono in mente solo ai treenni. Qualche sera fa disegnava concentratissimo sul suo banchetto scuola, gli ho chiesto se mi faceva un disegno senza alcuna speranza di ricevere una risposta affermativa e lui stranamente si è messo all'opera con il risultato di cui sopra. L'ho appeso nello sgabuzzino e ne uso la foto per ricattare LaGrande e pretenderne uno anche da lei.
Per me loro due rimarranno sempre i più speciali, sono i mie figliocci, e sopratutto sono i primi. 
In particolare Lei, la prima, con cui ho un legame diverso.
Non ricordo il tipo di rapporto con miacuginanevrotica per tutti i miei primi vent'anni della mia vita. ho flash di conversazioni con mia madre che la riguardavano ma nessun ricordo di lei o di qualcosa fatto con lei, come se non fosse esistita fino al giorno in cui è arrivata a casa dei miei e ha annunciato l'impagnottamento. Forse ho iniziato a considerarla da quel momento e ancor più da quando mi ha detto di avermi scelto come madrina del pupo in arrivo. quando ho saputo che era una femmina la mia delizia è stata infinita, per non parlare di quando è arrivata. In una famiglia piatta piena di parole taciute, litigi al limite dell'assurdo e presenze altalenanti, ha portato la gioia e il rincoglionimento globale. era di una bellezza senza senso, a differenza di LaPiccola, simpatica, buffa, poi stravagante. adesso è sempre di una bellezza senza senso ma per niente simpatica o stravagante. è cupa e tenebrosa, come la madrina. spesso arrogante ma in generale l'aggettivo più esaustivo è "scazzata", perennemente. a sette anni e mezzo. 
E' quella tra tutti che non sento come fosse una figlia, ma come una sorella. una sorellina certo, piccola di cui prendersi cura, ma non ho un rapporto materno con lei, molto più fraterno. cerco di essere il suo punto di riferimento, la casa in cui si rifugerirà in età opportuna, la persona con cui si confiderà. ho avuto difficoltà ad emozionarmi per la sorella. Quando mia cuginadeficente era incinta non riuscivo a provar alcun desiderio di conoscerla, forse anche per il mio parere su quanto fosse giusta quella gravidanza dopo tutte le vicissitudini con il padre ... quando è nata idem, non me ne sono innamorata fino a pochi mesi fa. è impossibile non innamoarsi di lei. è grassa che sembra debba esplodere mentre le baci una guancia, brutta da chiedersi se è una femmina o un machio, con un sorriso di una dolcezza che ti scoglie il cuore. non chiede mai niente, non piange mai, non si lamenta. lei da e basta. entri in casa e quando ti vede emette un urletto di gioia che ti spalanca il cuore come le sue braccine per salutarti. profuma di pesca e zucchero e non ne vuole sapere di parlare ma regala sorrisi che esprimono molto più di un discorso. per adesso è tutto il contrario di sua sorella, LaGrande ha tic nervosi e la giugulare visibile, ad un anno se non facevi quello che ti faceva capire di volere ti azzannava come un pitbull o ti tirava dietro qualcosa. LaPiccola è la tranquillità incarnata, emana pace e serenità da tutti i pori, un piccolo budda. 
IlGrande è in questa fase di cambiamento che non mi permette di inquadrarlo. secondo me sarà un buono, una faccia di merda ma di quelle buone. non nevrotico come sua madre ma socievole come lei, con forse la tranquillità di suo padre. E un bambino viziato, abituato a non accettare un no come risposta e fare scenate in publico obbligando i suoi stupidi genitori ad assecondarlo. per lui non esistono regole comportamentali, si possono guardare i cartoni alle tre del mattino se ci ci si sveglia e non si ha più sonno, si puo mangiare il gelato a colazione e uscire la domenica mattina vestito da batman. lui sa che l'importante è che lui non rompa troppo i coglioni e poi va tutto bene. questo atteggiamento l'ha tenuto decisamente lontano da quasi tutti gli altri parenti non disposti a seguire questi schemi fino a qualche mese fa. ora è curioso e si interessa anche a qualcosa che non sta sotto il suo naso e non ha ruote o antenne fluorescenti. Non so come prenderà l'imminente arrivo del fratellino, i genitori sicuramente non riusciranno più a dargli le stesse attenzioni e a meno che la sua maturità non tocchi livelli da record nelle prossime settimane, prevedo catastrofi. Lui è un figo, le compagne d'asilo sbavano per lui, ha occhi azzurri di ghiaccio e capelli a spazzola biondi. Ieri mattina l'ho portato all'asilo e prima di uscire di casa mi ha chiesto "ma tu sai guidare?". non convinto è rimasto rigido e muto per tutto il viaggio e quando l'ho fatto scendere davanti all'asilo sano e salvo mi ha detto "beh dai Mico, sai guidare".
E tra meno di due settimane arriverà lui, IlPiccolo. A differenza dell'anno scorso con LaPiccola, non vedo l'ora di vederlo. di conoscerlo, di vedere se assomiglia a IlGrande, di tenerlo in braccio. Forse anche perchè so che è l'ultimo, o almeno credo. Provo già qualcosa per questo bambino senza averlo mai visto, mi sento già esplodere di gioia al pensiero di trovarlo con gli occhioni sgranati a guardarmi come solo i bambini sanno fare, avvolto in quella luce bianca e azzurra e profumoso di nuova vita.

Ci sono periodi in cui non sopporto i miei nipoti. fanno rumore, fanno domande, mangiano in continuazione., fanno sempre un compleanno, un battesimo, una comunione, mi fanno spendere un sacco di soldi. altri come questi in cui li adoro e quando non li vedo mi mancano come l'aria. 
Sono una parte di me. la più morbida, fresca, pulita. una parte che non sapevo di avere prima del loro arrivo e che ogni volta mi stupisco di trovare sempre rafforzata.
Non riesco ad immaginare come sarebbe se non fossero nella mia vita. travolgono tutto, accenti colorati, voci acute, sorrisi sdentati.

giovedì 12 luglio 2012

Oggi pomeriggio sono in ferie.

Il solo pensarlo mi fa venire un brivido di emozione rievocando in me il ricordo di un anno fa, periodo in cui lavoravo si e no due giorni a settimane tra riposi e ferie da smalitire. si tratta solo di oggi pomeriggio e non lo passerò a rilassarmi, ma sono entusiasta lo stesso. lo sarò un po meno mentre svuoterò pensili sulla scala sudando come un cammello e respirando polvere.
Non lo dico mai a nessuno perchè un po' me ne vergogno, ma ultimamente rimpiango tanto i mesi di cassa integrazione o almeno quelli in cui lavoravo poco. Mi manca stare nella mia casa da sola con un po' di cose da fare ma non troppe e la possibilità di farle con calma e attenzione. guardare la puntata di un telefilm dopo pranzo, svaccata sul divano con la sonnolenza dello stomaco pieno, prima di iniziare le pulizie. Fare pausa sigaretta guardando fb, il caffè delle 4 da sola in tazza grande, il profumo del tempo da gestire. Mi manca cucinare con calma, per tempo, sentire i movimenti del vicinato, sentirmi un po' una casalinga disperata. Ovviamente non mi manca l'estratto conto privo di bonifico nel 16 del mese, l'insoddisfazione, la perenne precarietà, l'angoscia e l'incertezza del futuro. non si è mai contenti, o forse conduciamo vite senza giusti compromessi. Si avvicina il periodo di mezzo dell'anno lavorativo, le ferie, in pieno periodo di "ormai, aspettiamo dopo le ferie" e così anche il momento di tirare le somme per me. Ieri ho saputo che la collegamicaP. ha chiesto una proroga di tre mesi della maternità, come da previsioni. questo significa che sicuramente non rientrerà qui fino a metà ottobre e se anche non fosse l'ultima proroga, sto sicuramente superando la metà del mio tempo a disposizione. Inizio a sentirmi inquieta, a farmi domande, e sentire concreta la possibilità di essere di nuovo in pericolo. Nella mia testa inizia a balenare l'idea di non aver sfruttato al meglio questa possibilità. forse potevo fare di più, dimostrare di più, espormi di più, esagerare. forse non mi sono giocata bene le mie carte, devo darci dentro per tutto il tempo che mi rimane, devo fare qualcosa di brillante finchè posso. e sbaglierò? o è la cosa giusta?...
Rimando anche io a settembre, voglio godermi il mese di vacanze, rilassarmi e pensarci a settembre, tanto poco cambia. Oggi mi godo il pomeriggio in casa mia, in mezzo alle mie cose, con la tv a farmi compagnia o della bella musica, illudendomi che sia molto di più.

martedì 10 luglio 2012

Ho la flemma di una mousse al cioccolato dimenticata fuori frigo a ferragosto.

Mi sento quasi ubriaca e mi bruciano gli occhi, pagherei cifre che non ho per andarmene a casa e farmi una di quelle dormite estive che è più quel che sudi che quel che dormi e ti svegli da strizzare con la bocca allappata. Sono una merda, per farla breve. e lo trovo anche più esaustivo.
E' un periodo estenuante al lavoro, non faccio in tempo a sbrogliarmi un casino che se ne presenta un altro.
Oggi il mio unico scopo è arrivare alle 17.30 viva e sono sicura che tutto può attendere fino a domani. Ieri ho saputo che l'azienda chiuderà tutto il mese di agosto, e solo oggi sto realizzando che questo significa solo più due misere settimane di lavoro. La cosa mi crea ansia lavorativamete parlando perchè non vorrei che i clienti, non essendo stati avvisati con largo anticipo, si riferiscano a qualcun'altro e scappino riducendo così ulteriormente il numero di vendite di quest'anno che sfiora già i minimi storici. Personalmente penso che un po' di lontananza da qui dentro non potrà farmi che bene, innanzitutto per dormire un pò. mia cuginanevrotica ha il cesareo fissato il 31 luglio quindi non mi viene difficile immaginare dove passerò la prima settimana. per due settimane sarò sola e poi ci sarà Ego per altre due, ovviamente non abbiamo ancora prenotato nulla, prenoteremo tre giorni prima come l'anno scorso, se prenoteremo. siamo sempre orientati sulla Grecia ma prenderemo al volo la cosa meno cara che troveremo. e il primo anno che non bramo le vacanze come acqua nel deserto, sarà che mi sono talmente abituata alle rinuncie da non farci più caso.
Il mio pensiero più felice del momento è il fatto che il mio capo stasera parte per una settimana, il che significa che da domani metterò tutti i vestiti estivi in mio possesso senza correre il rischio che qualcuno ci infili una mano sotto, e giovedì pomeriggio me lo prendo di ferie per passarlo a svuotare tutta sala e cucina, pulire dentro i mobili e cambiare disposizione a tuttecose. (così, per autoflagellarmi.)

Non ho avuto tempo di scrivere ed è stato un bene perchè avrei scritto tanti post fatti di niente. 
Nulla è cambiato, tutto sempre che non va, non funziona, non si sblocca.
Infelicità, frustrazione, insoddisfazione, morale a terra.
Tutto regolare insomma.

lunedì 2 luglio 2012

Il mio capo non c'è

e io sono ferma. ho bisogno di due sue risposte per andare avanti nel lavoro, lui stamattina non si è presentato e io sono qui che bollo e mi sento il peso dell'azienda sulle spalle, come se fossi l'unica a lavorare qui dentro. Ego non ha tempo o voglia per dedicarsi alla nostra relazione a pezzi e io rimango ferma, bloccata e bollo bollo bollo. La mia vita è completamente in mani altrui, se le me lo avessero detto anni fa non ci avrei mai creduto. Sono una pentola a pressione che scoppietta e manda fumi caldi in faccia a chi passa. Per ammazzare il tempo organizzo, compro cose, sogno, faccio quadrare conti. sono le uniche cose che mi sento in potere di poter fare da qui, sul gas. non sono altro che una marionetta in attesa che qualcuno ne raccolga i fili aggovigliati a terra. e sono triste. ho una tristezza dentro che ha il rumore del mare, il mare nelle orecchie della pressione alta. mi sveglio tra le onde e rischio di annegarci dentro ogni volta che casualmente nella giornata si crea una pausa, una qualsiasi. il rosso al semaforo e la sigaretta finita. il bagno occupato seduta sul frigo. il telefono che suona mentre dall'altra parte qualcuno tarda a rispondere. poi riemergo afferrata violentemente per i capelli dai doveri di ogni giorno, da una cena da preparare, da un impegno orami preso. La mia tristezza è una mare blu che se per sbaglio ti tappi il naso e vai giù, non sali più. quei mari neri, scuri, che non sei in vacanza, non rassicurano, non rinfrescano.
Il tempo scorre e io potrei non accorgermene. Gli eventi si ripetono, per ricordarmi che è passato un anno, che ne sono passati due. L'anno scorso in questi giorni mia nipote nasceva, la pancia di sua madre si trasformava in un esserino dalla pelle rosea e lo sguardo divertito. ieri abbiamo festeggiato il suo primo compleanno, ricordo il dolore di quel giorno, uguale al dolore di ieri. è passato un anno e in un anno non è cambiato niente. Ogni giorno mi sembra di raccogliere un grosso macigno e portarmelo appresso fino a sera. Lo metto a tracolla perchè gli ho cucito una tracolla in corda con fili gialli e verdi e qualche pallino colorato infilato qua e là. tiene il maciglio ben attaccato con due fiocconi di stoffa a fiorellini. è una tracolla bellissima, che ho fatto con le mie mani, perchè se c'è una cosa che io so far bene e far sembrare la merda - cioccolato, al primo sguardo. un tocco di me in tutto quello che faccio, anche al mio dolore che è pazzo invece di essere discreto e silenzioso come tutti i dolori. è pazzo e travolge tutto, comanda lui ormai. Il macigno pesa, tutto il giorno, mi fa essere perennemente stanca e affaticata. gli ostacoli quotidiani che si supererebbero con un balzo a piedi uniti, per me sono insormontabili con lui che pesa lì attaccato. rientare in casa la sera, portarmelo su per due rampe di scale, entrare in quel vortice colorato di foto che ritraggono immensi sorrisi, sogni, speranze e amore, decisamente troppo amore.. è stremante. A volte mi guardo allo specchio appena entrata in casa, posato il macigno su di un piede, e non riconosco Micol nello specchio. è una Micol più vecchia, più magra e con i capelli più lunghi, una Micol stanca, un po accaldata ma spratutto una Micol arresa. arresa al fatto che questa volta, questa scelta, questo azzardo, è stato un fallimento. arresa al fatto che non Ego non è più "un periodo di crisi" ma è una crisi e basta. una crisi d'identità, una crisi esistenziale.
Vorrei essere dall'altra parte del mondo, da sola. o forse no. perchè alla fine io odio stare da sola. ma non vorrei che ci fosse lui, vorrei che lui sparisse lontano lontano,senza lasciare sedie vuote o il suo profumo in giro. evaporasse, tornasse da dove è venuto, senza fare rumore. vorrei risanare il grande buco che ho dentro, dandogli il tempo di rimarginare da solo senza mettergli certotti qua è là, buttare il macigno giù da un dirupo e sentirmi finalmente leggera, libera di correre ad ali spiegate, di saltare gli ostacoli a piè pari, di pensare in là sorridendo. 

Io lo so che cosa devo fare, ma ho paura di annegare.